Connect with us

Published

on

I vertici di maggioranza tra i big del centrodestra diventeranno la norma. Intanto è stand by sul successore di Toti, mentre su viale Mazzini è rischio rinvio del voto per il rinnovo del Cda

Palazzo Chigi - Adnkronos

Se prima si limitavano a sentirsi al telefono e a vedersi (Maurizio Lupi escluso) nelle riunioni dei Consigli dei ministri, i vertici di maggioranza tra i big del centrodestra da qui in avanti diventeranno la norma. E' quanto trapelato ieri al termine dell'incontro che ha visto ancora una volta riuniti, ad appena 10 giorni dell'ultimo pranzo di lavoro, la premier Giorgia Meloni e i suoi due vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi moderati e, stavolta, anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Perché ieri la portata principale del menu è stata la manovra, con il responsabile del dicastero di via XX Settembre impegnato a spiegare ai colleghi il Piano strutturale di bilancio che l'Italia dovrà inviare all'Europa entro il 20 settembre, e che potrebbe planare in un Cdm tra martedì e mercoledì della prossima settimana.

Lo stop alla "stagione dei bonus"

Punto su paletti e regole del nuovo Patto di stabilità e di crescita dunque, e sui contraccolpi per l'Italia. E focus sulla legge di bilancio 2025, "che sarà seria ed equilibrata", torna a ribadire il centrodestra al termine del vertice, con uno stop definitivo alla "stagione dei bonus, che hanno dimostrato di non produrre alcun risultato". La coperta è corta, la sfida complessa e anche per questo, viene spiegato, le riunioni di maggioranza diventeranno un appuntamento fisso o qualcosa che gli somigli parecchio. Il governo nella manovra punterà a "confermare quanto di buono è stato fatto", leggi tagli del cuneo fiscale, "e verificare cosa di nuovo può essere attuato", a partire da una 'sforbiciata' della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, "concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate", vale a dire "famiglie, imprese, giovani e natalità". Con un occhio attento alla sanità, con la premier che punta a investire più risorse possibili.

Stallo Liguria, bocche cucite sulla Rai

Ma chi, al termine del vertice, attendeva la fumata bianca sulla Liguria resta deluso: "Il confronto va avanti, troveremo il candidato migliore", dicono fonti al termine dell'incontro, ammettendo però che la quadra è lungi dall'esser trovata. I beninformati riferiscono che, al momento, la 'totiana' Ilaria Cavo sarebbe in pole, premiata dai sondaggi che la danno avanti al vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, altro nome in campo per il centrodestra. Al vertice, viene inoltre riferito, non sarebbe stato fatto il nome dell'attuale viceministro leghista alle infrastrutture Edoardo Rixi, che tuttavia resterebbe potenzialmente in gioco - carta coperta - "quasi come se la Lega attendesse che gli alleati ne chiedano la discesa in campo...", riferiscono le stesse fonti. E se sul successore di Giovanni Toti si ammette la situazione di stand by, bocche cucite sulla Rai, in attesa del voto di Camera e Senato sul rinnovo del Cda di viale Mazzini in agenda il prossimo 12 settembre, ma che resta ad alto rischio rinvio: potrebbe slittare a fine mese.

Giuli a Palazzo Chigi, il punto sul post Sangiuliano

E mentre il governo era ancora intento a scrollarsi di dosso le scorie dell'affaire Sangiuliano, a Palazzo Chigi arrivava, a vertice di maggioranza in corso, il neo ministro della Cultura. Alessandro Giuli è entrato dall'ingresso secondario di via dell'Impresa, e, una volta nella sede del governo, ha atteso che Meloni terminasse il pranzo con i leader di centrodestra per fare il punto con lei sul 'post Sangiuliano'.

Tra i due un'ora e quaranta di faccia a faccia, "un incontro istituzionale", riferiscono fonti di governo, il primo dopo la nomina di Giuli venerdì scorso, con Meloni impegnata tra Cernobbio e Parigi. "Ci sarà modo di parlare di tantissime cose al momento opportuno. Buon lavoro, ci vediamo presto", ha tagliato corto il neo ministro con i giornalisti subito dopo l'incontro con la premier, entrando per la prima volta da titolare nel dicastero di via del Collegio Romano.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Politica

M5S, Conte: “Grillo è il papà ma non può esercitare...

