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Rientro a scuola, scatta conto alla rovescia: primi in classe a Bolzano, tutte le novità

Il calendario scolastico e le nuove misure, a partire dal divieto degli smartphone in classe

Studenti a scuola  - Fotogramma

Conto alla rovescia per il rientro a scuola a settembre. Non manca molto al suono della prima campanella dell'anno scolastico 2024/25. L'apertura dei cancelli varia da regione a regione e i primi studenti che entreranno in classe sono quelli di Bolzano il 5 settembre, seguiti dai ragazzi del Trentino il 9 settembre. E di seguito l'11 settembre entreranno in classe i ragazzi di Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Valle d'Aosta, Veneto e il 12 settembre quelli di Campania, Lombardia, Sardegna e Sicilia. Infine gli studenti di tutte le altre regioni entreranno il 16 settembre e si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana.

Il calendario scolastico

E per la gioia degli studenti, grandi e piccoli, il calendario scolastico prevede anche dei giorni di vacanza prestabiliti come il primo novembre Ognissanti, 8 dicembre l'Immacolata, poi dal 23 dicembre al 6 gennaio le vacanze natalizie, dal 17 al 21 aprile le vacanze di Pasqua, e ancora il 25 aprile Festa della Liberazione, il primo maggio Festa del Lavoro e il 2 giugno Festa della Repubblica. Arrivando al 2 giugno si avvicina anche la fine della scuola, quello che forse interessa di più agli studenti, e nella maggior parte delle regioni le scuole finiscono il 7 giugno, con qualche eccezione, a seconda delle decisioni delle autorità scolastiche locali e di eventuali cambiamenti al calendario scolastico nazionale. E' previsto che l'Emilia Romagna chiuda i cancelli delle scuole il 6 giugno, la Liguria, la Toscana e la Valle d'Aosta il 10, il Trentino il 12 giugno.

Le novità

Quest'anno sono previste alcune novità, alcune modifiche delle regole sono già state approvate in via definitiva, per altre, a partire da quelle sul voto in condotta, manca ancora il via libera finale del Parlamento, che dovrebbe però arrivare nei prossimi giorni. Quali sono? Il divieto degli smartphone in classe, come previsto da una circolare degli scorsi mesi, e sarà sempre vietato utilizzarli, anche a scopo didattico. Il divieto sarà valido per tutti gli alunni fino alla scuola media, fatta eccezione per casi particolari come possono essere quelli di studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento. E poi i docenti tutor e orientatori anche alle medie: hanno debuttato lo scorso anno ed erano solo per licei e istituti professionali.

E ancora, il voto in condotta, una riforma che ancora non è stata approvata in maniera definitiva dal Parlamento e che prevede per le superiori che una valutazione pari a 6 equivarrà a un debito in educazione civica, con relativo esame obbligatorio da sostenere al rientro della pausa estiva per poter passare all’anno successivo. Sarà un elaborato sui temi di cittadinanza attiva e solidale. Con il 5 si è bocciati. Al voto in condotta e anche alla lotta al bullismo e alle aggressioni a scuola sono legate le sospensioni: per periodi di allontanamento dalla scuola fino a 2 giorni, lo studente dovrà partecipare ad attività di riflessione e approfondimento sui motivi e sulle conseguenze del gesto che lo ha portato a essere sospeso. Poi dovrà discuterne in un elaborato. Per sospensioni più lunghe è previsto che gli alunni partecipino ad attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con la propria scuola.

Sanzioni

Poi nuove sanzioni per chi aggredirà qualsiasi membro del personale scolastico. Si prevede una multa da 500 euro a 10mila euro da versare all’istituto, oltre al risarcimento del danno alla persona e non tenendo conto dei separati profili penali dell'aggressione. Per tenere sotto controllo episodi simili nasce anche l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. E, infine, è già diventata legge la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello della filiera del 4+2. Invece dei 5 anni canonici, il percorso si esaurirà in 4 anni, a cui eventualmente affiancarne altri 2 negli ITS Academy. Vengono poi istituiti i campus, reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale. In generale, si prevede così una maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese per coprire competenze che non sono presenti tra i docenti.

E dovrebbero partire proprio a settembre le nuove attività di sostegno agli studenti stranieri, da tenersi in orario extra-curricolare. Dall’anno scolastico 2025/2026 ci sarà poi un insegnante di italiano nelle classi dove i neoarrivati ammonteranno almeno al 20% del totale degli alunni.

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Ucraina, ecco gli Storm Shadow: i missili per colpire la...

