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Allerta meteo in Emilia-Romagna, situazione critica a Ravenna e Faenza: treni sospesi

Oltre mille sfollati. Treni sospesi e scuole chiuse. Nelle Marche, ad Ancona, straripa torrente Aspio, strade allagate. Allerta rossa domani in Romagna e nel Bolognese

Maltempo in Emilia-Romagna (Foto dei Vigili del Fuoco)

Inondazioni, frane, scuole chiuse, treni sospesi e poco più di un migliaio di sfollati, in un territorio di nuovo colpito dalle alluvioni. Il maltempo sta flagellando l'Emilia Romagna e le Marche. E per domani è confermata l'allerta rossa in Romagna e nel Bolognese.

Si cercano due dispersi

Due persone sono disperse a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, dove si sono rotti gli argini del fiume Lamone. Nella frazione Traversara evacuazioni con elicotteri dei vigili del fuoco di persone bloccate sui tetti.

La prefettura di Ravenna raccomanda ''nuovamente la massima cautela, di evitare spostamenti non strettamente necessari e di seguire le indicazioni delle Autorità di Protezione Civile''. Le situazioni più gravi sono relative alla rottura dell’argine del fiume Lamone nella sponda sinistra in corrispondenza di Traversara, frazione del Comune di Bagnacavallo dove le acque esondate hanno invaso l’abitato rendendo necessaria la rapida evacuazione della popolazione con barchini ed elicotteri. Un’altra situazione di grande criticità, attentamente monitorata dal Centro Coordinamento Soccorsi, è quella relativa alla situazione dei ponti stradali e ferroviari, con particolare riguardo al ponte ferroviario presso la località Boncellino a Bagnacavallo e al ponte stradale presso Alfonsine, i quali hanno visto l’accumulo di materiale e legname trasportato dalle acque in piena dei fiumi che ha ostruito la luce degli stessi ponti, mettendo a rischio la tenuta dei corrispondenti argini. Con riferimento a questi ponti stanno proseguendo senza sosta le attività di rimozione del materiale ostruente il normale corso delle acque, con grande sforzo di uomini e mezzi forniti dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, dall’Agenzia Regionale e dall’Esercito Italiano.

Situazione critica a Ravenna e provincia

''Il Comune ha emanato un’ordinanza che prevede la totale evacuazione di tutti i residenti del comune di Ravenna che vivono nell’area all’interno del perimetro delineato dalla strada provinciale 24 via Basilica a est, dalla via Reale strada statale 16 a sud, dal confine comunale a ovest e dal canale destra Reno a nord''. Lo comunica il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.

''La rottura dell’argine del Lamone in sinistra idraulica in località Traversara a Bagnacavallo ha infatti determinato una fortissima situazione di pericolo in tutto il territorio a nord del Lamone sia nel territorio del comune di Bagnacavallo che nel territorio del comune di Ravenna. Chi non ha la possibilità di trovare una collocazione alternativa può recarsi al Pala De Andrè di Ravenna, aperto come punto di accoglienza''.

Un migliaio di sfollati

Un maltempo che "ha avuto un'evoluzione molto pesante, stiamo gestendo le criticità verificatesi in alcuni bacini. Rispetto al 2023 sono di meno però i fiumi che sono stati interessati dalle esondazioni", ha detto la presidente dell'Emilia-Romagna, Irene Priolo. "Lo scorso anno sono stati 23 i fiumi esondati, quest'anno sono di meno: l'Idice, il Senio, il Lamone e in parte, Montone e Marzeno".

