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In programma dal 20 al 22 settembre in piazza Garibaldi, fil rouge 'Le sfide del futuro'. Tra gli ospiti anche Giuseppe Conte

Da Giorgetti a Crosetto, a Parma torna il Festival di Open

Economia, guerre, giovani e musica. Per il secondo anno il giornale fondato da Enrico Mentana e diretto da Franco Bechis tornerà in Piazza Garibaldi a Parma, dal 20 al 22 settembre, con il suo evento 'Festival di Open – Le sfide del futuro'. Dopo il grande successo della prima edizione, il Festival si arricchirà con nuovi ospiti e si rilancia con tre giorni di appuntamenti. "Il sottotitolo del festival è anche il suo fil rouge e siamo orgogliosi di poter porre le domande che stanno più a cuore alle giovani generazioni ai diretti protagonisti delle sfide del futuro", ha spiegato la Ceo del gruppo, Alice Mentana.

Talk, interviste e dibattiti con ministri e politici, ma anche musica live e confronti sull'attualità curati dai giornalisti della redazione. I temi più cari alla generazione Z e a tutti i lettori di Open. Saliranno sul palco del Festival, tra gli altri, esponenti del governo come il ministro Giancarlo Giorgetti, la ministra Annamaria Bernini e il ministro Guido Crosetto. Ma anche il leader del Movimento Cinque Stelle ed ex premier Giuseppe Conte, l'attuale commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni, l'inviato speciale Ue nel golfo Persico Luigi Di Maio, l'economista ed ex ministra del Lavoro Elsa Fornero, il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Ci saranno anche l'economista Tito Boeri, direttore del mensile Eco, e l'esperto di geopolitica nonché direttore di Domino Dario Fabbri. Si parlerà di giustizia con il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e di giovani e carcere con il cappellano dell'istituto minorile Cesare Beccaria Don Claudio Burgio.

In quest'occasione verrà presentato il documentario di due giornalisti di Open, Alessandra Mancini e Felice Florio, 'Giudizio sospeso'. E poi lo sport con due degli atleti che hanno portato in alto il tricolore alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024: il nuotatore Simone Barlaam, tre volte oro, e la ginnasta Giorgia Villa, argento nella prova a squadre femminile. Ci sarà spazio anche per la musica con i cantanti Dargen D’Amico, Ditonellapiaga, Francesca Michielin, Santi Francesi, Ex-Otago, Willie Peyote in dialogo con Paola Zukar. E ancora un'analisi della scena comica in Italia con gli attori Brenda Lodigiani e Herbert Ballerina. Infine, un affondo sulle future elezioni in Emilia-Romagna con il confronto tra i candidati Elena Ugolini e Michele De Pascale.

Il Festival di Open può vantare, come nella prima edizione, il patrocinio del Comune di Parma, ma si aggiungono anche l'Università di Parma e la Fondazione Cariplo. "La filosofia di Open – un giornale giovane, capace di parlare a quelle generazioni su cui Parma sta lavorando tanto, anche grazie al progetto di candidatura a Capitale Europea dei Giovani – incontra perfettamente gli interessi del Comune", ha spiegato il sindaco di Parma, Michele Guerra in conferenza stampa. "Il Festival di Open - osserva il Rettore dell'Università di Parma Paolo Martelli - è una finestra sul contemporaneo e su ciò che abbiamo davanti. È uno spazio in cui ci fa piacere essere, pienamente in linea con ciò che vuole essere l'Università in questa città".

Il Festival sarà raccontato da Open.online e ospiterà due podcast live da piazza Garibaldi: 'Lo stagista' di Filippo Gordona (ospiti Mara Maionchi e Alberto Salerno) e 'Maschiacci' di Francesca Michielin (con Ditonellapiagae Angelica)

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cultura

Mostre, lo scrittore Padovani: “Nutella icona del...

