Economia
Al Mimit 51 tavoli di crisi aperti, l’estate porta...
Al Mimit 51 tavoli di crisi aperti, l’estate porta soluzione per Marelli, Blutec e Wärtsilä
Con l'ultima firma, in ordine di tempo, dell'accordo quadro per l'ex Blutec, sono ora 31 i tavoli di crisi attivi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, aperti e gestiti dalla Struttura per le crisi di impresa, cui si aggiungono 20 tavoli attualmente in monitoraggio, in cui rientrano anche aziende che non sono in crisi ma che fanno parte di settori in crisi, e in questo caso tre si sono risolti nelle ultime settimane: Whirlpool, Warstila e lo stabilimento Marelli di Crevalcore. Un totale di 51 crisi di imprese.
Ultime settimane 'calde' al Mimit per quanto riguarda i tavoli di crisi. Dalla moda all'automotive, dalla telecomunicazioni agli elettrodomestici, prima della pausa di agosto il ministro Adolfo Urso ha incontrato sindacati, associazioni di categoria, aziende: al centro dei confronti a Palazzo Piacentini sono stati, tra gli altri, La Perla, Abramo Customer Care, Fondazione Santa Lucia. "Casi di crisi industriale che stiamo avviando soluzione", dice Urso sottolineando che "in 20 mesi non c’è stata una crisi giunta in questo dicastero che non abbia avuto una soluzione industriale e la salvaguardia dei livelli occupazionali".
Con gli incontri estivi sono arrivati anche accordi importanti. Per l'ex Blutec, con la firma dell'accordo quadro del 12 agosto che mette in salvo 540 lavoratori il ministro Urso parla di "svolta storica per Sicilia". L'accordo quadro firmato tra i commissari straordinari, Inps, Pelligra, le organizzazioni sindacali e la Regione Siciliana, prevede, infatti, l’assunzione da parte di Pelligra di 350 dipendenti, ai quali sarà garantita la possibilità di accedere al piano di riqualificazione e formazione professionale utile per l’attuazione del piano industriale del nuovo investitore. Gli altri 190, rimanendo in capo all`amministrazione straordinaria, potranno beneficiare dell’isopensione a partire dal primo gennaio 2025.
L'8 agosto Marelli ha siglato al Mimit l’accordo definitivo per la cessione del ramo di azienda relativo allo stabilimento di Crevalcore all’azienda Tecnomeccanica, concludendo il percorso di reindustrializzazione volto ad individuare la miglior soluzione per il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti. Con l’esito positivo dell’operazione, Tecnomeccanica riassorbirà immediatamente 152 lavoratori dello stabilimento di Crevalcore, mentre per i rimanenti 67 verrà data attuazione all’accordo stipulato lo scorso 28 marzo con le Rsa del sito di Crevalcore, Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil per il piano di contenimento delle ricadute occupazionali e sociali derivanti dalla fase di passaggio alla nuova configurazione industriale e societaria. Tale piano prevede il riassorbimento di 40 dipendenti presso altri stabilimenti italiani di Marelli – con contributi economici una tantum nel caso di trasferimenti oltre i 50 km – e, nei 27 casi rimanenti, l’erogazione di strumenti di accompagnamento alla pensione o di incentivi all’esodo.
Wärtsilä. Il 29 luglio c'è stato l'Accordo di Programma che dà il via al trasferimento delle attività del sito di Bagnoli della Rosandra a Msc, società italo-svizzera leader nel settore della logistica e prima compagnia di trasporto marittimo al mondo. Con la firma, Msc si impegna formalmente - tramite la neocostituita società Innoway Trieste, che vede come soci paritetici il Gruppo Msc e Innofreight - alla riconversione dello stabilimento e alla attuazione del piano industriale nei prossimi mesi con un investimento da circa 100 milioni di euro nell'impianto. Il rilancio e la reindustrializzazione del sito prevede l'avvio della produzione di vagoni ferroviari altamente tecnologici per il trasporto merci assorbendo tutti i 261 lavoratori in esubero da Wärtsilä. Dal punto di vista produttivo, l'obiettivo è quello di arrivare a realizzare 1000 vetture l’anno entro massimo 36 mesi e occupare oltre 300 persone. La multinazionale finlandese, dal canto suo, si impegnerà comunque a garantire i livelli occupazionali nelle sedi italiane in cui operano 700 lavoratori.
