Emergency, il Festival dal 6 all’8 settembre a Reggio Emilia
La quarta edizione dell'evento è dedicata alle persone
Anno nuovo, ma stessa energia di sempre: dal 6 all’8 settembre Reggio Emilia apre per il quarto anno consecutivo piazze, cortili e palazzi al Festival di Emergency, un appuntamento durante il quale le strade e i principali edifici del centro - ma non solo - si animeranno ospitando alcuni dei più grandi nomi italiani e internazionali del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo. La quarta edizione dell’evento dell’associazione fondata da Gino Strada porterà in città tre giorni fitti di incontri aperti a tutti e gratuiti, a cui parteciperanno artisti, scrittori, giornalisti, ricercatori, economisti, storici, linguisti, musicisti, cantautori, registi e operatori di Emergency. Anche quest’anno l’evento è organizzato grazie a un protocollo di intesa con il Comune di Reggio Emilia e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
“Reggio Emilia accoglie a braccia aperte la quarta edizione del Festival di Emergency. Un appuntamento importante che da anni riempie di significati il centro storico della nostra città con talk, eventi culturali, workshop, sul finire dell’estate - commenta il sindaco Marco Massari - Emergency rappresenta uno dei migliori volti dell’Italia nel mondo, curando le vittime della guerra, moltissime delle quali civili, con spirito di abnegazione e coraggio, come ha insegnato a tutti noi il fondatore, Gino Strada. Questo Festival rappresenterà l’occasione per riflettere assieme in un’epoca in cui i conflitti sono tornati drammaticamente d’attualità, riaffacciandosi anche alle porte dell’Europa come non accadeva da decenni. Avremo la possibilità di ascoltare la testimonianza di tanti volontari, giornalisti, persone che i conflitti li vivono in prima linea, sulla loro pelle. Reggio Emilia dà il benvenuto all’associazione, nonché ai tanti appassionati che raggiungeranno la nostra città da tutta Italia”.
Sempre più solida la collaborazione tra Emergency e la città emiliana che per questa edizione apre ulteriori spazi alla contaminazione dell’evento. “Abbiamo scelto Reggio Emilia per il nostro Festival perché ci sembrava il posto giusto per parlare di diritti, conoscendo l’impegno dell’amministrazione per farne una città inclusiva e condividendo un’idea di cultura che è innanzitutto condivisione - racconta Simonetta Gola, direttrice comunicazione e ideatrice del Festival di Emergency - Quest’anno Emergency compie trent’anni e guardando indietro ci siamo resi conto di tutte le persone che abbiamo curato – oltre 13 milioni - ma anche di tutte quelle che abbiamo incontrato e che ci hanno permesso di curare chi ne aveva bisogno".
"Queste persone - prosegue Gola - si sono riconosciute nell’idea che ogni essere umano ha gli stessi diritti a prescindere da chi è, dove è nato, quanti soldi ha. Riconoscersi in un’idea e praticarla crea comunità. Per questa ragione il titolo di questa edizione è ‘Le persone’”. Qual è il confine tra l’individuo e la comunità, cosa unisce una persona all’altra, come si forma l’opinione pubblica, cos’è la partecipazione, qual è il confine tra persona e nemico in una guerra: questi alcuni dei temi che verranno approfonditi nei tre giorni di incontri, tra Piazza Prampolini e Casotti, San Prospero e Frumentaria, tra il Cortile della sede Anpi di Palazzo Ancini e quello dell’Università e la sua Aula Magna, la Biblioteca Panizzi e molto altro.
Tra gli ospiti già confermati lo scrittore Bernardo Zannoni, la sociolinguista Vera Gheno, l’artista Gek Tessaro, la storica Vanessa Roghi, il cantautore Piero Pelù, i giornalisti Luca Sofri, Marianna Aprile, Massimo Giannini, Marco Damilano, Sami M. H. Alajrami, Nico Piro, Marta Serafini, Stefano Nazzi, Giampaolo Musumeci, la violinista Valentina Del Re, l’economista Fabrizio Barca, l’attrice Sonia Bergamasco, la poetessa Mariangela Gualtieri, il filosofo Telmo Pievani, la data humanizer Donata Columbro, l’illustratore Fabio Magnasciutti, l’autore televisivo Federico Taddia, la scrittrice Maria Grazia Calandrone.
