‘Metti la psoriasi fuorigioco’, domani la seconda tappa a Roma
Uno stand dedicato e un team di esperti a disposizione per fornire informazioni utili sulla patologia.
Arriva a Roma la campagna 'Metti la psoriasi fuorigioco', l'iniziativa multicanale di sensibilizzazione sulla psoriasi promossa da Ucb Pharma, con il patrocinio della Regione Lazio. Giunta alla seconda edizione, la campagna mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui sintomi e le cause della malattia, a promuovere comprensione e supporto per chi è affetto da psoriasi, a combattere lo stigma ad essa associato, favorendo il dialogo con medici e specialisti. E così domani 21 settembre, in piazza San Lorenzo in Lucina, dalle 10 alle 13 - informa una nota - i cittadini avranno l'opportunità di visitare lo spazio dedicato all'iniziativa patrocinata da Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse), Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici), Apiafco (Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza) e Anap (Associazione nazionale per gli amici per la pelle), e che ha come testimonial Claudio Marchisio, ex calciatore e da anni affetto da questa patologia.
Nel 2023 è stato lanciato un sito dedicato (mettilapsoriasifuorigioco.it), con profili social collegati su Facebook, Instagram, X e YouTube, per diffondere informazioni corrette e utili sulla patologia con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti. Finora la campagna ha raggiunto risultati significativi, con 185mila visite al sito e 97mila utenti unici. Le impression hanno toccato quota 15.252.329, con una copertura di 6.046.666. Sono stati ricevuti 1.437 commenti, molti dei quali contenevano domande e curiosità sulla psoriasi o sui centri per la diagnosi, e ai quali è sempre stata fornita risposta e assistenza. Le iniziative messe in campo quest'anno prevedono, inoltre, un 'road show'.
Roma è la seconda tappa dopo Napoli, cui seguiranno Bologna (27 ottobre) e Torino (9 novembre), dove verranno allestiti spazi informativi e di ascolto, in cui saranno presenti specialisti, rappresentanti di associazioni pazienti e alcuni degli influencer che collaborano alla campagna. Durante l'evento di Roma, in particolare, oltre alla diffusione di materiale informativo, ci sarà un momento di approfondimento rivolto al pubblico, con interventi di Nancy Dattola, specialista in dermatologia presso il Policlinico Umberto I di Roma, di Elpidio Cecere, psicoterapeuta, di Valeria Corazza, presidente di Apiafco, Valter Meloni, vicepresidente di Adipso, e Ida Galati, creator digitale ed esperta di moda.
La psoriasi è una malattia infiammatoria, cronica, non contagiosa della pelle, che in Italia colpisce circa 2 milioni di persone. Ha la stessa incidenza nei due sessi e può insorgere a qualsiasi età. I sintomi più comuni sono: secchezza della cute, arrossamento, prurito ed eritema, sensazione di bruciore e sanguinamento. La psoriasi, però, non deve essere considerata solo una malattia della pelle. Si tratta, infatti, di un'affezione ad interessamento sistemico, associata a molte altre patologie, prima fra tutte l'artrite psoriasica che interessa fino al 30% dei malati, oltre a disturbi articolari, metabolici, cardiovascolari e intestinali. La diagnosi è prevalentemente clinica e la sua gravità si misura in base all'estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione, alla risposta alle terapie e al livello di disabilità sociale e psicologica che causa a chi ne è affetto. La psoriasi può avere, infatti, conseguenze rilevanti non solo fisiche, ma anche personali, sociali e di relazione, con un impatto negativo sulla qualità di vita del paziente. Oltre alle soluzioni terapeutiche, per adeguare le aspettative delle persone affette da psoriasi con quelle della comunità medico-scientifica, è importante promuovere un dialogo costruttivo tra tutti i soggetti coinvolti nel miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti.
"Una patologia come la psoriasi comporta un pesante disagio emozionale oltre che fisico - afferma Federico Chinni, amministratore delegato di Ucb Italia - E' importante che il pubblico abbia informazioni chiare e sia consapevole dei rimedi esistenti, in modo da facilitare anche il dialogo con i medici. Ucb, oltre a proporre soluzioni terapeutiche sempre più innovative ed efficaci, dimostra particolare attenzione ad aspetti che ruotano attorno alla patologia, che sono altrettanto importanti per il benessere della persona, incluso l'equilibrio psicologico. Consapevole dell'importanza della comunicazione diretta alle persone", l'azienda "ha più volte promosso iniziative di divulgazione e campagne come questa, che si inserisce, dunque, in un ambito multidisciplinare, finalizzato a creare un percorso di supporto a 360 gradi per il paziente".
Cronaca
Processo Open Arms, naufrago chiede risarcimento di 50mila...
