Ucraina e l’incursione in Russia, ecco perché Kiev ha attaccato Kursk
Con il divieto di usare i missili degli alleati contro Mosca, all'esercito ucraino non resta alcuna alternativa se non le operazioni di terra
Non ci sono alternative per Kiev: senza la possibilità di lanciare missili in profondità in territorio russo, sono necessarie operazioni di terra come quella lanciata nella regione di Kursk la scorsa settimana. L'Ucraina torna a chiedere ai partner occidentali di porre fine ai divieti sull'uso dei missili per poter attaccare la Russia per evitare che le forze di Mosca usino i loro territori per sferrare attacchi contro la popolazione civile ucraina. "Questa è una guerra senza regole" per Mosca, ha denunciato il consigliere del presidente Zelensky, Mikhailo Podolyak, in un post sul suo account Telegram.
"Come qualsiasi altra regione di confine della Russia, Kursk bene illustra la guerra deliberatamente ignobile che i russi stanno combattendo, una guerra senza le regole della guerra", ha affermato. Per Kiev quindi, è legittimo colpire il territorio russo perché viene usato per immagazzinare gli equipaggiamenti, per ospitare basi aeree di piccole dimensioni, basare componenti di artiglieria, e per "preparare attacchi su larga scala contro la popolazione civile di un altro Paese". La Russia lo fa perché è sicura che il suo territorio è inviolabile, che nessuno distruggerà la logistica e le infrastrutture belliche sul territorio russo. Ma oggi l'Ucraina ha dimostrato che non è così".
Ci sono solo due modi per costringere la Russia a rispettare le regole. La distruzione delle infrastrutture belliche russe con operazioni di terra come quella condotta a Kursk. E con attacchi a lungo raggio "in profondità" in Russia, operazioni "che richiedono molti missili e la fine del divieto informale sull'impiego di questi missili sul territorio della Federazione russa", ha sottolineato Podolyak.
Kiev assicura tuttavia di non avere alcuna intenzione di occupare la regione russa. Un portavoce del ministero degli Esteri ha precisato che l'operazione ha come obiettivo quello di rendere più difficile la logistica militare delle forze di Mosca e il rafforzamento delle unità militari nell'est dell'Ucraina. "Diversamente dalla Russia, l'Ucraina non ha bisogno delle proprietà degli altri. L'Ucraina non è interessata a prendere il controllo della regione di Kursk, ma proteggere la vita degli ucraini", ha spiegato Heorhii Tykhyi. Secondo la versione ucraina, le forze di Kiev controllano mille chilometri quadrati di territorio.
"Nonostante battaglie intense e difficili, le nostre forze continuano ad avanzare nella regione di Kursk", ha rivendicato Volodymyr Zelensky su X spiegando di essere "in costante contatto con il comandante in capo, Oleksandr Syrskyi" che lo informa sull'operazione in territorio russo. "Il fondo per gli scambi del nostro Stato sta crescendo", ha aggiunto il presidente ucraino, alludendo così alla cattura di militari russi da scambiare con i prigionieri ucraini. "Sono sotto il nostro controllo 74 comunità dove si stanno compiendo ispezioni e adottando misure di stabilizzazione continua lo sviluppo di soluzioni umanitarie per questi territori. Sono grato ai nostri guerrieri per il loro servizio eroico, i preparativi per i nostri prossimi passi continuano".
Intanto, i civili sfollati dalla regione russa saranno trasferiti già nei prossimi giorni nelle regioni occupate dai russi dell'Ucraina, ha anticipato il governatore ad interim Aleksei Smirnov dopo aver discusso del piano con il suo collega insediato dai russi a Zaporizhzhia, Evgeny Balitsky. Balitsky ha proposto che gli sfollati siano ospitati nei sanatori e nei pensionati sul Mare d'Azov. Il primo trasporto avverrà quindi nei prossimi giorni, ha spiegato Smirnov. Sono già 121mila gli sfollati dall'oblast di Kursk, aveva precisato ieri Smirnov. Duecento persone sono state trasferite a Mosca, 940 nella regione di Mosca.
Esteri
Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.
Esteri
Nasrallah: “Da Israele una dichiarazione di guerra...
Alta tensione dopo le esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie in Libano. I morti sono stati almeno 37. Raid dell'Idf nel Paese. Aerei israeliani sorvolano Beirut a bassa quota durante il suo discorso
"Questa potrebbe essere definita una dichiarazione di guerra", ma si può parlare anche di ''crimini di guerra'' oltre che di ''massacri e genocidio''. E' quanto ha detto il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah a due giorni dalle prime esplosioni di cercapersone e walkie talkie in Libano che hanno causato la morte di almeno 37 persone. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. Israele è ritenuto responsabile degli attacchi coordinati.
''E' una grave aggressione contro il Libano'', ha detto Nasrallah durante discorso pubblico trasmesso in tv. ''Qualsiasi possibile ingresso dell'esercito'' di Israele ''in Libano sarà un'opportunità storica che avrà grandi effetti sulla guerra''.''Israele ha superato tutte le linee rosse e ha violato tutte le leggi. Le esplosioni sono avvenute in luoghi in cui c'erano anche civili feriti''. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. "Parlo oggi a causa degli eventi degli ultimi due giorni, che richiedono riflessione, una valutazione e una risposta" spiega.
''Il nemico ha dato per scontato che i walkie-talkie, oltre quattromila, venissero distribuiti tra i fratelli e le sorelle di Hezbollah. E, quindi, questo significa che aveva l'intenzione di uccidere deliberatamente quattromila persone in un minuto''. ''Come possiamo definire questo tipo di azione criminale? E' una grande operazione? E' un genocidio? E' un massacro?'', si è chiesto il leader di Hezbollah.
''Gli ospedali sono sotto pressione'' e ''molte persone sono state ferite agli occhi'', ha aggiunto Nasrallah, ringraziando i donatori di sangue. In ogni caso, ha aggiunto, "gli obiettivi del nemico sono stati ampiamente sventati" grazie all'intervento divino, agli sforzi delle persone e alla loro determinazione.
"Abbiamo subito un colpo molto duro, un attacco senza precedenti, ma questo è lo stato di guerra. Attraverso questa esperienza e i suoi insegnamenti saremo più forti e più potenti''.
I walkie talkie, conclude, sono esplosi ''negli ospedali, nelle farmacie, nei nosocomi, nei mercati, nei negozi, nelle case, nelle auto e nelle strade dove si trovavano molti civili insieme a donne e bambini".
Aerei israeliani sorvolano Beirut durante discorso Nasrallah
Aerei militari israeliani hanno sorvolato Beirut, a bassa quota e a velocità superiori di quella del suono, mentre il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah teneva il suo discorso. Gli aerei hanno anche sparato razzi, come si vede dai video pubblicati sui social media dai residenti. Scene di panico sono state registrate fra i residenti, spaventati per una eventuale ulteriore escalation dello scontro, dopo le esplosioni dei dispositivi in dotazione a membri di Hezbollah dei giorni scorsi.
Raid di Israele in Libano
L'esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo una serie di raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, secondo quanto si legge su The Times of Israel. "L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha trasformato il sud del Libano in una zona di guerra e per decenni armato le case dei cittadini con armi, scavato sotto di queste tunnel e usato i residenti come scudi umani", recita il comunicato dell'Idf che afferma che sta lavorando "per creare sicurezza nel nord per permettere ai suoi abitanti alle loro case e raggiungere gli altri obiettivi bellici".