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Walz, da coach di football a candidato vicepresidente: la scelta di Harris

Il governatore del Minnesota, 60 anni, è una figura per molti sconosciuta

Tim Walz

Una ventina di anni fa, un'avvocatessa di nome Kamala Harris vinceva la sua prima competizione politica, diventando la prima donna nera e dell'Asia meridionale eletta procuratore distrettuale di San Francisco nel 2003, dopo aver condotto una campagna sui cambiamenti delle politiche in materia di giustizia penale, inclusa l'opposizione alla pena di morte. Dall'altra parte del Paese, a Mankato, nel Minnesota, un insegnante di scuola superiore di nome Tim Walz aveva un mandato quotidiano di basso profilo, ma non per questo meno impegnativo: supervisionare le lezioni di studi sociali, allenare la squadra di football e occasionalmente discutere in mensa.

L'improbabile convergenza dei percorsi di Harris e Walz si è verificata più di due decenni dopo, con la notizia che Harris ha scelto Walz, ora governatore del Minnesota, come suo compagno di corsa. La decisione tanto attesa crea un ticket con due candidati provenienti da contesti diversissimi: Harris, 59 anni, è nera e indiana americana e ha trascorso gran parte della sua carriera come avvocato e pubblico ministero nella California profonda. Invece Walz, 60 anni, è un veterano e un cacciatore che ha trascorso gran parte della sua vita nelle zone rurali del Nebraska e del Minnesota. Ed è il primo candidato alla vicepresidenza dei Democratici dal 1964 a non aver frequentato la facoltà di Giurisprudenza.

L'incursione di Walz in politica è avvenuta più tardi, nel corso della vita: nato e cresciuto a West Point, Nebraska, una piccola cittadina rurale, dopo il liceo si è arruolato nella Guardia Nazionale dell'Esercito, dove ha prestato servizio per i successivi 24 anni. Dopo aver perso il padre a causa di un cancro ai polmoni all'età di 19 anni, episodio che in seguito dirà aver influenzato le sue opinioni sull'assistenza sanitaria, Walz si è iscritto al Chadron State College nel Nebraska e si è laureato in insegnamento nel 1989.

Walz ha incontrato la sua futura moglie, Gwen, mentre insegnava dopo il college. Nel 1996 si sono trasferiti nello Stato natale di lei, il Minnesota. E' rimasto alla Mankato West High School come insegnante e allenatore di football per i successivi dieci anni circa, fino a quando non ha deciso di candidarsi per una carica pubblica. Secondo quanto riferito, è stato motivato a farlo dopo che a lui e ad alcuni studenti venne negato l'ingresso ad un evento elettorale di George W. Bush del 2004, perché gli organizzatori avevano scoperto che erano Democratici. Nel 2006, Walz vinse la corsa per rappresentare il primo distretto congressuale del Minnesota, ribaltando il risultato in un seggio tradizionalmente repubblicano, in una zona rurale dello Stato.

Al Congresso Walz si è posizionato come un raro Democratico moderato e come un forte sostenitore del diritto di portare armi, guadagnandosi una valutazione A (la più alta) dalla National Rifle Association, la potente lobby Usa dei produttori di armi da fuoco. Nel suo anno da matricola, ha elogiato l'allora presidente George W. Bush per aver proposto di espandere le forze della Guardia Nazionale dell'esercito, ma ha anche criticato il presidente per la mancanza di una missione chiara nella guerra in Iraq e si è opposto al suo piano di inviare ulteriori truppe statunitensi in quel Paese.

"Mentre la missione in Iraq si è evoluta dal trovare armi di distruzione di massa alla formazione di un governo democratico fino alla stabilizzazione, fino al punto in cui gli iracheni possano prendere il sopravvento, il presidente ha costantemente sbagliato il piano su questo e… ho profonde preoccupazioni al riguardo, perché il diavolo è nei dettagli", ha detto Walz nel 2007. Walz avrebbe vinto la rielezione al seggio altre cinque volte, prima di lasciare la Camera per candidarsi a governatore. Nella corsa del 2018 per il governo del Minnesota, Walz ha sconfitto il suo avversario repubblicano con un distacco di oltre 10 punti percentuali.

