Italia-Cina, Meloni chiude missione a Shanghai: centro nevralgico per le imprese italiane
Qui il 20% dell'interscambio totale. Obiettivo: "Rafforzare la cooperazione"
Chiude il viaggio a Shanghai, centro nevralgico dell’economia e della finanza del gigante asiatico, tassello fondamentale del mercato cinese per le aziende italiane che muovono il loro business nel Dragone. Giorgia Meloni lascia la Cina dopo una missione di 4 giorni, tra le più lunghe da quando è al timone di Palazzo Chigi, per poi volare a Parigi, dove, ancora una volta con la figlia Ginevra al suo fianco, assisterà a una gara dei giochi olimpici per poi visitare Casa Italia.
Questa mattina, quando a Roma era notte fonda, la presidente del Consiglio ha avuto l’ultimo incontro istituzionale in agenda: ha visto il segretario del Partito comunista cinese della municipalità di Shanghai, Chen Jining, l’uomo destinato a scalare i vertici del Pcc muovendo proprio dalla città dove il partito è nato, nel 1921.
La scelta di dividere la missione in due, prima Pechino e poi Shanghai, è finalizzata a spingere sull’acceleratore della cooperazione con la Cina, a poche ore dalla sigla del Piano d’azione triennale e delle sei intese con cui la premier mira a ricucire i rapporti dopo lo strappo sulla Via della Seta. E Shanghai, snodo finanziario di importanza mondiale, considerata la capitale del fashion in Oriente, può fare la differenza.
Le aziende italiane che operano in Cina sanno che la cittadina sul fiume Huangpu, la più popolosa del Dragone con i suoi 26 milioni di abitanti, è imprescindibile per fare affari nel Gigante asiatico. La dicono lunga i numeri snocciolati nell’incontro con Meloni da Jining, “A Shanghai ci sono quasi 1.200 imprese italiane”. Tanto che “l'interscambio Shanghai-Italia rappresenta quasi il 20% dell’interscambio totale tra Cina e Italia”, ha rimarcato l’esponente del Partito comunista cinese.
“Il nostro obiettivo”, è tornata a ribadire Meloni, è “rafforzare la cooperazione tra le nostre azioni - cooperazione economica e commerciale, cooperazione culturale, cooperazione scientifica - e farlo in un'ottica anche di riequilibrio dei nostri rapporti, aiutare e sostenere le aziende italiane che già da tempo hanno deciso di investire in Cina e che, particolarmente a Shanghai, hanno contribuito allo sviluppo di questa straordinaria realtà”. La premier ha poi ricordato il gemellaggio Milano-Shanghai risalente al 1979, confermando di essere “molto soddisfatta” dai risultati messi a segno nella missione cinese.
Con il ‘restyling’ del piano strategico risalente al 2004, Meloni vuole dimostrare che uscire dalla Via della Seta non lederà alla cooperazione con il Gigante asiatico, ma che si possono fare più affari e meglio anche fuori dalla Bri, vedi Francia e Germania. “La bilancia commerciale nel 2022, quando siamo arrivati noi – ha rimarcato ieri Meloni nell’incontro con la stampa - produceva un disavanzo per l'Italia di 41 miliardi di euro, quindi evidentemente non ha funzionato. Io ho sempre detto che l'Italia avrebbe dovuto uscire dalla Via della Seta e che questo non avrebbe compromesso i rapporti con la Cina”.
Se riuscirà a superare la delusione di Pechino, che con l’Italia ha visto uscire dalla Belt and Road Initiative l’unico Paese del G7 ad avere aderito, solo il tempo e il giro di affari Roma-Bejing potranno dirlo. Ma la tappa a Shanghai - dove la premier ha visitato il suggestivo Bund e la città vecchia risalente alla dinastia Ming - era una mossa decisiva da muovere sulla scacchiera della partita con la Cina. (dall'inviata Ileana Sciarra)
Esteri
Ucraina, von der Leyen a Kiev: “Qui per garantire...
