Autismo, speranze dalla ricerca su cervello sincronizzato di cane e uomo
Lo studio sulle interazioni con i pet offre nuove indicazioni per diagnosi e terapia
Uno sguardo d'intesa, qualche coccola, e tra uomo e cane scatta subito un legame profondo. Il loro cervello si sincronizza, dimostra uno studio cinese pubblicato su 'Advanced Science', che analizzando l'interazione tra l'uomo e il suo migliore amico a 4 zampe traccia anche una via nella ricerca sull'autismo.
Durante i rapporti sociali fra esseri umani, spiegano gli scienziati, l'attività dei neuroni delle persone che interagiscono si sincronizza. La stessa cosa avviene se il 'dialogo' coinvolge l'uomo e il cane: quando si guardano, occhi negli occhi, si verifica una sincronizzazione nella regione frontale del loro cervello, mentre le carezze sincronizzano la regione parietale. Aree cerebrali associate entrambe all'attenzione. I ricercatori hanno osservato che la forza di questa sincronizzazione aumenta a mano a mano che uomo e cane familiarizzano, nell'arco di 5 giorni, e che nella relazione che si crea i ruoli sono ben definiti: l'uomo è il leader, il cane è il seguace.
La sincronizzazione descritta dai ricercatori, si è visto durante l'esperimento, si perde però nel caso di cani con determinate mutazioni genetiche che causano sintomi di compromissione sociale caratteristici del disturbo dello spettro autistico. Durante l'interazione con l'uomo, inoltre, questi animali mostrano una ridotta attenzione. Anomalie che si sono dimostrate reversibili, riportano gli scienziati, con un singolo trattamento a base di Lsd.
Già in passato la ricerca scientifica ha indicato la sostanza psichedelica come possibile opzione terapeutica per alcune manifestazioni del disturbo. "Due le implicazioni di questo studio" per Yong Q. Zhang dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, autore corrispondente dell'articolo: "Una è che la sincronizzazione intercerebrale interrotta potrebbe essere utilizzata come un biomarcatore per l'autismo, l'altra è che l'Lsd o i suoi derivati potrebbero migliorarne i sintomi sociali".
Salute e Benessere
Milano, al via campagna prevenzione cancro seno per donne...
La prevenzione contro il cancro al seno si fa in Questura e fra i banchi della scuola di Polizia. In 4 città - Milano, Brescia, Bologna e Piacenza - le donne in forze alla Polizia di Stato e le allieve potranno accedere a controlli clinici ed ecografici gratuiti nella fascia d'età tra i 20 e i 44 anni (non compresa negli screening mammografici regionali che partono dai 45 anni) e a counselling informativo ed educazionale nella fascia over 45. Obiettivo della campagna, battezzata 'Care for Caring': ampliare in modo mirato la prevenzione e aumentare la sensibilizzazione su temi cruciali come la diagnosi precoce contro questa neoplasia. Il progetto, presentato oggi nella sede della Questura di Milano, nasce dalla collaborazione tra la Polizia di Stato, la Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, gli Spedali Civili di Brescia, l'Irccs Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna Sant'Orsola-Malpighi e l'Ausl di Piacenza.
"E' un progetto che si prende cura delle donne della Polizia di Stato - ha spiegato il questore di Milano, Bruno Megale - un'idea bellissima, originale: noi che ci prendiamo cura dei cittadini riceviamo dalla stessa cittadinanza questo 'ritorno' per le nostre donne. Gli screening e i controlli vengono fatti in struttura" dai medici messi a disposizione dalle strutture sanitarie coinvolte. L'iniziativa è ideata e coordinata da Ladies First. E la campagna, pianificata dalla Direzione centrale di Sanità - Ufficio di coordinamento sanitario per le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, rientra nell'ambito dell'attività di promozione della salute nel personale della Polizia di Stato. Un progetto che gode del patrocinio dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e viene realizzato con il supporto non condizionante dell'azienda main sponsor AstraZeneca e delle aziende, quali partner tecnici, Centro Diagnostico Italiano-Gruppo Bracco, GE HealthCare e Samsung Electronics.
