Vino, Coldiretti: vendemmia in anticipo dove picchia siccità, non sarà abbondante
Un primo quadro della situazione con Domenico Bosco, responsabile vino di Coldiretti, intervistato dall'Adnkronos. I primi grappoli di Pinot grigio e Chardonnay raccolti in Sicilia dal 20 luglio ma si andrà avanti con uve tardive fino al 15 novembre
"La vendemmia quest'anno non sarà abbondante anche se le previsioni variano da territorio a territorio. Abbiamo una situazione che vede le aree del centro e del sud Italia caratterizzate da una siccità importante, ed è chiaro che con la carenza idrica aumentano le criticità nel vigneto che determinano prima di tutto una scarsa produzione e una raccolta in anticipo". Al nord invece, a causa di un eccesso di pioggia, nella scorsa primavera, le problematiche sono diverse con un accrescimento dei grappoli non perfetto e una presenza di fitopatie causate dall'umidità, come la peronospora. In questi vigneti non abbiamo una anticipo di vendemmia". E' quanto afferma Domenico Bosco, responsabile vino di Coldiretti, nell'anticipare all'Adnkronos un quadro della vendemmia 2024, in attesa di formulare una stima consolidata la prossima settimana.
Al momento è iniziata la raccolta delle uve primitive a maturazione precoce. Quindi i bianchi destinati alle basi spumanti e alcuni rossi che sono precoci, come in Puglia dove c'è un anticipo di vendemmia dovuto alla siccità ed è iniziata la raccolta del Primitivo" spiega Bosco secondo il quale "si entrerà nel pieno della vendemmia un po' in tutta Italia a partire dal 10 settembre fino agli inizi di novembre. In Italia infatti, oltre ad avere territori molto diversi da un punto di vista climatico e di latitudine, abbiamo anche una grande varietà di tipologie di uve. aggiunge l'esperto - Uve molto precoci come il Pinot grigio, o lo Chardonnay, destinato a produrre gli spumanti, che in Sicilia quest'anno sono state raccolte intorno al 20 luglio e poi arriveremo con le uve tardive in autunno inoltrato, dopo la prima decina di novembre, ad esempio con l'Aglianico in Campania e Basilicata. In Italia dunque - sottolinea Bosco - la vendemmia è molto lunga, dura oltre 100 giorni, dal 20 luglio fino al 10, 15 novembre, una caratteristica dovuta alla nostra biodiversità".
Quanto alla temuta peronospora, vero e proprio killer dei grappoli, quest'anno la situazione "non è così catastrofica rispetto all'anno scorso anche perché i viticoltori, soprattutto al nord, sono più preparati a gestire gli eccessi di pioggia. Mentre quello che caratterizza la vendemmia di quest'anno è la siccità che sta creando danni importanti nelle regioni del centro-sud, in particolare in una parte della Basilicata, nel sud della Puglia, in Calabria e in Sicilia, tanto che c'è la preoccupazione che qualche danno si porterà anche l'anno prossimo per una bassa 'lignificazione' dei tralci" sostiene Domenico Bosco.
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Economia
Confindustria, da taglio cuneo in manovra a energia: i temi...
I punti chiave dell'economia e le proposte per sciogliere i nodi che rallentano il Paese nel discorso che il presidente Orsini terrà mercoledì prossimo
Conferma del taglio del cuneo fiscale nel 2025; appello forte all'Europa per rimuovere gli ostacoli che il mondo delle imprese deve affrontare, da coniugare con le politiche ambientali; messa a terra di un piano casa che consenta di accedere ad abitazioni a prezzi adeguati agli stipendi dei lavoratori e avviare un percorso serio sull'energia nucleare. Nel discorso che il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, terrà in occasione dell'assemblea che si svolgerà mercoledì, saranno toccati i punti più importanti dell'economia e saranno avanzate proposte per sciogliere i nodi che rallentano il Paese. Nel suo primo intervento da presidente degli industriali Orsini avrà uno spettatore d'eccellenza, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
I temi
In attesa di scoprire cosa conterrà la prossima manovra, che sarà improntata sulla sobrietà, un passaggio del suo discorso dovrebbe essere riservato alla richiesta di confermare la misura che ha rappresentato l'asse portante delle leggi di bilancio del governo Meloni, il taglio del cuneo fiscale. Il presidente, in passato, ha espresso chiaramente la sua posizione: ''Fa parte del capitale umano e non possiamo pensare di tornare indietro''. ''E' una misura che va mantenuta e nella scelta della misura sicuramente sarà la prima". Ma per assicurare migliori condizioni di vita ai lavoratori, per Orsini, bisogna intervenire su un doppio fronte, avviando un piano casa che consenta di assicurare delle ''abitazioni a prezzi abbordabili''. Un tema caro al presidente che dovrebbe trovare posto nel suo intervento.
Per le aziende, in questo periodo storico, il costo dell'energia elettrica assume una rilevanza primaria perché, ha sottolineato a più riprese il numero uno degli industriali, ''pesa sui bilanci delle imprese italiane più del doppio rispetto alla Francia. Il gas va ancora considerato una fonte strategica e serve un diverso mix energetico, che comprenda anche il nucleare''. La necessità di reperire energia a un costo che consenta di essere competitivi sul mercato è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese.
Dal presidente è già arrivato ''un sì deciso al nucleare per colmare il gap di costo tra noi e gli altri Paese europei. Ci vorrà tempo ma è necessario essere consapevoli perché bisognerà iniziare a lavorarci''. ''È una fonte che contribuisce alla sicurezza e all’autonomia energetica nazionale, mantenendo stabili le reti elettriche e diversificando le fonti e le rotte di approvvigionamento''.
Un richiamo al ruolo dell'Europa dovrebbe arrivare dal presidente, che in passato ha sottolineato la necessità di arrivare a una politica energetica comune a tutti gli Stati, con un'Europa che assuma di nuovo un ruolo di leadership nella politica industriale. Fondamentale per il settore, inoltre, è il reperimento di risorse: serve un piano di incentivi agli investimenti che vada oltre il Pnrr e, quindi, oltre il 2026.
Economia
Industria, Dal Fabbro (Iren): “Piano Mattei e Piano...
Parlando in occasione del Festival della Comunicazione di Camogli.
"Il Piano Mattei e il Piano Draghi devono essere i pilastri fondamentali su cui Italia ed Europa potranno costruire la propria crescita industriale e la propria indipendenza economica e tornare ad occupare un ruolo strategico nello scacchiere geopolitico internazionale". Lo ha detto il presidente del Gruppo Iren Luca Dal Fabbro in occasione dell'incontro 'Nuova geopolitica tra interesse nazionale ed europeo: sfide e opportunità' organizzato nell'ambito del Festival della Comunicazione di Camogli.