Parigi 2024, chi è Sofia Raffaeli: la stella italiana della ginnastica ritmica
A 20 anni ha conquistato un bronzo alle Olimpiadi entrando nella storia del suo sport
È stata la prima (ed è tuttora l'unica) italiana a vincere una gara individuale iridata nella ginnastica ritmica, dal 2021 un movimento porta il suo nome e adesso Sofia Raffaeli è la prima azzurra di sempre a conquistare una medaglia individuale in questa disciplina alle Olimpiadi.
Entrata in finale con il miglior punteggio, è stata premiata con la medaglia di bronzo nella prova all around di ginnastica ritmica a Parigi, grazie a un punteggio di 136.300.
La formazione
Nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 19 gennaio 2004, Raffaeli inizia sin da piccolissima a fare sport. A quattro anni entra nel mondo della ginnastica artistica ma due regali ricevuti tre anni più tardi, un nastro e una palla, la fanno appassionare alla ritmica. Da qui inizia la sua storia, alla Società Ginnastica Fabriano, sotto la guida di Cristina Ghiurova e di uno dei suoi idoli, Julieta Cantaluppi, sette volte campionessa nazionale e componente della squadra italiana ai Giochi di Londra 2012.
"Ho capito che dovevo fare questo nella vita, mettendo da parte la scuola, gli amici, tutto. Ma per me non è mai stato un sacrificio, perché se hai passione non senti il peso di un sacrificio", ha spiegato Raffaeli in un'intervista a Olympics.com. Da questo momento in poi trascorre fino a otto ore al giorno in palestra e viene soprannominata 'Formica Atomica' per le sue piccole dimensioni e la sua energia esplosiva.
Ne 2019 la ginnasta fa un suo esordio ineccepibile ai Campionati Mondiali Juniores: porta a casa tre medaglie d'argento, due individuali e uno per la gara a squadre.
La carriera
È il 2021 quando Raffaeli esordisce in campo internazionale a livello senior: ai Mondiali di Kitakyushu, in Giappone, arrivano subito un bronzo al cerchio e un argento nel concorso a squadre. In quell'occasione la giuria internazionale le riconosce l'invenzione di un nuovo movimento che ora porta il suo nome, il 'Raffaeli', entrato nel codice dei punteggi.
Dopo un'impressionante stagione in Coppa del Mondo con gli ori di Atene, Baku e Pesaro, Rafaeli nel 2022, appena maggiorenne, scrive la storia diventando la prima campionessa europea di ginnastica ritmica dell'Italia a Tel Aviv, aggiudicandosi i titoli nel cerchio e nelle clavette. Poi, ai World Games di Birmingham, in Alabama, conquista l'oro nelle clavette e l'argento nel cerchio e nella palla.
Nel 2023 è la volta dei Campionati Mondiali di Sofia, dove Raffaeli si è impone sulle avversarie conquistando l'oro nell'all-around individuale, nel cerchio, nella palla e nel nastro e aiutando la sua nazione a vincere il titolo all-around a squadre. Anche questa volta segna un primato: mai un'italiana aveva vinto una gara individuale iridata nella ritmica.
Lo stile
Sofia Raffaeli non è mai banale nella scelta delle sue interpretazioni e il suo obiettivo è sempre lo stesso: incantare raccontando una storia. "È davvero qualcosa di emozionante che arriva al cuore degli spettatori, - ha spiegato in un'intervista a Olympics.com. - e questa credo sia la cosa più bella della ginnastica ritmica. È fondamentale che quando scendo in pedana riesca a trasmettere tutte le emozioni che si possono provare. Mi piace molto perché non solo c'è il maneggio degli attrezzi o le difficoltà di corpo: oltre a questo bisogna interpretare una storia attraverso la musica ed è ciò che mi ha fatto innamorare, in primis, di questo sport".
Sport
Conor McGregor condannato per aggressione sessuale, 250mila...