"La popolazione femminile negli ultimi anni è cresciuta in modo notevole", ha evidenziato Mario Mazzotti, dirigente superiore medico della Polizia di Stato. E con il progetto lanciato oggi, ha aggiunto, "andiamo a intercettare una fascia di popolazione giovane nelle nostre realtà, la fascia 20-44 anni" per i controlli. "Abbiamo aderito per dare una prevenzione maggiore alle nostre poliziotte, ma soprattutto per educare alla prevenzione. Oggi vediamo che le percentuali di adesione agli screening fra Nord, Centro e Sud sono diverse. E l'idea di questo progetto è sensibilizzare le donne della Polizia di Stato sia a prendersi cura di se stesse, ma anche a diventare poi esse stesse ambasciatrici e portare questo messaggio di prevenzione su tutto il territorio nazionale, sensibilizzando" a loro volta altre donne. Oggi il tumore al seno "è diventato trattabile, una patologia da cui si può guarire, ma la prevenzione è fondamentale" e così la diagnosi precoce.
La campagna sarà presentata ufficialmente a seguire a Bologna (23 settembre), Piacenza (24 settembre) e Brescia (26 settembre). Da qualche giorno si sono già aperte le prenotazioni per le visite, i controlli e il counselling proposto (sul sito ufficiale della campagna careforcaring.it). Attività che per Milano si terranno in piazza Sant'Ambrogio nell'Ufficio sanitario provinciale della Questura e nel Centro sanitario polifunzionale della Polizia in via Umberto Cagni. Mentre a Brescia la sede del progetto è la scuola di Polizia Pol.G.A.I. in via Pavoni; a Bologna l'Ufficio sanitario provinciale della Questura in via Bovi Campeggi; e infine a Piacenza nella Scuola allievi agenti Polizia di Stato in via Malta.
L'iniziativa punta a coinvolgere circa 1.500 donne: a seconda della fascia di età, potranno accedere a visite specialistiche e controllo ecografico o a colloqui individuali con medici specialisti per sessioni educazionali su prevenzione oncologica, importanza di controlli mammografici regolari, autopalpazione e conduzione di stili di vita sani. Nel corso del progetto, verranno inoltre diffusi materiali informativi per ampliarne il raggio d'azione e sostenere le azioni di prevenzione messe in atto dalle Regioni per il controllo mammografico, con l'obiettivo di incrementare il numero delle donne che rispondono positivamente all'invito allo screening e inserirle quindi nei programmi nazionali di prevenzione.
Le attività saranno concentrate su 3 giorni infrasettimanali, oltre il sabato a Milano e a Bologna, e su 2 giorni infrasettimanali a Brescia e Piacenza. Le donne che dovessero avere necessità di approfondimenti diagnostici saranno indirizzate a ospedali, presidi e poliambulatori del territorio. Il materiale informativo che verrà distribuito è stato realizzato grazie ai partner medico-scientifici e sarà disponibile per tutto il personale interessato. L'attività educazionale riguarderà anche altre forme di tumore, come quello ovarico, del collo dell'utero, del colon, oggi monitorabili attraverso i programmi di screening e prevenzione messi a disposizione dal Ssn per tutta la popolazione.
"L'incidenza del tumore al seno è in aumento e quindi diventa sempre più importante monitorare la donna nel corso della sua vita, già a partire da un'età inferiore a quella attualmente prevista dai programmi di screening", è il messaggio di Giuseppe Curigliano, presidente della Società europea di oncologia medica (Esmo) e vice direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. "Oltre a garantire una prospettiva di salute o di intervento immediato laddove il problema si presenti, è necessario incrementare la consapevolezza dell'importanza della prevenzione primaria, cioè di sottoporsi a controlli regolari, astenersi dal fumare e dal consumo di alcol, adottare stili di vita sani e una corretta alimentazione, associati all'attività fisica".
