Sangiuliano: “A Meloni ribadita la verità, mai un euro del ministero per viaggi o soggiorni Boccia”
E chiarisce: "In merito al G7 Cultura non ha mai avuto accesso a documenti riservati"
"Sono stato a colloquio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all'organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata". Lo dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano dopo il colloquio a Palazzo Chigi con la premier.
Già ieri Meloni era intervenuta sulla vicenda Boccia e dopo aver solo sentito il ministro aveva chiarito che Sangiuliano "effettivamente aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico non retribuito, poi, ha fatto una scelta diversa. Mi ha garantito che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato che riguarda il G7. E soprattutto mi garantisce - aveva riferito la premier - che neanche un euro degli italiani è stato speso per questa persona. A me sono queste le cose che mi interessa sapere, il gossip lo lascio ad altri".
Pd: "Sangiuliano subito in Parlamento"
"La convocazione del ministro Sangiuliano a Palazzo Chigi è la prova che la ricostruzione che è stata fatta ieri da Meloni in diretta televisiva non è veritiera e piena di imprecisioni". Lo dice la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera Irene Manzi. "Sangiuliano ha mentito e lo ha fatto anche alla più alta carica del governo le cui dichiarazioni sono state sbugiardate dalla pubblicazione di importanti documenti sui social network da parte di una persona estranea all'amministrazione che, secondo il ministro e la presidente del consiglio, non avrebbe dovuto aver accesso a quelle informazioni", prosegue.
"Il Parlamento deve essere informato con urgenza, siamo davanti a una vicenda grave che sta disonorando le istituzioni e i cui contorni torbidi lasciano pensare che il ministro Sangiuliano non si trovi più nelle condizioni di agire autonomamente. Le continue pressioni sui social che lo stanno portando a modificare giorno dopo giorno la riscostruzione dei fatti lasciano intendere di un probabile ricatto. E questo non è possibile", conclude.
La lettera alla Stampa
"Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all'epoca direttore del Tg2), riscontrandone un'identità di vedute. In seguito ho maturato l'intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l'incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi" scrive il ministro oggi in una lettera alla Stampa.
"In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l'ho comunicato formalmente. Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che sussistevano e sussistono. In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. "Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia - spiega Sangiuliano - Anche rispetto all'organizzazione del G7 Cultura trovo necessarie alcune puntualizzazioni. Il G7 Cultura si terrà a Napoli, a Palazzo Reale. In una prima fase si era effettivamente pensato di tenere l'evento internazionale nell'incantevole Positano, ma già nei primi mesi dell'anno, come dimostrano i carteggi del ministero, anteriormente alla mia conoscenza con la dottoressa Boccia, si è deciso di spostarlo a Napoli per ragioni logistico- organizzative e di contenimento della spesa. Pompei è stata coinvolta, sin dall'inizio, soltanto per l'organizzazione di un evento culturale: un concerto di musica classica con annessa visita agli Scavi. Il 3 giugno, mi sono recato al Parco Archeologico di Pompei per visitare i ponteggi metallici che consentono ai visitatori di guardare restauratori e archeologi al lavoro. Non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7, tanto è vero che non erano presenti i dirigenti del ministero che lavorano alla sua organizzazione".
"E in ogni caso le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l'altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura. Lo stesso sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, esponente del centro-sinistra, in una dichiarazione alle agenzie, ha precisato che la dottoressa Boccia – cito testualmente - 'non è mai stata presente nelle riunioni nelle quali si è discusso dei dettagli del G7 Cultura'. Come può vedere non ho alcuna difficoltà a riferire lo svolgimento dei fatti, né tantomeno potrei avere qualche interesse a nasconderli. Non posso però esimermi dal rappresentarle con tutta franchezza il mio grande rammarico per una vicenda che, senza responsabilità alcuna, ha profondamente turbato la vita di tante persone, oltre che la mia" conclude.
Politica
Liliana Segre: “Il fascismo? Non è mai morto, certe...
