Federnuoto, Barelli rieletto presidente: “Premiato il nostro lavoro”
Ha avuto il 77,70% di voti favorevoli
Paolo Barelli è stato rieletto oggi presidente della Federnuoto. L'Assemblea Ordinaria Elettiva gli ha ribadito piena fiducia con 14.650 preferenze, pari al 77,70% (quattro anni fa era stato del 71,54%). Presidente dell'Assemblea l'Avvocato Piero Sandulli che ne ha proclamato l'ufficialità. Votata all'unanimità anche la presa d'atto del bilancio di verifica del quadriennio 2021/2024 e approvato sempre all'unanimità il bilancio programmatico del quadriennio 2025/2028.
Alla Leptis Magna IV dell'Ergife Palace Hotel a Roma erano presenti oltre 800 persone, 700 società con un quorum costitutivo pari all'81,11% delle società aventi diritto al voto. I partecipanti sono stati 1137, di cui 693 in proprio e 444 per delega, con 12 cabine per la votazione elettronica.
"Il risultato di oggi premia il lavoro di tutta la Federazione, impegnata da vent'anni sia a livello di base che a livello di vertice: risultati eccezionali con l'assistenza della federazione" ha detto Barelli confermato per il settimo mandato consecutivo alla guida della Federnuoto. "I risultati di vertice si possono sperare solo se c'è una base solida, appassionata e coinvolta nei programmi. Questo è quello che è accaduto nella Federazione, e sono contento che sia apprezzato da tutte le società".
"La Federazione rappresenta un movimento che resiste, e che nasce dal lavoro di ogni singola società che svolge al proprio interno. Le 380 medaglie, 13 medaglie olimpiche, 101 d'oro, 153 argenti, 126 di bronzo, durante questo quadriennio sono numeri importanti per le nostre discipline, nuoto per salvamento compreso; dimostrano la nostra forza agonistica che non esisterebbe senza le 1241 società affiliate e gli oltre cinque milioni di praticanti", ha sottolineato Barelli durante la sua relazione.
Il presidente, poi, parlando delle sfide e degli obiettivi del prossimo quadriennio, anche in vista di Los Angeles 2028, ha tenuto a sottolineare che: "Il settore dell'acqua è molto complicato perché è frequentato da oltre 200 nazioni affiliate. I campioni li trovi da tutte le parti, quindi c'è una competizione sempre molto complicata e la federazione deve fare in modo di mettere gli atleti nelle condizioni ideali di potersi giocare le proprie carte allenandosi. Ci impegneremo inoltre a ripetere un quadriennio vincente che possa portare anche all'organizzazione degli eventi internazionali che favoriscono crescita economica, di miglioramento dell'impiantistica e di crescita del movimento".
"Congratulazioni a Paolo Barelli, rieletto presidente della Federazione Italiana Nuoto" scrive in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Sicuramente proseguirà nel suo lavoro con serietà e con la massima attenzione a un comparto fondamentale per lo sport italiano" dice in una nota è il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
"Un meritato riconoscimento, per la settima volta consecutiva!" commenta il ministro per la Pubblica amministrazione, e senatore di Forza Italia, Paolo Zangrillo. "In questi anni Paolo, con passione, impegno, competenze ed entusiasmo ha saputo far crescere il nuoto italiano nel mondo. E i recenti successi ottenuti alle Olimpiadi lo dimostrano. Un'ottima notizia per tutto il movimento sportivo italiano. Al nostro Capogruppo vanno i migliori auguri per tante altre stagioni d’oro della Fin".
"Complimenti a Barelli per il suo ennesimo, larghissimo e meritato successo alla Federnuoto" dichiara anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Il resto è solo un buco nell’acqua" aggiunge.
Stefano Benigni, vice segretario nazionale di Forza Italia e segretario nazionale di FI Giovani, parla di "una grandissima soddisfazione che ci riempie di orgoglio". "Sono state premiate l’esperienza, le competenze e la professionalità che ha sempre dimostrato e che hanno portato il nuoto italiano a grandissimi successi. A Paolo le congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutto il movimento giovanile di Forza Italia" scrive in una nota.
"Grande soddisfazione da parte di tutta FI per la rielezione del nostro capogruppo Paolo Barelli a presidente della Federazione Italiana Nuoto" commenta Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia. "I grandi successi olimpici uniti alla esperienza competenza e serietà fanno di Paolo un riferimento autorevole e credibile per il mondo sportivo Italiano. Per noi c’è l’orgoglio di averlo con noi. Buon lavoro Presidente!".
