Spettacolo
Alain Delon, l’ultimo saluto dei fan: montagne di...
Alain Delon, l’ultimo saluto dei fan: montagne di fiori davanti ai cancelli di Douchy
Oggi i funerali della leggenda del cinema mondiale. L'ultimo saluto dei fan: montagne di fiori davanti ai cancelli di Douchy
Alain Delon, la leggenda del cinema mondiale morto domenica a 88 anni, è stato sepolto nella sua tenuta di Douchy, nel Loiret, nel tardo pomeriggio dopo una cerimonia funebre in forma strettamente privata, come nei suoi desideri. Solo una cinquantina gli invitati che hanno partecipato ai funerali celebrati dall'ex vescovo Jean-Michel Di Falco.
Montagne di mazzi di fiori davanti ai cancelli della dimora di Alain Delon, a Douchy, per dargli l'ultimo saluto. Tante persone sono accorse a rendere un omaggio personale, a portare un fiore o a lasciare un biglietto al Tancredi del Gattopardo. E i due figli Anthony e Alain-Fabien, nonostante la riservatezza delle esequie, come disposto dall'attore, sono usciti a salutare la folla prima della cerimonia. Si sono soffermati a leggere i messaggi e a guardare i fiori, hanno ringraziato il pubblico e sono poi rientrati tra gli applausi.
L'attrice 86enne Claudia Cardinale ha rinunciato ad essere presente alle esequie "a causa del troppo dolore", ha fatto sapere tramite il suo agente.
C'è chi, tra i fan, che da giorni passano davanti alla tenuta per un saluto, ha guidato per ore per lasciare un quadro fatto a mano dedicato all'attore: un collage di foto del cane di Alain Delon, Loubo, che alla fine non sarà soppresso, come desiderava il suo padrone. "Sono una amante degli animali e Alain era il mio doppio. Non potevo non essere lì", ha detto Nathaly, l'autrice dell'omaggio, prima di inginocchiarsi davanti ai mazzi di fiori per pregare nel caldo soffocante.
Nella parte superiore della recinzione nera dei cancelli ci sono le iniziali AMD, che sta per Alain Delon e Mireille Darc, l'ultimo grande amore del 'Samurai'. "Lei lo ha amato fino alla sua morte e ha sempre detto cose meravigliose su di lui", le parole di un'altra fan accorsa a Douchy.
I tanti fan radunati davanti ai cancelli della tenuta Douchy hanno osservato un minuto di silenzio alle 17, orario indicato per la sepoltura dell'attore francese, al termine del quale hanno intonato in coro il brano 'Paroles, Paroles' cantato da Dalida e Alain Delon. "Proprio in quel momento ha iniziato a piovere, come per ringraziarci, e due minuti dopo c'era il sole. Alain ci ha ringraziato per il nostro tributo", ha confidato a Bfmtv un'ammiratrice. "Ha asciugato le nostre lacrime con il ritorno del sole", ha detto un altro fan.
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‘Sono Lillo 2’, Guzzanti: “Io Aldo a metà...
La seconda stagione della serie di Lillo Petrolo debutta il 19 settembre su Prime Video
"Interpreto Aldo, è una specie di Elon Musk che ricorda anche Funari e Califano". Così Corrado Guzzanti all'Adnkronos racconta il personaggio che interpreta nella seconda stagione di 'Sono Lillo', dal 19 settembre su Prime Video. Scritta da Lillo Petrolo, con la regia di Eros Puglielli, "questa stagione torna sul tema dell'identità e sulla spinta narcisistica a fuggire dai propri problemi e da se stessi", racconta il regista. "Quello che mi fa piacere e che a dispetto del titolo, questo è un prodotto corale: spesso mi ritrovo a fare da spalla agli altri, ed è proprio quello che volevo", dice Lillo.
I nuovi sei episodi raccontano, ancora una volta, un'assurda avventura. Grazie a Posaman, Lillo gode ormai di enorme popolarità. Ma sul set americano del suo prossimo film, scopre che il suo agente Sergio (Pietro Sermonti) ha ceduto tutti i suoi diritti d’immagine per un kolossal su Posaman, supereroe camorrista. Disperato, cercherà in tutti i modi di svincolarsi dal film che finirebbe per distruggere la sua carriera. "Dal mio agente non accetterei proposte che riguardino reality 'isolani'", dice Katia Follesa, new entry nel cast, in accordo con Sara Lazzaro. "Io sono nella situazione opposta - dice Guzzanti - perché quando mi propone delle cose io dico sì e lui mi risponde 'ma tu stai scherzando?'".