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Hanno una gittata superiore ai 250 km, Kiev può colpire in profondità

Un missile Storm Shadow

L'Ucraina si appresta a colpire obiettivi in Russia con gli Storm Shadow, missili da crociera franco britannici con una gittata potenzialmente superiore ai 250 chilometri. Le armi prodotte dalla MBDA possono rappresentare un 'game changer' nella fase attuale della guerra e fornire un vantaggio sensibile a Kiev. I missili sono stati già forniti all'Ucraina da Londra e Parigi, ma ora lo stop al loro impiego in territorio russo dovrebbe essere cancellato. I missili, che possono essere montati sotto le ali dei Sukhoi Su-24 ucraini, saranno lanciati da posizioni più avanzate, se si considera che reparti ucraini da oltre un mese controllano una porzione della regione russa di Kursk.

Come funziona uno Storm Shadow, cosa colpirà in Russia

Il missile Storm Shadow, sviluppato sin dal 1994, oggi è considerato il sistema ideale per penetrare nei bunker blindati e nei magazzini di munizioni in Russia. Ogni missile costa quasi un milione di dollari, quindi vengono usati usualmente in attacchi ben pianificati, come il raid contro la base della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli. Gli Storm Shadow, una volta programmati con le coordinate dell'obiettivo, sono totalmente autonomi. Le coordinate non possono essere modificate in volo, per questo tali missili vengono impiegati prevalentemente contro edifici e strutture individuati come target.

Kiev chiede di poterli usare contro le basi militari russe lontane dal confine, in Russia, da cui sono lanciati gli attacchi con bombe plananti o aerei. Con i droni l'Ucraina riesce infatti ad arrivare anche molto in profondità in territorio russo. Ma possono portare solo un carico di piccole dimensioni e molti vengono intercettari.

Per questo l'Ucraina ha bisogno dei missili come gli Storm Shadow, o degli Atacms americani, che hanno una gittata ancora superiore. Tuttavia, Mosca ha spostato in questi mesi le basi o gli obiettivi importanti ancora più a est per renderli irraggiungibili anche ad attacchi condotti con missili.

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Ucraina, ecco gli Storm Shadow: i missili per colpire la...

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Hanno una gittata superiore ai 250 km, Kiev può colpire in profondità

Un missile Storm Shadow

L'Ucraina si appresta a colpire obiettivi in Russia con gli Storm Shadow, missili da crociera franco britannici con una gittata potenzialmente superiore ai 250 chilometri. Le armi prodotte dalla MBDA possono rappresentare un 'game changer' nella fase attuale della guerra e fornire un vantaggio sensibile a Kiev. I missili sono stati già forniti all'Ucraina da Londra e Parigi, ma ora lo stop al loro impiego in territorio russo dovrebbe essere cancellato. I missili, che possono essere montati sotto le ali dei Sukhoi Su-24 ucraini, saranno lanciati da posizioni più avanzate, se si considera che reparti ucraini da oltre un mese controllano una porzione della regione russa di Kursk.

Come funziona uno Storm Shadow, cosa colpirà in Russia

Il missile Storm Shadow, sviluppato sin dal 1994, oggi è considerato il sistema ideale per penetrare nei bunker blindati e nei magazzini di munizioni in Russia. Ogni missile costa quasi un milione di dollari, quindi vengono usati usualmente in attacchi ben pianificati, come il raid contro la base della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli. Gli Storm Shadow, una volta programmati con le coordinate dell'obiettivo, sono totalmente autonomi. Le coordinate non possono essere modificate in volo, per questo tali missili vengono impiegati prevalentemente contro edifici e strutture individuati come target.

Kiev chiede di poterli usare contro le basi militari russe lontane dal confine, in Russia, da cui sono lanciati gli attacchi con bombe plananti o aerei. Con i droni l'Ucraina riesce infatti ad arrivare anche molto in profondità in territorio russo. Ma possono portare solo un carico di piccole dimensioni e molti vengono intercettari.

Per questo l'Ucraina ha bisogno dei missili come gli Storm Shadow, o degli Atacms americani, che hanno una gittata ancora superiore. Tuttavia, Mosca ha spostato in questi mesi le basi o gli obiettivi importanti ancora più a est per renderli irraggiungibili anche ad attacchi condotti con missili.

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Ucraina, missili Storm Shadow per colpire Russia. Putin:...

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Oggi il vertice tra Biden e Starmer a Washington: verso il sì all'uso di missili britannici per colpire obiettivi russi

Joe Biden e Vladimir Putin

L'Ucraina chiede l'ok per usare missili occidentali nel territorio della Russia, Vladimir Putin minaccia una risposta adeguata di Mosca in caso di "coinvolgimento della Nato". A Washington, nella giornata di venerdì, si incontrano il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer.