"Complimenti al capogruppo Paolo Barelli per la riconferma alla presidenza della Federazione Italiana Nuoto" scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Lazio, Giorgio Simeoni. Un grande successo, l’ennesimo, frutto del duro lavoro e dei grandi risultati conseguiti in questi anni. L'ampio consenso ottenuto quest’oggi dal presidente Barelli è il giusto premio alla sua esperienza e alle sue capacità".
"Congratulazioni per un traguardo ancora una volta strameritato" dice Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia. "Un riconoscimento che premia il suo impegno costante alla guida della Fin, e i grandi risultati conseguiti negli ultimi anni da tutto il movimento nelle più importanti competizioni europee, internazionali e olimpioniche. Auguri per questa nuova pagina e buon lavoro".
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Serie A: Il Milan supera il Como in rimonta
Una vittoria in trasferta per i rossoneri nella gara di recupero della 19^ giornata
Il Milan si è imposto per 2-1 sul Como in un match combattuto, disputato allo stadio Sinigaglia e valido come recupero della 19^ giornata di Serie A, rinviata a causa dell’impegno dei rossoneri in Supercoppa. Dopo un primo tempo equilibrato, la squadra allenata da Stefano Pioli ha saputo ribaltare il risultato nella ripresa, dimostrando determinazione e concretezza.
Un primo tempo equilibrato ma senza reti
La prima frazione di gioco ha visto entrambe le squadre creare occasioni significative senza, tuttavia, riuscire a sbloccare il risultato. Il Milan si è reso pericoloso con Reijnders, che ha sprecato una ghiotta opportunità sotto porta, mentre il Como ha risposto con Strefezza, il cui tentativo è finito al lato. La fase iniziale del match è stata caratterizzata da grande intensità e attenzione difensiva, con entrambe le formazioni impegnate a mantenere compattezza e ordine tattico.
La ripresa: emozioni e gol
Nel secondo tempo, il Como ha trovato il vantaggio al 60’ grazie a un gol del nuovo acquisto Diao. L’attaccante, alla sua prima rete con la maglia lariana, ha sfruttato un’occasione dentro l’area per battere il portiere rossonero. La gioia dei padroni di casa è durata poco: al 71’, Theo Hernandez ha ristabilito la parità con una precisa conclusione su assist di Giroud.
Pochi minuti dopo, al 76’, è stato Leao a completare la rimonta per il Milan. Il portoghese, servito splendidamente da Loftus-Cheek, ha infilato la difesa avversaria con un tiro angolato, che ha sancito il definitivo 2-1.
Episodi chiave e infortuni
La partita ha riservato anche alcuni episodi significativi. Al 45’, è stato ammonito Morata, un giallo pesante per l’attaccante del Como, che era diffidato e sarà costretto a saltare il prossimo impegno contro la Juventus. Sul fronte rossonero, preoccupazione per Pulisic, costretto a lasciare il campo per un problema muscolare che verrà valutato nelle prossime ore.
Uno sguardo al futuro
Con questa vittoria, il Milan consolida la propria posizione nelle zone alte della classifica, dimostrando di poter reagire anche in situazioni di svantaggio. Il Como, nonostante la sconfitta, ha mostrato spunti interessanti, ma dovrà lavorare sulla gestione dei momenti chiave del match. Entrambe le squadre torneranno presto in campo, pronte ad affrontare nuove sfide in un campionato che si preannuncia sempre più avvincente.
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Como-Milan 1-2, Conceicao torna a vincere con Theo...
I rossoneri superano la squadra di Fabregas al Sinigaglia nel recupero della 19esima giornata di Serie A
Il Milan torna a vincere in Serie A. I rossoneri battonoin rimonta il Como, nel recupero della 19esima giornata, per 2-1 al Sinigaglia grazie ai gol di Theo Hernandez e Leao, che ribaltano il vantaggio iniziale di Diao. La squadra di Conceicao rilancia così le proprie ambizioni Champions volando a quota 31 punti in classifica, a -5 dalla Lazio quarta e una partita da recuperare contro il Bologna. Il Como rimane invece fermo a 19 punti.
La partita
Il Milan prende subito in mano il pallino del gioco, mentre il Como aspetta compatto provando a giocare palla a terra. I padroni di casa alzano il ritmo e collezionano occaasioni: Kempf non inquadra la porta di testa, il tiro da fuori di Strefezza è bloccato da Maignan e Theo Hernandez è fondamentale ad anticipare il tap-in di Diao. La risposta del Milan è affidata a Leao, che strappa e serve Reijnders in profondità, con il centrocampista olandese che si fa murare da Butez in uscita. Il Como non riesce a contratizzare un altro paio di occasione il contropiede, mentre i rossoneri sono scollati tra i reparti e non riescono a essere incisivi in fase offensiva. Il primo tempo finisce quindi senza reti.