Gli sfollati sono poco più di un migliaio, ha spiegato ancora Priolo. Ma, anche in questo caso, "non sono i numeri dello scorso anno: erano partiti da 36mila e arrivarono a 45mila. Né registriamo le 81mila frane che erano finite nei corsi d'acqua". La situazione però "non è terminata, dal punto di vista dell'assistenza alla popolazione. Stiamo monitorando il flusso delle acque ma rispetto al 2023 non abbiamo avuto problemi su altri fiumi, né parliamo dell'acqua che hanno ricevuto lo scorso anno", quando la situazione "fu drammatica e con due eventi consecutivi. Ma, grazie agli interventi fatti a monte, non abbiamo avuto problemi neanche nei centri urbani e storici che sono stati invece colpiti lo scorso anno, come Forlì o Cesena. L'evento è molto significativo, ma la manutenzione fatta sta restituendo impatti minori". Le maggiori difficoltà nei pressi dei "ponti ferroviari, dove è più difficile utilizzare mezzi per asportare i detriti".

Situazione critica anche a Faenza

La situazione resta critica anche a Faenza dove ci sono state esondazioni. ''Ancora una volta, uno dei problemi più grandi è il Torrente Marzeno'': è il bilancio alle 4 di questa mattina fatto in un video dal sindaco Massimo Isola.

''Nonostante gli sforzi per contenerlo, ha esondato nelle case delle zone di via San Martino e di via Cimatti. I Vigili del Fuoco e gli operatori di soccorso - informa il primo cittadino - sono sul posto per assistere la popolazione. L'onda di piena sta transitando verso la campagna a valle di Faenza. Il livello dei fiumi rimane molto alto e, di conseguenza, richiede il massimo livello di allerta, soprattutto vicino alle arginature. Abbiamo riscontrato esondazioni nelle zone di via Saldino e del Ponte della Castellina. I tecnici sono al lavoro. Ha piovuto tanto e continuerà a piovere per tutta la giornata''.

''Con il livello dei fiumi alto, è entrato in crisi il sistema fognario, causando allagamenti localizzati in alcune strade della città. Stiamo lavorando per risolverle e per mettere in sicurezza tutte le situazioni pericolose. Siamo ancora in allerta rossa. Come sempre raccomando la massima prudenza. Non spostatevi in auto. Non andate in cantine o locali interrati. Restate ai piani alti'', raccomanda.

Scuole chiuse

"Insieme agli altri amministratori della provincia di Ravenna e in seguito a un confronto con il Prefetto, abbiamo prorogato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di domani, venerdì 20 settembre", spiega in una nota il sindaco di Faenza.

"Insieme ad esse, restano chiusi anche i servizi educativi per la prima infanzia, i servizi pre e doposcuola, i centri di formazione professionale, gli istituti culturali, le sedi universitarie e i centri di aggregazione giovanili in tutta l'Unione della Romagna Faentina. Anche gli impianti sportivi comunali resteranno chiusi e, di conseguenza, saranno interrotte tutte le attività previste al loro intorno - continua il sindaco - Nel territorio del Comune di Faenza, di Solarolo, di Castel Bolognese e di Casola Valsenio, centri diurni per anziani e disabili e i centri socio-occupazionali riapriranno invece nella giornata di domani. La chiusura delle scuole ci permetterà, durante la giornata di domani, di effettuare i dovuti sopralluoghi per verificare le condizioni strutturali a seguito delle precipitazioni di questi giorni".

Oggi scuole di primo e secondo grado chiuse in via precauzionale anche a Bologna, visto il particolare innalzamento del livello del torrente Savena e non solo. Aperti invece nidi e scuole dell’infanzia.

Circolazione treni

Ripercussioni del maltempo sulla circolazione ferroviaria che permane sospesa tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza per condizioni meteo critiche che stanno provocando il rischio di esondazione di alcuni fiumi. I treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono subire limitazioni di percorso o cancellazioni ed essere instradati sul percorso alternativo. In particolare sono 14, tra Frecce e Intercity, i treni ad alta velocità cancellati. A causa dell'impraticabilità delle strade, non sono garantite corse con bus. Si consiglia di riprogrammare il viaggio'', comunica Trenitalia in un aggiornamento alle 13.

