Puglia, Emiliano: “Terzo mandato? Mi auguro di no. Decaro andrebbe bene”
"Mi auguro che questi giovani, anche se giovani non sono più", si facciano avanti" ha detto il governatore della Regione ed esponente Dem
"Non so cosa farò. Mi pare che tre mandati siano un po' troppo... Repubblica da sempre ha il profilo di tentare di creare zizzania tra me e Antonio (Decaro, ndr.). Questa cosa non esiste. Abbiamo creato una bellissima classe dirigente e mi auguro che questi giovani, anche se giovani non sono più", si facciano avanti. Lo ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, durante la kermesse di affaritaliani.it 'La Piazza', in corso a Ceglie Messapica.
"Se Antonio (Decaro) non lo fa adesso il presidente della Regione, quando deve farlo? Sono pronto a fare tutto ciò che serve a far proseguire questa rivoluzione", ha aggiunto Emiliano.
"Se io fossi autorizzato a dirlo lo avrei già detto, 'io mi faccio da parte, avanti Decaro'. Mi auguro di non doverlo fare per forza il terzo mandato, non so se mi spiego...", ha proseguito l'esponente dem. "Il centrosinistra non è un uomo solo al comando... Non ho alcun sentimento di ripetere esperienze già fatte, credo di poter fare tantissime altre cose. Sarei in imbarazzo a tornare in ruolo terzo. Sicuramente continuerò a lavorare per la Puglia", ha sottolineato Emiliano.
"Fitto è uomo fortunato, mi fa piacere per la nomina"
Mi fa "molto piacere per Raffaele Fitto, che secondo me è un uomo fortunato". "Ha perso le elezioni con Vendola, poi, ha perso le elezioni con me ed è diventato sempre più importante" ha detto Emiliano. "Si esprime bene nella quotidianità del lavoro più che in campagna elettorale. Lui ha sempre avuto il mio rispetto, come nell'ultima campagna elettorale".
"Schlein ha fatto capolavoro, inizia a convincere anche moderati"
Elly Schlein "ha fatto un capolavoro, credo stia facendo un lavoro straordinario da quando è stato eletta (alla segreteria del Pd, ndr.). Ha vinto le primarie da outsider, ha fatto cessare le ostilità interne al partito" ha detto il governatore pugliese ed esponente dem. Schlein, ha osservato Emiliano, "sta posizionando il Pd come punto di riferimento di quelli che vogliono un'alternativa al governo Meloni. Credo stia cominciando a convincere pure i moderati di centrodestra".
"Tajani perbene, azzurri stanno lavorando a ripensamento"
"E' evidente che Forza Italia stia lavorando a un ripensamento, a un nuovo collegamento con le radici profonde del cattolicesimo democratico. Una visione internazionale del Paese ci consente di avere flussi migratori positivi" ha detto Emiliano. "L'idea della famiglia tradizionale con la donna che fa più figli è l'idea del mondo musulmano che tiene le donne assoggettate. Noi non possiamo ragionare così. Sarebbe allucinante se considerassimo le donne solo dal punto di vista riproduttivo. Quindi, non c'è alternativa ai flussi migratori intelligenti. E Tajani, che è perbene, è una brava persona, sta facendo una riflessione profonda", ha proseguito Emiliano.
"Contributo Renzi minimale, tutti utili nessuno indispensabile"
"Non c'è nessuna apertura" a Renzi da parte del Pd, ma "semplicemente un po' quello che Kamala Harris ha fatto negli Stati Uniti: tutti sono utili, nessuno è indispensabile", ha detto il governatore pugliese. "Ovviamente - ha proseguito l'esponente dem - il contributo di Renzi a questa coalizione è minimale, quindi non credo che faccia danni né che cambi la situazione. E' un modo per chiamare tutti a costruire il prossimo progetto di governo dell'Italia. Non è una figura decisiva, Renzi".
Politica
Lega, ecco i nuovi dipartimenti: Salvini lascia...
Fontana lascia gli Esteri, Durigon il Lavoro, Molteni la Sicurezza. Anche Bongiorno cede il testimone
Avvicendamenti, nuovi dipartimenti, e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note oggi da Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva nominato due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon. Una mossa, quella della riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, che lo stesso leader ha spiegato servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere "la vittoria anche alle politiche 2027".
Cosa cambia
Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. L'attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all'ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre l'attuale sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all'ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all'Ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l'Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
La mossa, attesa da parte del leader della Lega, "per dare nuovo slancio al partito: l’obiettivo è creare eventi ad hoc in ogni provincia e spalancare le porte a nuovi ingressi", viene spiegato in un comunicato. Salvini e Siri hanno incontrato i coordinatori oggi pomeriggio, nel corso di una riunione negli uffici della Lega alla Camera.
Politica
Tavolo su castrazione chimica, sponda governo a Lega:...
Via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Iezzi
La Lega rilancia la battaglia per arrivare a una legge sulla castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. Raccogliendo oggi il via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Igor Iezzi che impegna l'esecutivo ad "istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva". Un'apertura del governo che lo stesso Salvini subito saluta con favore: "Vittoria della Lega! Bene così, un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".
Insorgono le forze di opposizione. "Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega", attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a "una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali". Da Avs si accusano i leghisti di una "vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni".
Politica
Draghi da Meloni a Palazzo Chigi
Un'ora e un quarto di colloquio tra la presidente del Consiglio e l'ex premier a Palazzo Chigi
Colloquio di un'ora e un quarto oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l'ex premier e numero uno della Bce, Mario Draghi.
Al centro dell'incontro, informa una nota diffusa da Palazzo Chigi, "un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due presidenti - informa la nota - sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie".