Per l’anniversario show, libro e party celebrativo alla Pelota, il ceo di Gilmar, Paolo Gerani: "Noi incubatore di talenti"
Cinquanta anni a tutto colore. Iceberg taglia il traguardo dei cinque decenni e festeggia con uno show e un party celebrativo alla Pelota in un racconto fatto di colore ed energia positiva. “Desidero ringraziare personalmente la signora Giuliana Marchini Gerani e il signor Silvano Gerani, fondatori di Gilmar, e il visionario creativo Jean-Charles de Castelbajac, che insieme a Giuliana ha dato inizio al percorso di Iceberg - afferma James Long, direttore creativo del marchio -. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i designer, i creativi e i membri del team Gilmar, che sono stati fondamentali in questi straordinari 50 anni di moda". Cinquant’anni di un marchio che dal 1974 guarda al futuro, mantenendo viva la filosofia che ha sempre caratterizzato Iceberg: innovazione e ottimismo quotidiano, tra stile urbano e sportswear.
“Tutti i grandi talenti della moda sono passati per Iceberg, da Jean-Charles de Castelbajac a Marc Jacobs - ricorda Paolo Gerani, ceo di Gilmar a margine della sfilata -. In questi 50 anni abbiamo dato una chance a tanti creativi che non erano nessuno. Abbiamo fatto da incubatore di talenti e questo ci ha consentito di essere qui oggi”. In passerella il colore è protagonista: dai leggeri soprabiti reversibili realizzati con due strati di popeline tagliato a vivo alle tonalità audaci come l'arancione bitter o il blu Iceberg. Per le donne sono abbinati a minigonne avvolgenti, per gli uomini a shorts. Gli abiti in pelle scamosciata dai colori acidi portano un'energia estiva in città, con profonde scollature a oblò trattenute da collane con targhette metalliche logate, e lunghezze che sfiorano i piedi, arricchite da eleganti spacchi.
Gli abiti in maglia a coste si distinguono per le spalline incrociate sulla schiena e lo scollo a oblò sul davanti, con lunghezze che scendono appena sotto il ginocchio. Non mancano camicie in pelle scamosciata, declinate nei toni acidi, abbastanza oversize da essere indossate come abiti, oppure, per gli uomini, abbinate a pantaloni in lino a righe color cammello o a shorts sartoriali mentre i cappotti da città, con tasche doppie, si presentano in cammello o in tonalità accese, da indossare sopra top a fascia, minigonne o pencil skirt. “James ha lavorato con l’archivio - assicura Gerani -. Questa collezione non è una narrazione nostalgica del brand ma è ispirata al lavoro di Jean-Charles de Castelbajac, e gioca in modo sofisticato con il colore, a volte anche rischiando”.
Lato accessori, questa stagione vede il debutto della nuova collezione di occhiali Iceberg, disegnata da James Long e prodotta da AVM 1959, mentre ai piedi spiccano kitten heels e scarpe basse e borse oversize e con tasche completano i look. Le celebrazioni non finiscono qui. La storia unica di Iceberg è raccolta nel volume ‘Iceberg 1974-2024 Rewind-Fast Forward’, in uscita a ottobre per i tipi de La Nave di Teseo, e racconta il brand dagli inizi fino ad oggi, con ampi excursus sul lavoro di Jean-Charles de Castelbajac e James Long. (di Federica Mochi)
Moda
Genny, nel giardino delle delizie
Per la prossima primavera-estate Sara Cavazza Facchini si ispira al celebre trittico di Bosch, tra tocchi soft e colori vividi: "Leggerezza per la nuova donna"
“Rispetto al passato, la donna Genny ha voglia di libertà, di essere più sé stessa e non come la società la desidera. Il mio è un messaggio metaforico per dire ‘io sono così e parlo della mia vita’”. Parola di Sara Cavazza Facchini, che per la prossima primavera-estate di Genny si lascia ispirare dai colori vividi e dalla forte caratterizzazione onirica del celebre trittico del ‘Giardino delle delizie’ di Hieronymus Bosch del 1480. “Bosch mi ha ispirata per i colori, per il corpo e per le trasparenze - spiega la stilista nel backstage della sfilata -. Il tutto è accompagnato dall’orchidea, che è il simbolo della maison, e che viene proiettato al massimo anche grazie all’opera di Marc Quinn in passerella. È un mondo di natura e leggerezza, che parla all’umanità anche in chiave un po’ mistica e lirica. Sulla catwalk ho tradotto i concetti in leggerezze, fluidità e nella voglia di vedere la donna in una nuova dimensione di sé stessa”.
In questo spazio onirico e metafisico sbocciano colori e trasparenze che rendono romantica e al tempo stesso concreta l'intera collezione, mentre l'orchidea sboccia su stampe macro e micro, effetto pois sul trench in cotone oppure macro sulle bluse da giorno e gonne plissé. A fare da fil rouge un'idea di leggerezza e femminilità che cambia i connotati perfino al tailleur, trasformandolo in un pigiama a righe in cotone. Lo smoking di satin viene invece rivisitato con una lunga giacca sleeveless da portare di giorno su top lingerie, di sera a pelle oppure nel completo giallo di organza stropicciata.