Il legale del migrante: "La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni"
Un naufrago chiede 50mila euro di risarcimento a Matteo Salvini nel processo Open Arms. La somma è stata chiesta nell'udienza di oggi del processo a carico del leader della Lega, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, dall'avvocata Serena Romano, legale di parte civile di Musa, uno dei naufraghi soccorsi dalla Open Arms nell'agosto del 2019.
"La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni, per le sofferenze fisiche ed emotive e per l'ingiustificato prolungamento della permanenza in mare, per il timore di essere riportato in Libia, per la violazione di tutti i diritti riconosciuti dalla nostra carta costituzionale che tutelano l'infanzia, che andava tutelata", ha detto Romano.
La nave della ong spagnola Open Arms "ha salvato decine di migliaia di persone" e nell'agosto 2019 , quando il ministro dell'interno di allora Matteo Salvini impedì lo sbarco di 147 persone a bordo della imbarcazione, "la ong si è trovata non solo a non avere il supporto che avrebbe dovuto avere e che è previsto dalla convenzione Sar da parte dello Stato rivierasco, ma si è trovata di fronte a questo muro", ha detto ha detto l'avvocato Arturo Salerni, legale di parte civile della ong spagnola Open Arms.
"E' evidente il danno che si è creato all'armatore umanitario Open Arms, il danno prodotto al suo equipaggio alla sua funzionalità, alle attività che perseguono con un fine esclusivamente umanitario che tanti frutti ha dato", ha aggiunto.
"L'udienza di oggi del processo Open Arms a Palermo conferma la totale insussistenza delle tesi dell’accusa, che pure ha chiesto 6 anni per Matteo Salvini perché ha difeso i confini: nell'indifferenza clamorosa degli immigrati presunti sequestrati, sarà interessante verificare quanti finanziamenti pubblici hanno incassato le realtà, a partire da Legambiente e Arci, che hanno speso soldi e tempo per partecipare a questo teatrino. Verificheremo con grande attenzione. E ancora: quanto sta costando ai contribuenti questo processo, voluto dalla sinistra contro Salvini?", la posizione espressa dalla Lega in una nota.
Cronaca
Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...
"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e dinamici, dobbiamo trovare il modo per potere rispondere adeguatamente. Il cybercrime non ha confini, è fondamentale lavorare in cooperazione con l'Italia per potere contrastare adeguatamente questi crimini. Tra i Carabinieri e la gendarmeria francese c'è una relazione quotidiana. Con degli scambi regolari". Lo ha detto il direttore generale della Gendarmeria francese Gen. Christian Rodriguez, parlando a Palermo con i giornalisti, durante un incontro con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di corpo d'armata Teo Luzi. "Bisogna lavorare insieme per contrastare i gruppi criminali che operano in diverse zone del mondo- dice ancora Rodriguez - Per questo abbiamo una formazione condivisa con scambi regolari. E' fondamentale per cercare di contrastare questi fenomeni riuscire a gestire i Big Data". "Con la gendarmeria condividiamo i valori. L'unico grande limite è la lingua. Per il resto c'è grandissima intesa. Noi abbiamo mandato per la formazione una compagnia di marescialli in Francia e una compagnia di marescialli francesi è venuta in Italia. La stessa cosa la facciamo con la guardia civil spagnola e con la gendarmeria portoghese - ha spiegato il generale Luzi - C'è un network che di chiama Fiep un'associazione internazionale della gendarmerie a cui partecipano 21 paesi che si scambiano tra loro informazioni in modo constante. Quest'anno il presidente sono io e a ottobre cederò la guida alla Francia. Un modo anche per tessere delle visioni di lotta al crimine e assistenza alle rispettive popolazioni con questi apparati, che hanno molto in comune".
"Abbiamo molto in comune con la Francia - ha detto ancora il genarel Luzi -. Ad esempio il quartiere palermitano dello Zen, che conosco bene. L'idea di aprire lì una caserma, dove non si riusciva ad entrare, è stata del generale Vittorio Tomasone, poi io l'ho portata avanti e non è stato semplice e per lungaggini amministrative e gli ostruzionismi che ci sono stati. Dopo oltre 10 anni, si può dire che è stato uno dei piccoli segnali vincenti in questa città. Il fatto che 70/80 mila persone ora accettino lo Stato è importante. La Francia ha le Banlieues, che sono tanti Zen messi insieme dove la gendarmerie riesce a farsi accettare per cultura e umanità".
Cronaca
Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...
Un lungo applauso accoglie il feretro
Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia '90 morto, dopo una lunga malattia.
In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l'ultimo saluto all'eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l'amore non solo di Palermo all'ex attaccante azzurro. "Ciao Totò, figlio di Palermo", si legge su uno striscione della Curva nord.
In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone è rimasta fuori, oltre le transenne. A officiare il rito delle esequie monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.