Ci sarà, inoltre, un format a cura de 'Il Post' dedicato all’informazione e alla comunicazione. Nel cortile dell’Univesità il direttore della testata Luca Sofri, insieme ai giornalisti de 'Il Post' Luca Misculin, Stefano Nazzi e Alessandra Pellegrini De Luca e a Youmna El Sayed, Francesca Sibani parleranno di quali siano i testi più importanti che raccontano la necessità di un futuro senza guerra, della percezione di insicurezza nelle nostre città, di crisi umanitarie da non dimenticare.
Previsti anche tre appuntamenti speciali serali: sabato 7 settembre alle ore 21.30 in piazza Prampolini si terrà Scherzo N°1 Opera Prima, lo show ironico tra sketch e canzoni in cui Carlo Amleto porta avanti la commistione tra comicità e musica, il suo Tg0 e la poesia, sempre guidato da un originale istinto creativo. Nella più raccolta piazza San Prospero invece si concluderanno le serate di venerdì 6 e sabato 7 settembre, la prima alle ore 23 con il dj-set di MazZz e la seconda alla stessa ora con quello degli Ex-Otago.
Anche quest’anno non mancheranno spazi dedicati all’arte e al documentario. Al Palazzo dei Musei ci sarà la mostra “Humanity Lovers”, sulle parole e le idee che hanno guidato 30 anni di lavoro di Emergency. Nei giorni del Festival l’esposizione si potrà visitare con orario continuato dalle 10 alle 20, mentre dal 9 settembre al 20 ottobre sarà aperta martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00, e venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Al Teatro San Prospero, si terrà la rassegna “Luci sulle persone”, con film e documentari sul tema filo conduttore del Festival: “Long Night” di Lynzy Billing, “20 days in Mariupol” di Mstyslav Chernov, “Mourning in Lod” di Hilla Medalia, “Sopravvissuti” di Guillaume Renusson, “Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia Colombo. Presso lo spazio Fondazione E-35 si terranno due laboratori: un workshop di fotografia con il fotografo Francesco Pistilli e un laboratorio a cura dell’illustratore Fabio Magnasciutti. Per conoscere il programma del Festival, gli ospiti e informarsi sulle modalità di iscrizione ai diversi incontri: www.emergency.it/festival. Il Festival di Emergency è organizzato con un protocollo di intesa con il Comune di Reggio Emilia, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con la media partnership di Adnkronos.
Cronaca
Rigopiano, ‘l’ultimo sopravvissuto’...
Giampaolo Matrone è stato estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, e lo strazio di aver perso la moglie e madre di sua figlia
"L’ultimo sopravvissuto, 62 ore sotto la neve, un disastro ancora senza colpevoli": titolo e sottotitolo dicono tutto dei temi e dell’intensità del libro sulla tragedia di Rigopiano di Giampaolo Matrone, pubblicato da Newton Compton Editori e che uscirà domani, venerdì 20 settembre. "Il pasticcere di Monterotondo (Roma), oggi quarantenne - viene detto in una nota - è uno dei simboli del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, quello del resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via, il 18 gennaio 2017, da una valanga sotto la quale sono morte 29 persone, tra cui sua moglie Valentina Cicioni: è stato l’ultimo superstite a essere estratto dalle macerie dai soccorritori, dopo, appunto, 62 lunghe e interminabili ore, vivo ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, e con lo strazio di aver perso la sua compagna di vita nonché mamma della loro figlioletta, Gaia, che all’epoca aveva appena cinque anni (oggi ne ha dodici)".
Il volume, in 180 pagine, racconta "quell’inferno, la disperazione, la speranza, ma anche la rabbia, per le gravi lacune nei soccorsi e per l’amaro esito dei processi sulle responsabilità di questa "catastrofe di Stato" che ha visto il coinvolgimento delle massime istituzioni territoriali, Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura di Pescara (è rimasta tristemente famosa la frase di una funzionaria prefettizia, "la mamma degli imbecilli è sempre incinta", rivolta a chi aveva segnalato per primo che l’hotel era crollato sotto la slavina, una "bufala" a suo dire), nonché il Comune di Farindola, dato che la stessa struttura, collocata in una posizione ad altissimo rischio, era di fatto abusiva. Anni di udienze alla fine non hanno prodotto quasi nulla, le vittime e i loro familiari fin qui di giustizia ne hanno ricevuta ben poca dai contestati verdetti".
