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San Siro non è ristrutturabile. Tutti contro il sindaco Giuseppe Sala

Stop ai due stadi di Rozzano e San Donato, si torna alla seconda arena nei pressi di San Siro

 - Fotogramma

I due stadi di Rozzano e San Donato per Inter e Milan non si faranno più. Si torna al vecchio progetto del 2019 di realizzare una nuova arena nelle vicinanze di San Siro. È questo l'esito dell'incontro avvenuto questa mattina tra il primo cittadino milanese, Giuseppe Sala, e i vertici di Inter e Milan. Le due squadre hanno svolto lunghe analisi di fattibilità tecnico-economica rispetto all'ipotesi di ristrutturare il Meazza, ma la conclusione è stata che l'arena "non è ristrutturabile, o per lo meno a costi accessibili" ha affermato il sindaco, dopo la riunione a Palazzo Marino. Le squadre "non considerano l'ipotesi San Siro fattibile" a differenza di come si era pensato negli ultimi mesi e la proposta che è tornata sulla cresta dell'onda "è di tornare all'idea di un nuovo stadio nell'area del Meazza". Quale futuro resta per San Siro? "Ad oggi ne ipotizziamo la vendita" prosegue Sala, sottolineando come le società "dovranno agire con tempi stretti". Ma per fare ciò dovranno presentare a breve un progetto che contenga il nuovo stadio e una rifunzionalizzazione di quello già presente. Inter e Milan hanno avanzato tre richieste: conoscere qual è il valore di San Siro e delle aree adiacenti, su cui l'amministrazione sta aspettando una prima valutazione da parte dell'Agenzia delle Entrate perché "non ci sia intenzione di speculare su quel valore"; capire in dettaglio quanto e come incide il vincolo della soprintendenza in ottica di cambio di proprietà (in merito al quale si svolgerà un incontro a riguardo la prossima settimana) e infine, i tempi per l'operazione ovvero "partendo da oggi quali sono le tempistiche da qua al momento in cui le società potranno diventare proprietari dello stadio e dell'area". "La nota positiva è che non si riparte da zero, ma da una serie di atti già fatti e da un'espressione precisa del Consiglio comunale" ha sottolineato Sala.

A rispondere alle dichiarazioni del sindaco sono le opposizioni con il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, Riccardo Truppo, che si domanda "chi risponderà politicamente dei tanti anni persi" dalla città per questo progetto, sottolineando come "il progetto La Russa, da sempre sostenuto e fortemente voluto da tutta Fratelli d’Italia è tra i migliori progetti che si possono intraprendere e che vanno portati avanti". La Lega parla invece di "ennesima figuraccia" del sindaco "che si è sempre dichiarato ottimista sulla possibile ristrutturazione dello stadio da parte delle due società". "Siamo tornati al punto di partenza - aggiunge il segretario provinciale del Carroccio Samuele Piscina - e Sala porta a casa un'altra sconfitta politica e amministrativa". Giunge poi come una sorpresa al gruppo di Europa Verde in Consiglio comunale l'affermazione del sindaco che indica la proposta come "un'espressione molto precisa del volere del Consiglio Comunale" visto che la proposta di Milan e Inter sulla realizzazione di una nuova arena vicina allo stadio di San Siro "era stata sostanzialmente bocciata dalla politica milanese, sindaco compreso". "Troviamo fuori luogo - proseguono gli esponenti di EV Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara - i riferimenti al rigetto della proposta di referendum, una scelta dell'Amministrazione che abbiamo sempre ritenuto sbagliata. Il fatto che il sindaco la citi come elemento coerente dell'espressione della volontà del Comune rafforza i sospetti che il voto dei cittadini sia stato impedito per un'arbitraria volontà politica: un fatto che sarebbe grave".

Perplessità sulla decisione proviene anche da alcuni membri del consiglio regionale, con il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco, che afferma come la posizione espressa oggi dalle proprietà dei club è egoistica e sembra non tenere conto del legame di Inter e Milan con l’impianto e con la città". "Ci aspettiamo che Comune di Milano e Regione Lombardia si schierino a difesa degli interessi dei cittadini e neghino l’autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti" conclude Di Marco.

