Olly e Angelina Mango, esce oggi il singolo ‘Per due come noi’
Il brano è scritto a quattro mani dai due giovani artisti
Dopo il successo di 'Devastante', che a oggi ha ottenuto oltre 53 milioni di stream totali, esce oggi, venerdì 6 settembre, 'Per due come noi', il nuovo singolo di Olly che lo vede per la prima volta collaborare con la cantautrice Angelina Mango. Ad accompagnare la canzone un videoclip con la regia di Simone Peluso. Il brano, scritto a quattro mani da Olly e la vincitrice dell'ultimo Festival di Sanremo, è nato da un rapporto di stima reciproca tra i due giovani talenti.
'Per due come noi', prodotto dai due artisti insieme a JVLI - parla di relazioni e della complessità dei rapporti che tutti noi viviamo, che si tratti di amore, amicizia, famiglia o anche incontri brevi e casuali; di come si cresca e si cambi quando ci si deve confrontare con una persona diversa da noi nelle piccole cose, che sono però specchio di divergenze più grandi. Il brano è al tempo stesso consapevolezza e accettazione del fatto che ogni rapporto umano è irripetibile e unico ma anche di come pur vivendo il più forte dei sentimenti a volte questo non basti per tenere unite due persone.
Il testo di Per due come noi
Per due come noi
Non ci sono favole
Due come noi
La smetti di piangere? (Dai, smettila)
Per due come noi
Salutami i tuoi (No, no, no)
E, sai, se ti guardassi con i miei di occhi
Non te ne andresti mai, ai-ai-ai-ai
Ma uno come me
Ha bisogno di correre (Mhm)
Di sentirsi vivo
Ed una come te (Te)
Si accontenta del minimo
Un biglietto sul frigo (Mhm)
Ora che non sto lì
E tu ti senti minuscola
Il letto sembra grandissimo
Ma lo sai
Dai, lo sai
Per due come noi
Che si vogliono bene
Che si amano strano
Siamo cresciuti assieme
Tra due come noi
Non c’è chi vince o chi perde
C’è chi mente e chi ammette
Non fare finta di niente, di niente, di niente, di niente, no
Non fare finta di niente, no
Se vuoi te lo giuro
Se vuoi te lo urlo
Anche sotto il diluvio
Come noi non c’è nessuno
È stato bello rivederti dopo un po’
Mi aspettavi tra la gente in fila
Sei più adulto di prima
Ma coi soliti problemi di autostima
Abbiamo un lavoro, una casa, un passato
Che non conosciamo più
Ti vedo che hai voglia di chiedermi scusa
E se ricominciamo
Ma tu mi conosci e sai
Che una come me
Non ritorna più indietro
Piuttosto va avanti sui cocci di vetro
Mi giro e ti vedo (Mi giro e ti vedo)
E se ci penso sorrido (E se ci penso sorrido)
Perché l’ho capito (Ma cosa hai capito?)
Non mi serve più averti vicino
Tanto lo sai
Tanto lo sai
Che due come noi
Che si vogliono bene
Che si amano strano
Siamo cresciuti assieme
Tra due come noi
Non c’è chi vince o chi perde
C’è chi mente e chi ammette
Non fare finta di niente, di niente, di niente, di niente, no
Non fare finta di niente, no
Se vuoi te lo giuro (Oh)
Se vuoi te lo urlo (Oh)
Anche sotto il diluvio
Come noi non c’è nessuno, no
Non c’è nessuno, no
E io te lo giuro
Ma sì, te lo giuro
Non c’è nessuno
Spettacolo
‘Le Iene’ in viaggio nella sanità italiana tra...