A quel punto, Walz si era spostato a sinistra su diverse questioni chiave, comprese le armi. Dopo la sparatoria del febbraio 2018 alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, Walz ha detto che sua figlia Hope, allora diciassettenne, lo aveva esortato a fare di più per prevenire la violenza armata. Durante la campagna elettorale, mentre si candidava alla carica di governatore quell'anno, Walz ha detto di aver donato a sua volta tutto il denaro che aveva preso dalla Nra in beneficenza e di aver pubblicamente spinto per maggiori controlli sui precedenti personali di chi acquista un'arma e per l'eliminazione degli accordi di reciprocità tra Stati.

"So che la sicurezza in materia di armi non è una minaccia ai miei diritti. Si tratta di tenere i nostri figli al sicuro", ha detto Walz il mese scorso riguardo alla sua evoluzione sulla questione. "Ho ricevuto una valutazione A dalla Nra. Ora prendo delle F. E dormo benissimo", ha affermato.

Hope, che ora ha 23 anni, da allora ha fatto frequenti apparizioni nei video pubblicati sugli account dei social media di Walz. In una recente intervista alla Msnbc sull'ascesa di Harris, Walz ha detto che sua figlia gli aveva detto che era una "brat summer", "un'estate sfacciata" e lui ha scherzato, dicendo che non sapeva cosa intendesse, "ma sono sicuro che è una buona cosa". E' un riferimento al sesto album della cantante pop britannica Charli Xcx ("Brat", appunto), del quale i Democratici hanno usato alcuni brani, per promuovere Harris tra i giovani elettori.

Nel 2022, Walz ha vinto facilmente la rielezione per il suo secondo mandato da governatore del Minnesota, mentre i Democratici hanno anche ribaltato il risultato per il Senato dello Stato, assicurando una tripletta per i Democratici che ha permesso loro di approvare riforme più progressiste. I Democratici sotto il governatorato di Walz hanno sancito il diritto all'aborto, hanno consentito agli immigrati privi di documenti di ottenere la patente di guida, hanno ampliato i controlli sui precedenti per i trasferimenti di armi, hanno legalizzato la marijuana ricreativa e offerto protezioni per i rifugiati. Hanno anche previsto l'assistenza sanitaria in materia di genere.

Walz ha anche firmato un ordine esecutivo che rimuove il requisito della laurea per il 75% dei posti di lavoro statali del Minnesota, una mossa che ha raccolto un sostegno bipartisan e che anche diversi altri Stati hanno adottato. I Democratici hanno offerto finanziamenti per pasti gratuiti nelle scuole e lezioni universitarie gratuite per gli studenti provenienti da famiglie a basso reddito del Minnesota. Alla domanda, in un'intervista del 28 luglio con la Cnn, se queste politiche sarebbero state materia per attacchi conservatori, Walz ha risposto sarcasticamente: "Che mostro! I bambini mangiano e hanno la pancia piena, così possono andare a studiare, e le donne prendono le proprie decisioni in materia di salute". In seguito ha aggiunto: "Quindi, se è così che vogliono etichettarmi, sono più che felice di prendermi l'etichetta" di liberal.

Nei giorni successivi all'annuncio del presidente Joe Biden, che ha abbandonato la corsa per la rielezione, Walz ha fatto numerose apparizioni in televisione. Il suo comportamento popolare e la volontà di usare un linguaggio semplice per criticare l'ex presidente Donald Trump e il senatore Jd Vance (repubblicano dell'Ohio) lo hanno aiutato a catapultarsi nella rosa dei candidati alla vicepresidenza di Harris. Nelle interviste, Walz ha definito Trump e Vance non solo come una minaccia per la democrazia ma, semplicemente, come "strani", un attacco che ha rapidamente preso piede tra i Democratici e che ha scosso i nervi saldi dei Repubblicani. "Chi sta chiedendo questa roba pazzesca? Chi chiede di aumentare il prezzo dell'insulina? Chi chiede di abolire il controllo delle nascite? …Nessuno lo fa!", ha detto Walz a Msnbc il mese scorso, aggiungendo poi: "Sì, sono strani. Lo dimostrano ogni giorno. È un'osservazione".

Walz, ex governatore poco conosciuto del Midwest, ha ora il compito urgente di presentarsi al Paese, a soli tre mesi dal giorno delle elezioni. Harris terrà il suo primo comizio con Walz martedì prossimo a Philadelphia, la prima tappa di un tour di quattro giorni negli Stati teatro della battaglia per la presidenza. Per Walz, il momento coinciderà con "l'eccitazione nell'aria" che porta l'inizio di un nuovo anno scolastico, ha detto in un video pubblicato mercoledì scorso. "Come allenatore di football, siamo tornati all'attacco", ha detto, riferendosi all'ottimismo dei Democratici. "La vicepresidente Harris sta portando l'energia, assicurando che sarà lì per proteggere la democrazia e infiammare la gente, assicurandosi che proteggiamo i diritti riproduttivi, lavoriamo per la classe media e riportiamo un po' di gioia nella nostra politica. Quindi esci, senti l'eccitazione, impegnati".