Secondo gli ultimi dati della Cgil pubblicati in un report di gennaio 2024, i lavoratori coinvolti da crisi industriali per i quali sono ad oggi aperti tavoli di confronto al Mimit sono 58.026. Poi, ci sono i lavoratori a rischio di crisi a causa delle trasformazioni in atto, altri 120.026 secondo l'analisi di Corso d'Italia: 70.000 nell’automotive, 25.459 nella siderurgia, 8.000 nel settore della produzione dell’energia (centrali a carbone e cicli combinati), 2.000 nel settore elettrico (mercato tutelato), 4.094 nella chimica di base, 3.473 nel petrolchimico e nella raffinazione, 8.500 nel settore delle telecomunicazioni. Numeri a cui vanno aggiunte le decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori di aziende in crisi che hanno tavoli aperti a livello regionale, per i quali non esiste una mappatura nazionale, e 5.141 lavoratori di aziende che, nonostante ne abbiano fatto richiesta, non hanno un tavolo al Ministero.
Tavoli di crisi attivi: Abramo, Acciaierie d'Italia (ex Am Investco, ex Ilva), Almaviva, Beko (ex Whirlpool Emea), Bellco, Cmc di Ravenna, Dema, Eurallumina, Fbm Hudson Italiana, Fiducia nel Futuro della Fabbrica a Firenze (ex Gkn di Firenze), Fimer, Fondazione Santa Lucia, Industria Italiana Autobus , Jabil Circuit, Jsw Steel Italy Piombino (ex Lucchini), La Perla, Lear Corporation Italia (sito di Grugliasco), Liberty Magona, Natuzzi, Piaggio Aero Industries, Portovesme, Psc, Riello, Sanac, Saxa, Siae Microelettronica, Sideralloys Italia (ex Alcoa), Sofinter, Softlab Tech, Speedline, Tecnologie Diesel (Bosch Bari).
Tavoli in monitoraggio: Acc Italia (sito di Termoli), Alitalia, Baomarc Automotive Solutions, Brioni, Ceramica Dolomite, Conbipel, Denso Manufacturing Italia, Electrolux, Ferrarini - Vismara, Flextronics, Fibre Ottiche Sud, G&W, Isab (Lukoil), Italia Green Factory (ex sito Whirlpool di Napoli), Italia Wambao-Acc, Italtel, LFoundry, Seri Industrial (ex sito Whirlpool di Teverola), Sicamb, Vibac, Visopak Italy (ex sito Treofan di Terni).
Economia
Iren, il cda nomina Gianluca Bufo ad e dg della società
Dal Fabbro: "Insieme correremo ancora più veloci verso target piano"
Il cda di Iren, riunitosi oggi, ha cooptato, Gianluca Bufo quale nuovo consigliere di amministrazione e lo ha nominato amministratore delegato direttore generale della società. La nomina segue l’indicazione formale che il Comitato di Sindacato dei soci pubblici di Iren, composto dai sindaci di Genova, Torino e Reggio Emilia, Marco Bucci, Stefano Lo Russo, e Marco Massari, ha formulato. Gianluca Bufo, già dirigente della Società, in seguito al conferimento delle deleghe gestionali, si qualifica come amministratore esecutivo non indipendente e, in base alle informazioni disponibili, non detiene azioni della società.
