L'Unione nazionale consumatori ha realizzato un e-book dal titolo 'Come difendersi dalle truffe digitali?'
Buona parte della nostra vita è online: lavoriamo, facciamo la spesa, parliamo con gli amici, organizziamo le vacanze e paghiamo prodotti e servizi, ma quanto ne sappiamo davvero di truffe digitali? Perché ogni giorno inseriamo i nostri dati personali in una miriade di app e siti web. Codici per l’home banking, numero di carte di credito, password di e-mail aziendali e documenti sono un tesoro per i truffatori e sono tutti nei nostri dispositivi. "Per questo - avverte l'Unione nazionale consumatori - dobbiamo imparare a riconoscere le truffe digitali per difenderci. Nell’ambito del progetto RiGenerAzioni, finanziato dal Mimit, abbiamo realizzato una social survey chiedendo ai consumatori se fossero mai stati vittima di una truffa online e se ne sanno abbastanza per riconoscerle. Ma non solo: partendo proprio dalle risposte dei consumatori, abbiamo realizzato un e-book dal titolo 'Come difendersi dalle truffe digitali?'.
Cosa sanno i consumatori
Abbiamo fatto ai 17.800 follower della pagina Instagram @consumatori qualche domanda sulle truffe digitali. Dall’indagine, senza valore statistico, sembra che i consumatori siano preparati sulla più classica delle truffe informatiche: il phishing. Il 98% di loro sa che è questo il termine giusto per definire l’invio di e-mail false per rubare informazioni personali e non smishing, vishing o spoofing, scelta solo dal 2% dei consumatori.
Il phishing è l’attacco attraverso e-mail false che attirano le vittime (phishing viene proprio dal verbo inglese to fish, pescare) perché sembrano arrivare da un mittente affidabile come banche, società di carte di credito, poste o siti web molto conosciuti e contengono sempre un link su cui cliccare, che porta su uno sito fasullo. Qui alla vittima viene chiesto di inserire le proprie credenziali per accedere al conto corrente, inserire i dati della carta di credito o autorizzare un pagamento. Ma anche di registrarsi o di scaricare un’app.
Come arrivano i messaggi truffa
I messaggi truffa non arrivano solo via mail ma anche via sms, Whatsapp e ormai persino Telegram. In quel caso parliamo di smishing (phishing+sms). Anche negli sms c’è un link da cliccare che porta sul solito sito fasullo dove inserire password e numeri di conto e anche stavolta il messaggio arriva da un mittente che sembra affidabile. Addirittura possiamo trovarli nella chat autentica della banca o di una istituzione reale.
Il messaggio ha spesso toni minacciosi e carattere di urgenza: bisogna inserire i dati, pena il blocco del conto corrente, della carta di credito o di un pacco ordinato online che è fermo in dogana, bisogna cliccare sul link per ricevere un rimborso dall’Inps, per riscuotere un premio appena vinto e così via. Questi messaggi non vanno mai aperti, ma eliminati, bloccando il mittente.
Se si dà seguito a una comunicazione di phishing il passo successivo potrebbe essere una telefonata, anche questa apparentemente proveniente da un numero affidabile. Questo è voice phishing: vishing. I truffatori chiedono i dati bancari, il codice Otp (la password temporanea per eseguire le operazioni) o il Cvv, il codice di tre numeri sul retro delle carte di credito e molti cascano in queste trappole perché al telefono si ha meno tempo per ragionare e si lasciano ingannare dal fatto che il truffatore sia già in possesso di molti loro dati. Dovremmo ricordare sempre che nessuna banca chiederebbe mai codici e password per accedere al conto corrente via e-mail, sms o telefonate.
Come fanno i truffatori a spacciarsi per la nostra banca? Si chiama spoofing ed è una delle tecniche di truffa digitale più insidiosa, proprio perché consiste nella manipolazione dell’identità del mittente e ci fa credere che a mandarci un messaggio sia stata una persona che conosciamo, la nostra azienda o un dipendente della nostra banca che ci chiede i dati per accedere al conto corrente. Visto che il contatto è già in rubrica pensiamo di poterci fidare, ma l’hacker ha camuffato il mittente o il numero, spacciandosi per qualcun altro con l’obiettivo di rubare dati riservati.