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Esteri

Ucraina, ecco il piano della vittoria. Zelensky vuole...

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Il presidente ucraino illustrerà il piano a Biden. Mosca sarà invitata al secondo summit ma c'è già la risposta negativa

Zelensky e Putin

L'Ucraina si appresta a svelare il suo "piano per la vittoria" nella guerra con la Russia e 'invita' Vladimir Putin al tavolo del dialogo. Mosca, però, anticipa il no alla proposta diplomatica.

Prima della partenza per gli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky ribadisce che presenterà quello che chiama il suo "piano per la vittoria" che, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, presenterà prima al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poi alla candidata democratica Kamala Harris e al suo sfidante repubblicano Donald Trump, che probabilmente incontrerà giovedì o venerdì.

E afferma che è possibile un dialogo con la Russia come parte di questo piano, pur senza fornire dettagli. "Il piano per la vittoria prevede passi veloci e concreti da parte dei nostri partner strategici, in un periodo tra qui e la fine di dicembre", dice il presidente ucraino nell'intervista a Interfax-Ukraine.

Biden dirà sì?

Secondo Zelensky,i Biden potrà prendere delle decisioni importanti per l'Ucraina prima della fine del suo mandato presidenziale a gennaio. E lancia un esplicito messaggio: "Abbiamo bisogno di armi a lungo raggio", dice ribadendo quindi all'appello affinché Washington autorizzi l'uso delle sue armi per colpire il territorio russo. Kiev spinge per utilizzare i missili Atacms americani e gli Storm Shadow anglofrancesi contro obiettivi militari nel territorio russo. Intanto, però, Mosca potrebbe aver riposizionato uomini e mezzi per collocarli fuori dalla portata dei missili.

I dettagli del piano non sono noti, ma per Zelensky quello che può fare davvero la differenza è consentire a Kiev di colpire la Russia in profondità con missili occidentali. Il Regno Unito ha mostrato un'apertura in questa direzione, dicendosi disposto a consentire all'Ucraina di utilizzare gli Storm Shadow. Ma la Casa Bianca rimane scettica e il primo ministro britannico, Keir Starmer, non è riuscito convincere Biden incontrato a Washington la scorsa settimana.

Zelensky spiega che i partner dell'Ucraina sono essenziali per il suo piano, affermando che questo delinea una roadmap che dovrebbe portare ad un secondo summit per la pace - dopo il primo che si è svolto lo scorso giugno in Svizzera senza la Russia - al quale dovrebbe partecipare anche Mosca.

Mosca dice no al summit di Zelensky

"Senza la Russia e senza tenere conto degli interessi russi è impossibile raggiungere un accordo giusto e sostenibile. Ma Kiev e l'Occidente non stanno pensando alla pace, loro hanno bisogno della guerra", la risposta a stretto giro della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Non parteciperemo a "questo cosiddetto secondo summit", aggiunge, affermando che avrebbe lo stesso "obiettivo" del primo, che si è svolto a giugno in Svizzera senza la Russia, cioè "spingere l'assolutamente insostenibile 'formula Zelensky' come unica base per risolvere il conflitto".

Questo non significa che la Russia rifiuta una soluzione politica e diplomatica della crisi, dice ancora Zakharova nella sua dichiarazione rilanciata dalla Tass: "Siamo pronti a discutere veramente proposte serie che prendano in considerazione la situazione sul terreno, le realtà geopolitiche emergenti", afferma facendo riferimento "all'iniziativa presentata il 14 giugno da Vladimir Putin".

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Esteri

Ucraina, Kiev colpisce gli arsenali di Putin: la strategia...

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Secondo deposito di armi e munizioni centrato in pochi giorni, in fumo gli aiuti di Kim Jong-un

Operazioni militari in Ucraina

"Abbiamo colpito un altro deposito di armi in Russia". La strategia dell'Ucraina è chiara e il presidente Volodymyr Zelensky illustra i risultati: colpire gli arsenali di Mosca e depotenziare la macchina bellica di Vladimir Putin.

