Yelp ha una lunga storia di lotte antitrust contro Google, avendo già testimoniato al riguardo davanti al Senato nel 2020 e presentato un reclamo all'Unione Europea per il presunto favoritismo di Google verso i propri servizi
Il motore di ricerca per le attività commerciali Yelp ha deciso di depositare una causa antitrust contro il colosso Google, segnando una nuova tappa in una disputa che dura da anni tra le due aziende. Secondo le accuse di Yelp, Google avrebbe consolidato e mantenuto il suo monopolio nei servizi di ricerca locale favorendo il proprio motore di ricerca verticale, a discapito della concorrenza. Yelp sostiene che questa pratica abbia danneggiato la competizione, riducendo la qualità complessiva dei servizi di ricerca locale. In particolare, l'azienda denuncia il comportamento di Google che, attraverso i risultati della sua pagina di ricerca generale, indirizza gli utenti verso il proprio servizio di ricerca locale, configurando, secondo Yelp, un caso di "tying" illegale, ovvero l'accoppiamento di prodotti distinti per impedire ai rivali di crescere sul mercato.
Yelp ha chiesto al tribunale di intervenire per fermare il comportamento che ritiene anticoncorrenziale e di ottenere un risarcimento danni. La causa è stata depositata presso il tribunale distrettuale del nord della California, lo stesso distretto in cui un'altra giuria ha recentemente riconosciuto Google colpevole di aver mantenuto un monopolio illegale attraverso il suo app store, nella controversia con Epic Games. La decisione di Yelp di intraprendere una propria azione legale contro Google è stata incoraggiata dalla recente vittoria del Dipartimento di Giustizia (DOJ) nella sua causa antitrust contro Google per pratiche escludenti nella distribuzione dei servizi di ricerca. In un'intervista al New York Times il CEO di Yelp, Jeremy Stoppelman, ha dichiarato che, dopo quella sentenza, "I venti dell'antitrust sono cambiati drasticamente".
Sebbene il giudice distrettuale Amit Mehta abbia dato ragione al governo nella sua causa contro Google, ha limitato alcune delle accuse durante il processo. In particolare, Mehta ha respinto le richieste di un gruppo di procuratori generali statali che sostenevano che Google avesse agito in modo sleale disegnando le sue pagine di risultati di ricerca per ridurre la visibilità di motori di ricerca specializzati come Yelp e TripAdvisor. Da parte sua, Google ha risposto con fermezza alle nuove accuse di Yelp. "Le affermazioni di Yelp non sono nuove," ha dichiarato Peter Schottenfels, portavoce di Google, in un comunicato. "Accuse simili sono state respinte anni fa dalla FTC e più recentemente dal giudice nel caso del DOJ. Per quanto riguarda gli altri aspetti a cui si riferisce Yelp, stiamo facendo appello. Google si difenderà con forza dalle accuse infondate". Yelp ha una lunga storia di lotte antitrust contro Google, avendo già testimoniato al riguardo davanti al Senato nel 2020 e presentato un reclamo all'Unione Europea per il presunto favoritismo di Google verso i propri servizi.
Secondo Yelp, i veri perdenti del comportamento presumibilmente anticoncorrenziale di Google sono i consumatori. Stoppelman ha scritto in un post sul blog che "impedendo agli utenti di lasciare Google, altri servizi di ricerca verticale sono ostacolati nel raggiungere i clienti, nel crescere e nel creare contenuti utili". Questa riduzione della concorrenza, sostiene Yelp, comporta un minor incentivo per Google a investire in contenuti di qualità, con il rischio di peggiorare l'esperienza dell'utente finale e di favorire risultati meno pertinenti ma più redditizi. Anche gli inserzionisti ne subirebbero le conseguenze negative, secondo Yelp, poiché la soppressione della concorrenza nella ricerca locale spinge sempre più inserzionisti locali verso Google. "Di conseguenza, Google può richiedere tariffe più alte agli inserzionisti con poche conseguenze", ha aggiunto Stoppelman. "Non a caso, Google ha aumentato le sue entrate pubblicitarie di ricerca anno dopo anno del 20% o più per la maggior parte dell'ultimo decennio, riuscendo allo stesso tempo ad aumentare la sua quota di mercato".
Tecnologia
Al Meet di Milano apre ‘AI Yoga per Intelligenze...
Nella rassegna dieci artisti italiani aprono le porte delle loro immaginazioni sfruttando le potenzialità del Lenovo Yoga Slim 7x
L'arte incontra l'intelligenza artificiale: lo fa a Milano, presso il Meet Digital Culture Center - il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale - dove è stata aperta la mostra "AI Yoga per Intelligenze Artistiche". Nella rassegna curata da Valerio Borgonuovo, trova espressione la sinergia tra l'arte contemporanea e l'intelligenza artificiale generativa grazie a dieci artisti italiani - Accurat, Lorenzo Bacci e Flavio Moriniello, Roberto Beragnoli, Alessandra Condello, Francesco D’Isa, Lorem (Francesco D'Abbraccio), Katsukokoiso (Eugenio Marongiu), Mauro Martino, Andrea Meregalli e Mattia Piatti - aprono le porte delle loro immaginazioni sfruttando le potenzialità del nuovo Lenovo Yoga Slim 7x, un Copilot+ PC con processore Snapdragon X Elite è dotato di un’unità neurale in grado di processare fino a 45 trilioni di operazioni al secondo, assistendo gli artisti e amplificandone la creatività.