Published

on

Il leader del M5S parla dello scontro con il garante: "Non vedo scissioni, se Grillo continua con le pec risponderanno gli avvocati"

Giuseppe Conte (Fotogramma)

"Grillo dice che non è il padrone del Movimento 5 Stelle ma il papà. Certo, è il fondatore del Movimento, ha avuto quest'opera meritoria di lancio del Movimento... Però il papà non può pensare di avere un telecomando in mano e di esercitare il parental control decidendo cosa dobbiamo vedere, perché siamo una comunità di adulti". Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del M5S, parlando dello scontro con Beppe Grillo a '4 di sera' su Rete 4.

"Spero che la questione finisca qui - ha aggiunto - Se continueranno le pec da parte di Grillo o le diffide formali, vuol dire che risponderanno gli avvocati. Io non rispondo più. Ho già detto che questo processo è irreversibile e nessuno lo può fermare. Scissioni non ne vedo: una scissione si fa quando non c'è un'occasione di discussione".

Il presidente M5S ha parlato anche dell'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia Romagna. "Dobbiamo evitare - ha sottolineato - quello che è successo in passato, con la presidente Meloni in stivali pronta a intervenire a favore di telecamere ma poi i ristori non sono ancora arrivati ed è passato tantissimo tempo".

"Ho sentito il ministro Musumeci scaricare le responsabilità sulle autorità regionali o addirittura rimpallare responsabilità con un altro ministero del governo. Questa è una cosa che non va fatta. Se durante la pandemia di Covid avessi fatto la stessa cosa, il Paese sarebbe collassato. Bisogna lavorare a tutti i livelli: governo, regioni e comuni". ha scandito Conte.

Poi su Open Arms: "Non auguro la condanna a nessuno, nemmeno a un avversario politico. Ma le mie posizioni sul caso Open Arms, attraverso le lettere scritte, sono state chiare. Dire 'io difendo i confini nazionali' è un concetto fondamentale. Ma qui non erano confini terrestri, erano confini marittimi. E se ci sono persone in condizioni critiche bisogna intervenire".

"Eravamo a cavallo di Ferragosto. Su quella nave c'erano anche minori. Spettava a Salvini consentire l'attracco. Salvini aveva già la prospettiva di uscire dal governo, quindi assunse un tono muscolare", ha aggiunto Conte ricordando le fasi critiche della vicenda Open Arms.

Continue Reading

Politica

Lega, Vannacci: “Partito mio? Invenzione stampa di...

Published

on

"Rosicate quanto volete, ma il governo italiano dura"

Roberto Vannacci (Afp)

Roberto Vannacci non fonderà un partito suo, non adesso perlomeno. A dirlo è stato lo stesso europarlamentare eletto nelle file della Lega alla platea di poco più di 300 persone che, dalla prima festa organizzata in suo onore a Viterbo, sarebbe stata ben felice di accogliere una creatura politica solo del generale.

Prima di dirlo coram populo, però, Vannacci lo rivela ai giornalisti che durante l'arco della giornata hanno provato a carpirlo dall'organizzatore della kermesse, Umberto Fusco, e dal presidente de 'Il mondo al contrario', Fabio Filomeni. "Il partito è un’altra invenzione della stampa di sinistra, io non l'ho mai detto, ma non escludo nulla", chiarisce prima di sottolineare che lui sta bene nella Lega. E davanti a tutti aggiunge che il suo obiettivo è di "essere fedele, coerente con le idee che ho espresso. Non mi interessano le poltrone, mi interessa portare avanti idee, che ora sono condivise" con il partito di Matteo Salvini, con cui non c'è nessuna frizione, insomma.

D'altronde, i temi che affronta sul palco sono molto simili a quelli che porta avanti il Carroccio, i migranti e la sicurezza su tutti. L'Italia, dice infatti, diventerebbe una nuova Svizzera se la sicurezza fosse garantita al 100%, perché "siamo il Paese più bello del mondo". Un Paese che, forse, dice ancora, non dovrebbe svendere la cittadinanza, che invece dovrebbe essere concessa solo a determinate condizioni.

Vannacci parla anche dell'Ucraina, dei missili e della costruzione di un processo di pace, che dovrebbe partire da quell'Unione europea di cui lui ora è un esponente, e che sì, esiste. Parla della comunità Lgbt, di cui non capisce alcune cose, delle donne e del supporto alla maternità. Esprime anche un parere sul governo: "Durerà, anche se rosicate", afferma tra gli applausi dei presenti, ma si dispensa dal commentare l'operato del ministro della Difesa, Guido Crosetto.

L'occasione, però, è utile per scagliarsi contro i giornalisti, facendo nome e cognome. Se, infatti, deve essere grato a Matteo Pucciarelli di Repubblica, che ha scovato il suo libro e ha fatto in modo che diventasse famoso, non arrivano parole di stima nei confronti di un cronista de La Stampa e di uno del Giornale. E anche per alcuni colleghi, due su tutti Maurizio Gasparri e Chiara Gribaudo, arrivano frecce appuntite.