Il disappunto per l'esito dell'incontro è dilagato anche al di fuori delle mura di Palazzo Marino, con i rappresentanti dei comitati fermamente convinti delle loro posizioni da sempre contrarie alla "vecchia" soluzione. “Noi non vogliamo due stadi, vorremo una riqualificazione in chiave verde dell’area anche perché c’è un problema di disturbo della quiete pubblica ogni volta che c’è un evento”. Bastano poche parole a Silvana Gabusi dell’associazione “Gruppo Verde San Siro” parlando con Adnkronos per fare il punto alla luce di quanto affermato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo l’incontro con i vertici di Inter e Milan. L’incontro a Palazzo Marino si è infatti concluso con la decisione di prendere in considerazione la costruzione di una nuova arena nelle vicinanze di San Siro, abbandonando la soluzione dei due stadi a Rozzano e San Donato. “Già le strutture esistenti – l’ippodromo La Maura, quello di San Siro e il Meazza – provocano molto disturbo a noi cittadini, cosa succederebbe con una nuova costruzione ancora più vicina alle case?” si chiede Gabusi.

Insoddisfazione anche da parte di Luigi Corbani del comitato “Sì Meazza” che parla di “gioco sporco fin dall’inizio per una cosa inconcludente”. L’esito dell’incontro di questa mattina “dimostra che quelli di San Donato e Rozzano sono stati annunci vuoti” e che il vero obiettivo “è sempre stato un secondo stadio, vicino a San Siro” attacca Corbani. Per il comitato è mancata una vera interlocuzione con i cittadini, Corbani inoltre recrimina all’Amministrazione di non aver voluto investire in altre zone, come ad esempio le aree industriali dimesse di Sesto San Giovanni “che sono già pronte”.

Ma anche fuori Milano la notizia non è stata accolta nel migliore dei modi. Al momento si tratta di “annunci propagandistici” senza nulla di concreto secondo la legale del comitato “No Stadio di San Donato Milanese”, l’avvocato Ilaria Battistini. “Ovviamente ci auspichiamo che lo stadio non verrà più realizzato e che il sindaco di San Donato faccia un passo indietro, visto che è già stato posto in essere un accordo di programma” aggiunge Battistini. Al momento non risulta nessun atto amministrativo che vieti la costruzione di una nuova arena a San Donato. Una “boutade politica da propaganda” quindi, visto che manca “il ritiro della delibera in autotutela del sindaco di San Donato” in merito. Nel frattempo, il comitato “ha promosso l’impugnazione della delibera davanti al Tar” sottolinea la consigliera comunale di opposizione, Gina Falbo. “L’accordo di programma blocca la città per 18 mesi e la maggioranza dei nostri cittadini non vuole lo stadio – spiega la consigliera -. Le squadre decidano cosa fare, ma è compito dei sindaci chiedere preventivamente alle società come vorranno procedere con il progetto”.

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Sport

Champions, Milan-Liverpool 1-3. Ibra: “Qui comando...

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Rossoneri k.o. all'esordio. Lo svedese alza la voce: "Tutti lavorano per me"

Una fase del match

Il Milan perde in casa per 3-1 contro il Liverpool nel match d'esordio nella Champions League 2024-2025. I rossoneri partono bene ma poi vanno sotto e nella ripresa non riescono a rimettere in piedi la sfida.

La partita

Fonseca per l'esordio opta per tre cambi rispetto alla formazione schierata dall'inizio contro il Venezia, con Calabria che viene preferito a Emerson Royal e Tomori che torna titolare al posto di Gabbia. Poi Morata dal 1' invece di Abraham. Il tecnico del Liverpool, Arne Slot, conferma il suo 4-2-3-1, ma in difesa dà spazio a Tsimikas, e con il trio alle spalle di Diogo Jota, con Gakpo preferito a Luis Diaz. Niente da fare anche per Federico Chiesa.

Rossoneri subito in gol. Al 3' Pulišić si invola sulla destra e scambia con Morata tagliando fuori Tsimikas. Arrivato all'interno dell'area, resiste al ritorno di Mac Allister e incrocia benissimo il destro battendo Alisson sul secondo palo per l'1-0. La gara sembra mettersi in discesa ma Maignan accusa un risentimento muscolare al quadricipite. Il Liverpool sale di intensità e al 17' Jota imbuca per Salah che con il destro calcia fortissimo dall'interno dell'area, colpendo in pieno la traversa. Al 23' arriva il pari degli inglesi: Alexander-Arnold pennella un calcio di punizione perfetto per la testa di Konatè che anticipa sia Tomori che l'uscita non perfetta di Maignan e schiaccia in porta il colpo di testa del pareggio, 1-1.

