Oggi il punto sulla situazione del campione olimpico dopo la notizia, divulgata dallo stesso atleta, del possibile calcolo renale
Nel pomeriggio Gianmarco Tamberi partirà per le Olimpiadi di Parigi 2024. Lo confermano fonti Fidal, che nella giornata di oggi farà il punto sulla situazione del campione olimpico dopo la notizia, divulgata dallo stesso atleta, del possibile calcolo renale e la temperatura corporea oltre i 38 gradi.
Tamberi e il possibile calcolo renale, cos'è e come si cura
"Una fitta lancinante a un fianco. Pronto soccorso, Tac, ecografia, analisi del sangue" e la diagnosi: "Probabile calcolo renale". 'Gimbo' Tamberi ha descritto così, ieri sera via Instagram, l'imprevisto che lo ha costretto a rimandare la partenza per le Olimpiadi. "Un violento dolore al fianco" è il campanello d'allarme che annuncia la colica renale, "il sintomo più tipico" della calcolosi, un problema comune che può colpire fino a una persona su 10. Ma cos'è un calcolo renale? Da cosa dipende? E come si cura? Lo spiegano gli esperti dell'ospedale Niguarda di Milano, in un approfondimento pubblicato sul sito dell'Asst Grande Ospedale Metropolitano.
"Il calcolo renale (o nefrolitiasi)", descrivono, si crea "quando nelle urine la concentrazione dei sali litogeni (calcio, acido urico, ossalato), aumentando, forma i primi cristalli che poi, aggregandosi tra di loro, costituiscono il calcolo vero e proprio. Si tratta di un problema che interessa dal 5 al 10% della popolazione, con un trend di crescita negli ultimi decenni, imputabile al maggior consumo di proteine animali nella nostra alimentazione". Per evitare i calcoli renali bisogna "mantenere le urine in condizione di sottosaturazione, cioè ben diluite, garantendo una costante e frazionata idratazione per produrre diuresi superiore a 2 litri". Quando si formano, comunque, "i calcoli non sono tutti uguali. Ne esistono di diversi tipi: ci sono quelli più comuni formati dai sali di calcio, ci sono quelli di acido urico e quelli di struvite, conseguenti ad una particolare infezione urinaria. Poi possono esserci quelli di cistina, causati da una rara patologia ereditaria", precisano da Niguarda. "Per la diagnosi del tipo di calcolosi è essenziale analizzare la composizione del calcolo una volta espulso, mediante un esame chimico o cristallografico".
Ma come si manifesta un calcolo ai reni? "Il sintomo più tipico", appunto, "è la colica renale, cioè un violento dolore al fianco accompagnato da vomito e irrequietezza, dovuto allo spostamento del calcolo lungo le vie urinarie. A volte può essere solo presente una lombalgia sorda, tipo un mal di schiena. Un'altra possibilità è l'evenienza di una macro o microematuria anche senza sintomi, cioè la presenza di sangue nelle urine. In caso di colica renale in corso", si raccomanda di "non sottovalutare il fenomeno che potrebbe ripresentarsi nel tempo. Inoltre è consigliato effettuare delle analisi del sangue e delle urine per identificare i cosiddetti fattori di rischio metabolici. E' poi importante eseguire dei controlli radiologici, come un'ecografia delle vie urinarie e/o una Tac all'addome senza contrasto".
La terapia? I calcoli renali vanno sempre rimossi o possono andarsene da soli? "Un calcolo intorno ai 6 millimetri ha elevate possibilità di espulsione spontanea - rispondono gli specialisti di Niguarda - mentre la percentuale si riduce con l'aumentare delle dimensioni. Quando raggiungono dimensioni maggiori, è necessario l'intervento terapeutico. Fino a qualche anno fa l'unica speranza era quella chirurgica, che attraverso tecniche diverse risolveva la situazione mediante asportazione o frammentazione dei calcoli. Adesso invece si è diffusa la litotrissia, che permette di curare senza tagli. Il litotritore è una macchina in grado di produrre delle onde d'urto che vengono inviate con precisione, con l'aiuto dei raggi X o dell'ecografia, in modo da essere concentrate sui calcoli stessi. Queste onde attraversano i tessuti molli dell'organismo e scaricano la loro energia sui calcoli così da frammentarli. L'ecografia è in grado di evidenziare numero e dimensione dei calcoli, sede ed eventuale presenza di dilatazione delle vie escretrici".
