Politica
Vannacci: “Mi attaccano su parole e evitano i...
Vannacci: “Mi attaccano su parole e evitano i temi”
L'europarlamentare della Lega: "Una certa stampa e gli avversari politici abbiano scelto di focalizzarsi su dettagli puramente lessicali"
Roberto Vannacci si sente nel mirino di stampa e avversari politici che accendono i riflettori su "dettagli lessicali" e ignorano i temi posti dal generale. "Osservo con curiosità come una certa stampa e gli avversari politici abbiano scelto di focalizzarsi su dettagli puramente lessicali delle mie dichiarazioni, ignorandone invece il significato profondo e evitando di affrontare quelle tematiche di grande importanza da me più volte citate", dice l'eurodeputato della Lega.
Il generale sottolinea come i temi sono quelli della "situazione internazionale, l'immigrazione, il rilancio economico che deve passare per la costruzione di infrastrutture e la riscrittura del green deal, la necessità di deurbanizzare, il rilancio dell'agricoltura che si oppone al rewild Europe voluto dalla von der Leyen, la questione energetica, la sicurezza interna ed esterna, la valorizzazione dell'identità dei popoli, la necessita di abbassare le tasse per incrementare i salari e favorire chi è in grado di generare posti di lavoro, la rivisitazione del sistema di istruzione che deve essere molto più efficace, efficiente e aderente alle necessità del lavoro".
Vannacci poi fa riferimento al tema della "libertà di espressione che, come recentemente avvenuto a Nichelino, ci viene negata da chi ritiene, arbitrariamente, di poter decidere cosa sia moralmente accettabile e cosa no. È significativo notare che tutte le denunce presentate contro le idee espresse nel mio libro sono state archiviate ancora prima che un processo venisse iniziato". "Viene spontaneo chiedersi se questo approccio non sia casuale, ma piuttosto un tentativo deliberato di distrarre l'opinione pubblica da temi centrali e realmente rilevanti su cui la sinistra non riesce ad argomentare basando il suo monocorde programma sullo slogan 'più tasse, più immigrati e meno libertà', conclude il generale.
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Migranti, niente telefonino senza permesso di soggiorno
L'emendamento di Fratelli d'Italia al dl sicurezza "vieta la possibilità di disporre di una sim per cellulari "senza avere una identificazione chiara di chi la usa"
Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento al dl sicurezza che "vieta la possibilità di disporre di una sim" per i cellulari "senza avere una identificazione chiara di chi la usa o in assenza del regolare permesso di soggiorno". L'emendamento porta le firme di Giovanni Donzelli e di Francesco Michelotti e, spiega Donzelli, "è nato da un confronto con alcuni investigatori delle squadre mobili, che hanno segnalato una difficoltà nel condurre indagini, attraverso intercettazioni, su sim con intestatari di fatto irrintracciabili o fasulli".
Secondo il responsabile organizzazione di Fdi "esiste un vero e proprio mercato di sim fantasma utilizzate da gruppi criminali. L'obiettivo del testo - sottolinea - è quello rendere così identificabili eventuali responsabili di reati intercettati".
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Incontro tra Draghi e Marina Berlusconi, presente Gianni...
Colloquio a Milano nei giorni scorsi
Incontro a Milano tra Marina Berlusconi e Mario Draghi nei giorni scorsi. L'ex premier e governatore della Bce è stato ricevuto dalla presidente del gruppo Mondadori nella sua abitazione di Corso Venezia. Al colloquio era presente anche l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e storico braccio destra di Silvio Berlusconi, Gianni Letta.
E' stato un ''incontro di cortesia già programmato da tempo, oltre che un'occasione di conoscenza reciproca'', spiegano fonti vicine alla presidente di Fininvest. Lunedì scorso Draghi ha presentato a Bruxelles il suo rapporto sulla competitività europea.
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Viareggio, Meritocrazia Italia: “Istituzioni...