“È con entusiasmo e orgoglio che accolgo la nomina ad amministratore delegato di Iren - ha commentato Bufo - un'azienda che conosco profondamente, nella quale ho realizzato un percorso manageriale pluriennale che mi ha consentito di apprezzare le grandi qualità delle donne e degli uomini che vi lavorano nonché il significativo potenziale di crescita e sviluppo che questa azienda possiede. Il mio obiettivo è di lavorare in maniera compatta non solo con il management Iren e con il cda ma idealmente con tutte le 11mila persone che oggi fanno parte dell'azienda: a spingerci saranno il forte senso di appartenenza e lo spirito di squadra, ma soprattutto la visione prospettica che abbiamo per il nostro Gruppo, concretizzata negli obiettivi del nostro Piano Industriale, sulla quale abbiamo costruito negli anni un percorso di crescita sostenibile”.
“Negli ultimi anni, le donne e gli uomini di Iren hanno dato grande prova di professionalità e managerialità – ha aggiunto Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo - ci siamo trovati a dover compensare per due volte, per motivi diversi, la mancanza della figura dell’Amministratore delegato, dimostrando con i fatti che la strategia delineata per i business del Gruppo è efficace e che il management team è coeso e guidato dagli sfidanti obiettivi che ci siamo posti. La scelta di un manager quale Gianluca Bufo, sulla scorta di una strategia di valorizzazione di professionisti interni che ha portato anche Giovanni Gazza nel ruolo di cfo, ci permetterà di correre ancora più veloce verso il raggiungimento dei target di Piano, grazie alla sua vasta conoscenza della ‘macchina’ Iren e dei nostri territori di riferimento”.
All’amministratore delegato neo-nominato sono attribuite le deleghe per le Business Unit Ambiente, Energia, Mercato e Reti nonché quelle per le Direzioni: Amministrazione, Finanza ordinaria e Controllo, Affari Legali, Approvvigionamenti, Logistica e Servizi, Tecnologie e Servizi Informativi, Energy Management e Risk Management.
Al presidente esecutivo sono confermate le deleghe per le Direzioni: Comunicazione e Relazioni Esterne, Internazionalizzazione, Public Affairs e Progetti Strategici, Affari Regolatori, Innovazione, Finanza e Investor relations, Segreteria Societaria e M&A. Al vicepresidente esecutivo sono confermate le deleghe per le Direzioni Affari Societari, Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali, Internal Audit e Compliance, Personale e Organizzazione.
Economia
Manovra 2024 verso Cdm: taglio tasse e operazione ceto...
Il Piano strutturale di bilancio dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri martedì 17 settembre
Passi avanti per la Manovra. Dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri martedì 17 settembre il Piano strutturale di bilancio, anticamera della Manovra 2024-2025 che dovrebbe ammontare a circa 25 miliardi. Il Mef lavora alla definizione finale del Pianto strutturale di bilancio (Psb) previsto dalle nuove regole del Patto di Stabilità, con le tabelle sulla base delle quali verrà impostata la finanziaria che ha come priorità la riconferma del taglio delle tasse per 14 milioni di lavoratori con reddito entro i 35mila euro e, se possibile, un intervento anche a favore del ceto medio.
Taglio tasse
Tra le priorità del governo in manovra c'è la conferma del taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori e dell'accorpamento delle prime due aliquote Irpef.
Operazione ceto medio
Coperture permettendo, il governo punta ad alleggerire il carico fiscale per il cosiddetto ceto medio, che non ha goduto né del taglio del costo del lavoro, né della semplificazione Irpef. Un totale di 8 milioni di contribuenti. Allo studio c'è dunque l'ipotesi di ridurre l'aliquota intermedia dal 35 al 33% e il rialzo da 50 a 60mila euro del limite del reddito per il secondo scaglione: uno schema che porterebbe benefici nelle tasche di circa 8 milioni di contribuenti. Il tutto è però condizionato dal reperimento delle risorse. Costo dell'operazione 'ceto medio' circa 4 miliardi.