Dopo l'ondata di droni che qualche giorno fa ha devastato un deposito di Toropets, nelle ultime ore è toccato ad un altro complesso nella regione di Krasnodar: esplosioni e incendi, con armi, munizioni e missili in fumo. In particolare, secondo i report di esperti, sarebbe stato centrato un deposito di armi e munizioni fornite dalla Corea del Nord, come hanno evidenziato già a febbraio gli analisti del Csis, think tank americano.

Il deposito è stato ampliato progressivamente per consentire lo stoccaggio di tutti gli aiuti inviati da Kim Jong-un. Le armi distrutte sarebbero state destinate in particolare alla base aerea di Yegorlykskaya, nella regione di Rostov, punto di partenza per offensive in Ucraina.

"Bisogna lodare i nostri guerrieri per la loro precisione nel colpire il territorio nemico. La nostra capacità di riportare la guerra a casa sua, in Russia, è una svolta fondamentale. Un altro arsenale in Russia è stato danneggiato, era un deposito importante per gli invasori", le parole di Zelensky. Le due strutture colpite negli ultimi giorni "erano depositi di missili tattici e di bombe plananti, tutte armi che la Russia usa per terrorizzare le nostre città".

Zelensky e il piano (finora) senza missili Usa

Il presidente ucraino tiene a precisare che gli obiettivi vengono centrati senza l'ausilio di missili a lungo raggio forniti dai partner occidentali: Usa e Regno Unito non hanno ancora detto sì all'uso di Atacms e Storm Shadow contro obiettivi militari nel territorio russo.

"Voglio evidenziare che stiamo facendo tutto questo grazie alle nostre capacità e alle nostre armi, senza i mezzi che potrebbero essere forniti dai nostri partner e che possono accelerare in maniera significativa la fine della guerra attraverso la distruzione del potenziale offensivo della Russia".

Zelensky aspetta l'ok di Usa e Regno Unito nei prossimi giorni, quando sarà a New York per l'assemblea generale dell'Onu. Intanto, gli Stati Uniti potrebbero aggiungere un altro tassello al mosaico degli aiuti. E' imminente il varo di un pacchetto da 375 milioni di dollari che comprende, in particolare, armi da montare sugli F-16: i caccia potrebbero lanciare le Joint Standoff Weapon, bombe plananti in grado di colpire a 110-130 km di distanza.

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Esteri

Francia, nasce il nuovo governo Barnier

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Lunedì pomeriggio il primo Consiglio dei Ministri

Michel Barnier (Afp)

Il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, ha annunciato la formazione del nuovo governo, guidato da Michel Barnier, ufficializzando la lista dei ministri. All'Economia, Finanze e Industria andrà Antoine Armand, agli Esteri Jean-Noel Barrot, all'Interno Bruno Retailleau mentre alla Difesa viene confermato Sebastien Lecornu.

Confermata alla Cultura anche Rachida Dati, mentre Didier Migaud va alla Giustizia. Tra le altre donne del governo Barnier, Anna Genetet all'Istruzione nazionale, Genevieve Darrieussecq alla Sanità, Annie Genevard all'Agricoltura e la Sovranità alinetare e Agnes Pannier-Runacher alla Transizione ecologica. La portavoce del governo sarà Maud Bregeon.

"Una squadra, subito al lavoro" ha scritto, con le bandierine di Francia e Ue, Michel Barnier su X pochi minuti dopo che dall'Eliseo è stata annunciata la lista dei ministri del suo nuovo governo.

Il presidente Emmanuel Macron ha convocato lunedì pomeriggio alle 15 il nuovo governo per un consiglio dei ministri, ha reso noto l'Eliseo.

Melenchon: "Sbarazziamocene il prima possibile"

"Sbarazziamocene il prima possibile" della squadra di Michel Barnier. Così Jean-Luc Melenchon, leader de La France Insoumise, parte della coalizione del Nuovo Fronte popolare, subito dopo l'annuncio ufficiale della formazione del governo dell'ex ministro dei Republicains ed ex commissario europeo.

"Il cast del nuovo film catastrofico macronista è annunciato" continua il post in cui si denuncia il fatto che sia un governo di "quelli che hanno perso alle elezioni legislative" che non ha "né legittimità, né futuro".

Bardella: "Governo Barnier è ritorno al macronismo senza alcun futuro"

"Questo 'nuovo' governo segna il ritorno del macronismo dalla porta di servizio" dice il presidente di Rassemblement National Jordan Bardella. "Ciò che i francesi hanno democraticamente sancito, per due volte, non può essere revocato con deplorevoli giochi di apparati e calcoli politici - ha scritto su X - è quindi un governo senza futuro".

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