"Tanto il clamore sollevato dai fatti di Viareggio, dalla reazione spropositata della donna che investe e uccide un borseggiatore. Se oggi l’opinione pubblica non è unita dal senso di disagio per una morte volutamente procurata in maniera violenta e sono in tantissimi coloro che “giustificano” il gesto, è probabilmente perché si avverte forte l’inadeguatezza di Istituzioni che non riescono a garantire sicurezza ai cittadini e di una politica forse troppo distratta dal gossip. Basta guardare una qualsiasi delle trasmissioni televisive dedicate al dibattito politico, per accorgersi che l’attenzione è rivolta esclusivamente a beghe interne ai partiti o al dettaglio dei rapporti personali di un ex Ministro". Lo sottolinea Meritocrazia Italia in una nota.
"Restano in disparte, irrisolti, tantissimi dei problemi che contribuiscono a rendere più feroce questa società. Immigrazione selvaggia e mal gestita, ghettizzazione, malasanità, giustizia sintetica, costosa e non funzionante, servizi essenziali negati, pressione fiscale, emarginazione sociale. Tra gli altri.Ogni questione è (fintamente) affrontata in maniera ideologica, puntando soltanto alla pancia di cittadini trattati da meri “consumatori-elettori”. Non è un caso che le alte cariche istituzionali trovino sempre spazio per ricevere i potenti rappresentanti di lobby internazionali, ma non abbiano tempo per dialogare con la gente comune, per coglierne le esigenze e conoscerne gli affanni. Sfuggendo, irresponsabilmente, al proprio ruolo e tradendo la fiducia ricevuta. Il livello di esasperazione è altissimo, per ogni fascia d’età. Non è più solo questione di disagio giovanile. È un problema di vivibilità del proprio spazio per tutti".
"In questo quadro -viene rilevato- ci si può aspettare davvero qualunque cosa, perché le difficoltà finiscono per essere affrontate con il qualunquismo della propria emotività. Non si è più in grado di cogliere le sfumature, la complessità delle situazioni, e si prende parte dividendo in maniera netta torti e ragioni. Alla ricerca continua di capri espiatori alla propria infelicità, di un alibi all’odio latente a ogni tipo di relazione sociale. Meritocrazia Italia da sempre invoca un’inversione di rotta, un atteggiamento diverso. È fondamentale uno sforzo comune per immaginare una società diversa, per ridipingere la tela bianca del nostro futuro. Dobbiamo decidere POLITICAMENTE quale società abbracciare".
"Chiudiamo le attività lavorative alle 20.00 e lasciamo spazio indefinito al mondo dei social con adolescenti connessi senza limiti di tempo e di area; facciamo entrare l’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro e non ci chiediamo cosa faremo dei lavoratori di oggi e del domani; infanghiamo le persone per scelte personali e dimentichiamo che siamo una popolazione a radice cristiana, che dovrebbe avere nel perdono la propria forza; ci riempiamo la bocca di proclami e poi ci sediamo allo stesso tavolo dell’errore di chi abbiamo contestato; siamo contro la Guerra ma finanziamo la difesa armata senza aprire un tavolo internazionale per la PACE; facciamo entrare milioni di persone provenienti da Paesi meno fortunati ma ci limitiamo al gesto di riceverli per poi dimenticare che vivono per strada, sono sfruttati nel lavoro o nel sommerso e non ci chiediamo se foese sarebbe meglio aiutare i Paesi da cui provengono; facciamo specializzare i nostri figli, li mandiamo in giro per il Mondo per le Università migliore ed alto-locate e non ci chiediamo come arrestare questo mondo SOCIAL che stordisce tutti e trasferisce nozioni errate ed esempi pessi-mi che di fatto alimentano poi il nostro quotidiano. Non è questo il mondo che vogliamo raccontare".
"Oltre ogni divisione, serve ritrovare coesione attorno all’obiettivo unico e superiore di un benessere condiviso, fatto non di cose che si possono avere, di ricchezza materiale, ma di cose che si possono fare, di opportunità equamente distribuite, di bellezza artistica, ambientale e culturale della quale si può godere". Meritocrazia Italia chiede alla politica "di avere VISIONE, di guardare alla verità dei problemi, per ripristinare, finalmente, quel rapporto di fiducia con i cittadini che è fondamentale per tendere all’equilibrio sociale ed alla leale collaborazione tra Stato e popolazione".