Maltempo, in Emilia-Romagna è allerta rossa: fiumi in piena e frane
Situazione critica fino a mezzanotte di giovedì
Peggiorano le condizioni meteo dell'Emilia-Romagna dove l'allerta è passata da arancione a rossa, dalle 12 di oggi 18 settembre a mezzanotte del 20. "Sono previste precipitazioni diffuse, più consistenti sul settore centro-orientale della regione, che permarranno anche nella giornata di domani con una attenuazione a partire dal pomeriggio. Le precipitazioni in atto e previste potranno generare ingenti ed estesi fenomeni franosi, di ruscellamento e innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione, superiori alle soglie 2 nei tratti montani e prossimi alle soglie 3 nei tratti vallivi degli affluenti di destra del Reno e dei bacini Romagnoli. Per oggi sono previsti venti di burrasca moderata (tra 62 km/h e 74 km/h) da nord-est sul mare, localmente sui litorali. Mare al largo da molto mosso ad agitato in attenuazione nel corso della giornata di domani. La persistenza di onda e del livello del mare prossime ai livelli di attenzione, potrà generare localizzate erosioni ed inondazioni del litorale, possibili esondazioni di fiumi e canali alla foce per le difficoltà di deflusso delle piene in mare", si legge nella della Regione.
Allerta dalle 12 del 18 settembre, ecco dove
Come si legge sul sito della Regione, è allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, per frane e piene dei corsi minori nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Allerta arancione per piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena.
Allerta gialla per piene dei fiumi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Piacenza, Parma; per temporali nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per vento nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per stato del mare nella provincia di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per mareggiate nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Da mezzanotte del 19 settembre
Allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Allerta arancione per piene dei fiumi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena.
Allerta gialla per frane e piene dei corsi minori nelle province di Piacenza, Parma; per temporali nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per mareggiate nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Protezione civile: mobilitazione del servizio nazionale
In vista dell’intensa ondata di maltempo, l'Emilia-Romagna ha fatto richiesta di mobilitazione del Servizio nazionale di protezione civile a supporto delle attività di monitoraggio e prevenzione. Il Dipartimento sta quindi lavorando al pre-posizionamento di colonne mobili di protezione civile pronte a intervenire dove necessario nelle zone interessate dal maltempo: in particolare, sono attivate 30 squadre con capacità di pompaggio e soccorso acquatico, provenienti dalle regioni Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e dalla Provincia Autonoma di Trento, nonché appartenenti all’Associazione Nazionale Alpini e alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. Un team di funzionari esperti del Dipartimento è inoltre già in viaggio per dare supporto al sistema di protezione civile regionale.
Per la giornata di domani il Bollettino nazionale di criticità indica allerta arancione su settori di Marche, Toscana, Puglia ed Emilia-Romagna, e allerta gialla meteo-idro in 12 regioni. Il Dipartimento continuerà a seguire l’evoluzione dei fenomeni in continuo contatto con le strutture locali.
Cronaca
Totò Schillaci, folla alla camera ardente. Domani i funerali
Sulla bara la maglia numero 19 e la sciarpa rosa e nero
Folla alla camera ardente, allestita allo stadio Barbera di Palermo, oggi per Totò Schillaci. Sulla bara la maglia azzurra numero 19, quella dei Mondiali '90 e una sciarpa rosa e nero. Il bomber di Italia '90 è morto ieri mattina per un tumore al colon a a 59 anni. Sul cancello uno striscione con la scritta: "Le tue notti magiche non verranno mai dimenticate".
I funerali saranno celebrati domani mattina alle 11.30 in Cattedrale a Palermo. L'omelia sarà celebrata dall'arcivescovo della città, monsignor Corrado Lorefice. Attese molte persone, tra cui rappresentanti delle istituzioni, ma anche cittadini comuni e tifosi.
La vedova: "Era amato da tutti"
"Totò era amato da tutti" dice la vedova Barbara Lombardo. "Aveva tanta voglia di vivere, per me e per i suoi figli". Accanto alla vedova c'è Mattia Schillaci, il figlio avuto da una relazione precedente. E' visibilmente commosso, ma riesce a dire: "Sono così orgoglioso di mio padre".
Cronaca
Napoli, turista morta per caduta statuetta: due indagati
Atto dovuto in vista dell'autopsia: ipotesi omicidio colposo
Due persone sono indagate per omicidio colposo per la morte di Chiara Jaconis, la 30enne padovana morta a Napoli dopo essere stata colpita da una statuetta. Secondo l'ipotesi della Procura, l'oggetto sarebbe stato lanciato da un bambino, per questo nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi dei genitori del piccolo non imputabile e sfuggito al loro controllo in quegli istanti drammatici. Oggi la polizia ha notificato i due avvisi di garanzia, un atto dovuto per far proseguire l'inchiesta, in vista dell'autopsia sulla salma della giovane turista che sarà eseguita in giornata.
Cronaca
Medjugorje, dal Papa via libera al culto pubblico ma non...