Giovedì 28 novembre in onda 'La Cura', spin off del programma di Italia 1
Un viaggio nel sistema sanitario del nostro Paese a caccia dei punti di eccellenza e delle criticità più preoccupanti. Ma anche una guida in più per capire lo stato di salute degli italiani e per conoscere meglio le diverse opzioni di cura a disposizioni dei pazienti. Questo il filo conduttore de 'La cura. Tutto ciò che devi sapere per stare meglio', il nuovo spin-off de 'Le Iene' ideato da Davide Parenti, in onda giovedì 28 novembre, in prima serata, su Italia 1. Il reportage, condotto da Gaetano Pecoraro, scritto da Riccardo Festinese e Alessandra Frigo, si addentrerà negli abissi delle infinite liste d’attesa, scoprendo le strutture 'da incubo'. Allo stesso tempo, però, verranno messe in mostra anche le eccellenze del nostro Servizio sanitario, dal Centro Trapianti di Padova - dove si sta cercando una cura definitiva contro il diabete di tipo uno - al Policlinico Gemelli di Roma dove si lavora per scoprire il microbiota.
La particolarità del programma, dice Pecoraro all'Adnkronos "è che lo studio televisivo da dove condurrò è una sala dello Ieo, l'Istituto Europeo Oncologico di Milano". Il racconto, infatti, si svilupperà direttamente dalle sale operatorie dell’ospedale e Pecoraro sarà accompagnato dall’oncologo e direttore del programma di Senologia allo Ieo, Paolo Veronesi, e dallo psichiatra dell’Istituto Auxologico, Leonardo Mendolicchio.
"Il reportage - spiega Pecoraro - nasce per rispondere a due domande cruciali per tutti noi: la prima è come sta il nostro sistema sanitario. Per rispondere a questo quesito faremo un viaggio attraverso le criticità più importanti del nostro Ssn. Parleremo del fenomeno dei medici a gettone, scoprendo situazioni veramente incancrenite. Parleremo anche dei nostri camici bianchi che sempre più spesso vanno all'estero per lavorare". Per questo, dice Pecoraro, "siamo andati negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi. Perché i nostri sanitari si trasferiscono lì? Perché vengono pagati di più e perché il bilanciamento casa-lavoro è molto migliore del nostro". Questo significa che i sanitari non hanno "turni massacranti e possono godere di un'organizzazione perfetta. Il fenomeno dei medici che vanno via è sempre più preoccupante", osserva a questo proposito il conduttore.
Una volta delineata la situazione del nostro modello sanitario, continua il giornalista, "entreremo nel cuore del programma che ruota intorno alla domanda: come stiamo noi?". Un tema caldo, che suscita l'interesse di un numero sempre più vasto di cittadini, affrontato innanzitutto andando in "giro per il mondo, negli Stati Uniti, in Europa e soprattutto in Italia. L'obiettivo è stato quello di raccontare quali sono le ricerche più innovative e migliori messe in campo dalla scienza medica per alcune delle malattie più importanti che più ci riguardano", sottolinea. Ricerche e cure che, per molte patologie, offrono soluzioni diverse. Il fatto è, puntualizza Pecoraro, che "ciò che oggi la medicina ti mette a disposizione, in termini di cura, è molto ampio. Sta quindi anche al paziente capire qual è il miglior percorso da seguire, in caso di malattia, a seconda di quanto e come conosce sé stesso. Questo programma può essere un passo in più per accrescere la consapevolezza di noi stessi che nasce da una maggiore conoscenza su come funziona il mondo delle cure in vari campi", conclude Pecoraro.
Spettacolo
Ultimo, fuori il brano ‘La parte migliore di...
Il singolo uscito a mezzanotte
È uscito 'La parte migliore di me', il nuovo brano di Ultimo. Pubblicato a mezzanotte, è una dedica a cuore aperto, intima, profonda e più che mai sentita a una nuova vita che sta per iniziare: il figlio Enea.
'La parte migliore di me'
Il brano è caratterizzato da una melodia che intreccia il suono del pianoforte con l’intensità degli archi. Il cantautore romano, in attesa del primogenito, gioca a immaginare, ancor prima di poterlo abbracciare, i tratti del piccolo e tra affettuosi contrasti si interroga su chi diventerà. Con 'La parte migliore di me' Ultimo consegna ancora una volta il cuore in mano al pubblico e aggiunge un nuovo importante tassello al suo percorso artistico.
