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Natalità, il pediatra: “Piano Giorgetti importante ma non basta, ecco perché”

"Le detrazioni fiscali a chi fa figli sarebbero un bel segnale, ma la crisi demografica si vince puntando su lavoro, scuole, case e servizi". La ricetta di Italo Farnetani

(Fotogramma)

"E' un'iniziativa importante, un bel segnale", l'idea di agire sulle detrazioni fiscali per far pagare meno tasse a chi fa figli, obiettivo a cui starebbe lavorando il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in vista della Manovra. "Ritengo però sia inefficace per combattere la denatalità". E' una misura che non basta secondo il pediatra Italo Farnetani, che interviene sul tema con l'Adnkronos Salute e propone la sua 'ricetta' contro l'emergenza culle vuote: puntare su lavoro, scuole, case e servizi.

L'analisi del professore ordinario di Pediatria dell'università Ludes-United Campus of Malta parte dagli elementi positivi del 'piano Giorgetti'. "Pensare ad agevolazioni fiscali per i contribuenti con figli è importante per due motivi", spiega. "Innanzitutto è un aiuto economico, che inoltre dimostra una maggiore attenzione al mondo dell'infanzia, talvolta trascurato in passato. E' chiaro che quando le famiglie si allargano - sottolinea il medico - insieme ai figli aumentano le esigenze e i costi. Una volta si diceva che c'erano più 'bocche da sfamare', mentre oggi le spese aumentano a tutto campo. Basti pensare al costo dei libri scolastici, evocato proprio in questi giorni di ritorno sui banchi. Perciò è giusto che la collettività contribuisca ai maggiori bisogni delle famiglie con figli, anche se concentrerei le risorse sulle famiglie a basso o medio reddito, definendo precisi limiti di reddito con opportune proporzionalità e progressività. Il secondo motivo per cui l'iniziativa che Giorgetti avrebbe in mente è importante è politico e sociologico, nel senso che giustamente viene valorizzata la famiglia, che come recita l'articolo 29 della Costituzione è la società naturale. Chi la desidera avrebbe una possibilità concreta di scegliere di averla", ragiona Farnetani.

Fatte queste premesse, per contrastare l'inverno demografico "servono altri interventi", sostiene l'esperto. "La natalità - dice - è uno dei principali indicatori dello stato dell'economia reale di un Paese o di un'area. Lo conferma il fatto che, andando a guardare l'andamento demografico, vediamo che non è uguale in tutto il territorio nazionale, ma è migliore dove ci sono più lavoro, una maggiore possibilità abitativa, servizi sociali e sicurezza socio-lavorativa. Per questo un buon andamento dell'occupazione, associato a un miglioramento delle condizioni generali del reddito delle famiglie", è il primo elemento che per Farnetani "crea una condizione favorevole alla natalità. Non a caso in Italia i genitori hanno sempre deciso, responsabilmente, di concepire un figlio quando ci fossero condizioni lavorative e socio-economiche in grado di garantire un futuro sicuro ai figli e alla famiglia". La certezza di un lavoro innanzitutto, dunque, anche "con la possibilità di un'occupazione a tempo indeterminato, così da non ritrovarsi improvvisamente in difficoltà".

Fondamentale per decidersi a mettere su famiglia è poi "la possibilità di acquistare una casa che fornisca una sicurezza abitativa, così da non ritrovarsi senza alloggio. Perciò - propone ancora il pediatra - bisogna costruire case e agevolare l'accesso ai mutui. Inoltre occorre potenziare servizi sociali che permettano ai genitori di avere dei punti di riferimento sia per la formazione sia per la custodia dei figli: asili nido, scuole dell'infanzia, scuole dell'obbligo distribuite in modo equo sul territorio. Servizi che forniscano gratuitamente anche palestre, piscine, strutture per l'attività ricreativa e sportiva dei figli". Il medico ritiene particolarmente "importante creare asili aziendali. Se non è possibile farlo in tutte le aziende, visto che in Italia prevalgono le imprese familiari o piccole", l'invito è a "facilitare le aziende vicine affinché li attivino".