Anche l'alimentazione può aiutare. "La terapia comune per tutte le calcolosi prevede la diluizione urinaria: bere molti liquidi, molta acqua, va bene anche quella del rubinetto - chiariscono gli esperti - Ci sono studi che lo confermano: avere un'idratazione giornaliera pari o superiore ai 2 litri limita le recidive, che sono frequenti per questo tipo di patologia". Un altro consiglio è "ridurre sensibilmente il consumo di sale e di proteine animali, come carne, pesce e uova".
"Contrariamente a quello che si pensava fino a qualche anno fa - puntualizzano infine da Niguarda - la dieta deve essere normo-calcica. Cioè non bisogna bandire alimenti come latte, formaggi e yogurt". Fra l'altro, a volte, "questo poteva creare dei grossi problemi a livello scheletrico, soprattutto se il paziente aveva dei livelli alti di dispersione di calcio nelle urine. In alcuni casi, infatti, calcoli e osteoporosi possono correlarsi".
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Dia e la malaria presa in Senegal, infettivologo: “Va...
Nicastri (Spallanzani): "Purtroppo ancora oggi in Italia ci sono decessi legati a casi d'importazione"
L'attaccante della Lazio, Boulaye Dia, fermato dalla malaria in Senegal dove era arrivato per giocare con la sua Nazionale è l'ultimo caso di calciatori africani colpiti dalla malattia quando tornano in patria. A febbraio era finito 'Ko' Christian Kouamé, attaccante della Fiorentina, che era stato in Costa d'Avorio per la Coppa d'Africa.
"I giocatori africani che vivono in Europa e ritornano nei Paesi dove è endemica la malaria devono fare la profilassi perché hanno perso, vivendo per anni fuori dai Paesi d'origine, la semi-immunità all'infezione malarica. Meglio prendere una pasticca al giorno per la profilassi che rischiare di fare una malattia che può impedirgli di giocare per un po' di tempo. La profilassi non è obbligatoria, ma raccomandata, però ha una protezione molto alta (oltre il 95%) per la malattia e del 99% per la malaria grave", spiega all'Adnkronos Salute Emanuele Nicastri, direttore dell'Unità di Malattie infettive ad alta intensità di cura dell'Inmi Spallanzani di Roma.
"Ricordo il caso di Fausto Coppi, morto nel 1960 per malaria non diagnosticata all'inizio - prosegue Nicastri - Era andato in Africa, in Burkina Faso, e tornò con la malaria. Non aveva fatto la profilassi. Questo per dire che di malaria si può morire. Purtroppo ancora oggi in Italia ci sono decessi legati a casi d'importazione. L'indicazione è di fare la profilassi, e anche i calciatori dovrebbero farla perché una pasticca al giorno non incide sulle prestazioni sportive".
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Atp Finals, chi troverà Sinner in semifinale? Tutte le...
Il numero uno al mondo aspetta il suo avversario nel prossimo turno del torneo. Tutto è ancora aperto
Jannik Sinner adesso aspetta il suo avversario alle semifinali delle Atp Finals. Dopo i tre successi nel girone iniziale e il passaggio del turno da primo della classe, per il numero 1 al mondo c’è da attendere ancora qualche ora per scoprire contro chi sarà il prossimo match a Torino. L’azzurro affronterà il secondo del gruppo John Newcombe, in cui tutto è ancora aperto. Alexander Zverev, Casper Ruud, Carlos Alcaraz e Andrey Rublev sono tutti in corsa per agguantare un posto tra i migliori 4 del torneo.
Sinner vs Alcaraz, le combinazioni
Ma chi può incontrare Jannik in semifinale? Gli appassionati guardano in primis al super duello con Alcaraz, accoppiamento possibile se Zverev battesse Alcaraz 2-1 e Rublev vincesse 2-0 contro Ruud. Se invece Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe deciso dalla percentuale dei game vinti e dunque Alcaraz potrebbe arrivare secondo.
