Esteri
Usa, nuovo piano dei Servizi Segreti per proteggere meglio...
Usa, nuovo piano dei Servizi Segreti per proteggere meglio Trump
Il piano prevede anche l'uso di vetri antiproiettile per proteggere l'ex presidente sul palco
Il Secret Service ha approvato un nuovo piano di sicurezza per proteggere meglio l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante gli eventi della campagna elettorale all'aperto, compreso l'uso di vetri antiproiettile per proteggerlo sul palco. Lo ha confermato un funzionario dei servizi segreti al 'Washington Post'. La nuova procedura arriva dopo che i Servizi Segreti hanno chiesto alla campagna di Trump di sospendere temporaneamente la sua presenza ai comizi all'aperto, dopo che un uomo armato ha sparato diversi colpi di pistola contro il candidato repubblicano nel corso di un comizio all'aperto a Butler, in Pennsylvania, il 13 luglio scorso.
Il piano di erigere vetri antiproiettile per circondare Trump durante gli eventi all'aperto, scrive il quotidiano Usa, "è un importante miglioramento della pianificazione di sicurezza standard dei Servizi Segreti per gli eventi della campagna elettorale dei candidati, secondo il funzionario dei Servizi Segreti, che ha parlato a condizione di anonimato per discutere delle misure di sicurezza sensibili. Queste lastre di vetro sono normalmente previste solo per i presidenti e i vicepresidenti, se ritenute necessarie per le apparizioni all'aperto, un ulteriore livello di sicurezza organizzato e coordinato dal Dipartimento della Difesa".
Il Dipartimento della Difesa collabora con i Servizi Segreti per rafforzare la sicurezza del Presidente e del Vicepresidente in carica, ma non aiuta a proteggere i candidati alla presidenza. I Servizi Segreti in genere preferiscono eventi al chiuso per i presidenti e i vicepresidenti, riducendo la necessità di questi vetri. "Gli ex presidenti e i candidati non ricevono normalmente vetri antiproiettile o supporto dal Dipartimento della Difesa", ha detto il funzionario. "Questi vetri devono essere portati su camion e furgoni".
Con l'obiettivo di proteggere meglio Trump, un funzionario dei Servizi Segreti ha detto che l'agenzia ha iniziato a posizionare il materiale e il vetro balistico in tutto il Paese in vari luoghi, dove il personale governativo può facilmente accedervi per gli eventi della campagna di Trump. I Servizi Segreti aggiungeranno anche altri strumenti tecnici di sicurezza che normalmente non vengono forniti ai candidati presidenziali, ha confermato un funzionario dei Servizi Segreti, che però non ha voluto descrivere quali fossero questi strumenti. Queste misure tecniche di sicurezza potrebbero includere l'uso di droni. L'ufficio affari pubblici dei Servizi Segreti ha rifiutato di commentare il cambiamento.
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11 settembre 2001, Meloni: “Prosegue lotta a...
In un post su X il premier ricorda l'anniversario dell'attacco terroristico compiuto da Al Qaida alle Torri gemelle di New York
L'11 settembre 2001 è uno di quei giorni che "rimarranno per sempre scolpiti nelle nostre menti. Avvenimenti che cambiano per sempre il corso della storia e con essa anche le vite di molti cittadini". Lo scrive sui social il premier Giorgia Meloni, ricordando l'anniversario dell'attacco terroristico compiuto da Al Qaida alle Torri gemelle di New York.
L'11 settembre 2001 fu una di queste date. Un attacco terroristico devastante che colpì al cuore gli Stati Uniti d'America e l'intero Occidente. A distanza di 23 anni il nostro pensiero va alle migliaia di vittime innocenti e ai loro familiari. Anche nel loro ricordo prosegue il nostro impegno nella lotta al fondamentalismo islamico e a ogni forma di terrorismo, a difesa dei valori di libertà e democrazia, pilastri della nostra Costituzione e della nostra cultura. Non dimentichiamo". dell'11 settembre del 2001.
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Elon Musk: “Harris oltre le aspettative, ma Trump...