Allerta rossa anche domani in Romagna e nel Bolognese

Intanto è confermata anche per domani l’allerta rossa in Romagna e nel Bolognese per criticità idraulica e idrogeologica dovute alle gravi problematiche già presenti sul territorio, mentre nel Modenese l’allerta è arancione. E' quanto fa sapere la Regione Emilia Romagna. Previste precipitazioni deboli sull'Appennino orientale. In considerazione delle elevate precipitazioni cumulate e di quelle previste sulle aree montane centro-orientali, i livelli idrometrici si manterranno sostenuti nei tratti montani dei corsi d'acqua e diffuse le condizioni di criticità idrogeologica. Si prevede un lento esaurimento delle piene in atto nei tratti vallivi dei corsi d'acqua del settore centro-orientale.

Marche

Strade allagate ad Ancona dove, per il maltempo che sta colpendo le Marche, è straripato il torrente Aspio. Lo comunica il sindaco Daniele Silvetti. ''E’ chiusa la strada di San Biagio e gran parte di quelle della zona Aspio''. I vigili del fuoco hanno portato a termine da ieri 300 soccorsi. Le squadre hanno operato stanotte ad Ascoli Piceno, nella località di Ponterotto tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, per il soccorso ad automobilisti in difficoltà per acqua e fango lungo la carreggiata della SP36. Svolti soccorsi per allagamenti anche nelle zone di Cupra Marittima e Grottammare.

Ad Ancona nella tarda serata di ieri sono state evacuate 6 famiglie a Osimo per una frana che minacciava l’abitato in via Montecesa. Per l’esondazione del torrente Arzilla, in provincia di Pesaro Urbino è interrotta la viabilità sulla SP 144.

Potenziato il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale con l’invio di personale esperto nel soccorso acquatico e fluviale dalla Lombardia, Toscana e Campania.

Situazione strade e autostrade

''A causa delle attuali condizioni di maltempo, alle 7:40 circa, sulla A14 Bologna-Taranto, sono state disposte le temporanee chiusure del tratto compreso tra Loreto e Ancona nord in direzione Bologna e della stazione di Ancona sud in uscita per entrambe le provenienze e in entrata verso Pescara. In alternativa, a chi da Bari/Pescara è diretto verso Bologna, si consiglia di percorrere la A25 Torano-Pescara e la A24 Roma-Teramo per poi proseguire sulla A1 Milano-Napoli in direzione nord. Contestualmente, sulla D14 Diramazione di Ravenna, sono stati temporaneamente chiusi gli svincoli di Cotignola e Lugo in uscita da entrambe le provenienze Ravenna/Bologna, a causa dei disagi provocati dalle precipitazioni sulla viabilità ordinaria''.

''Per quanto riguarda la chiusura dell’entrata di Cesena sulla A14 Bologna-Taranto, nel corso della giornata di ieri sono state portate a termine le verifiche tecniche resesi necessarie per valutare l’entità dei danni conseguenti le forti piogge. In particolare, uno smottamento del rilevato ha interessato una delle rampe di immissione, motivo per il quale, a titolo precauzionale, è stato necessario disporre la chiusura dell’entrata in direzione Bologna. L’intervento per il definitivo ripristino è stato già avviato, tuttavia, per l’intera durata dei lavori che al momento è stimata in circa due settimane, per favorire il flusso veicolare nelle fasce orarie di punta, l’ingresso di Cesena in direzione Bologna sarà aperto dalle 9 alle 19 per i soli veicoli con massa complessiva a pieno carico inferiore a 3,5 t, compresi gli autobus. Dalle ore 19 e fino alle ore 9 del giorno successivo, l’ingresso in direzione Bologna tornerà ad essere chiuso per tutti i veicoli. Al fine di garantire il rispetto del provvedimento, sul posto sarà presente un presidio permanente della Polizia Stradale. Fino al termine dei lavori di ripristino, ai mezzi pesanti che da Cesena sono diretti verso Bologna si consiglia di utilizzare l’entrata di Cesena Nord. Stesso consiglio per tutti gli utenti in entrata a Cesena e diretti verso Bologna nelle fasce orarie comprese tra le 19 e le 9''.