La sentenza del processo civile a Dublino
L'Alta Corte di Dublino ha condannato in sede civile la star irlandese delle arti marziali miste Conor McGregor a pagare 250.000 euro di danni a Nikita Hand, una donna che ha aggredito sessualmente in un hotel della capitale irlandese all'inizio di dicembre 2018. La giuria si è espressa a favore di Hand, che nella sua testimonianza ha dichiarato che i due si erano conosciuti in precedenza tramite amici comuni e, nella ricostruzione dei fatti, ha accusato McGregor di aver fatto uso di cocaina prima di immobilizzarla e strangolarla in diverse occasioni prima di violentarla, fatto che la giuria non ha riscontrato.
McGregor, per anni nome di punta della UFC, si è espressa sui social media in merito alla condanna, per la quale ha dichiarato che ricorrerà in appello. "Sono deluso che la giuria non abbia ascoltato tutte le prove", ha dichiarato McGregor, che ha ringraziato il sostegno ricevuto e ha detto di essere 'concentrato' sul suo futuro. Il caso ha coinvolto James Lawrence, un amico di McGregor che ha affermato di aver avuto rapporti sessuali con Hand. Gli avvocati della donna sostengono che l'uomo si sia inventato i fatti per screditare la vittima e minare la credibilità delle sue affermazioni. Una delle prove prese in considerazione dalla giuria nel ritenere vere le affermazioni di Hand è stata la testimonianza del dottor Daniel Kane della Sexual Assault Treatment Unit.
McGregor ha sostenuto che i rapporti sessuali con Hand fossero consensuali e che i lividi sul corpo della donna non siano stati causati da lui. Il giudice di Alexander Owens aveva già sottolineato all'inizio del processo, all'inizio di novembre, che si trattava di una causa civile, che non avrebbe in nessun caso portato a una condanna penale per l'ex campione di arti marziali miste, ma piuttosto a un risarcimento, come è accaduto.
Sport
Balotelli, nuovo Tapiro d’Oro: “Vieira rompeva...
L'allenatore del Genoa in conferenza: "Mario mi è sempre piaciuto"
Quando ha firmato per il Genoa, Mario Balotelli non si aspettava di ritrovarsi come allenatore Patrick Vieira. Con l'esonero di Alberto Gilardino invece, la dirigenza del Grifone ha scelto di affidarsi proprio all'ex centrocampista dell'Inter, con cui SuperMario non andava d'accordo già dai tempi del Nizza, quando in panchina c'era proprio Vieira.
Una versione però smentita da Balotelli: "Non è vero che a Nizza non ci andavo d’accordo, è che io volevo andare a giocare a Marsiglia", ha raccontato a Striscia la Notizia. L'ex attaccante, tra le altre, di Inter e Milan questa sera, alle 20.35 su Canale 5, riceverà il sesto Tapiro d'Oro della carriera, che consegnatogli dall'inviato Valerio Staffelli: "Avevamo qualche divergenza su alcune idee di calcio, ma a livello personale siamo sempre andati d’accordo. Il Tapiro dovreste darlo a lui!". Mario ha anche scherzato sul loro rapporto quando erano compagni di squadra: "Abbiamo giocato assieme all’Inter e al City: era tranquillo ma rompeva un po' le scatole".
Di Balotelli ha parlato proprio Vieira durante la sua prima conferenza stampa da allenatore del Genoa: "Conosco bene Mario. Mi è sempre piaciuto, è un professionista importante, deve solo continuare a lavorare per mettersi a disposizione della squadra", ha detto l'ex centrocampista francese, chiudendo di fatto ogni discussione.
Sport
Napoli, Conte: “Stimo Ranieri, l’ho chiamato....