E' stato chiesto ai follower di @consumatori se avessero mai ricevuto una e-mail, un sms o una telefonata sospetta che sembrasse una truffa digitale e il risultato ci fa capire quanto il fenomeno delle truffe digitali sia diffuso e quanto sia pericoloso se non siamo preparati a riconoscerle.
Ben il 97,1% ha risposto che più di una volta ha ricevuto un tentativo di comunicazione sospetto e solo il 2,9% dei consumatori ha dichiarato di non essere mai stato 'avvicinato' dai truffatori attraverso mail, chiamate o sms. Purtroppo però, saper riconoscere una mail di phishing non sempre ci tiene al riparo dalle truffe. Ormai le tecniche usate dai criminali informatici sono sempre più sofisticate, si avvalgono anche dell’intelligenza artificiale (pensiamo ai video deep fake in cui si replica perfettamente l’immagine e la voce di una persona reale) e ci inseguono nei luoghi virtuali che frequentiamo di più: i social e gli e-commerce. E' forse per questo che ancora tanti cadono nelle trappole dei cybercriminali: tra il nostro campione di consumatori, il 18,2% dichiara di essere stato vittima di una truffa online, contro l’81,8%. Sembra incoraggiante, ma è sempre bene tenere gli occhi aperti. Anche perché spesso purtroppo si rischia di accorgersene quando è troppo tardi.
L'Unc ha poi chiesto ai consumatori che ci seguono su Instagram 'come proteggono i propri dati online'? Tra le misure di sicurezza adottate dai follower di @consumatori c’è la Vpn, il sistema che protegge la connessione anche se navighiamo su reti wi-fi pubbliche, nascondendo l’indirizzo IP.
Un’altra misura che i consumatori dicono di usare è l’autenticazione a due fattori, precauzione fondamentale per accessi ad app o siti in cui inseriamo dati personali o per i pagamenti online, che utilizza un codice inviato sul telefono per eseguire l’accesso.
Qualche consumatore, però, ha risposto che non usa nessuna misura di sicurezza per proteggere i propri dati personali online. Attenzione! I truffatori possono rubare la nostra identità e anche i nostri soldi.
Esteri
Ucraina, attacco-terremoto: distrutto arsenale Russia, cosa...
Oltre 100 droni colpiscono un deposito di munizioni, armi e missili: colpo durissimo per Mosca
Un attacco paragonabile a un terremoto per cambiare la guerra. L'Ucraina sferra un colpo durissimo alla Russia, con un'offensiva che rischia di condizionare le strategie di Mosca nel conflitto. Un'ondata di oltre 100 droni lanciata da Kiev, supera il confine e arriva nell'area di Toropets, a quasi 500 km dalla capitale ucraina, e riduce in cenere uno dei principali depositi di munizioni e missili del ministero della Difesa russo.
Le esplosioni in serie producono un effetto tale da 'svegliare' i sismografi, che si attivano come se si fosse verificato un terremoto. Gli incendi si diffondono per un'area larga oltre 6 km nella regione di Tver, tra gli 11mila civili che vivono nell'area sono molti quelli chiamati ad abbandonare la propria abitazione.
Armi e missili in fumo
Andriy Kovalenko, a capo del centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev, delinea la portata dell'azione ucraina: nei depositi, capaci di contenere armi e munizioni per centinaia di tonnellate, si trovavano missili S-300, S-400, sistemi Grad, Iskander e i Kn24 nordcoreani. Probabilmente, nelle strutture erano stoccate anche 'bombe plananti', che negli ultimi mesi hanno colpito obiettivi militari e civili.