Sono le ultime, però. Il generale, acclamato fin dal suo arrivo con un po' di ritardo, si congeda firmando le copie dei suoi libri. Poi chissà se arriverà davvero un partito prima o poi.

Continue Reading

Politica

Rai, sudoku nomine ancora senza soluzione: ‘fumata...

Published

on

Dopo la visita di Roberto Sergio ieri a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Giorgia Meloni, salgono i rumors su una sua permanenza in Viale Mazzini, seppur nelle vesti di direttore generale

Sede Rai (Fotogramma/Ipa)

C'è chi si dice convinto che il sudoku verrà risolto 24 ore prima del voto del Parlamento, non un minuto prima. La deadline per l'elezione del Cda Rai si avvicina - il 26 settembre il giorno X - ma maggioranza e opposizione navigano ancora a vista, seppur sia convinzione diffusa che la fumata bianca arriverà senza colpi di scena o nuovi rinvii. Dopo la visita di Roberto Sergio ieri a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Giorgia Meloni, salgono i rumors su una sua permanenza in Viale Mazzini, seppur nelle vesti di direttore generale. L'incarico di amministratore delegato, salvo sorprese, dovrebbe andare a Giampaolo Rossi, in quota Fdi, anche se, raccontano i beninformati, il suo nome nei mesi scorsi avrebbe 'ballato' anche in seno al partito di via della Scrofa oltre che nei piani alti di Palazzo Chigi.

E se sui vertici la soluzione sembrerebbe ormai a portata di mano, l'affaire Cda al momento è lungi dall'esser risolta. Per la presidenza serve infatti l’ok dei due terzi della Commissione di Vigilanza Rai, quindi un accordo con almeno una parte dell'opposizione. Il Cda Rai è composto da sette membri: due vengono eletti dalla Camera e due dal Senato, altri due vengono indicati dal ministero dell'Economia (uno è l'amministratore delegato, l'altro il presidente che appunto deve passare per il gradimento della Vigilanza) e un altro membro viene eletto dai dipendenti dell'azienda.

Dopo il passaggio di Maria Stella Gelmini nelle file di Noi Moderati, al centrodestra mancano due voti per portare a casa la partita, vale a dire il raggiungimento del quorum dei due terzi necessario per l'entrata in carica del presidente. Forza Italia continua a puntare su Simona Agnes, che farà sì parte del Cda - su indicazione del Mef o del Parlamento, semmai dovesse servire un piano B - ma che difficilmente la spunterà come guida del Consiglio d'amministrazione. In caso di indicazione parlamentare, i piani di Meloni e del centrodestra, che attualmente prevedono un nominato in quota Fdi (Valeria Falcone) e uno in quota Lega verrebbero scompaginati. A dare le carte potrebbe essere ancora una volta Matteo Renzi, potenziale ago della bilancia visti i due membri in quota Iv. Ma è soprattutto il M5S che potrebbe fare la differenza, mentre Pd e Avs minacciano l'Aventino.

Giuseppe Conte ha aperto alla possibilità di convergere su un nome di garanzia, qualora "ci fosse un presidente autorevole, assolutamente non riconducibile a logiche partitiche". Un identikit che però non corrisponde, secondo i pentastellati, al profilo di Agnes: "Per noi - spiegano fonti M5S vicine al dossier Rai - non si tratta di un veto sulla persona, ma di un problema di metodo. Agnes non può essere un presidente di garanzia" in quanto "espressione di Fi": un mix di fattori che renderebbe per i 5 Stelle "molto difficile" esprimere un voto a favore della figlia di Biagio Agnes.

La palla, sottolineano nel Movimento, è nelle mani della maggioranza: "Serve uno sforzo comune per trovare un nome condiviso". Negli ultimi giorni sono tornate ad affacciarsi diverse ipotesi alternative per la presidenza Rai, come Antonio Di Bella e Gianni Minoli, due figure interne all'azienda con alle spalle una lunga carriera nel servizio pubblico. Nei sondaggi interni al M5S, Di Bella verrebbe preferito a Minoli alla luce del contenzioso milionario (ormai chiuso, ndr) che vedeva contrapposti il padre di Mixer e Viale Mazzini sui diritti di 'La storia siamo noi'. Altra ipotesi gradita per il Movimento guidato da Giuseppe Conte sarebbe Milena Gabanelli.