Un percorso immersivo, che fino al 29 settembre si snoda tra le gallerie del Meet fino a una avvolgente Sala Immersiva, conduce il visitatore in un viaggio sensoriale che invita a interrogarsi sul ruolo dell'IA come musa ispiratrice, capace di plasmare nuove forme d'arte e di indagare temi universali come il tempo, la memoria, l'ambiente e le sfumature dell'animo umano.
" 'Ai Yoga' si pone come un punto di riferimento per comprendere l'impatto dell'IA nel panorama artistico contemporaneo, aprendo un dialogo stimolante sul futuro della creatività nell'era digital” evidenzia Borgonuovo. Gli fa eco Pietro Parodi, Communication Leader di Lenovo in Italia sottolineando come "la mostra che abbiamo realizzato non è solo una celebrazione della tecnologia, ma anche un invito a riflettere sul futuro della creatività. Gli AI PC stanno cambiando il modo in cui creiamo e percepiamo l’arte, aprendo nuove possibilità e sfidando le nostre convinzioni e siamo orgogliosi di poter celebrare questa rivoluzione in un luogo iconico come il Meet".
Tecnologia
PS5 Pro ha già un’edizione speciale: PlayStation...
La linea dedicata all'anniversario comprende edizioni limitate di PS5 Pro, PS5, DualSense, DualSense Edge e PlayStation Portal
PlayStation ha annunciato una linea di hardware a tiratura limitata giusto in tempo per spingere sul mercato la sua PS5 Pro, annunciando una collezione speciale per il 30° anniversario dedicata alla gamma di console e accessori PS5. "Per celebrare questo traguardo del 30° anniversario, dovevamo creare qualcosa che rendesse omaggio alla storia e alla gioia che PlayStation ha portato a tutti noi", ha dichiarato Hideaki Nishino, CEO di PlayStation. La linea comprende edizioni limitate di PS5 Pro, PS5, DualSense, DualSense Edge e PlayStation Portal.
Tutte le console e gli accessori sono realizzati nel classico grigio PlayStation e presentano il vecchio logo multicolore PlayStation, creando un look progettato per colpire con precisione chirurgica la nostalgia di ogni trentenne appassionato di videogiochi. La collezione per il 30° anniversario include un bundle PS5 Pro che comprende la console, due controller, una stazione di ricarica per controller, un supporto per console, un adesivo e una cover abbinata se si acquista l'unità disco Pro. Questo bundle in particolare sarà prodotto in solo 12.300 unità. Sony non ha ancora annunciato i prezzi, ma i preordini iniziano il 26 settembre da PlayStation Direct.
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Nintendo e The Pokémon Company denunciano Palworld per...
Palworld, sviluppato da Pocketpair, ha attirato l'attenzione sin dal suo annuncio grazie alla sua combinazione di meccaniche di cattura di creature e un mondo di gioco ampio e variegato, pesantemente ispirato a Pokémon
Il 18 settembre, Nintendo e The Pokémon Company hanno presentato una causa per violazione di brevetto presso il tribunale distrettuale di Tokyo contro lo sviluppatore di videogiochi Pocketpair, accusandolo di aver violato numerosi diritti di proprietà intellettuale con il gioco Palworld, uscito il 18 gennaio su PC e Xbox. La denuncia, che cerca di ottenere il risarcimento dei danni subiti, rappresenta un passo deciso da parte di Nintendo per tutelare le sue creazioni.
Palworld, sviluppato da Pocketpair, ha attirato l'attenzione sin dal suo annuncio grazie alla sua combinazione di meccaniche di cattura di creature e un mondo di gioco ampio e variegato, caratteristiche che hanno sollevato non pochi confronti con il celebre franchise di Pokémon. Tuttavia, Nintendo non ha specificato quali brevetti siano stati violati esattamente, mantenendo ancora nel riserbo i dettagli tecnici della causa. L'azienda ha sottolineato l'importanza di proteggere la proprietà intellettuale costruita con anni di investimenti e sviluppo.
Questo nuovo contenzioso evidenzia come la protezione della proprietà intellettuale rappresenti una priorità per aziende come Nintendo, che si sono affermate nel settore dei videogiochi grazie a marchi iconici. L'industria dei videogame, infatti, è particolarmente sensibile alle questioni di plagio e violazione di brevetto, poiché la concorrenza è serrata e la differenziazione creativa spesso rappresenta la chiave del successo. Nintendo ha una lunga storia di lotte legali in difesa delle proprie IP. Sebbene Pocketpair non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, è probabile che il caso attiri molta attenzione nell'industria videoludica, dove l'innovazione e l'originalità devono costantemente confrontarsi con il rischio di violazioni.