Trump: “Ho stravinto, Harris vuole un altro dibattito perché ha perso”
L'ex presidente: "Il mio miglior dibattito in assoluto, i moderatori sono stati scorretti"
"Ho vinto il dibattito. Ed era 3 contro 1". Donald Trump non ha dubbi: si considera il netto vincitore del dibattito televisivo con Kamala Harris. L'ex presidente e l'attuale vicepresidente si sono confrontati nel dibattito moderato dalla Abc e trasmesso da Philadelphia. "E' stata una grande serata. Penso sia stato il mio miglior dibattito in assoluto, considerando in particolare che era 3 contro 1", scrive sul social Truth accusando di parzialità i due giornalisti di Abc News, Linsey Davis e David Muir, che hanno ripetutamente corretto le affermazioni del candidato repubblicano. "La gente dice che è stata una grande vittoria", aggiunge Trump che pubblica i risultati di alcuni sondaggi relativi al dibattito: tutte le rilevazioni citate nei post attribuiscono una vittoria schiacciante all'ex presidente nel confronto tv.
"E' stato il mio miglior dibattito che io abbia mai fatto. I sondaggi sono ottimi, con risultati schiaccianti", ribadisce Trump ai cronisti dopo il dibattito. Harris "vuole un altro dibattito perché è stata battuta. Non so se ne faremo un altro... I sondaggi sono ottimi, al di là di questo... E' stata una serata interessante, una grande serata. I moderatori sono stati molto scorretti, è stato un 3 contro 1. Ma nonostante questo, è stata una grande serata. Sapevo che i moderatori sarebbero stati pessimi, questo è il peggior network e lo è sempre stato. Harris ha chiesto subito un secondo dibattito perché ha perso. Non penso che lei sia andata bene, non ha protetto il suo candidato vicepresidente e ha preso le distanze da Biden: credo sia una cosa grossa".
Ultima ora
Attacco hacker manda in tilt ‘pager’ Hezbollah,...
Un sospetto attacco informatico ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi apparecchi tecnologici utilizzati come cercapersone senza fili. Israele sarebbe riuscito a violare i sistemi di comunicazione dell'organizzazione sciita
Un sospetto attacco hacker ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi 'pager', apparecchi tecnologici utilizzati come cercapersone senza fili, appartenenti a miliziani di Hezbollah. Lo riferiscono diversi media arabi, ma anche israeliani, precisando che lo Stato ebraico sarebbe riuscito a violare i sistemi di comunicazione dell'organizzazione sciita. Le esplosioni dei 'pager' si sono registrate in diverse zone di Libano, in particolare a Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella zona meridionale di Beirut. L'emittente al-Hadith, legata ad al-Arabiya, parla di "70 feriti", mentre altre fonti arabe sostengono che i feriti siano addirittura "centinaia".
Salute e Benessere
Dopo lesione parte del cervello si addormenta:...
Lo studio: "Le onde lente post-lesione possono essere modulate, ottimizzando così le strategie di riabilitazione e promuovendo il recupero"
Uno studio italiano, finanziato dall'Ue, getta nuova luce su quello che succede dopo una lesione cerebrale: una parte del cervello si addormenta, quindi riuscire a 'risvegliare' le zone dormienti migliorerebbe l'efficacia degli interventi di riabilitazione. Il lavoro, pubblicato su 'Nature Communications', è firmato da medici e scienziati internazionali coordinati da Marcello Massimini, docente di Fisiologia all'università Statale di Milano, e integra dati di letteratura con le prime evidenze emerse dal progetto Nemesis (Neurological Mechanisms of Injury and Sleep-like cellular dynamics), vincitore nel 2022 di un Synergy Grant da oltre 10 milioni di euro del Consiglio europeo della ricerca (Erc).
Lo studio suggerisce che parte dei deficit funzionali conseguenti a un danno strutturale al cervello, di tipo ischemico, emorragico o traumatico, è dovuta al fatto che zone di corteccia cerebrale adiacenti o connesse alla lesione cadono in uno stato simile al sonno, mentre il paziente è sveglio. "Le conseguenze delle lesioni cerebrali focali vanno ben oltre il danno causato direttamente dalla perdita dei neuroni", spiega Massimini. "Già nel 1914", ricorda, il neurologo "Constantin Von Monakow aveva intuito come i sintomi neurologici potessero dipendere in larga misura da un effetto a distanza del danno locale sull'attività di aree cerebrali lontane. Questo è un dato rilevante - sottolinea il docente - perché mentre è difficile riparare il danno strutturale, le alterazioni funzionali delle reti cerebrali possono in principio essere corrette". Dopo un secolo l'ipotesi di Von Monakow è stata confermata da registrazioni effettuate con moderne tecniche di neuroimaging: una lesione focale al cervello si associa ad alterazioni diffuse dei network cerebrali e queste alterazioni funzionali spiegano la sintomatologia. Tuttavia, i meccanismi neuronali di queste alterazioni non erano noti.
Nel nuovo studio - riferiscono da UniMi - gli autori sono ripartiti da una nozione antica e un po' dimenticata, quella della presenza di onde elettroencefalografiche lente, simili a quelle del sonno, nell'area della lesione. Rivedendo tale osservazione alla luce di recenti indagini elettrofisiologiche, emerge chiaramente che queste onde riflettono l'intrusione di dinamiche corticali simili a quelle del sonno durante la veglia. Nel loro lavoro i ricercatori illustrano come queste dinamiche vengono generate e come possono portare a una disgregazione dei network cerebrali e a deficit comportamentali. Infine, delineano uno scenario in cui "le onde lente post-lesione possono essere modulate per 'risvegliare' parti del cervello che si sono 'addormentate', ottimizzando così le strategie di riabilitazione e promuovendo il recupero".
Ultima ora
Case popolari, la proposta della Lega: priorità a chi vive...
L'obiettivo è "premiare chi ha scelto di stabilirsi in un'area"
La Lega ha presentato una proposta di legge per cambiare i criteri di assegnazione degli alloggi pubblici, dando la priorità a chi risiede da più tempo all’interno della Regione di residenza. "Se due persone hanno lo stesso punteggio per ottenere una casa, quella sarà data a chi vive da più tempo nella Regione, considerando gli ultimi dieci anni", sottolinea il deputato Gianangelo Bof, primo firmatario della proposta. "Una scelta di buonsenso -prosegue- che ha come obiettivo quello di premiare chi ha scelto di stabilirsi in un’area e viverla".