Infermieri, ‘garantire massima partecipazione a elezioni ordini provinciali’
L'invito della Fnopi: "Elezioni trasparenti, pluralismo garantito, tutela diritti degli infermieri alla scelta della rappresentatività a livello territoriale"
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) prende le distanze da ogni forma di strumentalizzazione del percorso elettorale che sta interessando i propri Ordini provinciali e interprovinciali giunti a fine mandato, al fine di assicurare il controllo e la verifica della regolarità delle procedure in corso. In una circolare inviata ai 102 Ordini delle professioni infermieristiche - riporta una nota - la Federazione sottolinea che il Ministero ha sollecitato, così come già aveva fatto la Federazione in una circolare precedente, tutti gli Ordini Sanitari che stanno per aprire la stagione elettorale al rigoroso rispetto delle norme e dei regolamenti in materia, in modo da assicurare uno svolgimento delle operazioni elettorali improntato a garantire la massima partecipazione dell'elettorato passivo e attivo.
Dopo le numerose segnalazioni ricevute di presunte irregolarità su cui la Federazione sta rispondendo in punta di diritto - si legge - a cui spesso hanno fatto eco anche ricorsi ai Tar, la Fnopi ribadisce che i Consigli direttivi possono essere sciolti qualora si configurino gravi violazioni della normativa vigente: il mancato rispetto delle disposizioni in materia elettorale potrebbe quindi dar luogo all'attivazione delle procedure per il commissariamento degli Ordini stessi.
Gli Ordini delle professioni infermieristiche sono infatti chiamati, per legge - conclude la nota - a tutelare gli interessi pubblici e in tale direzione è fondamentale che sia esercitata la propria azione amministrativa e politica. La Fnopi, in quanto ente sussidiario dello Stato, con funzioni di indirizzo e coordinamento nei confronti degli Ordini territoriali, continuerà quindi a seguire con la massima attenzione, insieme al ministero della Salute, la tornata elettorale per il rinnovo degli organi dei propri Ordini provinciali e interprovinciali giunti a fine mandato.
Salute e Benessere
Crevani (Sanofi): “Scienza e politica unite in...
Sul paper: "Grazie alle 16 raccomandazioni rapido passaggio da fase pilota in 4 regioni a nazionale"
"Siamo molto orgogliosi di aver contribuito e supportato la realizzazione di questo White paper che ha avuto l'obiettivo di riunire un gruppo di persone che sono fra i più importanti esperti nel campo del diabete di tipo 1, passando dalla pediatria all'endocrinologia. Oltre al comparto scientifico, anche quello politico ha tanto spinto per l'attuazione in Italia di questa legge sullo screening". Così Alessandro Crevani, General Manager Business Unit General Medicines Italy & Malta di Sanofi, alla presentazione del documento 'Screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia', oggi a Roma, ricorda che "l'obiettivo del paper era di sviluppare delle raccomandazioni pratiche, che in realtà sono 16, per passare velocemente da quello che è la fase pilota propedeutica, che oggi si realizza in 4 regioni - Lombardia, Marche, Campania e Sardegna - allo screening nazionale, che noi ci auguriamo avvenga, grazie anche a queste raccomandazioni, in modo più omogeneo possibile in tutte le regioni, senza differenze".
La scelta di prevedere lo screening pediatrico delle due patologie, diabete e celiachia, "non è casuale - spiega Crevani - Entrambe possono essere identificate precocemente attraverso l'espressione di autoanticorpi, il che significa che, con un solo prelievo, è possibile intercettare più patologie. Si tratta di due condizioni con caratteristiche e impatto diverso, anche con rischi diversi, ma sono due malattie che sono portate ad avere l'espressione di autoanticorpi e, quindi, conviene testarle in un unico momento da parte del pediatra".
Salute e Benessere
Buzzetti (Sid): “In fase precoce ritardare diabete...
L'esperta alla presentazione del paper sullo screening pediatrico: "Speranza prevenire la malattia"
"E' un momento epocale. Dopo anni e anni di tentativi di aggiungere qualcosa alla terapia insulinica, la possibilità di intervenire in una fase precoce della malattia è importantissima. Anche solo ritardare l'esordio della malattia di un solo anno ha un notevole impatto sulla qualità della vita del paziente, in quanto si evitano le eventuali complicanze legate alla patologia, alla quotidianità della terapia insulinica e si riduce il numero di controlli". Così Raffaella Buzzetti, presidente eletto della Società italiana diabetologia (Sid), partecipando al convegno per la presentazione del White paper 'Screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia', oggi a Roma, spiega l'importanza dello screening sottolineando che, "in futuro, la speranza è quella di prevenire la malattia".
Come presidente della società scientifica, Buzzetti assicura il "forte impegno nei prossimi anni anche per cercare di riconoscere la malattia già in una fase molto più precoce rispetto alla diagnosi clinica e poter seguire i soggetti a rischio, consentendo loro di effettuare con esenzione le varie analisi. Cercheremo - conclude - di instaurare un dialogo attivo e sinergico con i vari interlocutori amministrativi per permettere di riconoscere gli stadi precoci della patologia e migliorare la qualità della vita sia dei pazienti pediatrici che di quelli in età adulta".
Salute e Benessere
Mulè: “Italia prima al mondo su screening di diabete...
Il vicepresidente della Camera: "Indagine su 4 regioni dimostra efficacia della misura"
"Grazie alla legge 130 approvata esattamente un anno fa dal Parlamento, oggi abbiamo i primi dati sul programma nazionale di screening per rilevare la predisposizione genetica al diabete di tipo 1 e alla celiachia. Il progetto pone l'Italia al primo posto al mondo nello sviluppo di un programma di screening sicuro e non invasivo" per le patologie. Così Così Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati, nel corso del convegno 'Screening pediatrico per diabete di tipo 1: nuove raccomandazioni per l'implementazione a livello nazionale', che si è tenuta oggi a Roma.
"Le indagini svolte a campione che hanno coinvolto 4 regioni per l'avvio del progetto di screening su base nazionale - spiega Mulè - dicono, aldilà di ogni ragionevole dubbio, come grazie allo screening siano stati intercettati numerosissimi casi destinati altrimenti a essere sconosciuti, con conseguenze probabilmente gravi o gravissime per gli interessati. Per esempio, nel caso di diagnosi tardiva di diabete di tipo 1 può svilupparsi una condizione nota come chetoacidosi, che è una patologia che porta in modo molto repentino all'accesso al pronto soccorso e che ha esito potenzialmente fatale. Si tratta della conferma del valore dell'iniziativa che pone il nostro Paese all'avanguardia nell'attività di prevenzione per due patologie sempre più diffuse nella popolazione pediatrica. Grazie all'operato dell’Istituto superiore di sanità, assieme al ministero della Salute, i medici pediatri e le associazioni di pazienti, si è compiuto questo primo passo. Stiamo percorrendo la strada giusta - conclude - continueremo a lavorare con la stessa determinazione per raggiungere nuovi obiettivi".