Si è chiusa la V edizione del Sila Film Festival, la kermesse cinematografica internazionale ideata da Ivan Orrico
Si è chiusa, con conclamato successo, la v edizione del Sila Film Festival, la kermesse cinematografica internazionale ideata da Ivan Orrico.
Una edizione quella del 2024 ancor più ricca di appuntamenti dove il cinema , i territori e la tradizione si sono armoniosamente uniti creando un connubio mai visto prima .
I territori Silani , denominati “ Le strade del cinema “ , perché in passato utilizzati come location di film nazionali ed internazionali , hanno fatto da cornice a questa kermesse e hanno dato la possibilità agli ospiti attraverso il format “Esperienze Silane” di entrare nella loro cultura e di assaporare i gusti che li contraddistinguono .
La manifestazione è entrata poi nel vivo con la proiezione dei cortometraggi e la premiazione dei vincitori nelle categorie Mondo Corto e Diritti Umani .
Per le loro interpretazioni hanno ricevuto il prestigioso premio Sila Film Festival realizzato dal maestro orafo G.B. Spadafora , Pasquale Greco con il cortometraggio “ Due Mondi Separati “ e Mirko Frezza con il cortometraggio dal titolo “ Un lavoro facile facile “ , un attore versatile protagonista di tantissimi film di successo come “ Il più grande sogno “ con Alessandro Borghi , “A mano disarmata” con Claudia Gerini e la serie “ Schiavone “.
Mentre per la regia dei cortometraggi “Skyaldmaer “ e “ Distimia” rispettivamente il cosentino Francesco Altomare ed il napoletano Riccardo Avitabile.
Invece per la categoria docufilm e lungometraggi girati in Calabria hanno sfilato sul “ red carpet “
il regista Luca Calvetta con
“Il mare nascosto“ , l’attore Marco Leonardi per il “ Il mio posto è qui “ di Cristiano Bortone e Fabrizio Ferracane per “ Mascaria “ di Isabella Leoni .
Marco Leonardi e Fabrizio Ferracane due attori straordinari che abbiamo visto recitare in diversi film e fiction di successo come “ Nuovo Cinema Paradiso “ , “ Anime Nere “ , “ Il Traditore “ , “ La mano di Dios “ Il Capo dei Capi “ .
– [ ] Per quanto riguarda i film fuori concorso è stata la volta de “ I laureati “ di Leonardo Pieraccioni ed ha ritirato il premio Gianmarco Tognazzi , figlio d’arte e attore , artista a tutto tondo con un palmares di successi che vanno da “ Ultra’ “ a “ Romanzo Criminale fino alla divertente commedia di Muccino “ A casa tutti bene “ che ha intrattenuto il pubblico con i suoi interventi nel seminario “ Il Cinema come Riscatto Sociale “ ; poi è toccato all’attore Walter Lippa per “ Kne – I Kustodi di Napoli Est “ di Ivan Orrico che ha anche tenuto una originale masterclass sul Cinema ed i suoi metodi .
Una volta ormai riscaldati i motori sono entrati in pista “ altri grandi ospiti “ , come Tullio Sorrentino protagonista con Mirko Frezza e Marco Giallini della serie rai Schiavone , Francesco Patanè protagonista del film “ Il cattivo poeta “di Gianluca Jodice e
“Ti Mangio il cuore “ di Pippo mezzapesa , Susy del Giudice protagonista delle serie tv “ Mina Settembre “ e “ Il Commissario Ricciardi” che ha partecipato al seminario “ Come il Cinema valorizza i territori “ insieme al marito , espressione della vecchia commedia all’italiana di Totò e De Filippo , anch’egli napoletano, Giovanni Esposito.
Un attore che ha dato tanto al festival con una masterclass che ha spaziato dalla regia , alla scrittura e alla recitazione .
Una persona vera che non ha risparmiato commenti e critiche sul momento difficile che il cinema sta vivendo , confrontandosi con gli altri ospiti in un talk che ha dato al pubblico la possibilità di conoscere questa meravigliosa “ Fabbrica del sogno “ .
«Il punto centrale del nostro Festival – ha aggiunto Orrico – era quello di fare incontrare nuovi talenti con registi e attori già affermati. Bisogna creare, incontrarsi. Con queste connessioni, secondo me, si riattiva un meccanismo tale per cui si va anche a rompere uno schema».
