Il ruolo dell'Iran, accusato di fornire missili a Mosca, e il fermento in paesi Nato
La guerra tra Russia e Ucraina rischia sempre più di trasformarsi in uno scontro tra Mosca e Nato. Il quadro del conflitto diventa sempre più teso, il rischio di conseguenze drammatiche nel contesto internazionale. La guerra al momento si sviluppa lungo 2 direttrici.
I due fulcri della guerra
Da un lato, l'attacco ucraino al di là del confine della Russia, con l'offensiva delle forze di Kiev nella regione di Kursk: circa 1200 km quadrati sono stati sottratti al controllo di Mosca, con un'operazione che secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe contribuire alla creazione di una zona cuscinetto per limitare gli attacchi russi verso l'oblast di Sumy.
Il fulcro della guerra rimane nel Donetsk, dove la Russia preme da mesi alla ricerca della spallata indispensabile per poter puntare ad un'offensiva verso ovest. Nel mirino degli invasori rimane in particolare il nodo logistico di Pokrovsk, determinante per la logistica ucraina. Kiev, negli ultimi giorni, attraverso le parole del generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate, ha rivendicato i progressi nell'azione difensiva: "I russi non guadagnano terreno", ha detto.
La guerra può allargarsi? I due rischi
In questo contesto, secondo l'analisi di Bloomberg, si inseriscono almeno 2 elementi che rischiano di far detonare ulteriormente il conflitto, allargandolo a protagonisti che sinora non sono entrati direttamente in campo. Il primo fattore è rappresentato dal ruolo che l'Iran pare aver ormai acquisito sullo scacchiere.
Teheran nega le accuse ucraine che indicano nella Repubblica islamica un fornitore di missili balistici usati quotidianamente dalla Russia nei raid e negli attacchi contro le città ucraine e contro le infrastrutture. Il direttore della Cia, William Burns, recentemente ha evidenziato la "drammatica escalation" rappresentata dall'incremento degli aiuti iraniani.
Dall'altra parte della barricata, si osserva con attenzione il fermento in area Nato e in particolare in due paesi, Romania e Lettonia, che hanno denunciato incidenti legati allo sconfinamento di droni russi. La Lettonia, in particolare, ha convocato un rappresentante diplomatico russo ma soprattutto il presidente Edgars Rinkevics ha sollecitato la Nato ad adottare azioni "collettive" per prevenire ulteriori incidenti. Nello stesso tempo, l'Ucraina continua a chiedere alla Nato il dispiegamento più ampio di sistemi di difesa aerea.
Perché l'approccio Nato potrebbe cambiare
L'Alleanza Atlantica sinora ha evitato ogni coinvolgimento diretto nel conflitto con la Russia, limitandosi alla fornitura di armi e all'addestramento di soldati ucraini. L'incremento degli attacchi condotti da Mosca contro le città ucraine, secondo l'analisi, potrebbe portare la Nato a rivedere almeno parzialmente il proprio approccio.
Sullo sfondo, la prospettiva - al momento remota - di una via negoziale da individuare e percorrere. La Russia ha appreso del 'piano di pace' del cancelliere tedesco Olaf Scholz dai media e ufficialmente "non respinge in anticipo" alcuna proposta come ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, all'indomani dell'intervista nella quale Scholz ha prospettato un piano per l'Ucraina con il coinvolgimento della Russia. "Non sappiamo nulla di più di quanto riportato dai giornali - ha detto Peskov citato dalla Tass - E' un piano in fase di elaborazione, ma non sappiamo quali siano i dettagli. Non rifiutiamo alcun piano in anticipo, ma è necessario capire di cosa si tratta".
Il Cremlino, pur lasciando aperto uno spiraglio, parallelamente fa sapere che non ritiene ci siano basi reali per avviare in questo momento dei colloqui di pace con l'Ucraina. "Per quanto riguarda una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, non sono ancora emersi contorni tangibili", ha detto lo stesso Peskov. Ad un'apertura, in sostanza, segue subito una chiusura. Riferendosi agli Stati Uniti, il portavoce del Cremlino ha detto che a proposito dei possibili colloqui di pace ''non stiamo sentendo nulla dal paese che sta guidando questo processo, che sta dirigendo l'Occidente".
Kiev, altre armi dalla Svezia
Kiev, intanto, può contare sul nuovo pacchetto di aiuti, il 17esimo, garantito dalla Svezia: si tratta di aiuti per 4,6 miliardi di corone svedesi (401,8 milioni di euro). Come sottolineato da Stoccolma in una nota, questo pacchetto "soddisfa le esigenze militari dell'Ucraina e crea libertà d'azione in futuro". Oltre alla consegna di risorse materiali, comprende acquisti diretti e contributi finanziari a Kiev.
Con questo nuovo aiuto, il Paese scandinavo porta a 48,1 miliardi di corone svedesi (circa 4,2 miliardi di euro) il sostegno militare dato all'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa alla fine di febbraio del 2022. Tra i materiali forniti all'Ucraina spiccano componenti del caccia Jas 39 Gripen di fabbricazione svedese, un elemento quest'ultimo che sembra aprire la strada alla futura consegna dei jet da combattimento a Kiev.
