Ospedale Foggia, nuova aggressione. I medici: “Interventi o chiudere policlinico”
Terzo episodio di violenza contro i sanitari in 6 giorni
Ennesima aggressione - è la terza in sei giorni - al Policlinico di Foggia. "Ormai siamo di fronte ad una vera e propria escalation che va fermata, non possiamo andare avanti così o chiuderemo i Pronto soccorso d'Italia". Così all'Adnkronos Salute Giuseppe Pasqualone, Direttore generale del Policlinico Riuniti Foggia commenta il terzo episodio di violenza, il secondo registrato solo oggi, nel Pronto soccorso del nosocomio, già teatro il 4 settembre di un raid punitivo 'stile Gomorra' contro medici e infermieri ad opera dei famigliari di una 23enne di Cerignola deceduta durante un intervento.
Un'altra aggressione al personale sanitario dello stesso ospedale si è verificata la scorsa notte: alle 4 sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato di alterazione: 2 sono stati refertati. E' intervenuta la Polizia per il fermo della persona.
L'ultima aggressione
"Oggi pomeriggio, erano circa le 16, un ragazzo con il braccio ingessato ha colpito il personale sanitario, a farne le spese 2 infermieri e un vigilante - racconta Pasqualone - Per fortuna non sono gravi. Il motivo? Il padre dell'aggressore poco prima era svenuto mentre al 'triage' il personale sanitario stava tentando di capire il motivo del malessere dell'uomo. Un'aggressione incomprensibile, esagerata, che va respinta e stigmatizzata".
Tre episodi di violenza in meno di una settimana "sono davvero troppi. Per questo motivo abbiamo rafforzato le misure di sicurezza, soprattutto al Pronto soccorso, e c'è più attenzione ai varchi di accesso". Poi l'appello: "Chi accede in ospedale deve avere pazienza - conclude Pasqualone - noi lavoriamo in condizioni di stress a causa della carenza del personale e dell'iper afflusso in Pronto soccorso. Diciamolo, spesso si tratta di accessi impropri che potrebbero essere gestiti sul territorio. Mi chiedo se si chiudessero i Pronto soccorso del Paese come farebbero gli italiani a curarsi?".
L'appello dei medici: "Intervento immediato o chiudere l'ospedale"
"Basta, non se ne può più! O il Governo e la Regione intervengono subito, o si chiuda l’ospedale. I medici e gli infermieri sono là per lavorare, per salvare vite: non sono bersagli mobili, punching ball pronti a essere colpiti più volte al giorno". È indignato e sconcertato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, a fronte dell’ondata di aggressioni all'ospedale Riuniti di Foggia. Dopo le scene da Far west che hanno visto, la settimana scorsa, 50 persone entrare in ospedale e una ventina fare irruzione in sala operatoria, oggi si registrano, nel giro di poche ore due nuovi episodi di violenza: la scorsa notte un giovane, arrestato in flagranza, ha aggredito tre infermieri con calci e pugni. Nel primo pomeriggio, un uomo con un braccio ingessato si è scagliato contro due infermieri e un vigilante, mentre accompagnava il padre che attendeva di essere visitato.
Anelli chiede un intervento immediato. “Mandate l’esercito, mandate chi volete - reclama - ma i medici devono essere protetti, devono lavorare in sicurezza, con serenità, devono uscire di casa senza chiedersi se rientreranno a fine turno. Cosa stiamo aspettando? Se non si riesce a garantire la loro incolumità, meglio chiudere l’ospedale. Non possiamo attendere che succeda, ancora, l’irreparabile”, rimarca. “Per quanto riguarda le forze politiche – conclude – abbiamo apprezzato che ci sia stata un’ondata di indignazione trasversale, che ha portato a interrogazioni e progetti di legge. Ma non possiamo aspettare, non abbiamo più tempo: al Governo chiediamo un Decreto-legge che sani, con urgenza, questa situazione, che è diventata ormai insostenibile in tutta l’Italia”.
"La violenza inaudita nei confronti dei medici e degli operatori sanitari - aggiunge il presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, Pierluigi De Paolis - è un segnale gravissimo. Il nostro Servizio sanitario nazionale è a rischio collasso: i medici più anziani possono decidere da un momento all’altro di dimettersi dai propri incarichi, i medici giovani non accettano borse di studio nelle scuole di specializzazione che comportano più rischi da un punto di vista di violenze e di denunce”.
