Vacanze, Altroconsumo: “Ecco come prenotare hotel e case evitando brutte sorprese”
E nel caso far valere i propri diritti
In estate le disavventure che possono capitare in viaggio sono tante, come l'eventualità di affittare una casa fantasma oppure prenotare un albergo che non rispecchi le caratteristiche vantate. Per questo motivo Altroconsumo mette a disposizione il servizio per far valere i diritti in caso di vacanza rovinata, oltre che i consigli per prenotare evitando brutte sorprese.
All'arrivo in hotel, infatti, si può scoprire che la stanza non corrisponde a quella spaziosa e con vista mare del catalogo o del sito web, che la pulizia è insoddisfacente o che i servizi non sono davvero all inclusive. Per limitare al massimo tali inconvenienti, è utile adottare alcune precauzioni, sia durante la prenotazione che all'arrivo, come confrontare più siti in diversi momenti per valutare le variazioni di prezzo e contattare direttamente gli alberghi, verificare le caratteristiche della struttura e le condizioni dell'offerta, tenendo conto delle restrizioni sui prezzi vantaggiosi, consultare i rating dei viaggiatori ed evitare siti sconosciuti senza recapito in Italia e garanzie sui pagamenti. In più è utile portare con sé la conferma della prenotazione dettagliata e documentare eventuali discrepanze in hotel con foto e video per possibili reclami.
Per non incappare invece nelle case vacanza “fantasma”, si deve diffidare dell’annuncio se i prezzi sono stracciati, le foto della casa vacanza e del luogo di vacanza sono troppo belle, la caparra viene chiesta con ricarica di una carta prepagata, un vaglia o attraverso agenzie di Money transfer o se il proprietario non risponde mai al telefono. Infine, da settembre 2024 entrerà in vigore il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture turistiche: un codice assegnato dal Ministero del Turismo che dovrà essere esposto sia all’esterno delle strutture sia sugli annunci e sui portali web. Si tratta, per il consumatore, di un altro elemento da guardare con attenzione.
È sempre utile comunque, per evitare truffe, rimanere all'interno della piattaforma ed evitare di gestire la trattativa utilizzando canali privati, consultare siti di annunci su cui si può anche prenotare e leggere le recensioni lasciate dagli altri ospiti, chiedere al proprietario della casa vacanza un contratto di locazione firmato con tutti i suoi estremi, i dettagli della casa, il prezzo e tutti i servizi compresi, non cancellare email e sms e non pagare mai l’intero prezzo in anticipo, concordando una caparra non superiore al 25- 30% del totale.
Se, una volta arrivati, la casa ha qualche problema, è sempre meglio comunicare subito i difetti al proprietario o all’agenzia e documentare il tutto con foto e video. Si può chiedere una riduzione del canone d’affitto o la risoluzione del contratto e anche il risarcimento dei danni subìti, non solo economici (spese sostenute, giorni di vacanza persi), ma anche biologici (lo stress psicofisico che deriva dalla vacanza rovinata).
In questi casi è utile far constatare subito al proprietario eventuali difetti prima o al momento della firma del contratto, chiedendo che provveda a porvi rimedio o comunque concordando una riduzione del canone tenuto conto delle condizioni dell’immobile e far riportare sul contratto i difetti dell’immobile, in modo tale da non correre il rischio che, al termine della locazione, il proprietario chieda il pagamento di danni che in realtà esistevano già prima.
Economia
Sostenibilità, Graffigna (Unicatt): “Olio di palma...
Le dichiarazioni della professoressa di psicologia dei Consumi e della Salute presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza alla proiezione del film “Ozi, la voce della foresta”
"Abbiamo notato che parlare di olio di palma sostenibile apre di nuovo a una disponibilità di dialogo con il consumatore che oggi è anche molto preoccupato rispetto a questo prodotto in ambito alimentare. La priorità è quella di riaprire ad uno spazio di dialogo e di ascolto verso questo tipo di prodotto e soprattutto verso i diversi processi di produzione”. Così Guendalina Graffigna, professore ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in occasione della giornata dedicata alla sostenibilità nell’ambito del Capalbio Film Festival che ieri ha visto la proiezione del film di Tim Harper, prodotto da Leonardo Di Caprio, “Ozi, la voce della foresta”. Una pellicola che affronta tematiche importanti come la deforestazione ambientale e la lotta contro lo sfruttamento della natura per il ‘consumo’ umano: “Il film, come tutte le forme di arte e di sensibilizzazione culturale, tocca il cuore delle persone, più ancora della mente, più ancora del cervello. Quindi sicuramente attiverà l'attenzione dei consumatori sull'olio di palma, un’attivazione che rischia di avere anche un trasporto emotivo negativo. C'è quindi davvero bisogno di fare educazione, fare chiarezza al di là dell’emozionalità, per far capire cos'è una produzione sostenibile, che cosa non è una produzione sostenibile”, specifica la professoressa.
