Cronaca
Cybersicurezza, alert Polizia: ”Sul web proposte...
Cybersicurezza, alert Polizia: ”Sul web proposte lavoro allettanti ma sono truffe”
Il consiglio: ''Non rispondere, bloccare i messaggi ricevuti da mittenti sconosciuti e non aprire link''
Le app di messaggistica istantanea rappresentano sempre di più il veicolo preferito dai cybercriminali per adescare giovani in cerca di lavori che non richiedano competenze specifiche e possano essere svolti comodamente da casa. L'alert arriva dal Commissariato di Ps online, lo sportello per la sicurezza degli utenti web gestito della Polizia. Il messaggio iniziale è generalmente: ''Ciao! Mi dispiace disturbarla! Posso avere un po’ del suo tempo per un po'?''.
Rispondendo a questo messaggio, spiega la polizia, una presunta reclutatrice tenterà di invogliarti ad accettare un’allettante proposta di lavoro: ''La nostra azienda sta reclutando dipendenti per un'opportunità di lavoro part time da casa per seguire vari marchi che vogliono pagare per aumentare la loro popolarità seguendo i loro account Instagram. Basta seguire gli account consigliati che ti vengono forniti, dove puoi guadagnare da 100 a 500 euro al giorno, pagamento tramite PayPal o Postepay e tutto ciò di cui hai bisogno è instagram e telegram. Se hai entrambi possiamo iniziare”.
La richiesta è semplice: vedere alcuni video, mettere “mi piace” e inviare alla reclutatrice come prova gli screenshot dell’attività svolta. In realtà si tratta di una truffa, resa credibile dai primi pagamenti che conquistano la fiducia dell’utente. La vittima del raggiro sarà successivamente indotta a versare una somma di denaro, con la scusa di sbloccare i guadagni conseguiti o di frequentare corsi di formazione, in altri casi persuasa a fornire dati personali e bancari per redigere falsi contratti di lavoro. Il consiglio della polizia è di ''non rispondere, bloccare i messaggi ricevuti da mittenti sconosciuti e non aprire link che possono compromettere il tuo dispositivo''. Per informazioni scrivi a: www.commissariatodips.it.
Cronaca
Listeria in insalata iceberg in busta, richiamati lotti di...
Per tutti "si invita a riconsegnare il prodotto al punto vendita dove è stato acquistato"
Listeria nell'insalata 'iceberg' in busta. Il ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti di 19 marchi per "rischio microbiologico", legato al batterio che provoca la malattia infettiva listeriosi. I marchi coinvolti sono: Vivinatura, Tres Bon, Torre in Pietra, Tornese, Sigma, Selex, Polenghi, Ortoromi, Ortofresco pulito, Natura è, Mi Mordi, Latte Francia, Il mio orto, Il Castello, Colline Verdi, Ciro Amadio, Centrale del latte, Alifresh e Foglia Verde Eurospin. Per tutti "si invita a riconsegnare il prodotto al punto vendita dove è stato acquistato", si legge nel richiamo. Per individuare i singoli lotti per cui è previsto il richiamo è possibile consultare il sito del ministero della Salute (Guarda).
Sintomi e incubazione della listeriosi
Listeria monocytogenes è un batterio patogeno Gram-positivo ampiamente diffuso nell'ambiente, nel suolo, nell'acqua e nella vegetazione. "La sua capacità di crescere e riprodursi a temperature molto variabili (da temperature di refrigerazione sino a 45 gradi centigradi), nonché la sua capacità di tollerare ambienti salati e pH acidi lo rendono un batterio molto resistente a varie condizioni ambientali, incluse quelle che si hanno nella produzione e nella lavorazione degli alimenti", ricorda sul suo sito l'Istituto superiore di sanità. La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, "dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione (è in genere autolimitante nei soggetti sani), a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all'insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie. Nelle forme sistemiche l'incubazione può protrarsi anche fino a 70 giorni", conclude l'Iss.
Cronaca
Propongono finte cure per bimbo malato di tumore, in 3 ai...
I truffatori avevano convinto i genitori ad abbandonare le cure tradizionali per fantomatiche terapie a distanza basate sui campi magnetici
Hanno proposto ai genitori di un bimbo gravemente malato delle cure alternative, che ne hanno peggiorato la condizione di salute. Per questo tre persone sono state arrestate ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Breno, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del tribunale di Brescia. Sono indagati a vario titolo e in concorso tra loro per tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali.
Le indagini sono iniziate con la denuncia presentata dai due genitori, che tra giugno e novembre 2023 si erano affidati a un sedicente medico, per sottoporre il figlio affetto da una forma tumorale a terapie alternative dal costo di 1.500 euro. Il tutto senza essere neppure medici. Il trattamento non solo non ha portato ai risultati sperati, ma - spiega una nota dei carabinieri di Brescia - a un peggioramento della malattia. Per questo a fine novembre 2023 il bambino ha ripreso le cure convenzionali.
Le parole di Burioni
Degli arrestati parla anche Roberto Burioni. "Vi ricordate quello che mi voleva togliere di mezzo? E vi ricordate della sua compagna che mi voleva fare le diagnosi a distanza con il macchinario segreto? Li hanno arrestati entrambi. Sono accusati in concorso tra loro di tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali. Avrebbero - secondo l'accusa - convinto i genitori di un bambino di due anni affetto da una forma tumorale ad abbandonare le cure tradizionali per somministrare al minore una "fantomatica terapia effettuata a distanza da non meglio identificata e collegata corrispondente all’estero, mediante l’utilizzo di un macchinario 'SCIO' ubicato negli Usa basato sulla fisica quantistica e sull’utilizzo di campi magnetici", spiega il professore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Cronaca
Benno Neumair, Cassazione conferma ergastolo per...
Peter Neumair e Laura Perselli, strangolati il 4 gennaio 2021 e gettati nel fiume Adige
Diventa definitivo l'ergastolo per Benno Neumair, il 33enne imputato per l'omicidio e l'occultamento dei cadaveri dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli, strangolati il 4 gennaio 2021 e gettati nel fiume Adige. La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, come chiesto oggi in udienza dal pg, confermando la condanna all'ergastolo disposta il 30 ottobre 2023 dalla Corte d’assise d’appello di Bolzano.