Insomma che dire un festival che ha raggiunto i pieni voti e che merita anche la lode grazie ad una figura,ad un brand che come dice il suo ideatore Ivan Orrico ha reso tutto più idilliaco , vale a dire la figura del maestro orafo peppino Spadafora e del brand di famiglia G.B Spadafora che ha realizzato i meravigliosi premi del Sila film Festival e che da anni anche quelli del festival di Venezia .
Che questo significativo accostamento porti tanta vita e tanta fortuna all’evento…
Spettacolo
‘Le Iene’ in viaggio nella sanità italiana tra...
Giovedì 28 novembre in onda 'La Cura', spin off del programma di Italia 1
Un viaggio nel sistema sanitario del nostro Paese a caccia dei punti di eccellenza e delle criticità più preoccupanti. Ma anche una guida in più per capire lo stato di salute degli italiani e per conoscere meglio le diverse opzioni di cura a disposizioni dei pazienti. Questo il filo conduttore de 'La cura. Tutto ciò che devi sapere per stare meglio', il nuovo spin-off de 'Le Iene' ideato da Davide Parenti, in onda giovedì 28 novembre, in prima serata, su Italia 1. Il reportage, condotto da Gaetano Pecoraro, scritto da Riccardo Festinese e Alessandra Frigo, si addentrerà negli abissi delle infinite liste d’attesa, scoprendo le strutture 'da incubo'. Allo stesso tempo, però, verranno messe in mostra anche le eccellenze del nostro Servizio sanitario, dal Centro Trapianti di Padova - dove si sta cercando una cura definitiva contro il diabete di tipo uno - al Policlinico Gemelli di Roma dove si lavora per scoprire il microbiota.
La particolarità del programma, dice Pecoraro all'Adnkronos "è che lo studio televisivo da dove condurrò è una sala dello Ieo, l'Istituto Europeo Oncologico di Milano". Il racconto, infatti, si svilupperà direttamente dalle sale operatorie dell’ospedale e Pecoraro sarà accompagnato dall’oncologo e direttore del programma di Senologia allo Ieo, Paolo Veronesi, e dallo psichiatra dell’Istituto Auxologico, Leonardo Mendolicchio.
"Il reportage - spiega Pecoraro - nasce per rispondere a due domande cruciali per tutti noi: la prima è come sta il nostro sistema sanitario. Per rispondere a questo quesito faremo un viaggio attraverso le criticità più importanti del nostro Ssn. Parleremo del fenomeno dei medici a gettone, scoprendo situazioni veramente incancrenite. Parleremo anche dei nostri camici bianchi che sempre più spesso vanno all'estero per lavorare". Per questo, dice Pecoraro, "siamo andati negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi. Perché i nostri sanitari si trasferiscono lì? Perché vengono pagati di più e perché il bilanciamento casa-lavoro è molto migliore del nostro". Questo significa che i sanitari non hanno "turni massacranti e possono godere di un'organizzazione perfetta. Il fenomeno dei medici che vanno via è sempre più preoccupante", osserva a questo proposito il conduttore.
Una volta delineata la situazione del nostro modello sanitario, continua il giornalista, "entreremo nel cuore del programma che ruota intorno alla domanda: come stiamo noi?". Un tema caldo, che suscita l'interesse di un numero sempre più vasto di cittadini, affrontato innanzitutto andando in "giro per il mondo, negli Stati Uniti, in Europa e soprattutto in Italia. L'obiettivo è stato quello di raccontare quali sono le ricerche più innovative e migliori messe in campo dalla scienza medica per alcune delle malattie più importanti che più ci riguardano", sottolinea. Ricerche e cure che, per molte patologie, offrono soluzioni diverse. Il fatto è, puntualizza Pecoraro, che "ciò che oggi la medicina ti mette a disposizione, in termini di cura, è molto ampio. Sta quindi anche al paziente capire qual è il miglior percorso da seguire, in caso di malattia, a seconda di quanto e come conosce sé stesso. Questo programma può essere un passo in più per accrescere la consapevolezza di noi stessi che nasce da una maggiore conoscenza su come funziona il mondo delle cure in vari campi", conclude Pecoraro.
Spettacolo
Ultimo, fuori il brano ‘La parte migliore di...
Il singolo uscito a mezzanotte
È uscito 'La parte migliore di me', il nuovo brano di Ultimo. Pubblicato a mezzanotte, è una dedica a cuore aperto, intima, profonda e più che mai sentita a una nuova vita che sta per iniziare: il figlio Enea.