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Cronaca

Trasporto pubblico, domani sciopero per 24 ore

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Modalità diverse da città a città

Sono previsti domani disagi per pendolari e viaggiatori per lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico. Bus, tram e metro si fermeranno con modalità diverse da città a città.

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Cronaca

Covid, caccia all’animale che ha scatenato la...

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Ritorno a Wuhan: un nuovo studio punta sull'origine naturale Sars-CoV-2

Il mercato di Wuhan

Alle radici del covid. Ritorno a Wuhan, Cina, dove tutto è cominciato a fine 2019, anno in cui un nuovo coronavirus, Sars-CoV-2, faceva il suo ingresso nel mondo degli esseri umani scatenando di lì a poco una pandemia senza confini. Virus fuggito da un laboratorio o arrivato all'uomo per vie naturali, tramite un animale 'ospite intermedio'? E' il giallo mai risolto di Covid-19. Un nuovo studio riavvolge il nastro, seguendo le tracce del 'Dna fantasma' nei campioni ambientali raccolti a inizio 2020 nel mercato all'ingrosso di frutti di mare di Huanan, dove sono stati censiti i primi casi umani. Gli autori del lavoro pubblicato su 'Cell' sono riusciti così a stringere il cerchio, fornendo una 'short list' delle specie selvatiche presenti nel mercato su cui si concentrano i sospetti.

Lo studio collaborativo internazionale porta la firma di scienziati di diversi atenei statunitensi ed europei e si basa su una nuova analisi dei dati pubblicati dal Cdc cinese, Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, provenienti da oltre 800 campioni raccolti nel mercato di Huanan e nei dintorni, a partire dall'1 gennaio 2020 e dai genomi virali segnalati dai primi pazienti Covid.

Nell'elenco delle specie da cui secondo il team molto probabilmente ha fatto il salto all'uomo Sars-CoV-2, ci sono diversi sospettati: secondo la ricerca, il virus era presente in alcune delle stesse bancarelle della fauna selvatica venduta al mercato, tra cui cani procioni (piccoli animali simili a volpi con macchie simili ai procioni) e zibetti (piccoli mammiferi carnivori imparentati con manguste e iene).

"Questo - evidenzia Florence Débarre, coautrice corrispondente del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) - è uno dei set di dati più importanti esistenti sull'origine della pandemia di Covid e siamo grati che siano stati condivisi". Lo studio, aggiunge il coautore corrispondente Kristian Andersen dello Scripps Research Institute, "aggiunge un ulteriore livello alle prove accumulate che puntano tutte allo stesso scenario: che gli animali infetti sono stati introdotti nel mercato da metà a fine novembre 2019, il che ha innescato la pandemia". Come si è arrivati a questi risultati. Analizzando i dati raccolti dal Cdc cinese "in modi nuovi e rigorosi", interviene l'altro coautore corrispondente, Michael Worobey dell'Università dell'Arizona.

Le indagini

L'1 gennaio 2020, dopo che gli animali erano stati rimossi e a poche ore dalla chiusura del mercato di Huanan, i ricercatori del Cdc cinese si sono recati nella struttura per raccogliere campioni. Hanno fatto tamponi su pavimenti, pareti e altre superfici delle bancarelle e sono tornati giorni dopo per concentrarsi sulle aree in cui si vendevano animali selvatici, e quindi su gabbie e carrelli usati per spostare gli animali. Infine hanno anche raccolto campioni dagli scarichi e dalle fogne.

