Cerimonia di avvicendamento del Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia. Alla presenza del Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Angelo Michele Ristuccia, e delle massime autorità civili e militari della Sicilia, il Generale di Corpo d’Armata Maurizio Angelo Scardino, all'interno delle Real Scuderie di palazzo dei Normanni, ha ceduto il comando Al Generale di Brigata Francesco Principe. “Aver prestato servizio in Sicilia è stata un’esperienza entusiasmante, che mi ha consentito di sentirmi parte viva di una collettività straordinaria e di godere dell’atmosfera che si respira in questa terra bellissima, con i suoi paesaggi e il suo patrimonio artistico, architettonico e culturale. Ho avuto a disposizione una squadra coesa ed affiatata di professionisti che offrono il loro diuturno e generoso impegno per assicurare, al meglio delle proprie possibilità, l’assolvimento dei compiti istituzionali, fornendo il proprio contributo allo straordinario sforzo sinergico delle Istituzioni presenti sul territorio”, ha sottolineato il Generale Scardino ringraziando, con commozione, il personale del Comando Militare Esercito Sicilia per la costanza e l’impegno dimostrati durante il proprio periodo di comando. Rivolgendosi alle numerose autorità presenti ha aggiunto: “Cooperare con Istituzioni di ogni livello, con l’operosità dei privati, con la cittadinanza attiva è stata la mia stella polare. Confido che questo clima fiducioso e fattivo possa caratterizzare sempre le relazioni tra coloro che hanno l’onore e l’onere, o la semplice buona volontà di operare per il bene della collettività”.
Il Generale Ristuccia, nel corso del suo intervento, ha ricordato la "lunga e brillante carriera del Generale Scardino, sempre protagonista nei vari incarichi di comando e di staff ricoperti negli anni, sia in Italia che all’estero, ringraziandolo per la passione, la generosità e il contagioso entusiasmo con il quale ha affrontato le continue sfide alla guida del Comando Militare Esercito Sicilia, fornendo, in ogni occasione, il suo fondamentale contributo, ampiamente testimoniato dall’affetto e dalla stima dei numerosi presenti alla cerimonia".
"Il Comando Militare Esercito "Sicilia" è l'interfaccia dell’Esercito con le Istituzioni civili, militari e religiose sul territorio, oltre che con enti, organizzazioni e popolazione locale, cura l'immagine dell'Esercito, ne potenzia le capacità, incentiva il reclutamento e il ricollocamento nel mondo del lavoro dei militari congedati ed espleta le funzioni di supporto al benessere del personale e delle famiglie dei militari siciliani".
Cronaca
Totò Schillaci ricoverato, condizioni peggiorano
L'ex calciatore ricoverato all'ospedale Civico di Palermo
Si sarebbero aggravate le condizioni dell'ex calciatore palermitano Totò Schillaci ricoverato nel reparto di Pneumologia dell'ospedale Civico. Nei giorni scorsi i medici che stanno assistendo il 59enne ex attaccante di Juventue e Inter avevano parlato di un leggero miglioramento ma nelle ultime ore le condizioni del bomber della Nazionale ai Mondiali di Italia '90 sembra siano peggiorate. In passato Schillaci è stato operato per un cancro al colon e al retto.
Cronaca
Influenza, medici Roma: “Con ministero Salute...
Magi: "Per tutelare la salute di tutti"
E' in arrivo l'influenza stagionale e "anche i medici dovranno vaccinarsi. Su questo tema c'è l'invito del ministero della Salute, oltre che dell'Ordine, affinché tutti i professionisti sanitari si sottopongano a vaccinazione proprio per cercare di non sguarnire il già scarso personale nel Ssn, e quindi le attività di assistenza all'interno di ospedali, pronto soccorso e ambulatori". Così all'Adnkronos Salute il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
"Se il medico si ammala in condizioni di carenza di personale, anche il paziente per avere una prestazione sanitaria si troverà in difficoltà - fa notare Magi - Quindi l'invito alla vaccinazione è rivolto a tutti i medici e professionisti sanitari". "Purtroppo - osserva - alcuni camici bianchi sono contrari alla vaccinazione. Ma il medico deve sempre dare il buon esempio, condividendo con i pazienti le informazioni corrette sulla vaccinazione al fine di tutelare la salute di tutti. Se non lo fa perde la fiducia del paziente", conclude Magi.
Cronaca
Sanità, medici Roma: “Carenza personale e...
Magi: "A Roma il 10% dei medici italiani, quindi nel nostro Paese in 15mila, abbandonano ogni anno il Ssn per Gb, Usa, Israele e Paesi arabi"
"Carenza cronica di personale, insicurezza, ricorso alla medicina difensiva per evitare contenziosi con i pazienti. Questi i principali problemi che assillano i medici italiani tanto da voler abbandonare il Servizio sanitario nazionale. Solo a Roma, dove lavora circa il 10% di tutti medici italiani, ogni anno gettano la spugna in 1.500. Il che vuol dire che in Italia ogni 12 mesi sono 15mila i camici bianchi che per le stesse ragioni fanno richiesta per andare a lavorare all'estero. Tra le mete preferite Gran Bretagna, Stati Uniti e Israele". Lo afferma il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sullo stato di salute del Ssn.
I nostri medici lavorano sempre peggio, "si ritrovano in una situazione molto difficile in questo periodo. Chiaramente molto è dovuto alla carenza cronica di personale, di struttura, di sicurezza sul posto di lavoro - spiega Magi - e direi anche poca serenità per il clima nel quale devono lavorare tra violenze, pressioni quotidiane e denunce. Quindi operano in condizioni non favorevoli e questo purtroppo si ripercuote sui pazienti. Per tale motivo noi cerchiamo di far capire a tutti quanti che il medico sta sul posto di lavoro, in pronto soccorso, nei reparti, nei laboratori, solo per curare i pazienti".
La spia di questo malessere "è la scelta di abbandonare il Ssn per andare all'estero, per motivi economici e di possibilità di carriera". Quello di Roma, con 48mila medici, "è l'Ordine più grande d'Europa - sottolinea Magi - Ogni anno registriamo un dato: circa 1.500 tra medici giovani e più anziani chiedono di poter andare a lavorare all'estero. La maggioranza dei giovani sceglie Paesi quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele. I colleghi più avanti con gli anni e ai quali manca poco per la pensione, invece, optano per i Paesi arabi. Per i medici giovani un altro motivo a spingerli a lasciare l'Italia è che in questi Paesi non esiste il reato penale per l'atto medico".