L'arsenale colpito è una delle due strutture presenti nell'area. L'altra, già nei mesi scorsi, era stata colpita dai droni di Kiev. Il deposito di missili e munizioni era stato costruito a Toropets nel 2018 ed era stato presentato come una struttura di massima sicurezza.
I media ucraini attribuiscono i meriti ai servizi di sicurezza di Kiev, all'intelligence della Difesa e alle Forze speciali. L'attacco viene ampiamente discusso nei canali Telegram dei cosiddetti mil-blogger russi, esperti che monitorano il conflitto e spesso forniscono informazioni che non vengono ufficialmente diffuse. Il danno subito dalle forze armate russe, scrive in particolare Anastasia Kashevarova, è notevole: "Dopo 3 anni di operazione speciale siamo ancora a questo livello di idiozia".
Kiev ha usato droni o missili?
Ci si interroga sui mezzi utilizzati da Kiev: possibile che i droni siano riusciti a infliggere danni di portata così pesante? I depositi sono stati colpiti da missili a lungo raggio? Le domande si inseriscono nel dibattito di queste ultime settimane, caratterizzate dal pressing di Kiev per ottenere l'autorizzazione ad utilizzare i missili a lungo raggio - gli Atacms americani e gli Storm Shadwo anglofrancesi - contro obiettivi militari russi: basi e, appunto, depositi di armi.
La Russia, in ogni caso, continua a disporre di una macchina bellica capace di produrre ogni mese 42-56 missili balistici, 90-115 missili a lungo raggio e 500 droni, secondo le stime diffuse da Forbes.
Cronaca
Rigopiano, ‘l’ultimo sopravvissuto’...
Giampaolo Matrone è stato estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, e lo strazio di aver perso la moglie e madre di sua figlia
"L’ultimo sopravvissuto, 62 ore sotto la neve, un disastro ancora senza colpevoli": titolo e sottotitolo dicono tutto dei temi e dell’intensità del libro sulla tragedia di Rigopiano di Giampaolo Matrone, pubblicato da Newton Compton Editori e che uscirà domani, venerdì 20 settembre. "Il pasticcere di Monterotondo (Roma), oggi quarantenne - viene detto in una nota - è uno dei simboli del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, quello del resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via, il 18 gennaio 2017, da una valanga sotto la quale sono morte 29 persone, tra cui sua moglie Valentina Cicioni: è stato l’ultimo superstite a essere estratto dalle macerie dai soccorritori, dopo, appunto, 62 lunghe e interminabili ore, vivo ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, e con lo strazio di aver perso la sua compagna di vita nonché mamma della loro figlioletta, Gaia, che all’epoca aveva appena cinque anni (oggi ne ha dodici)".
Il volume, in 180 pagine, racconta "quell’inferno, la disperazione, la speranza, ma anche la rabbia, per le gravi lacune nei soccorsi e per l’amaro esito dei processi sulle responsabilità di questa "catastrofe di Stato" che ha visto il coinvolgimento delle massime istituzioni territoriali, Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura di Pescara (è rimasta tristemente famosa la frase di una funzionaria prefettizia, "la mamma degli imbecilli è sempre incinta", rivolta a chi aveva segnalato per primo che l’hotel era crollato sotto la slavina, una "bufala" a suo dire), nonché il Comune di Farindola, dato che la stessa struttura, collocata in una posizione ad altissimo rischio, era di fatto abusiva. Anni di udienze alla fine non hanno prodotto quasi nulla, le vittime e i loro familiari fin qui di giustizia ne hanno ricevuta ben poca dai contestati verdetti".