Assegno unico figli
Al centro delle querelle con l'Ue la natura dell'assegno, la misura verrà confermata ma allo stesso tempo il governo lavora a dei correttivi per rimediare ad una distorsione nella normativa originaria: l'assegno concorre infatti all'Isee e dunque aumenta il reddito delle famiglie numerose penalizzando l'accesso ad altri strumenti di sostegno al reddito. Per rimediare anche a questa stortura c'è un tavolo ad hoc sull'Isee.
Bonus mamme
La Manovra punta a riconfermare il bonus per le mamme lavoratrici e se possibile ad estenderlo anche alle lavoratrici autonome, cioè con Partita Iva, fino ad oggi escluse dall’agevolazione (che invece è a vantaggio delle dipendenti a tempo indeterminato). Se così fosse, le lavoratrici non dipendenti, circa 2 milioni di donne in Italia, si aggiungerebbero alle lavoratrici madri con tre o più figli che potranno godere di un esonero del 100% della quota dei contributi per l’invalidità, vecchiaia e superstiti a carico del lavoratore fino al 18esimo anno di età dell’ultimo figlio. Parliamo di circa 3mila euro annui, quasi 250 euro al mese. E solo per il 2024, varrebbe anche per chi ha due figli (se almeno uno dei due ha età inferiore ai 10 anni).
Sconto fiscale premi produttività
Verso conferma la tassazione al 5% per i premi di produttività entro i 3mila euro per redditi fino a 80mila euro.
Pensioni
Il governo valuta il margine di Manovra per le modifiche a Quota 103. Allo studio nel governo ci sarebbe un prolungamento delle finestre di uscita a 6-7 mesi dagli attuali 3 per i lavoratori che optano per l'anticipo con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica.
Risorse
Tra le risorse, il gettito fiscale migliore delle attese (+19 miliardi), ma anche i risparmi pari a 3,5 dovuti all’abolizione dell’Ace (Aiuto alla crescita economica), ma anche i tempi supplementari dell'autoliquidazione delle partite Iva di agosto e il concordato preventivo biennale da opzionare entro il 31 ottobre, diano un po' di ossigeno per la quadratura della manovra. Si studia anche un ritocco delle deduzioni/detrazioni.
Autunno caldo dei conti
Il Psb andrà notificato al Parlamento - che vota una risoluzione - e alla Commissione Ue entro fine mese. Entro il 15 ottobre poi il governo dovrà approvare il Documento programmatico di bilancio con le misure della nuova manovra, da trasmettere di nuovo alle Camere e a Bruxelles. A stretto giro di posta - entro il 30 - arriverà in Parlamento la Legge di Bilancio per il via all'iter di esame da concludere entro il 31 dicembre. In arrivo poi due date 'calde' per il giudizio sui conti italiani: il 18 ottobre è atteso il rating di S&P Global e di Fitch; il 22 novembre arriverà quello di Moody’s.
Economia
‘Opera Verde’, la serie tv che racconta i...
Tre episodi su Rai 3 per educare e intrattenere dimostrando come è possibile fare la differenza sulla Terra
'Opera Verde' la serie televisiva che racconta storie di forestazione innovativa arriva su Rai3 alle 15 il 14 e il 21 settembre 2024. Lo annuncia Next14, agenzia di comunicazione integrata che ha lavorato al progetto con WOWnature, in collaborazione con Rai Pubblicità. 'Opera Verde' - si legge in una nota congiunta - è una serie Tv in tre puntate pensata per sensibilizzare e informare il pubblico su progetti forestali innovativi e d'avanguardia promossi da aziende impegnate attivamente nella protezione delle aree verdi.
Con due episodi da 30 minuti e un episodio speciale da 60 minuti, la serie si propone di educare e intrattenere dimostrando le azioni concrete che possono fare la differenza nel miglioramento del nostro Pianeta. Opera Verde racconta progetti concreti sul territorio italiano con gli impatti reali che producono, illustrando come sono realizzati insieme a esperti del settore.