Il Ceo di X e Tesla analizza il dibattito tv tra la dem e il tycoon
"Anche se non ritengo che i conduttori del dibattito siano stati imparziali con Donald Trump, Kamala Harris stasera ha superato le aspettative della maggior parte delle persone". Parola di Elon Musk, sostenitore del tycoon, che su X analizza il duello tv tra la dem e l'ex presidente Usa in corsa per la Casa Bianca.
"Detto questo - aggiunge il patron Tesla -, quando si tratta di fare le cose, e non solo di dire belle parole, credo fermamente che Trump farà un lavoro molto migliore. Dopotutto se Kamala può fare grandi cose, perché non le ha fatte? Biden si presenta raramente al lavoro, quindi è sostanzialmente già lei a comandare. La domanda è questa - incalza Musk -: vogliamo che le tendenze attuali continuino per altri 4 anni oppure vogliamo un cambiamento?".
Trump 'arruola' Musk: il ruolo del Ceo di X
In caso di vittoria del tycoon alle presidenziali Usa di novembre, Musk svolgerebbe per la Casa Bianca il ruolo di guida della commissione per la verifica dell'operato del governo di Donald Trump. Ad annunciarlo era stato lo stesso ex presidente degli Stati Uniti nei giorni scorsi, spiegando di aver accettato la proposta di Musk di creare la commissione, aggiungendo che a guidarla sarà proprio il Ceo di Tesla.
“Su suggerimento di Elon Musk, che mi ha dato il suo pieno e totale appoggio, creerò una commissione per l'efficienza del governo per condurre una valutazione completa delle finanze e delle prestazioni dell'intero governo federale”, ha dichiarato. “E Elon, visto che non è troppo impegnato, ha accettato di dirigere questa task force”, ha rivelato l'ex presidente degli Stati Uniti durante un evento all'Economic Club di New York.
“Dobbiamo farlo. Non possiamo continuare come stiamo facendo ora”, ha aggiunto Trump in un discorso in cui ha affrontato altre questioni come l'imposizione di dazi sulle importazioni o il taglio permanente delle tasse, se raggiungerà la Casa Bianca. In risposta, Musk ha scritto sul suo account X di essere "disposto a servire gli Stati Uniti se se ne presentasse l'opportunità" e che lo farebbe senza necessità di stipendio, titolo o riconoscimento. Il mese scorso Musk ha proposto, durante una conversazione con Trump trasmessa in diretta streaming su X, la possibilità di creare una commissione di controllo per garantire che il denaro dei contribuenti sia speso correttamente.
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Kamala Harris, vittoria nel duello tv contro Trump:...
La Cnn: "Performance più imponente della carriera politica di Kamala, ma non c'è garanzia che influenzerà l'esito delle elezioni". I dati dell'instant poll
La vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha battuto l'ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump nel loro primo dibattito, ma non c'è garanzia che questo influenzerà l'esito delle elezioni di novembre. E' quando si legge in una analisi della Cnn, sottolineando che Harris "ha dettato le condizioni del duello'' tv con Trump, da quando ''lo ha praticamente costretto a stringerle la mano''. Insomma, sottolinea la Cnn, ''dal punto di vista di Harris la serata non avrebbe potuto andare meglio'' e la vicepresidente si è ''dimostrata energica e con una visione positiva del futuro''.
Secondo l'analisi, la vicepresidente americana ieri sera ha dimostrato ''la performance più imponente della sua carriera politica'' e Trimp è rimasto ''sbalordito da numerosi colpi e ne ha piazzati pochi in risposta''. Quindi, ''sebbene sia ancora troppo presto per dire se la performance di Harris si tradurrà in un nuovo slancio, la sua campagna elettorale è ottimista''.
L'instant poll: i voti al dibattito
Secondo l'instant poll della Cnn, lanciato durante e dopo il duello tv, la maggioranza degli elettori chiamati a esprimersi hanno votato a favore della dem.
Nel sondaggio, il 63% di coloro che stavano assistendo al dibattito – un gruppo che non è ovviamente rappresentativo dell’elettorato nel suo insieme – ha quindi votato per Harris, mentre solo il 37% ha parlato di vittoria per Donald Trump.