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Prima della pubblicazione del brano, Ultimo ha condiviso su Instagram un piccolo trailer e a corredo ha scritto: "Quando tra poco arriverai in questa gabbia di matti chiamata mondo, voglio che ci sia già questa canzone per te e che tu sappia per sempre che solo dentro una canzone sono in grado di lasciarti la parte migliore di me. È qualcosa di davvero importante. Trattatela bene", ha detto il cantautore romano dedicando il brano al figlio in arrivo, Enea.
Il 2025 sarà per Ultimo la quarta estate di seguito da protagonista dell’ennesimo tour negli stadi: 'Ultimo stadi 2025 - la favola continua', prodotto e organizzato da Vivo Concerti, partirà il prossimo 29 giugno da Lignano Sabbiadoro, passando da Ancona, Milano, Roma, Messina e Bari, fino al 23 luglio 2025.
Spettacolo
Treccani ricorda Puccini, amava le ragazze emancipate
Con una voce del Libro dell'Anno 2024 scritta da Sandro Cappelletto
Giacomo Puccini ebbe la capacità di portare in scena personaggi del tutto originali: niente re e imperatori, niente figure aristocratiche consegnate dalla storia, niente corti e palazzi, ma ragazze che si mantengono da sole e sono troppo povere per permettersi delle cure adeguate, giovani donne che intendono vivere liberamente la propria sessualità in una società che può soltanto reprimerla o adolescenti sedotte. Una capacità unica di esprimere in musica gli aspetti eversivi che può racchiudere l'anelito a raggiungere una libera condizione femminile, che rende ancora oggi profondamente attuale il suo teatro musicale. E' quanto sottolinea il musicologo e critico musicale Sandro Cappelletto in un saggio che compare nel Libro dell'Anno Treccani 2024 che celebra il grande compositore a cento anni dalla scomparsa, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles, dove si era recato il precedente 4 novembre per tentare con una terapia radiologica considerata d'avanguardia di combattere il tumore alla gola.
Le giovani donne raccontate da Puccini intendono vivere liberamente la propria sessualità in una società che può soltanto reprimerla, spiega Cappelletto: Manon in Manon Lescaut o Butterfly sedotta da un ufficiale americano di passaggio a Nagasaki che la sposa per finta, la mette incinta, la abbandona, mentre lei lo ama, per questo motivo rompendo con la sua famiglia d’origine e schiudendo davanti a sé un inevitabile destino di morte. Come Cio-Cio-San, anche Suor Angelica si uccide, dopo che la Zia Principessa è venuta a trovarla nel convento dove per punizione è stata rinchiusa: non è tollerabile, per il buon nome della sua aristocratica famiglia, che la ragazza abbia avuto un bambino fuori dal matrimonio. Anche Tosca muore gettandosi dagli spalti di Castel Sant'Angelo.
Ansia di libertà, amore, sesso, sopraffazione formano la materia densissima di un’opera che, con avvincente tensione musicale, racconta quanto il potere possa significare sopraffazione, umiliazione dei perdenti. Nell’opera Turandot, che il Maestro non riuscì a terminare, due sono i personaggi femminili: Liù, la schiava devota al suo principe-padrone fino al sacrificio di sé, e Turandot, la principessa di ghiaccio che non intende dare eredi al trono della Cina e rivendica la scelta di rimanere sola. Due caratteri di donna troppo opposti per essere compresi e risolti entrambi, perfino dal musicista che, come nessuno, ha saputo esprimere l’anelito a raggiungere una libera condizione femminile.
Il Libro dell'Anno Treccani 2024, diretto da Marcello Sorgi, ricostruisce i 365 giorni appena trascorsi - cronaca e politica, ma anche molto altro: dalle conquiste della scienza e della tecnologia ai Nobel assegnati, dagli appuntamenti dell’arte, della musica e del cinema a tutti i protagonisti dello scenario nazionale e internazionale, sino al nuovo presidente degli Stati Uniti - attraverso 1040 approfondimenti, 90 articoli di grandi firme del giornalismo, della cultura e dell’economia , 74 box redazionali, 100 grafici e mappe e 487 immagini.