Le protagoniste assolute del programma sono quelle che vengono chiamate 'superforeste', ovvero boschi progettati, realizzati e gestiti scientificamente in base alle esigenze di un territorio e in grado di soddisfare i criteri di multifunzionalità nonché i più alti standard qualitativi internazionali rispetto ai benefici restituiti all’uomo. Boschi che presentano tantissime funzioni oltre all'assorbimento della CO2 e alla produzione di legname, in grado di garantire la ricarica delle falde acquifere che si svuotano, la protezione e il ripristino di biodiversità, il miglioramento del paesaggio, il contrasto al dissesto idrogeologico, l'assorbimento acustico, la creazione di spazi per arte e cultura, per attività educative e per socializzare.
Emilio Casalini, giornalista, scrittore, progettista culturale, autore e conduttore di 'Generazione Bellezza' su Rai3, guiderà gli spettatori alla scoperta di storie di successo e innovazione legate alla sostenibilità e alla rigenerazione naturale. Ogni episodio offrirà uno sguardo approfondito su progetti di riforestazione e conservazione della biodiversità, presentando modelli replicabili. Tra questi progetti vi sono 'Bosco Limite' in Provincia di Padova, un progetto innovativo supportato da Pasta Sgambaro che mira a migliorare l'ambiente locale attraverso la creazione di un bosco pensato per ricaricare le falde acquifere della regione; la Riserva Naturale Torbiere del Sebino, un progetto promosso da Molino Pordenone che evidenzia l'importanza delle aree umide per la conservazione della biodiversità e l’assorbimento della CO2; 'Arte Sella', il famoso parco artistico di Borgo Valsugana nato e fiorito tra le foreste del Trentino, fortemente danneggiate dalla tempesta Vaia, che oggi stanno rinascendo anche con il supporto di Levico Acque.
“Opera Verde nasce con l’idea di raccontare come le aziende si stanno occupando in modo sempre più consistente di sostenibilità. Non solo in termini di cura dell’ambiente ma anche di cura nei confronti delle comunità di cittadini - ha dichiarato Matteo Scortegagna, co-founder dell’agenzia di comunicazione integrata Next14 - Next14 ha proposto di raccontare questi progetti delle brand nella convinzione che la sostenibilità sia uno degli strumenti più efficaci per sostenere l’equity della marca. Pur essendo progetti Csr, sono progetti che qualificano come le marche desiderano parlare con i loro consumatori”.
Tutte le superforeste sono ideate, realizzate e monitorate da WOWnature, iniziativa che aiuta cittadini, enti e aziende a far crescere nuove foreste e proteggere quelle esistenti con approccio scientifico e nel rispetto dei più alti standard di gestione forestale. WOWnature è un progetto di Etifor, azienda di consulenza ambientale spin-off dell'Università di Padova e B Corp certificata che mette a disposizione della comunità il grande patrimonio di conoscenze maturato in tredici anni di attività su scala globale.
“La finalità divulgativa di questa serie che accende i riflettori sulle foreste altamente performanti e sulle loro suggestioni - spiega Lucio Brotto, co-fondatore di Etifor - nasce dalla necessità di far comprendere alle persone quanto sia delicato, determinante ma soprattutto complesso dare vita a un bosco con diverse funzionalità. Generalmente chi pensa che significhi semplicemente piantare alberi non conosce tutte le fasi che gravitano attorno a questa azione: studio scientifico, preparazione del terreno, impianto, manutenzione e gestione responsabile sul lungo periodo. I benefici che una superforesta resiliente può restituire all’uomo, ovvero ciò che tecnicamente è raccolto sotto la dicitura 'servizi ecosistemici', è misurabile, certificabile ma soprattutto immensamente più grande dell’impegno richiesto nel crearla: non solo qualità migliore di aria, acqua e terreno ma anche prodotti, servizi e attività educative o ricreative”.