"Consiglio insomma di destinare una parte delle risorse economiche disponibili per la natalità proprio per la realizzazione di case, asili e centri ricreativi", riassume Farnetani. "E a scuola va potenziato il tempo pieno. Il problema della custodia dei figli non si può risolvere accorciando le vacanze scolastiche - precisa l'esperto - perché le scuole hanno un compito educativo-formativo, non di babysitteraggio. Poi andranno aumentate le opportunità di lavoro agile, di smart working, sia per la madre che per il padre".

L'ultima riflessione del pediatra è sui 'nuovi italiani'. "Nei primi anni 2000 - rammenta - il crollo delle nascite dei bambini italiani veniva compensato dall'aumento dei nati da genitori stranieri. Poi anche loro hanno incontrato le stesse difficoltà dei genitori italiani e sono piombati nell'inverno demografico. Inoltre i genitori stranieri possono contare su meno aiuti dalla famiglia di origine, e ricordiamo quanto i nonni fanno per l'accudimento dei nipoti. Anche per questo vanno potenziati i servizi che ho detto: se sono importantissimi per i genitori italiani, sono a maggior ragione cruciali per quelli stranieri che hanno meno aiuti familiari e spesso anche meno possibilità socio-economiche". L'urgenza di contrastare la denatalità, chiosa Farnetani, "è un motivo in più per concedere ai neonati da genitori stranieri lo Ius soli".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Pescara, minacce a sanitari e danni a ospedale: 14...

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Per tre di loro sospesi i benefici dei quali godevano e ripristinata la misura del carcere

Auto della polizia  - (Fotogramma)

 Individuate e denunciate dalla polizia 14 persone, accusate di aver danneggiato, venerdì scorso, il reparto di oncologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara e minacciato alcuni sanitari. Per tre dei denunciati sono stati sospesi i benefici dei quali godevano ed è stata ripristinata la misura del carcere.

Sulla base delle indagini della squadra mobile, stamattina a Pescara, con l’ausilio degli equipaggi del reparto prevenzione crimine, è stata data esecuzione a tre provvedimenti in carcere dopo la revoca dei benefici concessi dall’ufficio di sorveglianza di Pescara nei confronti di una donna e due uomini.

 

Cosa è successo

Sono state denunciate 14 persone tutte accusate a vario titolo di danneggiamento, minaccia aggravata e interruzione di pubblico servizio. Come ricostruito dalle indagini, entrati con violenza nel reparto di oncologia, avrebbero inveito e minacciato il personale sanitario per la morte di un parente ricoverato e avrebbero danneggiato la struttura, interrompendo il servizio ospedaliero.

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Cronaca

Colpo al crimine, smantellata rete segreta: 51 arresti, uno...

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Operazione Europol ed Eurojust, insieme a forze dell'ordine e autorità giudiziarie di tutto il mondo. Landi (Europol): "Arrestato in Italia figura di primo piano della Sacra Corona Unita"

Nella foto il tenente colonnello Leonardo Landi, ufficiale di collegamento italiano antidroga all'Europol

Europol ed Eurojust, insieme a forze dell'ordine e autorità giudiziarie di tutto il mondo, hanno smantellato una piattaforma di comunicazione crittografata. Come fanno sapere le forze dell'ordine, "la piattaforma, conosciuta come Ghost, veniva utilizzata come strumento per svolgere una vasta gamma di attività criminali, tra cui il traffico di droga su larga scala, il riciclaggio di denaro, episodi di violenza estrema e altre forme di crimine grave e organizzato". Sono 51 gli arresti, uno in Italia.

La direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle, ha dichiarato: “Oggi abbiamo chiarito che, indipendentemente da quanto nascoste pensino di essere, le reti criminali non possono sfuggire al nostro sforzo collettivo. Le forze dell'ordine di 9 paesi, insieme a Europol, hanno smantellato uno strumento che era una rete di salvataggio per il crimine organizzato grave. Questa operazione è ciò per cui Europol è fatta: trasformare la collaborazione in risultati concreti riunendo le persone, gli strumenti e l'esperienza giusti per affrontare ogni aspetto di questa operazione complessa. Il lavoro svolto fa parte del nostro impegno continuo nel combattere il crimine organizzato ovunque operi. Voglio estendere la mia gratitudine a tutti i nostri partner globali che hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa operazione un successo”.