I rossoneri arretrano e al 26' Diogo Jota calcia a botta sicura sull'uscita di Maignan, ma non trova la porta. Il Milan traballa e al 30' altra doppia occasione per i Reds, prima Gakpo si fa respingere il tiro da Maignan e poi Salah che calcia fortissimo con il sinistro e colpisce la seconda traversa della sua partita. L'egiziano ci riprova di nuovo al 40' ma Maignan respinge ancora in corner. Il Milan capitola al 41': Tsimikas su calcio d'angolo trova la testa di van Dijk, che con un grande stacco batte il portiere del Milan da distanza ravvicinata per il 2-1. Poi in pieno recupero ancora il portiere rossonero salva su Gakpo.

Ad inizio ripresa la musica non cambia e al 48' è ancora Maignan a salvare i rossoneri su Diogo Jota che colpisce a botta sicura, ma viene fermato dall'uscita bassa del portiere. Il Milan prova a reagire e al 59' grandi proteste di Morata per un presunto fallo di Gravenberch nell'area del Liverpool ma per l'arbitro Eskaas non c'è nulla. La squadra di Slot quindi ricomincia a macinare gioco e al 64' arriva un'altra doppia occasione: Szoboszlai si gira e calcia, ma la sua conclusione viene respinta da Torriani, il giovanissimo portiere entrato al posto di Maignan costretto ad uscire per infortunio, poi sulla ribattuta il pallone finisce dalle parti di Tsimikas, che incrocia troppo il tiro.

Al 67' arriva il tris dei Reds: perfetto contropiede con Gakpo che scappa via a Pavlovic, entra in area e appoggia all'indietro per Szoboszlai che di prima deposita il pallone in rete per il 3-1. Il Milan si sistema con il 4-4-2 con Reijnders che arretra la sua posizione vicino a Fofana, mentre Abraham entra per affiancarsi a Morata. Il Milan alza il baricentro e al 73' grande azione personale di Leao, ma Gravenberch respinge in corner. I rossoneri non mollano e all'85' Theo Hernandez recupera un pallone sulla trequarti e calcia dai 20 metri a incrociare ma il pallone esce di poco. Al 97' ultimo squillo con Leao che va via sulla sinistra e calcia fortissimo, colpendo il palo, ma ormai è troppo tardi.

Ibra: "Sono il boss, comando io"

Il match viene preceduto dalle dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, uomo forte in società per decisione della proprietà, ricompare dopo un breve periodo di assenza. "Quando il leone va via, i gatti si avvicinano. Quando il leone torna, i gatti spariscono. Mi sto concentrando sul lavoro, sono stato via per qualche giorno per motivi personali, però sono sempre presente. Si lavora, si pedala", dice a Sky. "Comando io, sono io il boss e tutti lavorano per me. Si lavora in silenzio".

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Sport

Juve-Psv, gol di Yildiz: “Come Del Piero”

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Il talento turco sblocca la gara al 21’

Yildiz e Del Piero

Kenan Yildiz a segno nel match di Champions League oggi tra Juventus e Psv Eindhoven. Il talento turco sblocca la gara al 21' con una prodezza che ricorda i gol realizzati in serie da Alex Del Piero con la maglia bianconera. Esecuzione simile e esultanza identica, con la linguaccia per celebrare la prodezza.

Controllo, destro a giro dal vertice sinistro dell’area e palla in rete con bacio al palo. Un gol alla Del Piero, sentenziano i tifosi su X, con Yildiz che onora la maglia numero 10 indossata per 2 decenni da Pinturicchio.

Il gol di Yildiz, all’esordio assoluto in Champions, ricorda da vicino quello che Del Piero, anche lui alla prima avventura nel torneo più prestigioso, realizzó nel 1995-1996 contro Borussia Dortmund e Steaua.

L'attaccante turco diventa, inoltre, il più giovane juventino a segnare in Champions League all'età di 19 anni e 136 giorni.

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Yildiz, gol alla Del Piero in Juve-Psv

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Il talento turco sblocca la gara al 21’

Yildiz e Del Piero

Kenan Yildiz a segno nel match di Champions League oggi tra Juventus e Psv Eindhoven. Il talento turco sblocca la gara al 21' con una prodezza che ricorda i gol realizzati in serie da Alex Del Piero con la maglia bianconera. Esecuzione simile e esultanza identica, con la linguaccia per celebrare la prodezza.

Controllo, destro a giro dal vertice sinistro dell’area e palla in rete con bacio al palo. Un gol alla Del Piero, sentenziano i tifosi su X, con Yildiz che onora la maglia numero 10 indossata per 2 decenni da Pinturicchio.

Il gol di Yildiz, all’esordio assoluto in Champions, ricorda da vicino quello che Del Piero, anche lui alla prima avventura nel torneo più prestigioso, realizzó nel 1995-1996 contro Borussia Dortmund e Steaua.

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