“Tutto è molto soft - osserva la creativa -. Anche per le calzature ho scelto delle slingback basse e per la prima volta in passerella delle ballerine, con touch un po’ baby. La donna Genny è anche un po’ girlish, perbene ed educata”. Per la sera, il tema della lingerie serpeggia negli abiti, nei quali compaiono reggiseni a fiocco, corsetti con fiori ricamati mentre tessuti e colori rimandano ai fiori di Bosch. Tra i capi più significativi i lunghi abiti impalpabili delle uscite finali che celano il corpo in un gioco di trasparenze e lavorazioni preziose. Fili di perle decorano le bretelle degli evening dress o dei pantaloni a vita alta, in maniera elegante e classy (di Federica Mochi)
Moda
Milano Moda Graduate, i vincitori della decima edizione
L'iniziativa è dedicata alle eccellenze delle scuole italiane
Camera Nazionale della Moda Italiana annuncia i vincitori della decima edizione di Milano Moda Graduate, iniziativa dedicata alle eccellenze delle scuole di moda italiane. I finalisti hanno presentato i propri outfit con una sfilata presso la Sala Cariatidi di Palazzo Reale, tenutasi il 17 settembre scorso, in apertura della Milano Fashion Week. Host della serata è stata Serena de Ferrari. Il premio Camera Nazionale della Moda Italiana è stato vinto alla designer Ioana Nicole Babici dell’Istituto Marangoni.
Il vincitore è stato decretato dalla giuria, presieduta da Renzo Rosso, chairman di Otb, e composta da Carlo Capasa, chairman Cnmi e altre personalità del mondo della moda. Ykk Italia, main partner dell’evento, presente anche per questa edizione con una sezione del progetto dedicata, ha selezionato Andrea Cella di Ied - Istituto Europeo di Design, come vincitore del Ykk Prize. Il vincitore è stato selezionato tra 10 studenti di design delle scuole di moda italiane, a cui è stato richiesto di creare un outfit interamente dedicato agli accessori da chiusura. Il vincitore, premiato da Masahiko Okahara, commercial director Ykk Italia, avrà la possibilità di visitare il Giappone in occasione di un viaggio dedicato alla scoperta della realtà Ykk.
Oltre ai due premi, è stata assegnata una menzione speciale a Tommaso La Sala, di Accademia Costume & Moda. Milano Moda Graduate rappresenta un progetto in cui trovano spazio tutte le professionalità del fashion system. Punto cardine è il percorso di mentoring. Per la settima volta, Camera Nazionale della Moda Italiana offre agli studenti un percorso educational costituito da workshop e consulenze specifiche su vari temi, tra cui sostenibilità e tecniche di produzione, trend e mercati internazionali, merchandising e comunicazione digitale. Tra gli appuntamenti, i workshop con Ykk Italia e TikTok Italy e le visite presso Gucci ArtLab, Casa Zegna, Lanificio Zegna.
Moda
Le città d’Oriente secondo Jil Sander
Per la prossima stagione estiva i direttori creativi Lucie e Luke Meier si ispirano al lavoro del fotografo canadese Greg Girard e ne rileggono l'immaginario
Guardano all'Oriente e alla vita delle grandi metropoli asiatiche Lucie e Luke Meier per la nuova collezione di Jil Sander. Partendo dal lavoro del fotografo canadese Greg Girard, che ha esaminato la trasformazione sociale e fisica nelle più grandi città asiatiche per più di tre decenni, i due direttori creativi si ispirano alle sue stampe fotografiche, ai neon e alla vita notturna nascosta di una Hong Kong pre-tecnologica, tratteggiando una collezione estremamente curata, tra pennellate di colore, stampe e tessuti cangianti.
Negli spazi di via Perin del Vaga, a Milano, gli ospiti sono accolti da una tenda di velluto marrone drappeggiata e continua, con un tappeto floreale a contrasto e un'illuminazione fredda a completare la scenografia. La colonna sonora è tutta sintetizzatori, drum machine e testi stridenti. Un luogo apparentemente inquietante, che intrinseca paesaggi urbani e motivi orientaleggianti. In passerella il racconto parte dai tessuti cangianti e termina là dove il femminile e il maschile si fondono. Formale e casual, con quel tocco di intellettuale eleganza che da sempre è la cifra stilistica del marchio.
Gli abiti da sera sono morbidi e lunghi in georgette, con fiori lavorati a maglia e all'uncinetto. Le silhouette e le forme sono più reali e concrete. Frange di seta fanno capolino dai polsi delle giacche dei tailleur o si muovono sui lunghi orecchini. Le spalle di giacche e cappotti sono ampie, i pantaloni lunghi e sottili morbidi e voluminosi. Le spalline over degli lunghi abiti camicia si coprono di paillettes argentate o corallo. Tra i pezzi più iconici un impermeabile nero di vinile con dettagli floreali che conferiscono un tocco di romanticismo al capo. In prima fila l'iconica artista serba Marina Abramovic assiste allo show soddisfatta. (di Federica Mochi)