Secondo le news diffuse dal Times e dal Guardian, si profila un via libera 'a metà' per Kiev: le forze armate ucraine potranno utilizzare i missili britannici Storm Shadow in territorio russo, mentre non dovrebbe arrivare l'ok di Biden all'utilizzo senza limiti dei missili Atacms, che hanno una gittata di 300 km come gli Storm Shadow, che impiegano anche tecnologia americana.

Come ha fatto intendere il segretario di Stato americano Antony Blinken nella sua visita a Kiev, il piano per revocare alcuni limiti all'uso delle armi donate all'Ucraina è in dirittura d'arrivo. L'accelerazione è arrivata con la conferma del ruolo assunto dell'Iran, che fornisce missili balistici alla Russia: l'escalation c'è già stata, dice Blinken, e la responsabilità è di Vladimir Putin.

Kiev potrebbe lanciare i missili da posizioni avanzate, considerando che continua ad occupare una considerevole fetta della regione russa di Kursk. Mosca, attraverso le parole del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, annuncia l'avvio delle operazioni per respingere i soldati ucraini al di là del confine.

"E' iniziata l'offensiva russa", conferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che non appare particolarmente sorpreso dagli sviluppi sul campo: la situazione "è coerente con il piano ucraino", dice senza fornire altri elementi.

La minaccia di Putin

Dalla Russia, intanto, quasi quotidianamente arrivano le minacce di Putin. Se l'Ucraina potrà usare le armi fornite da Usa e Regno Unito contro obiettivi in Russia, i paesi della Nato saranno in guerra con Mosca, tuona il presidente russo promettendo una risposta adeguata.

"La diretta partecipazione dell'Occidente cambia l'essenza del conflitto in Ucraina. La Russia sarà costretta a prendere decisioni basate sulle minacce che vengono poste in questo modo", dice Putin, proponendo uno scenario che delinea una responsabilità diretta dei paesi del Patto Atlantico. "Solo le forze armate della Nato" sono in grado di utilizzare i missili al centro della situazione, mentre "le forze armate ucraine" non ne hanno la capacità.

"Quindi il punto non è se permettere al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi - dice il leader russo - Si tratta di decidere se i Paesi della Nato sono coinvolti direttamente in un conflitto militare oppure no. Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della Nato - Stati Uniti, Paesi europei - nella guerra in Ucraina" e quindi nella "guerra contro la Russia".

Washington e Londra hanno già deciso?

I messaggi del leader del Cremlino, in realtà, non sembrano in grado di fermare un treno già in corsa. L'ok angloamericano all'uso di missili occidentali contro obiettivi russi è questione di giorni, se non di ore. Devono ancora essere definiti i dettagli del piano ma negli ultimi giorni ne stanno parlando insieme non solo funzionari americani ma anche britannici e ucraini.

C'è stato un significativo cambio di toni nei colloqui sul dossier dall'inizio dell'estate. Lo scorso giugno il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan aveva indicato che gli Stati Uniti avrebbero potuto decidere di estendere l'area in cui gli ucraini avrebbero potuto colpire in Russia, usando armi americane.

"Non è una questione di geografia, ma di buon senso. Se la Russia attacca, o sta per attaccare, l'Ucraina dal suo territorio, è solo buon senso lasciare che l'Ucraina risponda", aveva dichiarato. Nel giorni scorsi, Biden ha risposto a chi gli chiedeva se gli americani erano pronti a sollevare le restrizioni: "Ci stiamo lavorando proprio ora".

Perché gli Atacms no

Lo scorso maggio, dopo l'incursione delle forze di Mosca oltre il confine, nella regione ucraina di Kharkiv, gli Stati Uniti avevano autorizzato l'uso di alcune armi per colpire il territorio russo, ma non con missili a lungo raggio e con una serie di caveat. I limiti all'uso dei missili in territorio russo sono stati introdotti per evitare una escalation delle tensioni con Mosca e perché la Russia ha comunque spostato troppi possibili obiettivi importanti oltre la gittata di tali armi.

La prudenza degli Usa fino a ora è giustificata dal fatto che gli Atacms, prodotti dalla Lockheed Martin, non sono più acquistati dall'esercito americano: l'inventario è limitato e prossimo al punto in cui gli Stati Uniti potrebbero avere problemi con le loro riserve. Ne vengono ancora prodotti alcune centinaia di unità l'anno, ma sono vendute all'estero. Il nuovo sistema, Precision Strike Missile, ha cominciato solo ora a essere dispiegato ma in numeri limitati.

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