Come funzionava Ghost

Come ricostruiscono le forze dell'ordine Ghost "aveva guadagnato popolarità tra le organizzazioni criminali grazie alle sue avanzate caratteristiche di sicurezza. Gli utenti potevano acquistare lo strumento senza dover dichiarare alcuna informazione personale. La soluzione utilizzava tre standard di crittografia e offriva l'opzione di inviare un messaggio seguito da un codice specifico, il che avrebbe comportato l'autodistruzione di tutti i messaggi sul telefono target".

"Questo permetteva alle reti criminali di comunicare in modo sicuro, evitare il rilevamento, contrastare le misure forensi e coordinare le loro operazioni illecite oltre confine. A livello mondiale, diverse migliaia di persone utilizzavano lo strumento, che disponeva di una propria infrastruttura e applicazioni con una rete di rivenditori ubicati in vari paesi. Su scala globale, circa mille messaggi vengono scambiati ogni giorno tramite Ghost", fanno sapere gli investigatori.

Cinquantuno arresti, uno in Italia

E' stato uno sforzo multinazionale che ha coinvolto nove Paesi quello che ha portato Europol ed Eurojust, insieme a forze dell'ordine e autorità giudiziarie di tutto il mondo, a smantellare la piattaforma di comunicazione crittografata conosciuta come 'Ghost'. Poiché i server sono stati trovati in Francia e Islanda, i proprietari della società si trovavano in Australia e le attività finanziarie erano situate negli Stati Uniti, è stata avviata un'operazione globale contro il servizio telefonico. Lo smantellamento ha coinvolto una serie di raid coordinati e interventi tecnici. Nel corso dell'indagine, 51 sospetti sono stati arrestati: 38 in Australia, 11 in Irlanda, uno in Canada e uno in Italia ritenuto appartenente alla Sacra Corona Unita.

Ulteriori arresti sono attesi man mano che l'indagine avanza. Un laboratorio di droga è stato smantellato in Australia, insieme ad armi, droga e oltre 1 milione di euro in contante sequestrati a livello globale fino ad ora. Per facilitare le indagini sulle attività illecite facilitate da questa piattaforma di comunicazione, è stata istituita presso Europol una Taskforce Operativa (Otf) nel marzo 2022, coinvolgendo autorità di polizia di Australia, Canada, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti.

Questa taskforce, fanno sapere gli investigatori, è stata fondamentale nel mappare l'infrastruttura tecnica globale ed è stata capace di attaccarla identificando fornitori e utenti chiave della piattaforma, monitorando il suo utilizzo criminale e portando a termine lo sforzo coordinato per smantellarla, il tutto sotto la supervisione giuridica dei paesi del Joint Investigation Team (Jit).

Sulla base della cooperazione tra forze dell'ordine, è stato costituito un Jit tra le autorità francesi e statunitensi nel gennaio 2024 con il supporto di Eurojust e Europol. Questa complessa operazione globale è stata possibile grazie alla cooperazione attiva tra i diversi Paesi coinvolti e Europol, che sono stati impegnati nei vari componenti delle attività investigative, inclusi interventi contro organizzazioni criminali ad alto rischio e obiettivi di alto valore, indagini informatiche, analisi delle transazioni in criptovalute, frequenti scambi di intelligence utilizzando i canali sicuri di Europol e dozzine di incontri operativi organizzati in diversi Paesi.

Nel corso dell'indagine, Europol ha inviato esperti in Islanda, Irlanda e Australia. A causa della complessità di questa indagine basata sui dati, diversi team di Europol erano coinvolti con competenze tecniche specializzate, inclusa quella informatica. Un Centro operativo congiunto è stato costituito anche nella sede di Europol durante i giorni di azione, dove rappresentanti dei membri dell'Otf e funzionari di Europol hanno fornito supporto e facilitato il coordinamento delle attività operative simultanee che si svolgevano in tutto il mondo.

Landi (Europol): "Arrestato in Italia figura di primo piano Sacra Corona Unita"

Nel corso della presentazione dell'operazione Europol-Eurojust è emerso l'arresto anche di una persona nel nostro Paese. "L’uomo arrestato in Italia è una figura di primo piano della Sacra Corona Unita" conferma il tenente colonnello Leonardo Landi, ufficiale di collegamento italiano antidroga all'Europol, spiegando che questa organizzazione criminale "è una delle mafie che abbiamo in Italia, meno nota al mondo rispetto alla Mafia siciliana, alla ‘Ndrangheta calabrese o alla Camorra napoletana. L’uomo era ricercato dal 2023, con un ruolo importante nell’organizzazione basata in Puglia. Speriamo - prosegue Landi - che questo sia solo un inizio della cooperazione a livello internazionale fra forze dell’ordine".