Nei nuovi episodi, a complicare la vita dei personaggi si aggiungeranno problemi di identità e di cuore con il ritorno dell'ex fidanzata di Lillo, Marzia (Lazzaro), dal Giappone con il nuovo fidanzato Aldo (Guzzanti). Ma anche maledizioni e multiversi. Posaman, supereroe e 're' delle pose. Alla domanda 'siete tipi da posa o scegliere la naturalezza', Follesa ammette: "Io sempre 'strike a pose' (come canta Madonna in 'Vogue', ndr.). Sono molto vanesia, mi piace mettermi in posa. Poi sdrammatizzo perché non sono figa, non riesco fare quella roba lì e la butto in caciara". Secondo Guzzanti "stiamo andando verso l'artefatto, mettici pure l'arrivo dell'intelligenza artificiale. Stiamo assistendo alla vittoria del falso su tutto: false persone e falsi atteggiamenti", conclude.
Spettacolo
Rai: variazioni programmi tv di domani
Queste le variazioni Rai dei programmi tv di domani:
RAI 1
Nessuna variazione
RAI 2
11:05 TG Sport Giorno
11:20 TV MOVIE Un'estate sul Lago di Garda Romantico (2002) Regia di Stefanie Sycholt. Con Pia-Micaela Barucki, Stefano Bernardin. Breve sinossi: Nell è un'appassionata di parapendio che scappa dal suo passato tragico in cerca di libertà e divertimento ed approda con il suo camper sul Lago di Garda...
(Il Programma I Fatti Vostri previsto alle 11:10 non andrà in onda)
19:40 Telefilm S.W.A.T.: “Lo Zodiaco” (anziché l’episodio: “Per sempre”)
RAI 3
Nessuna variazione
Spettacolo
‘Per un pugno di dollari’ compie 60 anni: nato...
Per festeggiare l'importante anniversario, il film torna in sala in versione restaurata in 4K
'Per un pugno di dollari', capolavoro di Sergio Leone compie 60 anni. Era il 12 settembre 1964 quando il film che lanciò Clint Eastwood, facendolo diventare una superstar cinematografica, uscì per la prima volta. Prima a Firenze, poi a Roma e nei successivi anni in tutto il mondo.
Ispirato da 'Yojimbo - La sfida del samurai' del maestro giapponese Akira Kurosawa, 'Per un pugno di dollari' fu un successo straordinario che non cambiò completamente i connotati del cinema italiano, inventando il genere dello 'spaghetti western'. Sergio Leone scelse Clint Eastwood, che fino a quel momento non aveva mai girato un film da protagonista, per interpretare 'l'Uomo senza nome', un antieroe schivo e rude che gli resterà cucito addosso per tutta la carriera. Le musiche iconiche e indimenticabili le scrisse Ennio Morricone, che di Sergio Leone era stato compagno di classe alle scuole elementari. Questo sodalizio resta invariato per l’intera Trilogia del Dollaro di Sergio Leone e cambià le carriere di tutti loro.
Per festeggiare questo importante anniversario, la Cineteca di Bologna riporta sul grande schermo una versione in 4K del film, restaurata dalla stessa Cineteca di Bologna, Unidis Jolly Film, The Film Foundation e Hollywood Foreign Press Association. E lo fa, come parte del progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al cinema', insieme al film che lo ispirò, 'Yojimbo'. Dal 16 settembre sarà possibile vedere il capolavoro di Leone, mentre dal 30 settembre quello di Kurosawa.
“Il 12 settembre ricorrono i 60 anni dalla prima proiezione, al Supercinema di Firenze, di quello che avrebbe dovuto essere solo un film di serie C, firmato da uno sconosciuto Bob Robertson e che, invece, è diventato un monumento della storia del cinema”, ricorda il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. "'Sergio Leone aveva 34 anni, - continua Farinelli - una carriera da aiuto regista, un esordio, 'Il colosso di Rodi', che lo aveva portato in un vicolo cieco. Fu la visione in un cinema romano di 'La sfida del samurai', distribuito in Italia dopo la presentazione alla Mostra di Venezia, dove Toshiro Mifune ottenne la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, che gli fece balenare la possibilità di trasformarlo in un western. Leone, che aveva adorato 'I sette samurai', conosceva bene il successo che John Sturges nel 1960 aveva ottenuto con il remake in chiave western del capolavoro di Kurosawa, 'I magnifici sette', e capì immediatamente che 'La sfida del samurai' sarebbe potuto diventare un western a basso costo, perché la gran parte delle scene si potevano svolgere in un’unica location. Leone studiò il film di Kurosawa inquadratura per inquadratura. La storia dell’arte è fatta di intuizioni e di una continua trasmissione da un autore all’altro. Quello che riesce a Leone è però qualcosa che solo i grandissimi artisti possono fare, perché 'Per un pugno di dollari' deve molto, a livello di ispirazione, al suo originale ma, nello stesso tempo, ne è completamente diverso, per le infinite variazioni e invenzioni che lo trasformano nell’archetipo della nuova stagione del western. Un film che cambiò la vita di Sergio Leone, quella di Clint Eastwood e quella di Ennio Morricone. Ora i due film esistono in versioni restaurate e ci è parso il momento di presentarli assieme al pubblico”.