Carriolo (Vigili fuoco): “Ritorno stimolante in Sicilia”
"Per me è un ritorno importante e stimolante. Sento la responsabilità del coordinamento e la gestione dei nove comandi provinciali siciliani". Con queste parole, il nuovo Direttore regionale dei Vigili del fuoco in Sicilia, ing. Agatino Carriolo di presenta ai giornlisti nella sede della Direzione regionale di piazza Verdi a Palermo. Quello di Carriolo è un ritorno a Palermo, perché qui aveva diretto il comando provinciale dal 2019 al 2021 "in pieno periodo Covid", come sottolinea lo stesso. "In Sicilia cercherò di profondere il massimo sforzo per un coordinamento dei nove comandi provinciali per l'attività di soccorso e una attenzione particolare sarà rivolta alla campagna antincendio boschivo in tutta l'isola. A condizionare in modo significativo l'eventi incendiario è il vento, che consente la facile propagazione", dice.
"Nell’assumere le funzioni di Direttore regionale dei Vigili del Fuoco in questa terra ricca di tradizioni storiche e culturali desidero rivolgere un sentito e cordiale saluto alle autorità civili, militari e religiose, alle forze politiche, economiche e sociali , agli ordini professionali , a tutte le associazioni, agli organi di informazione - dice - A tutti cercherò di assicurare il mio impegno e la disponibilità più completa nel pieno rispetto del ruolo istituzionale. Sono certo che attraverso l’impegno concorde e solidale di tutte le componenti sociali ed istituzionali sarà possibile affrontare i problemi che si presenteranno individuando al momento le soluzioni più efficaci. Grazie a questa collaborazione sarà possibile, ne sono convinto, perseguire standard di sicurezza sempre più elevati per la Regione Sicilia e per i siciliani".
Ribadisce che rivolgerà "una attenzione particolare alla attività di prevenzione degli incendi boschivi, ovviamente di intesa con la Regione e a supporto della Regione siciliana e quindi sinergia e collaborazione, soprattutto con la protezione civile della regione". "Una attenzione particolare anche alle problematiche connesse per quanto riguarda i dissesti idrogeologici e mi riferisco al garantire il soccorso in condizioni meteo avverse, come facciamo sempre in tutta la Regione siciliana", aggiunge ancora.
Cronaca
Donna uccisa a colpi di arma da fuoco in casa, ferito...
E' accaduto a Vago di Lavagno (Verona). Fermato in un primo momento il marito, ma secondo alcune fonti sembrerebbe da escludere un suo coinvolgimento
Una donna di 58 anni è morta oggi pomeriggio verso le 14 nella sua villetta di Vago di Lavagno (Verona) uccisa da alcuni colpi di arma da fuoco. Ferito gravemente anche il figlio di 15 anni che è stato trasportato d'ugenza all’ospedale di Borgo Trento dove versa in gravi condizioni, probabilmente nel tentativo di difendere la madre.
Il marito di 60 anni è stato fermato in un primo momento dai carabinieri di Verona, ma alcune fonti riferiscono che sembrerebbe sia da escludere un suo coinvolgimento.
Sul posto si è recato il sostituto procuratore di Verona Paolo Sachar, la polizia scientifica e i carabinieri che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Cronaca
Morto Maurizio Bologna, l’attore e regista aveva 58...
Il decesso per un infarto fulminante
E' morto oggi per un infarto fulminante l'attore e regista palermitano Maurizio Bologna, 58 anni. "Esprimo il mio cordoglio per la prematura scomparsa dell’attore Maurizio Bologna. Oltre a essere una maschera riconosciuta anche a livello nazionale, avendo partecipato a diverse produzioni teatrali, cinematografiche e televisive di successo, Maurizio Bologna è stato uno dei grandi protagonisti nel corso dell’ultimo Festino che ha celebrato i 400 anni di Santa Rosalia. Ai familiari rivolgo la mia vicinanza e quella dell’amministrazione comunale", ha dichiarato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
Cronaca
12 minuti tempo minimo per dialogo medico-paziente, podcast...
Presentato al congresso dell'Associazione italiana per lo studio del dolore
Un podcast per ridurre incomprensioni tra medici e pazienti è stato presentato oggi al Congresso Aisd (Associazione italiana per lo studio del dolore) a Bergamo. Si va dai 22 minuti della Svezia e degli Usa ai 15 della Francia, ai 9 della Gran Bretagna, ai 5 di Austria e Ungheria, al minuto scarso di Paesi come Malawi e Bangladesh. L'Italia? Tra i 9 e i 12 minuti della media europea. Sono i tempi di consultazione e dialogo tra medici e pazienti rilevati da una ricerca del 'British Medical Journal' in 67 Paesi del Mondo. Secondo l'Organizzazione mondiale delle sanità 12 minuti è il tempo minimo necessario per stabilire una relazione efficace. E si chiama proprio così, '12 Minuti', il podcast ideato da Helaglobe e realizzato partendo dalle storie reali raccolte da medici e professionisti sanitari e dalle oltre 70 associazioni e federazioni di pazienti nel progetto 'Insieme Per'. Un podcast per ridurre incomprensioni e limitare aggressioni nelle intenzioni degli autori.
Il podcast in 10 puntate è stato presentato oggi da Davide Cafiero, managing director Helaglobe, e Gabriele Finco, presidente Aisd. La serie utilizzerà lo schema della simulazione con sceneggiatori, attori e doppiatori professionisti della Milk Studios. Si andranno a ricreare i momenti di incontro e di scontro nei diversi step del percorso di cura e in setting ben definiti. Gli autori hanno recitato oggi alcune scene leggendo reali dialoghi tra pazienti e medici e ottenendo una grande partecipazione emotiva dei presenti.
"Il tempo e i 12 minuti sono un elemento decisivo, ma non l'unico che influenza il rapporto tra pazienti e professionisti sanitari - sottolinea Cafiero - Nelle nostre ricerche abbiamo capito che è necessario anche dare voce al 'non detto'. Mettere, cioè, in condizione entrambi i soggetti della diade medico-paziente di 'ascoltare' cosa sta vivendo/pensando l'altro nel momento dell'interazione verbale. E' questo il punto di forza di questo progetto e al termine della sua diffusione misureremo scientificamente se ha prodotto risultati efficaci".
Dalla ricerca che darà vita al podcast è emerso, ad esempio, che i pazienti lamentano "non adeguate competenze" da parte dei clinici nei momenti di interazione che hanno lungo il percorso di cura (alla comunicazione di diagnosi, alla definizione di terapia, agli incontri successivi). Ma esplorando anche il punto di vista del medico, è stato segnalato un deficit in capo al paziente: l'incapacità di quest'ultimo di comprendere i vincoli e le regole che 'costringono' il medico e che lo inducono ad assumere (o non assumere) certi comportamenti. Da questo 'gap' enorme di empatia e comprensione reciproca nascono insoddisfazione, frustrazione e, purtroppo, in alcuni casi episodi di rabbia e violenza di cui sono vittima medici e professionisti sanitari soprattutto nei pronto soccorso.