Il tecnico dei partenopei ha parlato della sfida alla Roma
Big match per il Napoli che, nella 13esima giornata di Serie A, ospita la nuova Roma di Ranieri: "Chi rischia di più tra noi e la Roma? È una partita di calcio, mica rischiamo la vita... è un rischio sportivo. Sicuramente mi fa piacere incontrare Claudio, c'è grande stima nei suoi confronti, anche dell'amicizia. Sono contento per lui, pensavo tornasse per una nazionale, ma la finestra del cuore per la Roma e per il Cagliari era sempre aperta e sono contento per lui, per la sua famiglia, che vive a Roma", ha detto il tecnico dei partenopei, Antonio Conte in conferenza stampa, "sarà una partita tosta, non dimentichiamo che la Roma l'anno scorso è finita davanti a noi, fanno l'Europa League, ha fatto un ottimo mercato, ma non sta rendendo secondo aspettative e qualità della rosa. Mi auguro tutti inizi a funzionare dopo il Napoli".
Conte ha rivelato di aver sentito anche Ranieri nei giorni scorsi: "Una telefonata a Claudio l'ho fatta, per dargli il bentornato, ma era il minimo. C'è amicizia anche tra le mogli, lui è uno davvero a modo, di altri tempi, non puoi che volergli bene. Gli auguro tutto il bene ma tranne nelle due gare con noi".
Poi sulla classifica, che il Napoli comanda a +1 sll'Inter seconda: "Ci sono tante squadre in pochissimi punti, stiamo facendo bene ma anche le altre, non c'è un'altra che si è staccata. C'è un po' di stupore magari nel vedere alcune squadre lì in classifica dopo 12 giornate. Ce ne sono talmente tante in pochi punti che uno farebbe pure fatica ad elencarle".
Su Meret, nel mirino della critica dopo il gol subito contro l'Inter: "È il nostro portiere titolare, dietro ha Elia Caprile che dà delle buone garanzie. Io sono soddisfatto di quello che sta facendo Alex, non possiamo andare ogni volta a trovare il pelo nell’uovo e creare situazioni di instabilità al nostro interno. Mi piacerebbe che i media andassero a favore del Napoli e non creassero una certa instabilità con una domanda del genere, non lo merita e non penso sia giusto".
Conte è tornato sulle polemiche nate proprio dopo Inter-Napoli, che hanno riguardato soprattutto il Var: "Io ho sollevato una discussione costruttiva per costruire qualcosa di migliore rispetto al passato. Oggi abbiamo anche dei mezzi che ci devono far riflettere. Dopo che il signor Mariani ha preso la decisione di fischiare il rigore, pensavo che non ci fosse stato un contatto col Var, invece è uscito fuori che il Var si limita a dire ‘c’è contatto’, ma il calcio è uno sport di contatto. Se vogliamo parlare a livello costruttivo e non polemico, dobbiamo far sì che l’arbitro, in quel caso col signor Mariani, abbia un supporto migliore rispetto a quello di San Siro. Ci si limita a dire c’è contatto, ma di che tipo? Il contatto c’è sempre!", ha continuato Conte", mi auguro che la prossima volta si utilizzi un po’ meglio e si dia un aiuto all’arbitro. Se c’è un contatto, uno può anche dire ‘guarda c’è contatto, vieni a valutare se confermare o se togliere’. Non è che devi essere chiamato al Var per cambiare la decisone, ma anche confermare o modificare. Mi dispiace per Mariani, che aveva condotto bene la gara, oggi mi rendo che lui ha preso questa decisione però nessuno l’ha aiutato. Magari lo chiamavano e confermava il rigore, io l’avrei accettato, oggi non sapremo mai cosa avrebbe pensato Mariani se fosse stato richiamato al Var. Mariani non è da censurare, lo è chi non ha dato a Mariani la possibilità di valutare. Io mi auguro che le mie parole abbiano fatto riflettere".
Poi sulle parole di Marotta: "Ringrazio il direttore, abbiamo avuto modo di lavorare insieme per tanti anni. Mi fa piacere che abbia capito alla fine che sono una persona intelligente, che faccio una buona comunicazione. Gli obiettivi miei e quelli suoi stridono, non sono comuni, sicuramente non saremo amici e compagni di viaggio, ma avversari".