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"La mostra al MaXXi e il mio libro, da cui è tratta, raccontano l’Italia attraverso il marchio"

Gigi Padovani, giornalista e scrittore

"Ho scritto un libro sulla Nutella perché è un'icona del nostro tempo. È condivisione, è felicità quando la si spalma, è qualcosa che è entrato nelle nostre vite. Questa mostra e questo libro, da cui è tratta la mostra, raccontano l'Italia attraverso il marchio, che rappresenta noi italiani attraverso le varie generazioni". Lo ha detto Gigi Padovani, giornalista e scrittore, all’anteprima della mostra ‘joyn! Un viaggio nel mondo Nutella per i suoi 60 anni’, oggi al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

"La generazione X e la generazione Z l'hanno acquisita. Ormai è diventata una staffetta intergenerazionale e Nutella è qualcosa che va al di là della semplice crema spalmabile - ha proseguito -. E’ nata ad Alba, ho scritto questo libro perché sono nato ad Alba anch’io e ho respirato il profumo di nocciole e cacao quando ero al liceo di Alba e quindi questa storia mi ha interessato e l'ho scritta anche senza che Ferrero mi coinvolgesse”.

“In questa mostra c’è tutto il passaggio generazionale che comincia da un signore che aveva una pasticceria nelle Langhe, Pietro Ferrero, il fondatore dell'azienda, per poi passare a Michele Ferrero, un grande industriale per arrivare a ora, con il figlio Giovanni Ferrero. La differenza degli ultimi dieci anni è che Nutella da mito italiano è diventato un mito globale, questa è la storia”, ha concluso.

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Cultura

‘Viaggio nel mondo della Nutella’ al MaXXi di...

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Una mostra 'dolcissima' quella che aprirà domani, 20 dicembre, al MaXXi di Roma per celebrare i 60 anni della Nutella

'Viaggio nel mondo della Nutella' al MaXXi di Roma

Una mostra 'dolcissima' quella che aprirà domani, 20 dicembre, al MaXXi di Roma per celebrare i 60 anni della Nutella. L'esposizione, a cura di Chiara Bertini, in collaborazione con Ferrero, dal titolo 'joyn! Un viaggio nel mondo Nutella', ripercorre i sei decenni di vita della nota crema spalmabile proponendo un mix di gioco e approfondimento in uno spazio per adulti e bambini. Il percorso immaginato è l’occasione per riscoprire i ricordi legati a Nutella, immergersi nelle sue campagne pubblicitarie più conosciute e visualizzare l’impatto sociale di un’icona che ha attraversato intere generazioni.

Si tratta di "un’esperienza interattiva che parla a tutte le generazioni e rende i visitatori protagonisti di un viaggio immersivo", commenta Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione MaXXI. "Siamo profondamente onorati che un'icona culturale e un tempio dell'arte contemporanea come il MaXXi - commenta Fabrizio Gavelli, Amministratore Delegato Ferrero Commerciale Italia - riservi uno spazio museale dedicato a Nutella in occasione del 60esimo anniversario dalla sua creazione. Questa esposizione arriva al termine di un anno storico per Nutella, interamente dedicato ai Nutella Lover, i nostri consumatori. Il 2024 ha visto infatti il lancio sul mercato di innovazioni di successo, accolte come sempre con grandissimo entusiasmo, come Nutella Gelato e Nutella Plant-Based, ma anche i Nutella Muffin, Nutella Croissant e l'ultimo nato, Nutella Donut".

"Celebrare Nutella non è solamente un tributo a un prodotto iconico - prosegue - ma anche un viaggio nelle radici di una storia di imprenditoria famigliare, di attenzione alle comunità, di ingegno, di resilienza e di costante innovazione. Ringraziamo quindi la Fondazione MaXXi che, attraverso questa esposizione, è stata in grado di concepire un percorso che offre al pubblico un'esperienza capace di valorizzare creatività, design e identità culturale, legati a un prodotto che ha saputo conquistare il mondo".