La Nota del Dicastero dottrina fede approvata da Bergoglio non si pronuncia sulla soprannaturalità ma riconosce i frutti spirituali e la bontà messaggi. Nessun giudizio morale sui presunti veggenti
Via libera al culto pubblico a Medjugorje ma non per incontrare i presunti veggenti. Gli elementi raccolti permettono di riconoscere che sono presenti le condizioni per procedere alla determinazione di un 'nihil obstat'. "È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti", sottolinea 'La Regina della Pace', Nota sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje meta di pellegrinaggi da tutto il mondo con un indotto complessivo attorno agli 11 miliardi, firmata dal cardinale Víctor Manuel Fernandez, e da mons. Armando Matteo prefetto e segretario per la sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede. Un testo approvato dal Papa, il 28 agosto scorso, presentato oggi in Vaticano, che riconosce la bontà dei frutti spirituali legati all’esperienza di Medjugorje, autorizzando i fedeli ad aderirvi – secondo quanto stabilito a maggio dalle nuove norme per discernere questi fenomeni – in quanto "si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi".
Va detto che la Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede approvata dal Pontefice non si pronuncia sulla soprannaturalità ma riconosce appunto gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace e formula un giudizio complessivamente positivo sui messaggi pur con alcuni chiarimenti. Complessivamente positivo il giudizio sui messaggi pur con dei chiarimenti su alcune espressioni. Si fa notare che "le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti" e che in ogni caso i doni spirituali "non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire". La dichiarazione di soprannaturalità - il parere del direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli - "potrà ancora esserci, ma non bisogna più attenderla per autorizzare culto, devozioni e pellegrinaggi, se non vi sono inganni o interessi nascosti, se i messaggi sono ortodossi e soprattutto si riscontrano tante esperienze positive".
FRUTTI POSITIVI
"I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede" in accordo con la tradizione della Chiesa. Si registrano "abbondanti conversioni" di persone che hanno scoperto o riscoperto la fede; il ritorno alla confessione e alla comunione sacramentale, numerose vocazioni, "molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare". "Occorre menzionare – si legge nella Nota - che tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i “veggenti” per presenziare alle presunte apparizioni". Si riportano pure "numerosissime guarigioni". La parrocchia del piccolo paese dell’Erzegovina è luogo di adorazione, preghiera, seminari, ritiri spirituali, raduni di giovani e "sembra che a Medjugorje le persone si rechino soprattutto per rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste concrete". Sono sorte anche opere di carità che si occupano di orfani, tossicodipendenti, disabili e si registra anche la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di musulmani.
La Nota del Dicastero prosegue esaminando gli aspetti centrali dei messaggi, a partire da quello della pace intesa non soltanto come assenza di guerra ma anche in un senso spirituale, familiare e sociale: il titolo più originale che la Madonna attribuisce a sé stessa è infatti 'Regina della Pace'. Emerge con frequenza l’invito all’abbandono fiducioso in Dio che è amore: "Possiamo riconoscere un nucleo di messaggi nei quali la Madonna non pone sé stessa al centro ma si mostra pienamente orientata verso la nostra unione con Dio".
Molti messaggi invitano a riconoscere l’importanza di chiedere l’aiuto dello Spirito Santo: "La gente si sbaglia quando si rivolge unicamente ai santi per chiedere qualcosa. L’importante è pregare lo Spirito Santo perché scenda su di voi. Nei messaggi si ritrova poi "un costante invito ad abbandonare uno stile di vita mondano e un eccessivo attaccamento ai beni terreni con frequenti inviti alla conversione, che fa diventare possibile la vera pace nel mondo". La conversione sembra essere centrale nel messaggio di Medjugorje. C’è anche una "insistente esortazione a non sottovalutare la gravità del male e del peccato e a prendere molto sul serio la chiamata di Dio a lottare contro il male e contro l’influsso di Satana», indicato come origine dell’odio, della violenza, della divisione.
CHIARIMENTI NECESSARI
La seconda parte del documento sottolinea come "alcuni pochi" messaggi si allontanino dai contenuti fin qui elencati. E dunque "per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso, è necessario chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale".
Se si leggono parzialmente alcuni messaggi, possono apparire "connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi" anche se qualche errore può non essere "dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno". In alcuni casi "la Madonna sembra mostrare una qualche irritazione perché non sono state seguite alcune sue indicazioni; avverte così su segni minacciosi e sulla possibilità di non apparire più".
Ma in realtà altri messaggi offrono una giusta interpretazione: "Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione» (15.12.1983). L’insistenza diventa più problematica quando i messaggi "si riferiscono a richieste di improbabile origine soprannaturale, come quando la Madonna impartisce degli ordini circa date, posti, aspetti pratici, e prende decisioni su questioni ordinarie". Nella Nota si indicano come problematici quei messaggi che attribuiscono alla Madonna le espressioni “il mio piano”, “il mio progetto”, espressioni che "potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è sempre al servizio del progetto del Signore e del suo piano divino di salvezza".
VIA LIBERA AL CULTO PUBBLICO
"Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale" e ricordando che nessuno è obbligato a credervi, il nulla osta – emesso dal vescovo di Mostar-Duvno in accordo con la Santa Sede - indica che i fedeli "possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico".
La Nota precisa inoltre che "la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale". E pur esistendo – com’è noto - diversi pareri "circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale".
Resta ferma la potestà di ogni vescovo diocesano di prendere decisioni prudenziali nel caso vi siano persone o gruppi che "utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato". Il Dicastero invita chi si reca a Medjugorje "ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace".