Talò, ‘Italia attraente per gli investimenti, ma l’impegno internazionale è cruciale’
L'ambasciatore Talò con Sequi, Castellaneta e Cardi ha lanciato International strategic network: "Italia stabile e resiliente, deve farsi sentire e vedere nel mondo"
È una prima volta per l’Italia: quattro ambasciatori di grande esperienza che creano una “start-up” di consulenza internazionale per affrontare un mondo sempre più fluido e imprevedibile. Francesco Talò, uno dei co-fondatori, ne parla all’Adnkronos e spiega anche quale può essere il ruolo dell’Italia sullo scenario globale, dall’Ucraina all’Estremo Oriente, dalla Nato al Mediterraneo. “Oggi è necessario un impegno a tutto campo delle istituzioni nazionali e internazionali, in coordinamento con il settore privato. Per questo possono essere utili degli esperti che sappiano interagire con tutti gli attori in campo. Noi rappresentiamo una connessione tra queste realtà diverse, ora che gli schemi fissi del passato sono saltati”, dice Talò, già ambasciatore alla Nato e in Israele, e consigliere diplomatico della presidente del Consiglio Meloni.
Insieme a lui in International strategic network (Isn) ci sono altri tre compagni d’avventura con carriere ultra-quarantennali nel campo delle relazioni internazionali. Ettore Sequi, già ambasciatore a Pechino e segretario generale della Farnesina; Giovanni Castellaneta, ambasciatore negli Stati Uniti e consigliere diplomatico di Berlusconi; Sebastiano Cardi, rappresentante permanente alle Nazioni Unite e direttore generale per gli Affari politici del Ministero degli Esteri. “Capita spesso che ambasciatori in pensione collaborino con studi di consulenza, società specializzate, studi legali. Ma una realtà come la nostra è inedita: se mettiamo su un mappamondo le sedi e i Paesi in cui abbiamo lavorato, copriamo gran parte del globo. Con noi ci sarà anche Gaetano Castellini Curiel, una figura diversa e perfettamente complementare, un consulente aziendale che lavorerà da Milano e farà da raccordo con il mondo delle imprese”, spiega Talò.
Isn parla ad aziende, enti pubblici e no-profit italiani che vogliono muoversi all’estero, ma anche a realtà straniere che guardano all’Italia. “Nel mondo crescono i rischi ma anche le opportunità per chi sa coglierle, e oggi l’Italia è vista come un paese in cui investire”, aggiunge l’ex diplomatico. “La fase di interesse non è solo temporanea e legata al G7, ma di medio-lungo periodo. Stabilità politica, resilienza economica nonostante tutto, grande capacità di esportare. E poi la nostra posizione geopolitica, estremamente importante. Essere al centro del Mediterraneo è cruciale se consideriamo le catene di fornitura, i commerci marittimi, le connessioni energetiche e dei dati, la centralità dei nostri porti. Si possono fare ragionamenti strategici e operazioni mirate, a seconda delle occasioni”.
“Non esistono più i teatri, e neanche i mega-teatri di conflitto e di minaccia”, ragiona Talò, nel senso che nessun evento militare o economico di una certa rilevanza si può più circoscrivere a livello regionale, e dunque “ciò che succede nel contesto euro-atlantico, come la guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina, ha conseguenze globali, e lo stesso vale per l’Indo-Pacifico, che impatta sui nostri equilibri. È importante che l’Italia prosegua con un impegno molto forte e attivo su tutti i fronti, e a questo proposito trovo estremamente interessante la missione della portaerei Cavour in Asia, così come l’esercitazione degli F-35 in Australia. Un’Italia che si fa vedere e sentire nel mondo ha ripercussioni molto concrete non solo sul nostro ‘standing’ internazionale ma sulla nostra crescita economica: vuol dire posti di lavoro per l’industria della difesa e per il settore che ruota intorno a essa. Più sicurezza vuol dire più vitalità per la nostra produzione. Basti pensare all’attività della Marina nel Mar Rosso a tutela del traffico commerciale”.
Infine abbiamo chiesto all’ambasciatore Talò, che ha rappresentato l’Italia alla Nato, un parere sul nuovo segretario-generale Mark Rutte, per 13 anni primo ministro olandese. “Per un giudizio nel nuovo incarico bisogna aspettare le sue prime mosse, ma posso dire di aver avuto a che fare con lui quando ero consigliere diplomatico della presidente del Consiglio. Al consiglio europeo di Bruxelles eravamo vicini di stanza, e lei sa che i consigli spesso vanno per le lunghe, fino a notte fonda, e in quelle occasioni ho trovato un uomo affabile, aperto politicamente e abile nelle trattative. Con lui, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen siamo stati in Tunisia a firmare l’accordo sui migranti ed è stato attento e sensibile alle esigenze italiane. È qualcuno che sa unire punti anche lontani, caratteristica fondamentale per guidare l'Alleanza atlantica. Con chiunque vincerà le elezioni americane, Rutte sarà in grado di instaurare un rapporto proficuo”. (di Giorgio Rutelli)
Economia
Torna il rito delle conserve fai da te
Coldiretti/Ixè: una famiglia italiana su 5 (21%) si mette in questi giorni di settembre ai fornelli con pentole e vasetti
Una famiglia italiana su cinque (21%) si mette in questi giorni di settembre ai fornelli con pentole e vasetti per preparare marmellate, passate, sottoli e sottaceti in vista dell’autunno e garantirsi un’alimentazione più genuina naturale, 100% made in Italy, riducendo gli sprechi. L’analisi viene da Coldiretti/Ixè.
La passata di pomodoro è il prodotto più popolare tra i patiti del fai da te, seguita da sottolio e sottaceto e dalla classica marmellata. Ma la sorpresa è che la preparazione delle conserve trova i più assidui sostenitori nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, a testimonianza – secondo Coldiretti - di una tendenza tra i giovani a recuperare le ricette della tradizione e a una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla genuinità di quanto si porta in tavola. Un’esigenza spinta anche dagli effetti dei cambiamenti climatici che rischiano di impattare pesantemente sulla disponibilità di alcuni prodotti.
Economia
Confindustria, Longobardi: “In manovra conferma...
Nella prossima legge di bilancio ''mi concentrerei sulla decontribuzione solo nel Mezzogiorno''. Il nucleare ''è l'unica risposta e non ce ne sono altre''
Conferma del taglio del cuneo fiscale, interventi per ridurre il costo dell'energia e misure ad hoc per il mezzogiorno. Nella prossima manovra che il governo si prepara a presentare è fondamentale l'inserimento e la conferma di misure che vadano in favore delle imprese, alle prese con un prolungato periodo di difficoltà. Il presidente di Confindustria Molise, Vincenzo Longobardi, intervistato dall'Adnkronos, elenca le priorità degli industriali, che si riuniranno mercoledì prossimo per l'assemblea annuale. ''Siamo sicuramente favorevoli al taglio del cuneo fiscale, perché quello è un fattore di competitività, in qualunque modo aumenta il reddito disponibile delle persone, quindi si trasferisce in una maggiore domanda, oppure in qualche modo taglia anche un po' il costo delle imprese e qui entriamo nel discorso del Mezzogiorno, dove pesa la decontribuzione'', dichiara il presidente.
Nella prossima legge di bilancio ''mi concentrerei sulla decontribuzione solo nel Mezzogiorno'' perché nel caso di cessazione a dicembre, se la misura non dovesse essere confermata nella prossima manovra, ''molte imprese non rinnoveranno i contatti a termine, anzi ridurranno il personale''. ''Ci sono questi fattori che per noi sono fondamentali''. ''E' chiaro che nella nostra manovra di bilancio gli spazi sono quelli che sono'' ma le risorse, per Longobardi, ''dovrebbero essere destinate, il più possibile, a tagliare il costo degli altri fattori, cioè dell'energia in primis, e del gas, che sono due fattori competitivi che ci penalizzano nei confronti dei mercati internazionali''.
Il nucleare ''è l'unica risposta e non ce ne sono altre'', per il presidente. ''Cioè andando sulla decarbonizzazione, quindi sulle rinnovabili che per carità è l'unica cosa che possiamo fare per ridurre i costi dell'energia e sulla quale va investito ancora più di quello che stiamo investendo, poi l'unico modo per mantenere la capacità della rete di far fronte alle esigenze crescenti che ci saranno, che sono dovute da mille fattori, è il nucleare, non ce ne sono altri. Per cui le due cose vanno di pari passo, non abbiamo molte alternative''.
''Ci vuole un'attenzione particolare all'industria, perché noi stiamo rischiando realmente la deindustrializzazione dell'Europa e dell'Italia'', sottolinea Longobardi. ''Abbiamo una crisi industriale come non l'abbiamo mai vista prima, perché sebbene aumenti l'occupazione, di fatto le nostre aziende stanno soffrendo come non mai. Le notizie che io ricevo, che riceviamo tutti e che vediamo anche nelle nostre aziende, sono notizie che, tolto forse qualche raro caso, sono di contrazione degli ordini, sono di una fase sicuramente delicata, che è figlia di tutte queste manovre che sono state fatte in Europa, di tutte queste normative restrittive europee che vanno un po' in una direzione che non tiene conto di quelle che sono le implicazioni del sistema industriale''.
Condividendo le parole di Mario Draghi, il presidente evidenzia che ''in assenza di interventi a favore dell'industria, e non indirizzati esclusivamente in direzioni ideologiche di qualunque tipo, rischiamo il crollo dell'Europa in primis e una lenta morte di tutto il settore industriale europeo''. ''Non voglio parlare delle banalità dell'industria dell'auto perché io da Termoli, dal Molise, immagino benissimo cosa sta succedendo nel nostro territorio'', sottolinea il presidente. ''La caduta in picchiata dell'industria automobilistica vuol dire la perdita di centinaia di miliardi di posti di lavoro e di un indotto che è di tutto riguardo. Voglio dire, sono politiche che non hanno tenuto conto assolutamente degli impatti sociali e degli impatti sui tessuti industriali''.
In modo particolare sul Mezzogiorno perché, spiega Longobardi, ''da una parte l'Europa ci dà dei finanziamenti per incentivare la coesione e poi, dall'altra parte, ci toglie quelli che sono i pilastri. E quindi c'è un cortocircuito che non si capisce. Allora probabilmente queste politiche vanno un attimo riviste, anche perché poi se il consumatore stesso, come vediamo, è contrario a determinate scelte, diventa difficile per l'industria andare appresso a un cliente che non esiste per far contenta, diciamo l'Europa, per far contente a certe politiche''.
''Non siamo tutti uguali in Europa, lo sappiamo benissimo, ci sono paesi che hanno altre facilitazioni su certi tipi di intervento che possono essere sicuramente più green che in altri paesi'', ricorda il presidente. ''In altri paesi c'è maggiori difficoltà, ma anche difficoltà morfologiche, per come è strutturato il territorio e per la densità della popolazione. Quindi probabilmente, come hanno detto anche Draghi, vanno completamente riviste''.
''L'impressione che ne ho è che fino ad oggi si sia molto sottovalutato quello che sta accadendo. Qui l'impressione è che la valanga sta cominciando a scendere. Prima o poi lo vediamo tutti. In primis stiamo vedendo quello che succede in Germania. Quindi quando comincia a avere problemi un paese, che è stato la motrice dell'economia europea industriale, come la Germania, vuol dire che c'è qualcosa che va cambiato sostanzialmente'', conclude Longobardi.
Economia
Parte ‘Mipel’, tre giorni dedicati a collezioni...
