Italia-Giappone, ‘Blue and space economy’ al Villaggio Italia di Tokyo, focus su visione e obiettivi
Gli ultimi sviluppi nel settore marittimo e in quello spaziale, le visioni e gli obiettivi di Italia e Giappone in questi ambiti, le implicazioni per le rispettive economie
Gli ultimi sviluppi nel settore marittimo e in quello spaziale, le visioni e gli obiettivi di Italia e Giappone in questi ambiti, le implicazioni per le rispettive economie: sono stati questi i temi della conferenza “Blue and Space Economy” che si è svolta a Tokyo nella penultima giornata della tappa nipponica del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci e del Villaggio Italia, l’Esposizione Itinerante Pluriennale delle Eccellenze Italiane che accompagna il Vespucci nei principali porti dei cinque continenti. La conferenza, organizzata dalla Marina Militare e dall’Aeronautica Militare, ha visto dialogare sugli obiettivi per i prossimi anni per i due settori personalità provenienti da istituzioni, agenzie e industria dei due Paesi: dal Ministero della Difesa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy , dalla Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa) all’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) oltre alla Sasakawa Peace Foundation e aziende come Thales Alenia Space Italia, Fincantieri e Deas.
In apertura dei lavori il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini ha sottolineato la convergenza di visione di Roma e Tokyo e la storica volontà di Italia e Giappone di superare i propri confini in mare e in cielo, sviluppando e affinando le proprie capacità scientifiche, tecnologiche e operative. “Quod est superius est sicut quod inferius", ha esordito il Vice Ministro Valentini, sottolineando che "la blue economy e la space economy sono interconnesse tra loro per il carattere dual use, perché spesso fungono da back up l'una dell'altra. Questo lo vediamo, ad esempio, nel campo delle comunicazioni, per le finalità e per le tecnologie impiegate. Non è un caso - ha ricordato - che in Italia vi siano due disegni di legge che procedono quasi paralleli". Ricordando le difficoltà nell'attuale situazione geostrategica, ad esempio per i problemi di navigazione nel Mar Rosso, Valentini ha evidenziato che "la collaborazione tra Italia e Giappone e il rafforzamento sul piano strategico sono fondamentali anche per garantire la sicurezza delle vie marittime, che hanno permesso lo sviluppo e la prosperità a livello globale”.
Con circa 8.300 chilometri di coste, l’Italia è stata da sempre proiettata verso l’esplorazione marittima, così come a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo è stata tra i leader in quella dello Spazio, divenendo la terza nazione al mondo a mettere in orbita un proprio satellite. La conferenza al Villaggio Italia a Tokyo ha visto confrontarsi player di livello internazionale con rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa), dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), della Sasakawa Peace Foundation e di aziende come Fincanteri, Thales Alenia Space Italia e Deas.
“La blue economy rappresenta un'opportunità unica per promuovere l'importanza della cooperazione tra l’Italia e il Giappone, due paesi con una forte connotazione marittima, il cui benessere, prosperità e sicurezza sono strettamente legati al mare. La blu economy include un'ampia gamma di attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste. Tra queste rientrano settori tradizionali come la pesca, la navigazione e il turismo, nonché settori emergenti come la biotecnologia marina, le energie rinnovabili e l'estrazione mineraria in acque profonde. Il potenziale della blu economy è enorme e offre significative opportunità di crescita economica e innovazione tecnologica”, ha affermato nel suo intervento il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto. “Uno degli aspetti più importanti da esplorare è l'ambiente sottomarino, caratterizzato da peculiarità fisiche che lo rendono una frontiera in gran parte inesplorata” ha aggiunto, ricordando che “in una prospettiva economica e strategica, la dimensione subacquea fornisce accesso a materie prime essenziali, come i metalli delle terre rare”.
Le tendenze attuali della space economy tra collaborazione e diversificazione sono state oggetto del secondo panel nel quale i rappresentanti del settore pubblico e privato di Giappone e Italia – tra questi il Generale Francesco Vestito, intervenuto in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, il Generale dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Roberto Vittori, la Responsabile Volo Umano e sperimentazione scientifica dell’ASI Barbara Negri e il Capo Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Amedeo Teti - hanno dialogato sulle prospettive di uno dei campi più rilevanti sia di collaborazione che di competizione internazionale.