"Scrivere questo libro era un sogno che cullavo da tanto tempo, per far conoscere a tutta l’Italia la verità su come sono andati davvero i fatti di Rigopiano e per lasciare un ricordo della mamma e della nostra storia a mia figlia Gaia - spiega l’autore, che nei prossimi mesi sarà impegnato in presentazioni in tutto il Paese – E' stato un 'parto' faticoso durato più di un anno e mezzo di lavoro, ripercorrere tutto non è stato facile, in alcuni momenti ero proprio stremato, anche perché contemporaneamente impegnato in un'altra battaglia, quella in tribunale. Ma rivisitare tutti questi eventi e metterli nero su bianco mi ha fatto bene, ha aiutato anche il mio continuo percorso fisico-riabilitativo, e poi confido sempre che questo volume possa smuovere anche le coscienze dei giudici, oltre che dell’opinione pubblica, in vista del processo di Cassazione previsto per il prossimo inverno e dei giudizi civili per i risarcimenti”.
La pubblicazione del volume, viene ancora spiegato, "è stata possibile grazie anche a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela del diritti dei cittadini, che ha assistito fin dall’inizio Giampaolo Matrone facendosi carico di tutte le sue necessità e assecondando, sostenendo e contribuendo a realizzare, tra gli altri, anche il suo desiderio di raccontare la sua storia, oltre ovviamente alla casa editrice Newton Compton che ha 'scommesso' su un 'prodotto editoriale' ma anche dall'alta valenza civile".
Cronaca
Allerta meteo rossa in Emilia Romagna, oggi chiuse le...
Ancora piogge e nubifragi nella Regione con l'arrivo del ciclone Boris. Il Comune di Bologna invita aziende ed enti a utilizzare lo smartworking
Ancora pioggia e freddo oggi con il ciclone Boris in Italia. Il maltempo nella giornata di giovedì 19 settembre colpisce in particolare Emilia Romagna - con allerta meteo rossa e allarme per il livello dei fiumi - e Marche. Le previsioni delineano un quadro con possibili nubifragi nelle zone appenniniche, ma non è escluso che i temporali si estendano anche alle regioni merdionali sul versante del Tirreno. La pioggia cadrà abbondante soprattutto in Emilia Romagna e Marche, dove potrebbero cadere tra gli 80 e i 90 millimetri sono previsti accumuli tra 80 e 90 mm tra queste due regioni che, sommati a quelli del giorno precedente, faranno superare localmente i 150 litri per metro quadrato in 48 ore.
In particolare in Romagna, all'allerta meteo si associa l'allarme rosso idrogeologico e idraulico, che diventa arancione in alcune zone della regione e scatta anche per settori di Marche, Puglia e Toscana. L'ampia portata del ciclone Boris è testimoniata dal lungo elenco di regioni caratterizzate dall'allerta gialla per temporali: dall'Abruzzo alla Basilicata, dalla Calabria alla Campania, dall'Emilia Romagna al Lazio, dal Molise alla Puglia, dalla Sicilia all'Umbria.
Scuole chiuse a Bologna
Il quadro meteo complicato porta alle scuole chiuse oggi a Bologna per l'avviso di criticità idrogeologica. ''L'attività didattica sarà sospesa, in via precauzionale, nelle scuole del territorio (comprese relative palestre scolastiche) a eccezione di nidi, scuole dell’infanzia e primarie per cui, al momento, non si prevede la chiusura" si legge in una nota del Comune, che dà notizia del "monitoraggio costante delle strutture e potranno essere valutate chiusure mirate in caso di criticità e che verranno eventualmente comunicate direttamente dalle singole scuole''.
''Si invitano inoltre le aziende e gli enti del territorio a favorire per la giornata di domani l’utilizzo dello smart working" si legge nello stesso comunicato. "Chiusi, in via precauzionale, i parchi e le aree verdi e si stanno monitorando i principali sottopassi e le zone fluviali che, al momento, non presentano particolari criticità''.