Su quei campioni è stato eseguito il sequenziamento metatrascrittomico, tecnica che mira a ottenere tutte le sequenze di Rna (e che può anche raccogliere il Dna) da tutti gli organismi presenti in un campione: virus, batteri, piante, animali, esseri umani. Il team cinese, guidato da Liu Jun, ha pubblicato i propri risultati nel 2023 su 'Nature' e ha condiviso in modalità ad accesso aperto i dati raccolti. Quello che veniva lasciato irrisolto era il nodo delle identità esatte delle specie animali trovate che potrebbero rappresentare plausibili ospiti intermedi. Secondo l'ultima analisi di questi dati condotta dal team internazionale, in alcuni casi il materiale genetico del virus Sars-CoV-2 e degli animali è stato persino trovato sugli stessi tamponi. Le specie sono state identificate tramite la genotipizzazione dei loro genomi mitocondriali nei campioni.

"Molte delle specie animali chiave erano state eliminate prima dell'arrivo dei team del Cdc cinese, quindi non possiamo avere prove dirette che gli animali fossero infetti", afferma Débarre. "Stiamo osservando i 'fantasmi' del Dna e dell'Rna di questi animali nei campioni ambientali, e alcuni si trovavano in stand in cui è stato trovato anche il virus. Questo è ciò che ci si aspetterebbe di vedere in uno scenario in cui ci fossero stati animali infetti nel mercato". Tra l'altro, fa notare Worobey, "questi sono gli stessi tipi di animali che sappiamo aver facilitato il passaggio del coronavirus Sars originale agli esseri umani nel 2002. La cosa più rischiosa che si può fare è prendere animali selvatici che pullulano di virus e poi metterli a contatto con esseri umani che vivono nel cuore di grandi città, la cui densità di popolazione rende facile per questi virus prendere piede".

Potrebbe essere successo proprio questo nel 2019. Il team internazionale ha anche eseguito un'analisi evolutiva dei primi genomi virali riportati, comprese queste sequenze ambientali, e ha dedotto i genotipi progenitori più probabili del virus che ha infettato gli esseri umani e portato alla pandemia di Covid. I risultati implicano che ci fossero pochissime persone infettate, se non nessuna, prima del focolaio nel mercato.

Gli animali 'sospettati'

Attraverso la nuova analisi si è arrivati alla short list di specie animali presenti nel mercato umido e trovate contestualmente a campioni virali, che potrebbero rappresentare gli ospiti intermedi più probabili per Sars-CoV-2: il comune cane procione, specie suscettibile al virus e nota per aver portato la Sars nel 2003, è l'animale geneticamente più abbondante nei campioni delle bancarelle, e poi è stato trovato in una bancarella con Rna di Sars-CoV-2 del materiale genetico di civette delle palme mascherate, anch'esse associate alla precedente epidemia di Sars. Anche altre specie come il ratto del bambù e i porcospini malesi sono state trovate presenti in campioni positivi a Sars-CoV-2, così come una moltitudine di altre specie.

Gli esperti sottolineano l'importanza di comprendere le origini della pandemia di Covid, anche ora che è alle spalle, soprattutto alla luce di altri recenti 'spillover', salti di specie come quello che ha portato negli Usa alla diffusione del virus dell'influenza aviaria nei bovini. "C'è stata molta disinformazione" sulle radici di Sars-CoV-2, conclude Worobey. Capire queste dinamiche può avere un peso, a suo avviso, per la sicurezza nazionale e la salute pubblica. "La verità - chiosa - è che da quando la pandemia è scoppiata più di 4 anni fa, nonostante ci sia stata una maggiore attenzione al tema della sicurezza in laboratorio, non è stato fatto molto per ridurre la possibilità che uno scenario perfetto per una zoonosi si verifichi di nuovo".

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Cronaca

Sangiuliano denuncia Boccia: Procura di Roma aprirà...

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La denuncia, annunciata nelle scorse settimane, è ora all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio

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E' arrivata in procura a Roma la denuncia presentata dal legale dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, contro l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. La denuncia, annunciata nelle scorse settimane dal legale dell’ex ministro, l’avvocato Silverio Sica, è ora all’attenzione dei magistrati di piazzale Clodio che procederanno all’apertura del procedimento.

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