La senatrice a vita intervistata da Marco Damilano: "Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato"
"Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità". Con le parole della senatrice a vita Liliana Segre inizia la terza stagione del programma 'Il cavallo e la torre' in onda da questa sera alle 20.40 su Rai3.
Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe "simpatie non si sono mai spente". "Conosco persone – aggiunge - che non si limitano più a dire 'quando si stava peggio si stava meglio'. Quei detti sciocchi, quelle frasi fatte che ho sempre odiato ritornano".
"Innamorata come sono dell'articolo tre della Costituzione - ha continuato la senatrice a vita - ogni volta che ho sentito che si vuol cambiare questo, che si vuol cambiare quello, si mette a repentaglio quell'etica morale dei nostri padri costituenti che avevano vissuto la Resistenza. Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato anche domani se potessi fare qualcosa io perché tutto quello che tocca questo ordine morale, questo ordine politico pensato per il popolo italiano mi ha trovato sempre talmente d'accordo che l'idea che ci sia un personaggio superiore agli altri che debba comandare col mio passato questa cosa non va d'accordo".
Politica
Referendum cittadinanza, superate le 500.000 firme. E Forza...
Youtrend: 180mila in 24 ore, spinta dalle regioni del Nord e con una maggiore percentuale di residenti stranieri. Giovedì riunione dei gruppi parlamentari azzurri per una pdl
Il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto il quorum delle 500mila firme. Sul sito del ministero della Giustizia per la raccolta delle firme digitali sono infatti 502.321 le firme registrate. La raccolta era iniziata lo scorso 6 settembre.
"Italia più avanti di chi la governa"
"Ora non fermiamoci - scrive la segretaria del Pd Elly Schlien su Instagram - continuiamo a firmare per aumentare il sostegno al referendum". Mentre Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra sottolinea come "ancora una volta l'Italia dimostra di essere molto più avanti di chi la governa. Adesso bisogna continuare a firmare - ribadisce anche Fratoianni - anche solo per vedere la destra sempre più in crisi di nervi di fronte a un'Italia che non conoscono e che si rifiutano di vedere".
"Queste 500mila firme sono il segno che c'è una parte del Paese che non ci sta a questo tipo di racconto, che vuole discutere, che vuole dibattere anche di temi come questo, che vuole delle riforme che diano un futuro al Paese, sottolinea da +Europa Riccardo Magi. "Queste 500mila firme - insiste uno dei promotori del referendum - sono il segno della non rassegnazione delle persone e sono anche un grande segno per la democrazia".
Di "una buona notizia per la nostra democrazia" parla anche Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia viva. "Il raggiungimento della soglia delle 500mila firme per il referendum sulla cittadinanza dimostra che, quando la politica si occupa di battaglie di civiltà, argomenti alti, che toccano la vita delle persone, i cittadini si mobilitano in massa. Si tratta di un grande risultato".
"Questo - aggiunge Borghi - è solo il primo passo verso una riforma della cittadinanza che è quanto mai necessaria. Lo strumento referendario sembra essere l’unica via percorribile, stanti la contrarietà della parte più retrograda della maggioranza, e l’insipienza di Forza Italia che, dopo aver annunciato una sua proposta sullo Ius Scholae, si è ritirata in bell’ordine".
Giovedì riunione Forza Italia per pdl sullo ius scholae
Ma ora Forza Italia accelera sullo ius scholae. L'appuntamento è per giovedì nella Sala Colletti di Montecitorio. Alle 14.30 si terrà la riunione dei gruppi congiunti di Camera e Senato per mettere a punto la pdl sulla riforma della cittadinanza: ius scholae ma anche riforma per l'accesso allo ius sanguinis e altro. Una volta pronto, il testo della pdl sarà sottoposto a un confronto con gli alleati del centrodestra. Lo riferiscono fonti parlamentari azzurre.