Sinner vs Zverev, le combinazioni
Sinner potrebbe affrontare anche Zverev in semifinale. Qui servirebbero le seguenti combinazioni: vittorie di Alcaraz contro Zverev e di Rublev contro Ruud, indipendentemente dal risultato. Oppure, vittoria di Alcaraz 2-0 su Zverev e vittoria di Ruud su Rublev 2-1. Se Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe determinato dalla percentuale di game vinti e il tedesco potrebbe arrivare secondo.
Sinner vs Ruud, le combinazioni
Dopo il ko con Zverev, il percorso di Ruud alle Finals dipende anche dagli altri risultati. Con una vittoria su Rublev nell'ultimo match del round robin, il norvegese dovrebbe aspettare l’esito della sfida tra Zverev e Alcaraz. Potrebbe chiudere al secondo posto in questi casi: vittoria di Zverev su Alcaraz e di Ruud su Rublev, indipendentemente dal punteggio; successo di Zverev contro Alcaraz 2-0 e di Rublev contro Ruud 2-1; vittoria di Zverev contro Alcaraz 2-1 e vittoria di Rublev contro Ruud 2-1; vittoria di Alcaraz contro Zverev 2-1 e vittoria di Ruud contro Rublev 2-0; successo 2-1 di Alcaraz contro Zverev e vittoria 2-1 di Ruud contro Rublev. Inoltre, se Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe determinato dalla percentuale di game vinti. Idem se Zverev battesse Alcaraz 2-0 e Rublev battesse Ruud 2-0, il tedesco sarebbe certo del primo posto e gli altri tre si contenderebbero il secondo.
Sinner vs Rublev, le combinazioni
Anche Andrey Rublev può ancora passare il turno, da secondo, e sperare nelle semifinali delle Finals. Dovrebbe però di certo battere Ruud 2-0 e sperare in un successo di Alcaraz contro Zverev in due set. A questo punto, la classifica verrebbe decisa dalla solita percentuale di game vinti.
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Roma, Hermoso pensa all’addio:...
Il difensore era arrivato in giallorosso da svincolato lo scorso settembre
L'arrivo di Ranieri non ha fugato tutte le nubi intorno alla Roma. Uno dei compiti principali del nuovo tecnico giallorosso, succeduto a Ivan Juric, sarà quello di rivitalizzare giocatori che fin qui non hanno reso secondo le aspettative. Tra questi c'è sicuramente Mario Hermoso, difensore arrivato lo scorso settembre da svincolato che sta trovando qualche difficoltà ad ambientarsi in Serie A.
Negli ultimi giorni infatti si sono fatte insistenti voci che lo vorrebbero vicino a un ritorno in Spagna già nel prossimo mercato di gennaio. In particolare sull'ex Atletico ci sarebbe l'altro club di Madrid, ovvero il Real, alle prese con un'emergenza in difesa dopo il nuovo infortunio di Militao: "È un onore quando ti accostano a club di questo tipo. Sono cresciuto nell’Academy del Real Madrid e sono grato per tutto quello che mi hanno insegnato", ha detto il difensore della Roma in un'intervista al quotidiano spagnolo As. "Ho 29 anni, la maggior parte della mia carriera è stata in Spagna, mi piace il calcio della Liga ed essere nel tuo paese rende tutto più facile. Non posso chiudere la porta ad un ritorno in Spagna".
Sul difficile inizio di stagione della Roma ha invece aggiunto: "L'ambientamento non è stato facile, onestamente. Non ero abituato a questi cambiamenti, ma il calcio è così e devi fare tutto. Presto troveremo una continuità positiva nei risultati, credo, e cambieremo la situazione. È difficile avere la mia famiglia lontana, abito ancora in hotel e sto cercando una casa per farli venire a Roma. Nella squadra, nonostante i cambi di allenatore, ci sono ottime vibrazioni, anche se non stiamo ancora trovando una continuità di risultati, personalmente mi sono adattato rapidamente. E ci sono gli argentini e Angelino".
Hermoso ha poi concluso parlando del suo addio all'Atletico Madrid: "Con Simeone ho ancora un bellissimo rapporto. Con il club non è stato raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto e le nostre strade si sono separate".