"Alla fine della serata - spiega la Cnn -, gli osservatori del dibattito hanno riportato opinioni divergenti su Harris: il 45% ha affermato di vederla favorevolmente e il 44%, invece, in modo non favorevole. Si tratta di un miglioramento rispetto a prima del dibattito, quando solo il 39% degli stessi elettori affermava di vederla in modo positivo. Le opinioni su Trump degli osservatori, nel frattempo, sono cambiate di poco: il 39% lo ha valutato favorevolmente e il 51% sfavorevolmente dopo il dibattito, cifre simili a quelle rilevate tra gli stessi elettori prima che salisse sul palco".
Tra gli elettori che hanno assistito al dibattito e si sono identificati come indipendenti politici, "il favore di Harris è salito al 48% dopo il dibattito, rispetto al 30% precedente".
E ancora: il 54% ha affermato di avere "almeno una certa fiducia nelle rispettive capacità di Harris e Trump di guidare il Paese, con il 36% che ha affermato di avere molta fiducia in Trump e il 32% di avere molta fiducia in Harris. A giugno, solo il 14% di coloro che si sono sintonizzati per il dibattito presidenziale tra Trump e Biden avevano espresso molta fiducia nelle capacità di Biden".
"A seguito dell’ultimo dibattito - continua la Cnn -, gli elettori che si sono sintonizzati erano molto divisi su quale candidato comprendesse meglio i problemi che affrontano persone come loro, con il 44% che ha detto che Harris è in grado di farlo e il 40% che ha scelto Trump. Ciò segna uno spostamento a favore di Harris rispetto a prima del dibattito, quando il 43% affermava che Trump aveva una migliore comprensione dei loro problemi contro il 39% di Harris. Ma gli elettori che si sono sintonizzati "hanno dato a Trump un vantaggio di 20 punti su Harris dopo il dibattito sulla gestione dell’economia, dal 55% al 35% – un margine leggermente più ampio del suo vantaggio pre-dibattito".
Gli spettatori hanno quindi "dato a Trump anche un vantaggio di 23 punti su Harris quando si è trattato di fiducia nel gestire l’immigrazione e un vantaggio di 6 punti nella gestione del ruolo di comandante in capo. Ma hanno dato a Harris un vantaggio di 9 punti sulla protezione della democrazia e un vantaggio di 21 punti sulla fiducia nel gestire la questione dell’aborto".
Una maggioranza dell’82% degli elettori registrati che hanno assistito al dibattito, infine, "afferma che il duello non ha influenzato la loro scelta per il prossimo presidente. Un altro 14% ha affermato che il duello li ha portati a riconsiderare alcune posizioni, ma che non hanno cambiato idea, mentre il 4% ha invece affermato di aver cambiato idea su chi votare. Gli osservatori del dibattito che hanno sostenuto Trump prima di stanotte erano più propensi, rispetto a quelli che hanno sostenuto Harris, ad affermare di aver vacillato dopo il duello, dal 23% al 12%.
Il sondaggio flash è stato condotto martedì sera tramite messaggio di testo tra gli elettori reclutati in anticipo che hanno accettato di essere intervistati al termine del dibattito. Il margine di errore per il sondaggio è di più o meno 5,3 punti percentuali.
"Vittoria notevole rispetto a risposte prima del duello"
"L’apparente vittoria di Harris è notevole perché lo stesso gruppo di elettori è entrato nel dibattito con aspettative contrastanti. Alla domanda prima del dibattito su chi pensavano avrebbe vinto, il 50% ha predetto Harris e il 50% ha scelto Trump", spiega Politico commentando il sondaggio.
"I risultati divergono nettamente dal dibattito di giugno tra Trump e il presidente Joe Biden. Un sondaggio flash condotto immediatamente dopo il faccia a faccia ha mostrato che due elettori su tre che lo hanno guardato hanno scelto Trump come vincitore, con solo un terzo che ha definito Biden il vincitore", nota ancora Politico.