Quanto sia importante una corretta informazione per il consumatore lo dimostra anche uno studio sperimentale condotto nel 2023 da EngageMinds Hub, Centro di ricerca in psicologia dei consumi dell’Università Cattolica di Cremona, che ha cercato di approfondire e comprendere come l’etichettatura 'senza' modelli la percezione dei consumatori relativamente alla qualità dei prodotti alimentari e intenzione all’acquisto: “L'esperimento che abbiamo fatto ha dimostrato come riportare l'etichetta senza in fronte pacco di un prodotto da forno, anche associandolo non solo a l'olio di palma ma anche ad ingredienti fittizi, porta il consumatore a percepire quel prodotto ‘senza’ come migliore del prodotto convenzionale - illustra la professoressa Graffigna che ha diretto lo studio - Questo anche sulla base di un battage mediatico che induce a pensare che la parola ‘senza’ elimini qualcosa di nocivo".
"Nel caso dell'olio di palma c'è stata una sensibilizzazione ancora maggiore. Questo studio ha dimostrato non solo l'irrazionalità delle nostre valutazioni come consumatori, ma anche e soprattutto la pericolosità di alcune semplificazioni che molto spesso nel marketing e nella commercializzazione dei prodotti vengono fatte. Se da una parte facilitano il consumatore nell’orientarsi, dall'altra, nel lungo termine, possono portare a fare degli errori di valutazione controproducenti”, conclude.
Economia
Sostenibilità, Pratesi (Roma Tre): “Serve approccio...
Il professore di Economia e Gestione delle Imprese alla proiezione di 'Ozi, la voce della foresta': “Un cartone animato che racconta una storia di cambiamento”
“Le associazioni ambientaliste, che più di altri si occupano di difesa dell'ambiente, del territorio e della biodiversità hanno fatto sapere che boicottare al 100% l'olio di palma non è la scelta giusta. L’olio di palma serve per l'industria e può essere sostituito con altri prodotti che non sempre hanno degli impatti inferiori, anzi, a volte anche peggiori. Ogni problema ambientale e di sostenibilità va affrontato in maniera scientifica, valutando anche i vari impatti di tipo economico e sociale. Quando le cose vengono viste in maniera un po’ semplificata senza tener conto dei vari contesti, si rischia di fare dei danni”. Lo ha sottolineato Carlo Alberto Pratesi, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all'Università Roma Tre, intervistato nell’ambito del Capalbio Film Festival, che anche quest’anno ha dedicato un’intera giornata ai temi della sostenibilità.
Ieri, infatti, è stato proiettato il film di Tim Harper, prodotto da Leonardo Di Caprio, “Ozi, la voce della foresta”, la storia di una piccola orangotango che vive serenamente con i propri genitori nella foresta pluviale fino a quando l'intervento dell'uomo distrugge l'ecosistema separandola dai familiari. Un film che, in una narrazione avvincente, affronta tematiche importanti come la famiglia, la deforestazione ambientale e la lotta contro lo sfruttamento della natura per il 'consumo' umano: “Questo film racconta una storia di cambiamento - spiega Pratesi - Il cinema è uno strumento fondamentale per modificare i comportamenti collettivi. Un film, in questo caso un cartone animato, può avere un'azione molto forte - le parole del professore - La storia di un piccolo orangotango può portare i bambini a comprendere certe complessità. Il messaggio che passa è che si possono fare le cose in maniera diversa e che modificare il modo di produrre e di coltivare l'olio di palma, da parte delle aziende, è un po' una raccomandazione”.
L’olio di palma è stato al centro di un dibattito internazionale legato al suo consumo: “Inizialmente i consumatori hanno avuto un atteggiamento un po’ ‘radicale’ e hanno pensato che l'olio di palma, come ingrediente, fosse dannoso alla salute - illustra Pratesi - Quello che era vero è che la domanda di olio di palma era talmente elevata, anche per scopi non alimentari, che questo aveva generato nei paesi di produzione, Malesia e Indonesia, una forte crescita di produzione, ma soprattutto una deforestazione generata a scopo di poter allargare i territori di produzione”. La protesta dei consumatori ha spinto le aziende verso “una grande azione di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la filiera dell'olio di palma sostenibile, prodotto senza danneggiare l'ambiente. Inoltre, le normative attuali vietano totalmente la deforestazione e quella che prima poteva sembrare una scelta delle singole aziende di comportarsi in maniera più responsabile, oggi è un obbligo. Non solo. Una comunicazione più vicina al green washing può generare delle multe, delle complicazioni che le aziende evitano volentieri. In sintesi”, le proteste contro l’olio di palma hanno rappresentato, “un caso interessante di miglioramento generato da tanti diversi attori che insieme hanno trovato una soluzione sostenibile a un problema molto rilevante”, conclude.
Economia
Pierini (Coca-Cola HBC Italia): “Primi 50 anni...
"Un grande traguardo che rappresenta anche un punto partenza per il futuro di Coca-Cola in Campania” ha dichiarato Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director, Coca-Cola HBC Italia all’evento di celebrazione dei primi 50 anni dello stabilimento di Marcianise.