La campagna sarà lanciata anche attraverso i canali di comunicazione della Polizia di Stato, e con la distribuzione di locandine e flyer negli uffici sanitari ed altri ambienti accessibili al personale. "Un'iniziativa preziosa perché sensibilizza le donne sull'importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno - ha affermato Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza - L'adesione agli screening è fondamentale, insieme all'adozione dei corretti stili di vita raccomandati dai medici. Temi sui quali Regione Lombardia è impegnata attivamente con campagne e iniziative". L'auspicio, ha continuato, "è che sempre più donne si affidino con fiducia ai programmi di screening".
"Dietro ogni poliziotta c'è una donna, una madre, una famiglia, c'è un corpo che deve essere curato. Questa campagna è un dono a chi per professione, o meglio, per missione, volge lo sguardo costantemente verso gli altri", ha concluso Megale.
Salute e Benessere
Crevani (Sanofi): “Scienza e politica unite in...
Sul paper: "Grazie alle 16 raccomandazioni rapido passaggio da fase pilota in 4 regioni a nazionale"
"Siamo molto orgogliosi di aver contribuito e supportato la realizzazione di questo White paper che ha avuto l'obiettivo di riunire un gruppo di persone che sono fra i più importanti esperti nel campo del diabete di tipo 1, passando dalla pediatria all'endocrinologia. Oltre al comparto scientifico, anche quello politico ha tanto spinto per l'attuazione in Italia di questa legge sullo screening". Così Alessandro Crevani, General Manager Business Unit General Medicines Italy & Malta di Sanofi, alla presentazione del documento 'Screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia', oggi a Roma, ricorda che "l'obiettivo del paper era di sviluppare delle raccomandazioni pratiche, che in realtà sono 16, per passare velocemente da quello che è la fase pilota propedeutica, che oggi si realizza in 4 regioni - Lombardia, Marche, Campania e Sardegna - allo screening nazionale, che noi ci auguriamo avvenga, grazie anche a queste raccomandazioni, in modo più omogeneo possibile in tutte le regioni, senza differenze".
La scelta di prevedere lo screening pediatrico delle due patologie, diabete e celiachia, "non è casuale - spiega Crevani - Entrambe possono essere identificate precocemente attraverso l'espressione di autoanticorpi, il che significa che, con un solo prelievo, è possibile intercettare più patologie. Si tratta di due condizioni con caratteristiche e impatto diverso, anche con rischi diversi, ma sono due malattie che sono portate ad avere l'espressione di autoanticorpi e, quindi, conviene testarle in un unico momento da parte del pediatra".
Salute e Benessere
Buzzetti (Sid): “In fase precoce ritardare diabete...
L'esperta alla presentazione del paper sullo screening pediatrico: "Speranza prevenire la malattia"
"E' un momento epocale. Dopo anni e anni di tentativi di aggiungere qualcosa alla terapia insulinica, la possibilità di intervenire in una fase precoce della malattia è importantissima. Anche solo ritardare l'esordio della malattia di un solo anno ha un notevole impatto sulla qualità della vita del paziente, in quanto si evitano le eventuali complicanze legate alla patologia, alla quotidianità della terapia insulinica e si riduce il numero di controlli". Così Raffaella Buzzetti, presidente eletto della Società italiana diabetologia (Sid), partecipando al convegno per la presentazione del White paper 'Screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia', oggi a Roma, spiega l'importanza dello screening sottolineando che, "in futuro, la speranza è quella di prevenire la malattia".
Come presidente della società scientifica, Buzzetti assicura il "forte impegno nei prossimi anni anche per cercare di riconoscere la malattia già in una fase molto più precoce rispetto alla diagnosi clinica e poter seguire i soggetti a rischio, consentendo loro di effettuare con esenzione le varie analisi. Cercheremo - conclude - di instaurare un dialogo attivo e sinergico con i vari interlocutori amministrativi per permettere di riconoscere gli stadi precoci della patologia e migliorare la qualità della vita sia dei pazienti pediatrici che di quelli in età adulta".