Il Gen. SA Francesco Vestito, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, nel suo messaggio di saluto ha ricordato: “Quest’anno ricadono i sessant’anni della presenza dell’Italia nello spazio, con il lancio del satellite San Marco-1 che ha portato nel 1964 il nostro paese a essere il terzo, dopo Urss e Usa, a raggiungere l’orbita terrestre. Lo Spazio è uno dei settori di collaborazione tra Italia e Giappone, con l’Aeronautica Militare già impegnata in molteplici attività congiunte in ambito Difesa, che includono - oltre a missioni addestrative congiunte e avanzati programmi tecnologici - anche la sicurezza del dominio spaziale”. Risale infatti all’anno scorso la firma di un Memorandum of Understanding tra Aeronautica Militare e Japan Air Self-Defense Force proprio relativo alla collaborazione nel campo della sicurezza spaziale, nello specifico Space Domain Awareness/ Space Situational Awareness, mentre si è da poco conclusa l’esercitazione congiunta svoltasi anche con l’United States Air Force presso la base giapponese di Misawa, dove sono stati rischierati assetti come gli F-35A e gli Eurofighter Typhoon. I relatori – per il Giappone Koji Yamanaka, Direttore dello Jaxa - hanno concordato sul fatto che la valorizzazione delle iniziative di collaborazione civile-militare e dei partenariati pubblico-privati possono garantire benefici concreti sia in termini di sviluppo e rafforzamento delle capacità operative e di difesa, sia in termini di concreti ritorni sociali, scientifici, economici e industriali.
Economia
Processo Open Arms, Salvini: “Non patteggio,...
Il vicepremier: "Conto su assoluzione"
"Conto su assoluzione". Lo ribadisce il vicepremier Matteo Salvini a Rtl sulla vicenda Open Arms. E aggiunge: "Politicamente non mollo di un millimetro".
"Bloccare gli sbarchi e salvare vite è un dovere e non un reato", dice, sottolineando che "se ci fosse condanna vuol dire carcere" perché "non ho intenzione di patteggiare, ho fatto il mio dovere". Certo "sei anni richiesta carcere, diamo che non c'ero abituato", aggiunge con sarcasmo il ministro dei Trasporti.
Allarme sicurezza a Milano
Quanto all'allarme sicurezza a Milano, se guardate "tanti reati sono imputati a cittadini stranieri", ha detto ancora Salvini.
"Se andate a San Vittore" vedrete "che i detenuti sono per lo più stranieri", ha sottolineato , ribadendo la sua posizione di una stratta sugli sbarchi di migranti irregolari.
Economia
Acqua: Palermo (Acea): “E’ strategica, servono...
"L'acqua è strategica per lo sviluppo sociale ed economico in settori come l'agricoltura, l'industria, l'hi-tech e anche l’intelligenza artificiale, ma gli impianti sono vetusti e pieni di detriti. Serve una regia centralizzata, con una visione d’insieme, anche a livello europeo. In Italia manca una cultura delle risorse". Lo ha detto l'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, nel suo intervento alle celebrazioni per i 115 anni dell'azienda.
Inoltre, ha continuato, "bisogna cambiare il quadro normativo. Il modello pubblico-privato è vincente ma bisogna far nascere gruppi di grandi dimensioni anche con aggregazioni di vari operatori. Inoltre - ha concluso Palermo - vanno creati operatori quanto meno regionali" così come "serve valutare il prolungamento delle concessioni”.
Economia
Universitas Mercatorum, al via Congresso Islssl su diritto...
Con studiosi provenienti da 87 paesi e oltre 700 iscritti
Oltre 700 iscritti (con la chiusura anticipata delle iscrizioni per l’alto numero di partecipanti) e studiosi provenienti da 87 Paesi per discutere dell’evoluzione del mondo del lavoro, condividere i risultati di nuove ricerche, proporre soluzioni e nuovi filoni di indagine, e diffondere informazioni relative a studi e pubblicazioni su libri o riviste. Sono solo alcuni dei numeri del XXIV Congresso mondiale della Società internazionale di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (Islssl), 'Il lavoro in un mondo che cambia: la ricerca dei diritti del lavoro e della giustizia sociale', che si apre oggi a Roma, presso l'Auditorium 'Parco della Musica', alla presenza del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, per chiudersi il 20 settembre.