Se non dovesse arrivare un accordo, ipotesi da non escludere, la soluzione sarebbe la nomina a presidente del membro più anziano: il timone del cda spetterebbe a quel punto ad Antonio Marano, ex direttore di Rai2 ma anche un passato da deputato nelle file della Lega.

Continue Reading

Ultime notizie

Lavoro20 minuti ago

Previdenza, Forum Enpaia 2024 su Economia e società scenari...

Martedì 24 settembre dalle ore 10 a Roma Lavoro, capitale umano e intelligenza artificiale, ma anche agroalimentare e sostenibilità saranno...

Cronaca22 minuti ago

Processo Open Arms, naufrago chiede risarcimento di 50mila...

Il legale del migrante: "La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15...

Esteri26 minuti ago

Cercapersone e walkie talkie esplosi, Libano nel panico: la...

Civili sono terrorizzati dal fatto che dispositivi di uso quotidiano possano esplodere in qualsiasi momento Una psicosi collettiva sta dilagando...

Salute e Benessere28 minuti ago

Giornata nazionale respiro, 4 sintomi da tenere...

Tosse insistente, senzazione di oppressione al petto, fiato corto e ripetute infezioni respiratorie. Sono questi i 4 sintomi che devono...

Salute e Benessere30 minuti ago

Cancro ovaio Balti, esperte ‘interventi preventivi...

"Ho un lungo viaggio davanti a me, ma so che ce la farò". E' di domenica scorsa il post con...

Economia38 minuti ago

Manageritalia, educazione finanziaria per le famiglie e la...

Incontro organizzato da Manageritalia Executive Professional, in occasione della seconda edizione della Roma Future Week 2024 Come diffondere una migliore...

Economia41 minuti ago

Manovra, Psb atteso in Cdm mercoledì: Istat verso rialzo pil

Mercoledì convocazione sindacati a Palazzo Chigi con Giorgetti e Mantovano sul Piano strutturale di Bilancio Il Piano strutturale di Bilancio...

Tecnologia48 minuti ago

Devil May Cry arriva su Netflix nel 2025, il trailer

La serie è prodotta in collaborazione con lo studio di animazione coreano Studio Mir, noto per il suo lavoro su...

Cronaca1 ora ago

Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...

"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e...

Immediapress1 ora ago

Cecconato Impianti entra nel mercato del rifornimento per...

La storica azienda di Arcade, in provincia di Treviso, ha realizzato un impianto di rifornimento carburante per elicotteri per un’azienda...

Moda1 ora ago

Tod’s celebra l’intelligenza artigianale:...

Il direttore creativo, Matteo Tamburini, alla seconda prova per il marchio marchigiano: "Vogliamo mettere in primo piano il valore manuale"...

Immediapress1 ora ago

Fondazione Snaitech con ChangeTheGame per un mondo dello...

Apre presso la Sapienza Università di Roma il primo sportello in Italia di assistenza psicologica per le vittime di abusi...

Esteri1 ora ago

Nuovi raid aerei di Israele nel sud del Libano –...

Nuovi raid aerei di Israele contro il sud del Libano. Distrutti centinaia di razzi pronti per essere lanciati in territorio...

Spettacolo1 ora ago

Riparte il festival ‘Orizzonte’, il primo...

La fondazione Arnaldo Pomodoro ospita a Milano tre nuovi appuntamenti per la seconda edizione del programma di incontri a cura...

Sport2 ore ago

Fantacalcio, 5 nomi (1 Mantra) per la 5a giornata di Serie A

I consigli per il Fantacalcio della 5a giornata di Serie A Torna la Serie A e di conseguenza anche il...

Immediapress2 ore ago

Superare lo skills gap: in Alto Adige nasce il primo...

Bolzano, 20 settembre 2024. Formazione, impresa e innovazione non sono mai state così vicine. Per rispondere alle sfide di un...

Tecnologia2 ore ago

Stop caldaie a gas: dal 2025 addio incentivo

Viessmann propone soluzioni integrate di riscaldamento, climatizzazione e fotovoltaico per la transizione energetica L'Unione Europea continua a mostrare un impegno...

Esteri2 ore ago

Israele-Libano, rischio escalation preoccupa Usa e Russia:...

Wsj: "Pentagono non esclude operazione di terra Tel Aviv nel prossimo futuro". Ma Washington teme che la situazione possa andare...

Cronaca2 ore ago

Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...

Un lungo applauso accoglie il feretro Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro...

Immediapress2 ore ago

Città della Posa 2024: Innovazione e formazione nel mondo...

Città della Posa, in collaborazione con Assoposa, si immerge quest'anno in una visione avanguardista per il settore della piastrellatura ceramica....