Cronaca
Tumori, crescono forme aggressive in giovani donne: stili...
Studio Ire-Cnr: "Nelle under 35 sempre più neoplasie pancreas, stomaco, colon-retto e mieloma"
Sempre più casi di tumori aggressivi nelle giovani donne, come il cancro al pancreas, ma anche allo stomaco o al colon-retto e mieloma. Uno studio promosso e coordinato dall'Istituto nazionale tumori Regina Elena (Ire) di Roma e dall'Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbc-Cnr), pubblicato sulla rivista 'Bmc Medicine' del gruppo Springer Nature, evidenzia "un significativo aumento dell'incidenza di tumori aggressivi" nelle under 35. Un trend probabilmente legato alla diffusione di stili di vita poco sani, ipotizzano gli autori. Al lavoro hanno collaborato anche l'Istituto per le applicazioni del calcolo 'Mauro Picone' del Cnr e l'Unità di Biostatistica, epidemiologia e sanità pubblica dell'università di Padova.
L'analisi, basata su oltre 10 milioni di casi registrati nel database Seer (Surveillance, Epidemiology and End Results del National Cancer Institute Usa) tra il 2000 e il 2020 e relativa alla popolazione statunitense - riporta una nota - mostra un incremento particolarmente rapido dell'incidenza di cancro al pancreas nelle donne tra i 18 e i 34 anni, con tassi di crescita quasi doppi rispetto agli uomini della stessa fascia di età. I dati indicano un tasso medio annuo di crescita del 9,37% tra le donne di età compresa tra i 18 e i 26 anni, rispetto al 4,43% tra gli uomini. Oltre al cancro al pancreas, si è registrato tra le giovani donne un aumento dei tassi di incidenza di altri tumori aggressivi, come quello gastrico, il mieloma e le neoplasie del colon-retto.
Questa tendenza, secondo gli esperti, potrebbe essere spiegata da cambiamenti negli stili di vita delle nuove generazioni, con un aumento dell'esposizione precoce a fattori di rischio tipici della popolazione adulta, come obesità, diabete, eccessivo consumo di alcol e di sigarette. La crescita di questi tumori a esordio precoce richiede un'attenzione particolare da parte di ricercatori e medici, indirizzando ogni sforzo verso diagnosi precoce e terapie innovative.
"I risultati della nostra ricerca - afferma Luca Cardone, ricercatore Ire e Cnr-Ibbc, responsabile e coordinatore dello studio - dimostrano che soprattutto negli ultimi 10 anni si è osservato un incremento generale dell'incidenza, tra i giovani, di alcuni tumori che presentano tassi di letalità elevati. Inoltre, i nostri studi rivelano una disparità di genere nei giovani sotto i 35 anni, con le donne che mostrano tassi di incidenza maggiori degli uomini per alcuni di questi tumori particolarmente aggressivi. Studi mirati sono attualmente in corso per indagare i trend di esposizione nei giovani adulti a fattori di rischio comuni per le neoplasie in aumento, come obesità, diabete, consumo di alcol e di sigarette".
"Alla luce di questi dati - sottolinea Gennaro Ciliberto, direttore scientifico Ire - è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione sui rischi associati a stili di vita non salutari tra i giovani adulti, e considerare lo sviluppo di programmi di screening specifici per gruppi a rischio. Sebbene manchino ancora linee guida consolidate per la diagnosi precoce di tumori come quello pancreatico, soprattutto tra i giovani, una maggiore attenzione e consapevolezza dei sintomi potrebbe favorire la diagnosi precoce e migliorare significativamente gli esiti clinici di queste patologie aggressive".
Questi studi - conclude la nota - dimostrano quanto il sesso e il genere siano variabili chiave nella ricerca scientifica, per migliorare la precisione e l'equità delle cure. A questo proposito, è di recente pubblicazione sul 'Journal of Personalized Medicine' il documento 'Raccomandazioni per l'applicazione della medicina di genere nella ricerca preclinica, epidemiologica e clinica', frutto del lavoro del gruppo Ricerca e innovazione dell'Osservatorio dedicato alla medicina di genere dell'Istituto superiore di sanità, coordinato da Marialuisa Appetecchia, in rappresentanza degli Irccs e responsabile dell'Endocrinologia oncologica Ire-Ifo.