La Società internazionale di diritto del lavoro e della sicurezza sociale organizza ogni tre anni un congresso, in un diverso paese, alternando i continenti, per affrontare i temi rilevanti del diritto del lavoro degli ultimi anni. Durante l’ultimo incontro di Ghent, Marco Mocella, ordinario di diritto del Lavoro e Direttore di Dipartimento di Universitas Mercatorum, ha presentato la candidatura dell’Università, approvata all’unanimità dall’Assemblea dei presidenti delle 60 associazioni nazionali.
Con oltre 30 Keynote Speakers e 8 sessioni parallele, il convegno ha suscitato grande interesse scientifico. La call for papers ha ricevuto più di 500 abstract, con 300 selezionati per presentazioni e 70 poster virtuali. I cinque lavori migliori saranno premiati nella cerimonia finale.
“Siamo estremamente soddisfatti del successo dell’iniziativa. Si tratta del Congresso mondiale che ha raccolto il maggior numero di adesioni di tutti i tempi. La presenza di nomi di esperti internazionali di diritto del lavoro, scelti in base esclusivamente alla loro competenza e riuniti per la prima volta tutti insieme in un’unica sede, rappresenta un’occasione ghiotta per qualunque serio studioso di diritto del lavoro, come attestato dalla straordinaria partecipazione non solo alla call for paper ma anche dal numero eccezionalmente alto delle iscrizioni”, ha dichiarato Marco Mocella, professore ordinario di diritto del Lavoro e direttore di Dipartimento di Universitas Mercatorum, membro del Comitato scientifico e coordinatore del Comitato Organizzativo del XXIV World Congress.
“Come rettore dell’Universitas Mercatorum sono particolarmente lieto della possibilità di ospitare un Congresso di tale importanza per il mondo accademico, imprenditoriale e in generale per la società civile in una fase di grandi cambiamenti sociali prima ancora che economici. Questo incontro riflette il nostro impegno comune a far progredire in ogni campo la conoscenza giuridica, economica e sociale in un'epoca di rapida trasformazione. Ma testimonia anche l'importanza della collaborazione internazionale nell'affrontare le complesse sfide del diritto del lavoro di oggi. All'Università Mercatorum crediamo nella promozione del dialogo che trascende i confini e le discipline. Ospitare questo congresso non solo è in linea con i nostri valori, ma rafforza anche il nostro impegno nella promozione della giustizia sociale, di pratiche di lavoro eque e di quadri giuridici innovativi”, ha dichiarato Giovanni Cannata, Rettore dell’Universitas Mercatorum.
“Esprimo la mia più profonda gratitudine agli organizzatori, agli illustri relatori e a tutti i partecipanti per aver contribuito a questo scambio critico di idee. Insieme, diamo forma al futuro del diritto del lavoro a beneficio delle società di tutto il mondo”, ha aggiunto.
“È un grande privilegio assistere all’apertura del XXIV Congresso mondiale di diritto del lavoro qui a Roma, una città che da tempo è simbolo di tradizione giuridica e di progresso sociale. Il Gruppo Multiversity è profondamente impegnato a promuovere la conoscenza, l'innovazione e l'inclusività nel mondo accademico, e questo congresso incarna tali ideali. Dobbiamo affrontare sfide senza precedenti nel mercato del lavoro, dalla trasformazione digitale alla disuguaglianza sociale, la necessità di quadri giuridici solidi non è mai stata così critica. Le discussioni che si svolgeranno nei prossimi giorni hanno il potenziale per plasmare il futuro del diritto del lavoro su scala globale", ha commentato Luciano Violante, presidente del Gruppo Multiversity.
"Sono certo che grazie alla competenza collettiva e alla passione degli illustri partecipanti, riusciremo a trovare soluzioni significative che non solo proteggano i lavoratori, ma promuovano anche l'equità e la giustizia in un mondo in continua evoluzione”, ha detto.
“Diffusione del sapere e promozione della ricerca scientifica in una prospettiva internazionale sono una priorità per Mercatorum, e per tutto il Gruppo Multiversity. Questo congresso ne è una chiara dimostrazione. Sfide senza precedenti, dalla trasformazione digitale alle crescenti disuguaglianze sociali, richiedono al diritto del lavoro di evolvere, in un quadro normativo che risponda a questi cambiamenti. Il ruolo di promotore e organizzatore di questa iniziativa del nostro Ateneo riflette tale visione per il futuro”, ha concluso Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity e Presidente dell’Universitas Mercatorum.