La notizia è stata subito commentata dal presidente Zelensky, che ha inviato un messaggio di ringraziamento alla Svezia sul social X in cui ha sottolineato che "questo importante aiuto" serve a "soddisfare i bisogni urgenti dell'Ucraina" e a rafforzare le capacità difensive.
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra". Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio conflitto"
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte. Lo ha reso noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
La cronaca degli attacchi
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Cosa dicono Wall Street Journal e Der Spiegel
E' un attivista anti-Islam e un simpatizzante di Afd il sospettato saudita dell'attentato di venerdì sera contro un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre.
Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
Già poche ore dopo l'attentato, erano state diffuse alcune informazioni sull'uomo alla guida dell'auto: cittadino saudita di 50 anni, Taleb A., è un medico specializzato in psichiatria che vive e lavora a Bernburg, circa 45 chilometri da Magdeburgo. In base alle news diffuse, è arrivato in Germania dall'Arabia Saudita nel 2006.
L'uomo è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti-Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano.
Pochi giorni prima dell'attentato, aveva accusato il governo tedesco di promuovere l'islamizzazione del Paese, accusando le autorità di censurarlo e di perseguitarlo per via delle sue opinioni critiche sull'Islam. E aveva avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania per via della sua 'tolleranza' nei confronti dell'Islam radicale.
Esteri
Attentato a mercatino Natale Magdeburgo, almeno due morti e...
La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici dell'uomo alla guida dell'auto, un medico saudita 50enne che è stato arrestato
Almeno due persone sono morte, tra cui un bambino piccolo, e almeno 60 sono rimaste ferite nell'attentato avvenuto venerdì sera a Magdeburgo, in Germania, dove un uomo si è lanciato con l'auto contro un mercatino di Natale.
Il sospetto, che è stato arrestato, è un medico che vive e lavora a Bernburg, una città a sud di Magdeburgo, ha dichiarato il premier della Sassonia-Anhalt Reiner Haseloff: si ritiene che abbia agito da solo. Tamara Zieschang, ministro degli Interni, ha dichiarato che il sospetto è originario dell'Arabia Saudita, è in Germania dal 2006. L'uomo, che ha circa 50 anni, non era nel mirino delle forze dell'ordine come noto islamista.
Il conducente dell'auto ha guidato per 400 metri tra la folla. Secondo fonti di sicurezza, avrebbe noleggiato il veicolo poco prima dell'attacco condotto con una Bmw alle 19.04.
Il movente
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco. La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. "I motivi restano misteriosi", ha scritto il settimanale Der Spiegel.
“Questa è una catastrofe per la città di Magdeburgo, per lo Stato e per la Germania in generale”, ha dichiarato il premier Haseloff. Magdeburgo è una città di circa 237.000 abitanti nello Stato della Sassonia-Anhalt. Si trova a circa 150 chilometri a ovest di Berlino. I medici hanno curato i feriti stesi a terra tra le bancarelle. Sono state allestite anche delle tende dove i feriti sono stati curati. Molte persone sono state trasportate d'urgenza all'ospedale universitario di Magdeburgo, dove un portavoce ha dichiarato che il personale si è rapidamente attrezzato per gestire un evento di massa. L'identità delle due vittime non è stata rivelata.
Oggi alle 19 si terrà una cerimonia commemorativa nella cattedrale di Magdeburgo. Il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser e il cancelliere tedesco Olaf Scholz dovrebbero partecipare. “I miei pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco e al fianco della popolazione di Magdeburgo”, ha scritto Scholz su X. “I miei ringraziamenti vanno ai soccorritori impegnati in queste ore di ansia”.
Il ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita ha condannato l'attacco su X, senza menzionare il sospetto. “Il Regno afferma la sua posizione di rifiuto della violenza ed esprime la sua solidarietà e le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, al governo e al popolo della Repubblica Federale di Germania, augurando ai feriti una pronta guarigione”, si legge nel comunicato.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire assistenza mentre proseguono gli sforzi di recupero e le indagini. “La Germania è uno dei nostri partner più stretti e dei nostri alleati più forti e siamo al loro fianco oggi e nelle settimane a venire. Non c'è posto per la violenza nelle nostre società”, ha dichiarato Miller in un comunicato. “Siamo solidali con il popolo tedesco nel piangere la perdita di vite umane”.
Le condoglianze sono arrivate anche da altri leader: il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il segretario generale della NatoJens Stoltenberg e il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric hanno espresso il loro shock per gli eventi. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che i suoi “pensieri sono con le vittime” dopo l'attacco “brutale e codardo”, in un post su X. Von der Leyen ha chiesto che si indaghi su questo “atto di violenza” e che sia severamente punito”.
L'attacco del 2016
Le scene caotiche di venerdì hanno ricordato gli eventi che si sono verificati 8 anni fa nella capitale tedesca. Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamico utilizzò un camion dirottato per schiantarsi contro un mercatino di Natale nel centro di Berlino. Dodici persone furono uccise e una tredicesima morì nel 2021 a causa delle ferite riportate. Più di 70 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è fuggito in Italia, dove è stato ucciso dalla polizia.
Di recente Faeser aveva lanciato ripetuti appelli alla vigilanza quando si visitano i mercatini di Natale, anche se a fine novembre aveva dichiarato che al momento non c'erano prove concrete di una minaccia.