Allerta arancione in Toscana
La Toscana si prepara a una giornata potenzialmente complicata soprattutto sul versante nord orientale Toscana. La Sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un’allerta arancione per rischio idrogeologico idraulico del reticolo minore sui versanti romagnoli dell'appennino, il Mugello, il Casentino e la Valtiberina.
Codice giallo fino alle 18 di oggi nelle aree confinanti con quelle interessate dal codice arancione: l’area di Firenze, la Val di Bisenzio e dell’Ombrone, il Valdarno superiore, la Valdichiana e la Valle del Serchio in Garfagnana. Le piogge oggi saranno insistenti in particolare nella prima parte della giornata, appunto sulle zone appenniniche e tenderanno ad attenuarsi dal pomeriggio.
Campania
La Protezione Civile della Regione Campania ha prorogato l'allerta temporali fino alle 6 di venerdì 20 settembre. Itemporali saranno repentini ma intensi a scala locale e potranno essere accompagnati da grandine, fulmini, raffiche di vento. Saranno possibili allagamenti, esondazioni, ruscellamenti, caduta massi e frane in considerazione della fragilità dei territori e degli incendi dei mesi scorsi.
Sicilia
La Protezione civile regionale siciliana ha diffuso un avviso per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, valido fino alle 24. In tutta la Sicilia è prevista l'allerta gialla. Sono attese, infatti, precipitazioni da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su tutta la Regione, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati.
Cronaca
Stop a cellulari in classe, Valditara: “In 50mila non...
Il ministro dell'Istruzione parla del provvedimento che vieta l'uso dello smartphone nelle classi elementari e medie
Il provvedimento che vieta l'uso dei cellulari in classe, alle elementari e alle medie, ha avuto una reazione molto positiva nel mondo della scuola. A dirlo è il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a 'Porta a Porta' su Rai 1. "La reazione del mondo della scuola è stata molto positiva. I ragazzi hanno capito che ci si sta prendendo cura di loro e si ha a cuore la loro salute", ha spiegato il ministro.
"Abbiamo lanciato una grande questione sociale - ha dichiarato Valditara - e abbiamo reso protagonista la scuola di questo dibattito credo che sia una decisione importante perché dimostra che la scuola vuole prendersi a cuore la salute dei nostri ragazzi, creare un momento di disintossicazione dal cellulare. La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi".
"Abbiamo calcolato - ha spiegato il ministro dell'Istruzione a 'Porta a Porta' - 50mila ragazzi che non vanno più a scuola per stare attaccati a cellulari e social. Si rinchiudono per almeno sei mesi nella loro stanza, dipendenti totalmente da questi strumenti virtuali. I dati sono drammatici. È un problema sociale, sorto in Giappone, che si sta espandendo in tutta Europa. E i genitori non sanno cosa fare: è difficilissimo vincere questa dipendenza e quindi noi dobbiamo fare una grande campagna di convincimento, perché non si dia in mano a dei minori e bambini questo strumento di distruzione di massa. Il cellulare dato a bambini di 7-8 anni ha effetti veramente tremendi. Partiamo dalle scuole con una educazione forte: dobbiamo ricostruire l'alleanza tra genitori, ragazzi e scuola".
Nel corso della trasmissione, Valditara ha spiegato che è fondamentale "educare anche i genitori". "Lancio questo appello: siccome ormai la scienza è abbastanza univoca, - ha detto il ministro - il cellulare soprattutto per i ragazzi più giovani, per i bambini, fa male, torniamo ad abituarci ad avere relazioni positive, belle immediate, dirette con i nostri figli. Quando un genitore mette a letto il proprio figlio non gli dia in mano un cellulare, gli racconti, gli legga una bella storia perché anche in questo modo si abitua il ragazzo alla fantasia".
Nel futuro c'è anche il progetto di proporre questo provvedimento all'Unione Europea. "Ho incontrato la ministra dell'istruzione di Cipro che ha molto apprezzato la decisione di vietare il cellulare a scuola. Abbiamo pensato - ha dichiarato Valditara - di preparare un documento da sottoporre a Bruxelles a tutti i ministri dell'Istruzione sul tema, anche perché alcuni stati come la Francia, l'Olanda, la Svezia, già si sono avviati in questa direzione e credo che raggiungeremo facilmente, credo, un forte consenso".