Per la spring-summer 2025 un viaggio negli anni Venti e nella storia del marchio con ricordo alla fondatrice Adele
È un racconto emotivo, che intreccia la storia della moda italiana e i ricordi di famiglia, quello che Fendi manda in passerella a Milano per la sua spring-summer 2025. E che parte dalla capostipite Adele, dalla quale tutto è iniziato, nel 1925, fino ad arrivare ai giorni nostri. Sono passati 99 anni dalla fondazione della griffe della doppia F e l’anno prossimo, nel 2025, ricorrerà il centenario. “La collezione racconta le basi di come le donne si vestono oggi e, per molto versi, di come pensiamo vestissero negli anni ‘20 - racconta il direttore creativo delle linee womenswear e couture, Kim Jones -. Il 1925 è l'anno di fondazione di Fendi ma anche della mostra Art Deco a Parigi. Vengono pubblicati ‘La signora Dalloway’ di Virginia Woolf e ‘Il grande Gatsby’ di F. Scott Fitzgerald. C'è modernismo nell'abbigliamento, nel design, nella decorazione e nel pensiero. Abbiamo tenuto conto di questi aspetti, come un amalgama di epoche, stati d'animo e tecniche”.
Le modelle sfilano in una sala completamente bianca, al Superstudio Maxi, con al centro un grande cubo destrutturato, mentre dagli altoparlanti risuonano le note di un pianoforte alternate alle voci delle donne della famiglia Fendi che parlano di Adele, ricordando il suo essere avanguardista e pioniera. “Le piaceva avvicinarsi alla bellezza, per lei la bellezza era diventata fin da bambina uno scopo”. Racconta ancora Anna Fendi: “Mia madre era l’energia della casa, diceva ‘vedete, voi siete come una mano, siete 5 come le dita, siete diverse ma complementari”.
La collezione guarda avanti e indietro alla storia di Fendi e ai ruggenti anni Venti. Parla delle donne di famiglia e del coraggio delle loro scelte, ma è anche universale, perché si rivolge a tutte le donne. Ad aprire lo show un abito nero con frange e decorazioni Art Déco. Giochi di trasparenze e seduzione sono il filo conduttore di tutta la collezione, che mostra la pelle senza risultare mai volgare. Camicie oversize e casacche si accompagnano a capispalla di shearling e abiti da flapper girl che tanto piacerebbero a Zelda Fitzgerald.
Non manca la sartorialità, eccellenza del marchio, come nelle giacche e nei tagli degli abiti. Il grembiule allacciato in vita è all’insegna dell’eleganza utility, i ricami sono estremamente dettagliati e fatti a mano, ma leggeri e collocati sulla t-shirt o su una semplice sottoveste in seta e organza. Le sottovesti da ballerina si portano sopra slingback o scarponcini.
Tutto è leggero, raffinato, persino etereo. Tra gli accessori spicca la borsa ‘Mamma Baguette’ più alta, più larga e più grande. Anche qui un omaggio ad Adele Fendi. “La moda è cultura perché la moda è bellezza. La moda deve rimanere lo specchio della cultura”: le parole risuonano in sala mentre in prima fila siede un’altra pioniera che come Adele ha sfidato le convenzioni dei suoi tempi, l’artista performativa più famosa al mondo, Marina Abramovic. (di Federica Mochi)
Moda
Milano Moda Graduate, i vincitori della decima edizione
L'iniziativa è dedicata alle eccellenze delle scuole italiane
Camera Nazionale della Moda Italiana annuncia i vincitori della decima edizione di Milano Moda Graduate, iniziativa dedicata alle eccellenze delle scuole di moda italiane. I finalisti hanno presentato i propri outfit con una sfilata presso la Sala Cariatidi di Palazzo Reale, tenutasi il 17 settembre scorso, in apertura della Milano Fashion Week. Host della serata è stata Serena de Ferrari. Il premio Camera Nazionale della Moda Italiana è stato vinto alla designer Ioana Nicole Babici dell’Istituto Marangoni.
Il vincitore è stato decretato dalla giuria, presieduta da Renzo Rosso, chairman di Otb, e composta da Carlo Capasa, chairman Cnmi e altre personalità del mondo della moda. Ykk Italia, main partner dell’evento, presente anche per questa edizione con una sezione del progetto dedicata, ha selezionato Andrea Cella di Ied - Istituto Europeo di Design, come vincitore del Ykk Prize. Il vincitore è stato selezionato tra 10 studenti di design delle scuole di moda italiane, a cui è stato richiesto di creare un outfit interamente dedicato agli accessori da chiusura. Il vincitore, premiato da Masahiko Okahara, commercial director Ykk Italia, avrà la possibilità di visitare il Giappone in occasione di un viaggio dedicato alla scoperta della realtà Ykk.
