Iran, corregge un tweet di Khamenei: condannato a 12 anni di carcere
La sentenza contro il blogger e attivista Hossein Shanbehzadeh
Hossein Shanbehzadeh, blogger e attivista iraniano da tempo nel mirino della giustizia della Repubblica islamica, è stato condannato a 12 anni di prigione per aver, tra l'altro, corretto un post sul social X della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, e per presunta propaganda pro-Israele. Lo hanno indicato l'emittente filo-opposizione con sede a Londra, Iran International, e Shargh News.
Secondo la tv, Shanbehzadeh ha risposto con un punto a un tweet in cui Khamenei posava con la squadra di pallavolo e in cui mancava quel segno di punteggiatura. La replica ricevette più 'Mi piace' del post originale della Guida Suprema, ma l'attivista era stato arrestato poche settimane dopo ad Ardabil. La magistratura iraniana allora riferì che era stato fermato un "agente del Mossad".
Amir Raisian, l'avvocato di Shanbehzadeh, ha detto a Shargh News che il suo assistito è stato condannato a cinque anni di prigione per propaganda pro-Israele, a quattro anni per "insulto alle sacre norme islamiche", a due anni per "menzogne " e ad un ulteriore anno per propaganda contro la Repubblica islamica. L'attivista dovrà anche pagare una multa di 50 milioni di toman.
Secondo il legale, Shanbehzadeh ha intenzione di ricorrere contro la sentenza, specificamente contro l'accusa di propaganda pro-Israele, che dice "non ha una base materiale specifica". Raisian ha aggiunto che questa accusa si basa sulle chat private dello scrittore, non sui messaggi pubblici. L'avvocato ha poi reso note alcune delle prove citate contro Shanbehzadeh. Tra queste, il sostegno ai prigionieri politici, il sostegno alla revoca dell'obbligo di indossare il velo, il tweet "no all'esecuzione" ed espressioni di gioia per la morte a maggio dell'allora presidente, Ebrahim Raisi.
Esteri
Usa, pacchi con polvere sospetta inviati a uffici...
Indaga l'Fbi. In nessun caso la polvere si è rivelata essere pericolosa
L'Fbi ha avviato un'indagine su pacchi contenenti una polvere bianca sospetta inviati negli uffici elettorali in almeno 16 Stati. Secondo quanto riferisce Abcnews i pacchi sono arrivati questa settimana in uffici elettorali a New York, Tennessee, Wyoming, Kentucky, Oklahoma, Iowa, Nebraska, Missouri, Kansas, Indiana, Massachusetts e Colorado, facendo scattare l'allarme e in alcuni casi l'evacuazione dei locali. In altri Stati, tra i quali Arizona, Georgia, Connecticut e Maryland, i pacchi sono stati intercettati dagli inquirenti prima di arrivare negli uffici elettorali.
In nessun caso la polvere si è rivelata essere pericolosa, in un caso si trattava di farina, rendono noto fonti dell'indagine, che l'Fbi sta conducendo insieme all'ispettorato dell'Us Postal Service. Alcuni dei pacchi sono stati inviati da un sedicente 'United States Traitor Elimination Army', l'Esercito per l'eliminazione dei traditori degli Stati Uniti, rivela ancora l'emittente americana.
E' la seconda volta che negli ultimi mesi pacchi contenenti polvere sospetta vengono inviati a uffici elettorali: lo scorso novembre erano arrivati negli uffici di 5 Stati, e l'Fbi riscontrò la presenza di Fentanyl in quattro pacchi. Gli addetti elettorali di molti Stati hanno seguito corsi per rispondere a situazioni di emergenza con materiale pericoloso inviato per posta. Mentre l'associazione dei segretari di Stato, che a livello statale sono responsabili del processo elettorale, ha chiesto la fine di "minacce e intimidazioni verso i funzionari elettorali: devono finire, punto e basta, la nostra democrazia non ha spazio per la violenza politica, minacce e intimidazioni di ogni tipo".
Esteri
Ucraina, droni colpiscono arsenale Russia: Mosca perde armi...
L'attacco a segno nella regione di Tver: civili costretti a lasciare le case
I droni dell'Ucraina assestano un duro colpo ai piani della Russia. Un attacco con un drone di Kiev nella regione russa di Tver ha colpito un arsenale di missili e proiettili di artiglieria del ministero della difesa russo, provocando un vasto incendio e costringendo le autorità a chiedere ai residenti di lasciare le loro case.
Le fiamme si sono sviluppate in una zona di 13 chilometri quadrati di Toropets, dove vivono 11mila persone, ha reso noto l'amministrazione regionale. Il governatore, Igor Rudenya, ha annunciato una "evacuazione parziale" delle case vicino al sito che, secondo quanto rende noto il Moscow Times, corrisponde a un arsenale della direzione principale per i missili e proiettili di artiglieria, a 488 chilometri dal confine con l'Ucraina.
Perché l'attacco è importante
Andriy Kovalenko, a capo del centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha spiegato, in una intervista a Rbc, che nel magazzini si trovavano missili S-300, S-400, sistemi Grad, Iskander e i Kn24 nordcoreani.
Nella cittadina ci sono due siti militari russi, uno dei quali era già stato colpito da raid di droni ucraini due volte negli ultimi sei mesi. Il deposito di missili e munizioni era stato costruito a Toropets nel 2018. I residenti dell'insediamento di Tsikarevo, su un lago a est di Topets, non riescono a lasciare le loro case e sono in attesa di aiuto. Avevano chiesto sei barche ma le autorità avrebbero perso i contatti con loro, secondo il sito di notizie Astra.
Esteri
Offensiva ucraina nel Kursk, vittoria tattica e dilemma...
Una spina nel fianco per Mosca, dura ormai da 40 giorni l’operazione militare ucraina nella regione russa del Kursk.