'La parte migliore di me'
Il brano è caratterizzato da una melodia che intreccia il suono del pianoforte con l’intensità degli archi. Il cantautore romano, in attesa del primogenito, gioca a immaginare, ancor prima di poterlo abbracciare, i tratti del piccolo e tra affettuosi contrasti si interroga su chi diventerà. Con 'La parte migliore di me' Ultimo consegna ancora una volta il cuore in mano al pubblico e aggiunge un nuovo importante tassello al suo percorso artistico.
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Prima della pubblicazione del brano, Ultimo ha condiviso su Instagram un piccolo trailer e a corredo ha scritto: "Quando tra poco arriverai in questa gabbia di matti chiamata mondo, voglio che ci sia già questa canzone per te e che tu sappia per sempre che solo dentro una canzone sono in grado di lasciarti la parte migliore di me. È qualcosa di davvero importante. Trattatela bene", ha detto il cantautore romano dedicando il brano al figlio in arrivo, Enea.
Il 2025 sarà per Ultimo la quarta estate di seguito da protagonista dell’ennesimo tour negli stadi: 'Ultimo stadi 2025 - la favola continua', prodotto e organizzato da Vivo Concerti, partirà il prossimo 29 giugno da Lignano Sabbiadoro, passando da Ancona, Milano, Roma, Messina e Bari, fino al 23 luglio 2025.
Spettacolo
Treccani ricorda Puccini, amava le ragazze emancipate
Con una voce del Libro dell'Anno 2024 scritta da Sandro Cappelletto
Giacomo Puccini ebbe la capacità di portare in scena personaggi del tutto originali: niente re e imperatori, niente figure aristocratiche consegnate dalla storia, niente corti e palazzi, ma ragazze che si mantengono da sole e sono troppo povere per permettersi delle cure adeguate, giovani donne che intendono vivere liberamente la propria sessualità in una società che può soltanto reprimerla o adolescenti sedotte. Una capacità unica di esprimere in musica gli aspetti eversivi che può racchiudere l'anelito a raggiungere una libera condizione femminile, che rende ancora oggi profondamente attuale il suo teatro musicale. E' quanto sottolinea il musicologo e critico musicale Sandro Cappelletto in un saggio che compare nel Libro dell'Anno Treccani 2024 che celebra il grande compositore a cento anni dalla scomparsa, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles, dove si era recato il precedente 4 novembre per tentare con una terapia radiologica considerata d'avanguardia di combattere il tumore alla gola.
Le giovani donne raccontate da Puccini intendono vivere liberamente la propria sessualità in una società che può soltanto reprimerla, spiega Cappelletto: Manon in Manon Lescaut o Butterfly sedotta da un ufficiale americano di passaggio a Nagasaki che la sposa per finta, la mette incinta, la abbandona, mentre lei lo ama, per questo motivo rompendo con la sua famiglia d’origine e schiudendo davanti a sé un inevitabile destino di morte. Come Cio-Cio-San, anche Suor Angelica si uccide, dopo che la Zia Principessa è venuta a trovarla nel convento dove per punizione è stata rinchiusa: non è tollerabile, per il buon nome della sua aristocratica famiglia, che la ragazza abbia avuto un bambino fuori dal matrimonio. Anche Tosca muore gettandosi dagli spalti di Castel Sant'Angelo.
Ansia di libertà, amore, sesso, sopraffazione formano la materia densissima di un’opera che, con avvincente tensione musicale, racconta quanto il potere possa significare sopraffazione, umiliazione dei perdenti. Nell’opera Turandot, che il Maestro non riuscì a terminare, due sono i personaggi femminili: Liù, la schiava devota al suo principe-padrone fino al sacrificio di sé, e Turandot, la principessa di ghiaccio che non intende dare eredi al trono della Cina e rivendica la scelta di rimanere sola. Due caratteri di donna troppo opposti per essere compresi e risolti entrambi, perfino dal musicista che, come nessuno, ha saputo esprimere l’anelito a raggiungere una libera condizione femminile.
Il Libro dell'Anno Treccani 2024, diretto da Marcello Sorgi, ricostruisce i 365 giorni appena trascorsi - cronaca e politica, ma anche molto altro: dalle conquiste della scienza e della tecnologia ai Nobel assegnati, dagli appuntamenti dell’arte, della musica e del cinema a tutti i protagonisti dello scenario nazionale e internazionale, sino al nuovo presidente degli Stati Uniti - attraverso 1040 approfondimenti, 90 articoli di grandi firme del giornalismo, della cultura e dell’economia , 74 box redazionali, 100 grafici e mappe e 487 immagini.