"Questo progetto - sottolinea Chiara Bertini, curatrice MaXXi - nasce da uno stimolante lavoro di ricerca di un vasto archivio. Per raccontare un’icona a cui tutti associano dei ricordi abbiamo deciso di dare rilievo al pubblico invitandolo a sorprese poetiche durante l’opening e a prendere del tempo condiviso per lasciare una traccia creativa nel 'mondo Nutella' per celebrare i suoi 60 anni". Il percorso espositivo si apre con la rappresentazione grafica del luogo dove tutto ha avuto inizio, ancor prima degli anni Sessanta, nella pasticceria che ha visto nascere l’intramontabile Nutella. Attraverso una timeline dettagliata, che accompagna il visitatore lungo il percorso espositivo, si ripercorre la sua storia, evidenziando alcuni momenti salienti dell’azienda Ferrero, un viaggio che comincia nel 1923, quando Pietro Ferrero apre la sua prima pasticceria a Dogliani (Cn), a soli 25 anni. Dagli anni Quaranta iniziano le prime sperimentazioni della ricetta, ancora lontana dalla crema che conosciamo oggi e allora chiamata Pasta Gianduja. Sarà poi il 1964 l’anno ufficiale della nascita di Nutella, con la vendita del primo vasetto. La mostra espone le varie edizioni degli iconici vasetti che si sono susseguiti nel tempo, per poi dare spazio alle curiosità tra citazioni, film, rappresentazioni teatrali, esposizioni, oggetti di design fino ad arrivare alle presenze di Nutella sui nuovi media che favoriscono la diffusione in tutto il mondo.

Il viaggio nel mondo Nutella è realizzato con le illustrazioni di Francesca Gastone, di cui al centro della mostra si può ritrovare un grande wallpaper dedicato ai 'brandlovers' di tutti i tempi. Non mancano le sorprese con la scultura Machine à tartiner, la macchina ideata da Henri Gallot-Lavallée, che spalma la Nutella con precisione, per “arrivare ad un solo unico obietivo: la creazione della più bella tartina che si possa sognare”. Si giunge al cuore della mostra, nello spazio centrale, dove il visitatore è invitato ad immergersi in un’esperienza sensoriale unica: l'aroma di Nutella che avvolge l'ambiente rievocando l’esperienza in fabbrica. Il percorso espositivo offre anche un momento di coinvolgimento grazie alla presenza della box N-U-TELL-A STORY e alla parete interattiva, sulla quale i visitatori possono lasciare il proprio segno, scolpendo un ricordo personale.

L’Ufficio Educazione propone inoltre un ciclo di laboratori per famiglie con bambine e bambini dai 6 agli 11 anni. Dopo un divertente percorso all'interno della mostra per scoprire gli oggetti creati attorno alla mitica crema spalmabile, adulti e bambini progetteranno il loro oggetto incredibile, come un cucchiaio per assaporare gocce di pioggia oppure un barattolo per conservare momenti felici. Appuntamento alle ore 16.30 del 6 gennaio, 9 febbraio, 2 marzo, 20 aprile (info su maxxi.art).

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Cultura

La Biennale di Venezia porta in scena il Commento al...

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Il testo del mistico Meister Eckhart con un progetto speciale dell'Archivio Storico in scena al Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco

La Biennale di Venezia porta in scena il Commento al Vangelo di Giovanni

La Biennale di Venezia presenta il progetto speciale dell'Archivio Storico "Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem" (Commento al Vangelo di Giovanni) di Johannes Eckhart (1260 - 1328 ca.), il teologo e mistico domenicano noto come Meister Eckhart: andrà in scena da mercoledì 5 marzo a domenica 9 marzo 2025 e in replica da martedì 11 marzo a sabato 15 marzo (ore 21.30).

Il progetto porta in scena il Commento al Vangelo di Giovanni al Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco, l'atrio del monumentale complesso cinquecentesco oggi noto come Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo, con gli attori Federica Fracassi, Leda Kreider, Dario Aita insieme al Coro della Cappella Marciana sotto la guida del maestro Marco Gemmani. Drammaturgia e regia sono a cura di Antonello Pocetti e l’ideazione scenica di Antonino Viola, che per la Biennale avevano già firmato a gennaio il "Prometeo" di Nono, mentre le immagini video sono progettate da Andrew Quinn e la diffusione del suono affidata a Thierry Coduys.

Afferma Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia: "La parola fa il mondo, nella parola l'umanità si rivela, con la parola il destino di tutti si restituisce all’Eterno. Il progetto speciale che la Biennale di Venezia dedica all'Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem di Mastro Eckhart pone attenzione al verbo, che di tutto è origine, per farne ascolto. La parola è ciò che vi è di più certo nell’impasto umano e il dare senso al mondo – nella storia lunga e nascosta della vita – è l’esercizio tutto di vertigine che Eckhart forgia in una direzione che oggi sperimenta un fatto d’arte: un risuonare del verbo nella carne, nella voce e nell’azione scenica".

"Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem" è la realizzazione scenica del commento al "quarto vangelo", opera del magister sacrae theologiae Johannes Eckhart, il cui pensiero rappresenta uno dei momenti più alti del misticismo occidentale, destinato a riverberarsi fino a noi dopo un lungo oblio.

"Maestro di vita e non solo di dottrina" come lo chiamerà Heidegger, Meister Eckhart sceglie di commentare il più personale dei quattro vangeli, quello scritto da Giovanni, “il discepolo che Gesù amava”. Destinato ad essere il più influente dei vangeli, rispetto ai cosiddetti sinottici di Matteo, Marco, Luca, il vangelo di Giovanni è l’unico a mettere in luce complessità ed enigmaticità del pensiero di Gesù. La cui forza è nella parola, a partire dall’incipit - In principio era il Verbo – cui Meister Eckhart dedica gran parte del suo Commento e destinato a infinite interpretazioni. Il Vangelo di Giovanni, nella lettura di Meister Eckhart è “il vangelo del Logos”, di “Dio come pensiero puro”, come spiega Marco Vannini.

E’ nel luogo per eccellenza destinato alla “cura”, in cui da secoli charitas e cultura si parlano attraverso il servizio delle due più importanti istituzioni “laiche” medievali veneziane, la Scuola Grande di San Marco e l’Ospedale di San Lazzaro dei Mendicanti, oggi denominato Civile, che si svolgeranno i dieci appuntamenti illuminati dalle scritture del teologo e mistico tedesco Meister Eckhart, "Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem".

Pensato in dialogo con il particolarissimo spazio architettonico e artistico, la struttura scenica ideata da Antonino Viola abbraccia l'atrio in tutta la sua ampiezza con una architettura lignea rettangolare leggermente sopraelevata che allude alla schola cantorum medievale per raccogliere insieme la comunità del pubblico, degli attori e del coro. Tutt’attorno alle pareti corre invece una leggera armatura metallica per le proiezioni video concepite dall’artista e computer graphic Andrew Quinn. Curato dal regista e drammaturgo Antonello Pocetti, Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem affronta in cinque serate cinque dei temi sviluppati dal magister domenicano in quella che è considerata la sua massima opera in lingua latina.

Il percorso attraverso il Commento ha inizio con il Logos, ossia la ricerca di una verità illuminata, mercoledì 5 marzo; poi sarà la volta dell’Essere, inteso come uno e molteplice (Padre, Figlio, Spirito Santo), abbracciando anche la figura delineata da Eckhart dell’uomo giusto, giovedì 6 marzo; venerdì 7 marzo al cuore della discussione sarà l’Amore, forza generatrice di vita, verità e bene; il dualismo bene/male dominerà la serata di sabato 8 marzo, per finire, domenica 9 marzo con la dialettica anima/corpo.

Ogni sera la messa in scena sarà introdotta da uno scrittore o da un filosofo diverso invitato a riflettere sul tema della serata, che troverà poi espressione viva nei brani del Commento recitati - parte nel latino originale e parte in italiano da importanti autori-interpreti della nostra scena teatrale e cinematografica: Federica Fracassi, appena vincitrice di cinque premi Ubu per il teatro, Leda Kreider, diretta dai più bei nomi della regia italiana ed europea, Dario Aita, reduce dal film Parthenope di Paolo Sorrentino. Intrecciate a quelle degli attori, con il fondamentale apporto della diffusione del suono di Thierry Coduys, le voci del Coro della Cappella Marciana impegnate nel canto gregoriano sui testi liturgici del vangelo giovanneo, sotto la direzione del Maestro Marco Gemmani. Al centro la parola – sacra, mistica, critica – tutt’attorno il pubblico, avvolto dalle voci degli attori e dei cantori marciani. Il progetto "Expositio Sancti Evangeli secundum Iohannem" di Meister Eckhart si propone come un’opera immersiva che riplasma lo spazio unico dell'Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo.

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