Cronaca
Influenza, Aifa autorizza 8 vaccini per la stagione...
I ceppi virali sono stati aggiornati secondo le raccomandazioni Oms
Sono 8 i vaccini autorizzati dall'Aifa e dall'Agenzia europea dei medicinali (Ema) per l'immunizzazione contro l'influenza stagionale destinata a diffondersi tra il 2024 e il 2025. Come ogni anno, i ceppi virali sono stati aggiornati secondo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), basate sulle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali circolanti nell'ultima stagione, come riferisce in una nota l'Agenzia italiana del farmaco.
I vaccini autorizzati, per chi sono raccomandati
I vaccini autorizzati dall'Aifa con procedure di mutuo riconoscimento e decentrata (determina Aifa numero 710/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 settembre 2024) sono:
Efluelda Tetra (Sanofi Pasteur), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti di età pari o superiore a 60 anni;
Fluarix Tetra (GlaxoSmithKline biologicals S.a.), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini a partire dai 6 mesi di età;
Influvac S (Viatris Healthcare Limited), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini a partire dai 6 mesi di età;
Influvac S Tetra (Viatris Healthcare Limited), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini a partire dai 6 mesi di età;
Vaxigrip Tetra (Sanofi Pasteur Europe), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti, comprese le donne in gravidanza, e dei bambini dai 6 mesi di età. La vaccinazione materna delle donne in gravidanza estende la protezione ai lattanti a partire dalla nascita e fino ai 6 mesi di età (protezione passiva).
I vaccini autorizzati con procedura centralizzata (coordinata dall'Ema) sono: Fluad tetra (Seqirus Netherlands B.V.), adiuvato, sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti (di età pari o superiore a 50 anni);
Flucelvax Tetra (Seqirus Netherlands B.V.), sospensione iniettabile, indicato per l'immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini da 24 mesi di età;
Fluenz (Astrazeneca AB) spray nasale, indicato per l'immunizzazione attiva in bambini e adolescenti di età compresa tra 24 mesi e 18 anni.
L'Aifa ricorda che "non tutti i vaccini autorizzati per l'uso sono necessariamente disponibili sul mercato. Le Regioni infatti decidono annualmente, tramite gare per la fornitura di vaccini, tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che verranno utilizzati durante le campagne vaccinali". Il ministero della Salute ha raccomandato di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a partire dall'inizio di ottobre.
"La vaccinazione - rimarca l'agenzia - è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente, tra gli altri, a tutti coloro che hanno compiuto 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza, alle persone ricoverate presso strutture di lungodegenza, ai familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze, agli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, come medici e personale sanitario e socio-assistenziale, forze di polizia e vigili del fuoco".
Cronaca
Ramazzotti-Virzì, regista ritira querela. Il suo legale:...
Legale dell'attrice: "Ritirerà querela se lui si attiverà in sede civile per i figli". La maxi lite avvenuta il 17 giugno in un ristorante all'Aventino
Il regista Paolo Virzì ha ritirato la querela nei confronti della ex moglie Micaela Ramazzotti dopo la maxi lite avvenuta il 17 giugno in un ristorante all'Aventino. "E' un atto unilaterale di Paolo Virzì che sta lavorando molto seriamente a una ricomposizione delle relazioni familiari soprattutto nell'interesse dei figli", conferma all'Adnkronos l'avvocato Grazia Volo, legale del regista.
Legale di Micaela Ramazzotti
Commentando la notizia, l'avvocato David Leggi legale, insieme alla collega Annamaria Bernardini De Pace, dell'attrice Micaela Ramazzotti, afferma: "Al momento non abbiamo ritirato la querela. Ramazzotti è pronta a passare sopra anche all'episodio di quella sera, solo ed esclusivamente nel momento in cui Virzì, così come è stato solerte nel rimettere velocemente la querela, si attivi in maniera concreta nell'interesse dei figli in sede civile".
"Ramazzotti è pronta a fare un passo indietro solo ed esclusivamente nel momento in cui Virzì dimostrerà che ha effettivamente a cuore la tutela dei ragazzi", conclude.