"Scrivere questo libro era un sogno che cullavo da tanto tempo, per far conoscere a tutta l’Italia la verità su come sono andati davvero i fatti di Rigopiano e per lasciare un ricordo della mamma e della nostra storia a mia figlia Gaia - spiega l’autore, che nei prossimi mesi sarà impegnato in presentazioni in tutto il Paese – E' stato un 'parto' faticoso durato più di un anno e mezzo di lavoro, ripercorrere tutto non è stato facile, in alcuni momenti ero proprio stremato, anche perché contemporaneamente impegnato in un'altra battaglia, quella in tribunale. Ma rivisitare tutti questi eventi e metterli nero su bianco mi ha fatto bene, ha aiutato anche il mio continuo percorso fisico-riabilitativo, e poi confido sempre che questo volume possa smuovere anche le coscienze dei giudici, oltre che dell’opinione pubblica, in vista del processo di Cassazione previsto per il prossimo inverno e dei giudizi civili per i risarcimenti”.
La pubblicazione del volume, viene ancora spiegato, "è stata possibile grazie anche a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela del diritti dei cittadini, che ha assistito fin dall’inizio Giampaolo Matrone facendosi carico di tutte le sue necessità e assecondando, sostenendo e contribuendo a realizzare, tra gli altri, anche il suo desiderio di raccontare la sua storia, oltre ovviamente alla casa editrice Newton Compton che ha 'scommesso' su un 'prodotto editoriale' ma anche dall'alta valenza civile".
Spettacolo
Agatha All Along, tutto quello che c’è da sapere...
Trama, cast e quali serie tv e film vedere per capire al meglio questo nuovo titolo
Arriva una nuova serie tv Marvel, tra le più attese degli ultimi anni e sicuramente una delle più particolari: la dark comedy 'Agatha All Along', con protagonista Kathryn Hahn nei panni della strega Agatha Harkness, personaggio già introdotto in 'WandaVision'.
Quali film e serie tv Marvel (ri)vedere prima di 'Agatha All Along'
L'universo cinematografico Marvel è ormai gigantesco, ma non è necessario aver visto ogni film e ogni serie tv dello studio per comprendere al meglio 'Agatha All Along'. Ci sono solo due titoli che vanno recuperati primadella nuova visione: 'WandaVision', serie uscita nel 2021 di cui 'Agatha All Along' è proprio uno spin-off, e il lungometraggio del 2022 'Doctor Strange nel Multiverso della Follia'. Entrambi mostrano Scarlet Witch dopo la morte di Visione in 'Avengers: Infinity War' e l'utilizzo della magia nell'Universo Marvel.
Girata come una sit-com anni '50, 'WandaVision' introduceva il personaggio di Agatha e il suo 'Darkhold', un libro malvagio consultato poi sia da Scarlet Witch sia da Doctor Strange. L'ultima volta che il pubblico ha visto il personaggio di Kathryn Hahn era appunto in 'WandaVision': Agatha veniva imprigionata da Wanda nel mondo fittizio e idilliaco di Westview, costretta a dimenticare la propria identità e ad assumere invece quella della gentile vicina Agnes.
La trama di 'Agatha All Along'
La famigerata Agatha Harkness si ritrova sconfitta e senza potere dopo che un misterioso goth Teen la aiuta a liberarsi da un incantesimo distorto. Il suo interesse si accende quando lui la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca. Insieme, Agatha e questo misterioso adolescente mettono insieme una congrega spietata e si incamminano lungo la Strada...
Cast, registi e produttori
A interpretare ancora Agatha (che torna a tre anni da 'WandaVision') è Kathryn Hahn. Nel resto del cast ci sono Joe Locke, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Maria Dizzia, Paul Adelstein, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili, Debra Jo Rupp, Patti LuPone e Aubrey Plaza. I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D'Esposito, Brad Winderbaum, Mary Livanos e Jac Schaeffer. I registi della serie sono Jac Schaeffer, Rachel Goldberg e Gandja Montiero.
Quando e dove vedere la serie
I primi due episodi di 'Agatha All Along', consigliata a un pubblico di età superiore ai 12 anni, arrivano in Italia giovedì 19 settembre 2024 in esclusiva su Disney+. Gli episodi sono nove in tutto e i successivi usciranno settimanalmente sulla piattaforma, uno ogni giovedì, fatta eccezione per gli ultimi due che arriveranno insieme il giorno di Halloween, il 31 ottobre.