I cambi danno nuova energia al Milan, che si rende pericoloso con Jimenez in ripartenza, ma il vantaggio lo trova il Como. Al 60' i lombardi ripartono in contropiede con Diao, che salta Theo Hernandez e incrocia il sinistro, battendo Maignan. La reazione del Milan è rabbiosa. I rossoneri chiudono il Como nella propria metà campo e al 71' trovano il pari: Theo Hernandez colpisce al volo in mischia da corner e firma il suo 30esimo gol in Serie A. Il sorpasso della squadra di Conceicao arriva al 76': Abraham regala una bella palla filtrante per Leao, che batte in pallonetto il portiere avversario in uscita. Nel finale Maignan salva i suoi sul tap-in di Cutrone e Belotti non inquadra la porta di testa. Termina quindi 2-1 per il Milan al Sinigaglia.
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Intramontabile Kazu Miura: meteora in Serie A, ancora in...
Primo giapponese nella storia del calcio italiano, oggi continua a giocare in patria. L'ex compagno di squadra al Genoa Manicone: "Quandò arrivò in Liguria, era una star"
Kazu Miura non ha ancora intenzione di fermarsi. Il leggendario calciatore giapponese, meteora in Italia con la maglia del Genoa, oggi ha 58 anni e continuerà a giocare (almeno) per un'altra stagione. Con il pizzetto bianco in bella vista, il capello sempre pettinato e la solita voglia di inseguire un pallone, l’attaccante nipponico ha firmato il rinnovo di contratto con l’Atletico Suzuka, club di quarta divisione con cui nell'ultimo periodo si è divertito in patria.
La storia di Miura
La sua storia parte da lontano. All’epoca dell’esordio tra i professionisti, Miura aveva 19 anni. Era il 1986, la maglia indossata quella dei brasiliani del Santos. Una vita fa. Il 28 febbraio compirà 58 anni, avvicinandosi alla 40esima stagione tra i “grandi”. E dunque, record (già suo dal 2018) ritoccato: resterà il giocatore in attività più longevo nella storia del calcio professionistico. "Vorrei mettere a disposizione la mia esperienza e lavorare al fianco di tutti i miei sostenitori” ha spiegato in un comunicato pubblicato sui social dall’Atletico Suzuka. “Ringrazio il club per l’opportunità, farò del mio meglio per ottenere i migliori risultati. Grazie del vostro continuo supporto” si legge a corredo della foto, con il suo inconfondibile sorriso stampato sul volto. Gli appassionati ricorderanno che Miura è anche passato dalla Serie A. Diventando, tra l’altro, il primo giapponese nella storia del calcio italiano. Era il 1994 e ad acquistarlo fu il Genoa del presidente Aldo Spinelli, che lo portò in Italia - grazie a vari sponsor - dopo quattro stagioni con il Verdy Kawasaki. Miura segnò anche un gol, nel derby del 4 dicembre 1994 contro la Sampdoria.
L'esperienza in Italia
"Il suo arrivo in Liguria? Ricordo il povero Franco Scoglio, al tempo tecnico del Genoa, sempre preoccupato. Cercava in tutti i modi di togliergli pressione". Antonio Manicone, ex compagno di Miura in rossoblù e oggi nello staff tecnico della nazionale iraniana, ricorda così all’Adnkronos i pochi mesi vissuti dal giapponese in Italia. "In quel periodo era una star, il calciatore più famoso di tutta l’Asia. A ogni passo, era assediato da fotografi e giornalisti e a livello mediatico era una cosa incredibile. C’era una fila assurda per ogni spostamento". L'ex centrocampista ricorda modi gentili: "È sempre stato un tipo molto educato e la sua immagine ne riflette un po’ le origini. Sapeva di essere bravo, ma in campo era altruista e aiutava sempre gli altri. Penso che con la sua cultura abbia lasciato il segno anche da noi". Oltre al gol nel derby contro la Samp, Manicone cita un atteggiamento positivo nei confronti del gruppo:"Kazu arrivò per darci una mano nella corsa salvezza e non si risparmiò. Ci provammo in ogni modo, anche quella rete arrivò in un momento particolare". Il commento finale è su un presente da record: "Se fisicamente è a posto e si diverte, perché non può giocare? Il ritiro è una decisione individuale, dipende dalle motivazioni". Quelle per andare avanti, a Kazu Miura, non mancano. (di Michele Antonelli)