Tajani: "Pdl verrà presentata prima ad alleati, non ci dividiamo"
"Noi presenteremo una nostra proposta di legge complessiva sulla cittadinanza, i nostri gruppi parlamentari si riuniranno nei prossimi giorni per discuterla, poi la presenteremo innanzitutto ai nostri alleati e poi la presenteremo in Parlamento. Ma non ci prestiamo a operazioni politiche sfruttando il tema della cittadinanza, non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là per cercare di dividere la maggioranza. E' una questione seria quella della cittadinanza e non può essere oggetto di giochini parlamentari", chiarisce il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani da New York.
Da dove arrivano i voti: l'analisi di Youtrend
"Il Referendum Cittadinanza ha superato il quorum di 500.000 firme online intorno alle 16.15. dopo una giornata di grande afflusso di adesioni, circa 180mila nelle 24 ore precedenti (7.500 all’ora in media, incluse le ore notturne)". E' quanto si legge in un'analisi elaborata da Youtrend.
"Il referendum - si legge - è stato spinto soprattutto dalle regioni settentrionali. L’Emilia-Romagna ha contribuito con 1166 firme ogni 100.000 abitanti. Seguono Piemonte (1061), Lombardia (1059), Lazio (1030) e Toscana (1003). Più tiepide le regioni meridionali, a partire dalla Calabria (473).
Secondo una elaborazione di Youtrend, nelle regioni con una maggiore percentuale di residenti stranieri (Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Toscana sono le quattro con più dell’11% di popolazione straniera) sono arrivate più adesioni al referendum".
Politica
Da venerdì 27 ‘Portofino d’autore’, tra...
Rassegna organizzata da Vis factor, turismo, intelligenza artificiale e made in Italy tra i temi. Focus su elezioni in Liguria
Politica, giornalismo, economia e cultura si danno appuntamento nella suggestiva cornice di Portofino per tre giorni di dialoghi, confronti e interviste per capire i mutamenti in atto e la direzione che il nostro Paese prenderà nei prossimi mesi. Da venerdì 27 a domenica 29 settembre la Liguria ospiterà la prima edizione di Portofino D'Autore, rassegna culturale patrocinata dal comune di Portofino, che si inserisce nel ciclo di incontri D'Autore curati da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi, e organizzati da Vis Factor - società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico - con il patrocinio del ministero della Cultura e del ministero del Turismo. Dopo il successo di Ponza e Capri, la rassegna approda a Portofino, trasformando la città gioiello della Riviera di Levante nell'epicentro della politica italiana per un fine settimana.
Venerdì 27 la rassegna si aprirà alle 18.00, nella celebre Piazzetta di Portofino, con un'intervista di Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, a Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Seguirà un confronto su Intelligenza Artificiale, nuove tecnologie e meccanismi di orientamento del consenso. Ad animare il dibattito, condotto da Giuseppe De Bellis, direttore di SkyTG24, saranno Davide Casaleggio, Ad di Casaleggio Associati, e Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione di Mediaset. La discussione sarà arricchita dai contributi di Massimo Gianolli, ad di General Finance, e Paolo labichino, co-fondatore dell'Osservatorio Civic Brands, su IA, etica e finanza. Valorizzazione del patrimonio culturale, sviluppo di nuove rotte turistiche, promozione dell'immagine del Paese saranno alcuni dei temi su cui la giornalista Stefania Cavallaro dialogherà con Daniela Santanchè, ministro del Turismo. A seguire, il contributo di Gregorio De Felice, Chief Economist & Head of Research di Intesa Sanpaolo, sulle maggiori sfide per la crescita che attendono Italia ed Europa unita.
Tutela dei marchi nostrani, nuove direzioni commerciali, sviluppo delle filiere saranno gli argomenti che daranno forma al dibattito tra Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, e Massimiliano Di Silvestre, presidente e Ceo di Bmw Italia. Arbitro del confronto sarà Stefania Cavallaro, conduttrice Mediaset. A chiudere la prima serata, alle 21.30 in Piazzetta, le storie assumeranno la forma di parole in note col concerto "Duo di Tutto" di e con Neri Marcorè e Domenico Mariorenzi.