"La mia ottava visita mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche", scrive su X
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen è arrivata a Kiev per discutere con Volodymir Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. Ieri aveva annunciato lo stanziamento, per le necessità umanitarie urgenti dell'Ucraina quest'inverno, di 160 milioni di euro frutto dei ricavi degli asset russi congelati.
Esteri
“Sono un nazista nero!”: bufera su candidato...
Trovati decine di commenti inquietanti di Mark Robinson su un forum porno
Una serie di commenti provocatori sulla bacheca di un sito web pornografico nei quali si definiva un "nazista nero!" e si dichiarava favorevole al ripristino della schiavitù. A finire nella bufera è Mark Robinson, il controverso e conservatore candidato repubblicano a governatore della Carolina del Nord, dopo che un'indagine della Cnn KFile ha scoperto le dichiarazioni rilasciate più di un decennio fa.
Nonostante una recente storia di retorica anti-transgender, Robinson ha detto che gli piaceva guardare la pornografia transgender e una in alcuni dei messaggi archiviati trovati si riferiva a se stesso come un "pervertito".
I commenti, che Robinson nega di aver fatto, sono antecedenti al suo ingresso in politica e all'attuale incarico di vicegovernatore della Carolina del Nord. Sono stati fatti con un nome utente che la Cnn è stata in grado di associare a Robinson confrontando una serie di dettagli biografici e un indirizzo email condiviso tra i due.
Molti dei commenti erano di natura gratuita, sessuale e oscena. Sono stati fatti tra il 2008 e il 2012 su "Nude Africa", un sito web pornografico che include una bacheca. I commenti sono stati fatti con lo username 'minisoldr', un soprannome che Robinson usava spesso online. La Cnn ha riportato solo una piccola parte dei commenti di Robinson sul sito web, data la loro natura esplicita.
Molti dei commenti di Robinson su Nude Africa sono in contrasto con le sue posizioni pubbliche su questioni come l'aborto e i diritti delle persone transgender. Pubblicamente, ha sostenuto con forza che le persone dovrebbero usare solo i bagni che corrispondono al genere assegnato alla nascita. Ha anche detto che le donne transgender dovrebbero essere arrestate per aver usato i bagni delle donne. "Se sei un uomo il venerdì sera e all'improvviso il sabato ti senti una donna e vuoi andare nel bagno delle donne al centro commerciale, verrai arrestato o ti faremo tutto il possibile", ha detto Robinson durante un comizio elettorale nel febbraio 2024. "Proteggeremo le nostre donne".
La Cnn ha contattato Robinson martedì mattina con prove che lo collegavano ai commenti su Nude Africa. Ci sono voluti due giorni alla sua campagna per rispondere e smentire. Durante la sua intervista ha ripetutamente affermato che i problemi che devono affrontare i cittadini della Carolina del Nord sono più importanti di quella che lui chiama "spazzatura da tabloid", e ha indirizzato la conversazione verso un attacco al suo avversario nella corsa, il democratico Josh Stein, procuratore generale dello Stato. "Queste non sono le mie parole. Non entrerò nei dettagli di come qualcuno ha fabbricato questo, queste salaci bugie da tabloid".
Esteri
Israele bombarda il sud del Libano: “Distrutti...
Ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei. Gallant: "Nuova fase della guerra". Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Nei nuovi raid aerei di Israele contro il sud del Libano sono stati distrutti centinaia di razzi pronti per essere lanciati in territorio israeliano, e altre infrastrutture militari, asserisce l'Idf. Vale a dire,circa mille razzi oltre a cento lanciarazzi. I media libanesi denunciano che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l'operazione più pesante dall'inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che le azioni militari contro Hezbollah "proseguiranno" e ha parlato di "una nuova fase della guerra".
Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Almeno una persona è morta in un raid che ha colpito la strada che porta all'aeroporto di Damasco, ha reso noto l'agenzia siriana Sabereen, senza citare Israele come responsabile dell'attacco.