"Ciò che l’Italia ha fatto è merito soprattutto dell’Europol – conclude Landi - della linea di comando fra questa agenzia e gli altri membri, insieme alla squadra mobile della Polizia di Stato e al Servizio centrale operativo, guidati dalla Direzione centrale per i servizi antidroga".

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Cronaca

Giornata mondiale Alzheimer, al via campagna ‘Pensaci...

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Video emozionale e informativo per riconoscere i primi sintomi della malattia che interessa circa 600mila italiani

Giornata mondiale Alzheimer, al via campagna 'Pensaci per non dimenticarlo'

E' con l'obiettivo di 'non dimenticarsi' dell'Alzheimer che, a pochi giorni dalla Giornata mondiale del 21 settembre, Lilly, con il patrocinio di Aima, Associazione italiana malattia di Alzheimer, Sin, Società italiana di neurologia, e Sindem, Associazione autonoma aderente alla Sin per le demenze, lancia la campagna di sensibilizzazione 'Pensaci, per non dimenticarlo'. L'iniziativa - presentata oggi a Roma in un incontro di condivisione e di confronto tra rappresentanti del mondo clinico, dei pazienti e delle istituzioni - propone di riscrivere la narrazione corrente della malattia di Alzheimer, favorendo una maggiore consapevolezza dei primi sintomi della malattia così da rendere sempre più frequente una diagnosi precoce, fondamentale per intervenire sulla progressione di malattia e garantire una migliore qualità e aspettativa di vita delle persone che ci convivono. La patologia interessa circa 600mila italiani.

Al centro della campagna un video, per il coinvolgimento di un ampio ecosistema di canali social e digitali, che integra una parte emozionale, basata su brani tratti dal romanzo 'Elegia per Iris' di John Bailey, letti dalla voce dell'attore Luca Ward, in grado di ingaggiare su un piano intimo ed emotivo, e una parte scientifica. Quest'ultima approfondisce in modo chiaro la necessità di consapevolezza dei primi segni di malattia e della presa in carico da parte di esperti medici attraverso le voci di Alessandro Padovani, direttore della Clinica Neurologica dell'Università di Brescia e presidente Sin, Annachiara Cagnin, responsabile del Centro per il declino cognitivo e la demenza della Clinica Neurologica dell'Azienda ospedale-università di Padova e segretario Sindem, e Patrizia Spadin, presidente Aima.

La malattia di Alzheimer, patologia neurodegenerativa debilitante che colpisce prevalentemente il cervello, con una serie di sintomi che coinvolgono sia le capacità cognitive che quelle funzionali, può progredire lentamente nell'arco di 10-20 anni, passando dalla fase preclinica non sintomatica alla demenza grave, con un impatto sempre maggiore sulla vita quotidiana. Le persone che presentano un decadimento cognitivo lieve o una demenza lieve, quando dovute alla patologia, possono essere descritte come individui con una malattia sintomatica precoce. Ricevere una diagnosi all'inizio della progressione della patologia offre a queste persone, ai loro cari e ai medici più tempo per prendere decisioni personali e mediche, nonché la possibilità di modificare alcuni stili di vita e intervenire precocemente.

A livello globale, il numero di persone di età pari o superiore ai 50 anni con malattia di Alzheimer in forma clinica o a rischio di svilupparla si stima essere di circa 416 milioni, ovvero più di una persona su 5 (22%). In Italia si stimano 1 milione di persone con demenza e circa 3 milioni direttamente coinvolte nella loro assistenza. L'Alzheimer interessa circa 600mila di connazionali e ha un onere economico di circa 15 miliardi di euro l'anno. Tuttavia, nonostante la rilevanza di questi numeri, destinati a crescere anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, le persone affette da demenza ricevono una diagnosi accurata e tempestiva in meno del 20% dei casi a causa dell'impreparazione dei sistemi sanitari e dello stigma della malattia che fa ritardare il primo accesso al percorso diagnostico.