Oltre ai due premi, è stata assegnata una menzione speciale a Tommaso La Sala, di Accademia Costume & Moda. Milano Moda Graduate rappresenta un progetto in cui trovano spazio tutte le professionalità del fashion system. Punto cardine è il percorso di mentoring. Per la settima volta, Camera Nazionale della Moda Italiana offre agli studenti un percorso educational costituito da workshop e consulenze specifiche su vari temi, tra cui sostenibilità e tecniche di produzione, trend e mercati internazionali, merchandising e comunicazione digitale. Tra gli appuntamenti, i workshop con Ykk Italia e TikTok Italy e le visite presso Gucci ArtLab, Casa Zegna, Lanificio Zegna.
Moda
Le città d’Oriente secondo Jil Sander
Per la prossima stagione estiva i direttori creativi Lucie e Luke Meier si ispirano al lavoro del fotografo canadese Greg Girard e ne rileggono l'immaginario
Guardano all'Oriente e alla vita delle grandi metropoli asiatiche Lucie e Luke Meier per la nuova collezione di Jil Sander. Partendo dal lavoro del fotografo canadese Greg Girard, che ha esaminato la trasformazione sociale e fisica nelle più grandi città asiatiche per più di tre decenni, i due direttori creativi si ispirano alle sue stampe fotografiche, ai neon e alla vita notturna nascosta di una Hong Kong pre-tecnologica, tratteggiando una collezione estremamente curata, tra pennellate di colore, stampe e tessuti cangianti.
Negli spazi di via Perin del Vaga, a Milano, gli ospiti sono accolti da una tenda di velluto marrone drappeggiata e continua, con un tappeto floreale a contrasto e un'illuminazione fredda a completare la scenografia. La colonna sonora è tutta sintetizzatori, drum machine e testi stridenti. Un luogo apparentemente inquietante, che intrinseca paesaggi urbani e motivi orientaleggianti. In passerella il racconto parte dai tessuti cangianti e termina là dove il femminile e il maschile si fondono. Formale e casual, con quel tocco di intellettuale eleganza che da sempre è la cifra stilistica del marchio.
Gli abiti da sera sono morbidi e lunghi in georgette, con fiori lavorati a maglia e all'uncinetto. Le silhouette e le forme sono più reali e concrete. Frange di seta fanno capolino dai polsi delle giacche dei tailleur o si muovono sui lunghi orecchini. Le spalle di giacche e cappotti sono ampie, i pantaloni lunghi e sottili morbidi e voluminosi. Le spalline over degli lunghi abiti camicia si coprono di paillettes argentate o corallo. Tra i pezzi più iconici un impermeabile nero di vinile con dettagli floreali che conferiscono un tocco di romanticismo al capo. In prima fila l'iconica artista serba Marina Abramovic assiste allo show soddisfatta. (di Federica Mochi)
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Venuja, il brand beachwear che celebra femminilità...
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce il nuovo marchio di soft luxury
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce Venuja, il nuovo brand di soft luxury che rivoluziona il concetto di beachwear. Paola Zoli (ceo del brand) assieme a Chiara Da Ronch, e Virginia Spadini, designer con passate esperienze moda nel settore beachwear, forti delle loro conoscenze che spaziano dal design, marketing, visual e retail, hanno trasformato l’amicizia e il talento in un qualcosa di nuovo e autentico che rispecchiasse al meglio il trio e l’anima caleidoscopica e dinamica che lo contraddistingue.
Il marchio si ispira alle seduzioni del passato per creare capi versatile e moderni dai tagli sportivi e decisi, con focus di partenza sull’universo beachwear ma pensati per accompagnare le donne day to night. Il nome deriva dal latino 'Venus', Venere, il gioiello del nostro sistema solare, il quale risplende di un'affascinante tonalità dorata. Questo bagliore etereo induce l'immaginazione, evocando mistero e meraviglia nel cielo notturno.
La collezione, pensata e immaginata immersa in una dinamica Downtown baciata dalla luce di L.A., arricchisce con dettagli gioiello, ricami e applicazioni western i tagli contemporanei dei capi. L’attenzione e la cura con cui sono stati scelti materiali e dettagli combina stile e comfort per regalare al pubblico un prodotto di qualità. Venuja diventa così un invito a scoprire il lato più autentico di sé stesse, valorizzando la bellezza innata della femminilità rappresentando tutte le donne che brillano, celebrando la propria forza e unicità.