Al via in Fiera Milano-Rho l’evento promosso e organizzato da Assopellettieri
Si è aperta oggi e proseguirà fino al 17 settembre nell’area espositiva di Fiera Milano-Rho, l’edizione numero 126 di 'Mipel', il prestigioso evento internazionale dedicato alla pelletteria e all’accessorio moda, promosso e organizzato da Assopellettieri, l’Associazione che rappresenta le imprese italiane di pelletteria aderente a Confindustria e Confindustria Accessori Moda, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e di Agenzia Ice, nonché il patrocinio del Comune di Milano.
Palcoscenico esclusivo dove scoprire il meglio del Made in Italy coniugato con proposte internazionali del mondo della pelletteria, Mipel offre all’interno dei Padiglioni 1, 3 e 7 una visione completa sulle nuove collezioni primavera/estate 2025 di oltre 200 brand selezionati tra marchi storici e aziende emergenti provenienti da oltre 15 Paesi. Confermata nuovamente anche l’area “Mipel Overseas” all’interno del padiglione 7 - condiviso con Milano Fashion&Jewels - che ha aperto eccezionalmente le porte ai visitatori invitati ieri, sabato 14 settembre.
“Mipel ha un ruolo chiave nell'affermazione delle piccole e medie aziende che, oggi più che mai, hanno bisogno del supporto fieristico per crescere e godere della giusta visibilità e delle giuste opportunità sia sul mercato nazionale che, soprattutto, sui mercati esteri, grazie al carattere estremamente internazionale del nostro salone che può contare sulla presenza in fiera di buyer provenienti da oltre 70 Paesi” commenta Claudia Sequi, Presidente di Mipel e Assopellettieri che continua, ”É innegabile che ci troviamo in un momento estremamente difficoltoso per il comparto''.
''Lo dimostrano i dati dei primi cinque mesi del 2024 elaborati dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda, con un calo dell'export (-9,4%) e del mercato interno (-0,8% le vendite al dettaglio, che restano del -4,8% sotto i livelli già insoddisfacenti del 2019 pre-Covid) con pesanti ripercussioni ovviamente sul fatturato (-10%) e sui ritmi di attivita ̀delle imprese (-19% l’indice Istat della produzione industriale)'', prosegue il presidente. ''Confermare però la propria presenza ad una manifestazione come Mipel rimane essenziale; è proprio in momenti come questo che non bisogna chiudersi e perdere le occasioni di business, di visibilità, di confronto e di aggiornamento per un settore come il nostro che ha un peso specifico per il Paese, sia in termini culturali, che economici e occupazionali, non indifferente”.
Protagonista assoluto di quest’edizione rimane quindi il prodotto, a cui sono dedicati sia gli allestimenti degli spazi espositivi che la campagna di comunicazione. Confermato anche Showcase Milano, uno spazio espositivo riservato ad aziende di moda e design italiane selezionati sulla base di criteri distintivi quali creatività, innovazione e ricerca. Fra le attività più innovative e degne di nota, le sessioni di live shopping guidate da live streamer internazionali. Grazie a postazioni dedicate i live streamer selezionati propongono, attraversoi loro canali social e quindi al proprio pubblico di utenti, i prodotti di una selezione di brand presenti in fiera; una tendenza molto in voga in particolare nei paesi asiatici e che Mipel ha già iniziato a cavalcare da diverse stagioni grazie alla partnership con Mirta, lo showroom digitale che connette brand contemporanei locali con curator internazionali.
Un focus speciale è stato poi riservato all’Area Trend all’interno del Padiglione 3, uno spazio in cui potersi immergere nelle tendenze del mondo della pelletteria della prossima primavera-estate 2025, selezionate accuratamente dal Comitato Moda di Mipel. Riservato a buyer ed espositori il “Mipel Cocktail Party” che si terrà stasera, domenica 15 settembre, dalle 18.30, sempre nell’Area Trend. Un’occasione per fare networking, confrontarsi e condividere strategie e opportunità in un’atmosfera più rilassata.