"La malattia di Alzheimer inizia spesso con piccoli segni, di cui a volte non è facile accorgersi - afferma Padovani - A volte, soprattutto nelle persone che sono avanti negli anni, questi piccoli deficit non vengono riconosciuti: dimenticare dove si è posteggiata l'auto, attribuire dei nomi diversi alle persone che si conoscono, o anche solo cambiare abitudini. A volte si tratta di segnali subdoli e difficili da intercettare. E' importante non derubricare, o ritenere che tutto questo sia normalmente legato all'invecchiamento, perché può essere il segnale, invece, di una malattia come la malattia di Alzheimer che comporta un peggioramento continuo".

Oggi ci troviamo di fronte a uno scenario inedito. "Per la prima volta la ricerca scientifica sta per fornire soluzioni in grado di interferire con l'andamento della patologia di Alzheimer - osserva Cagnin - Si passa dall'avere a disposizione soluzioni che agiscono sul sintomo cognitivo o comportamentale a trattamenti che possono rallentare la progressione o ritardare l'esordio dei sintomi se utilizzati in una fase precoce di malattia. Per questo è importante, se si avvertono dei segnali di allerta persistenti o ricorrenti, rivolgersi al medico di medicina generale o allo specialista, per avviare anche dei semplici esami che consentano di capire il rischio, lo stato di salute del cervello, l'eventuale diagnosi e, se serve, il trattamento farmacologico di oggi e di domani". In questa realtà "i familiari sono i primi a rendersi conto del cambiamento in atto nelle persone con Alzheimer - aggiunge Spadin - Oggi è importante che la loro attenzione si modifichi, imparando a cogliere non solo i sintomi della malattia, ma anche i primi segnali di deterioramento cognitivo. Questo può condurre a un percorso di accertamento diagnostico che permetterà di avere una vita migliore, più tutelata sia per il paziente sia per il caregiver che lo dovrà seguire e accompagnare negli anni futuri. Anche la nostra società nel suo insieme deve però assumersi il compito, in questo momento, di diventare una sentinella della buona salute di tutti, appoggiando, all'interno delle istituzioni, la costruzione di percorsi di prevenzione e diagnosi. E' giunto il momento che la storia della malattia d'Alzheimer e dei pazienti che ne sono colpiti possa finalmente cambiare".

"Da 35 anni, Lilly è pioniera a livello mondiale nella ricerca di trattamenti e metodi diagnostici per le persone affette dalla malattia di Alzheimer - dichiara Elias Khalil, presidente e amministratore delegato Italy Hub, Lilly - Da quando abbiamo iniziato la ricerca su questa malattia nel novembre 1988, abbiamo investito più di 8 miliardi di dollari, di cui più di 5 miliardi negli ultimi 10 anni, includendo oltre 10mila pazienti in studi clinici, sponsorizzando o co-sponsorizzando 9 studi clinici di fase 3 e altri attualmente in corso. Da oltre 30 anni Lilly non dimentica le persone colpite dalla malattia di Alzheimer, e ha l'obiettivo di riuscire a rendere la malattia un lontano ricordo".

La malattia di Alzheimer "è al centro del nostro impegno come Intergruppo - ricorda la senatrice Beatrice Lorenzin, copresidente Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer - Anche alla luce delle notevoli ricadute dell'Alzheimer non solo sul sistema sanitario, ma sul complessivo sviluppo socio-economico del Paese, è fondamentale potenziare l'identificazione precoce dei pazienti, al fine di ottimizzare l'accesso equo e tempestivo alle cure e garantire la sostenibilità del sistema".

"La garanzia dei più alti standard di diagnosi, accesso e cura - precisa l'onorevole Annarita Patriarca, copresidente Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer - è il target obiettivo di un sistema sanitario che punti a unire efficienza ed efficacia, pur in un comparto in continua evoluzione come quello della tutela della salute. Sono necessari un grande impegno e una collaborazione fattiva tra tutti gli attori coinvolti e migliorare la presa in carico dei pazienti, tramite un maggiore accesso alle novità in ambito diagnostico e tecnologico e alle innovazioni terapeutiche. Rendere possibile l'intercettazione precoce e il trattamento di malattie attualmente senza cura e ad alta prevalenza e disagio sociale come la malattia di Alzheimer è l'obiettivo fondamentale del nostro Intergruppo e su questo il nostro lavoro prosegue ogni giorno con determinazione".

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