T-shirt bianca, camicia di lino e cappellino in testa, l’atleta sorride e manda un bacio alla sua community
“Ciao Milano!” scrive, così, in una storia su Instagram Imane Khelif, la pugile algerina, oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, in un video che la ritrae a Milano, in piazza San Marco, zona Brera, e in sottofondo la canzone dei Ricchi e Poveri, ‘Sarà perché ti amo’. T-shirt bianca, camicia di lino e cappellino in testa, l’atleta sorride e manda un bacio alla sua community.
Secondo i rumors, circolati tra gli addetti ai lavori, Khelif potrebbe essere a Milano per partecipare, come ospite, a qualche sfilata della Milano fashion week. Nel luglio scorso, durante i Giochi, Khelif era finita nella bufera mediatica dopo il ritiro dal ring della pugile italiana Angela Carini.
Moda
Diesel, ode al denim: “Noi alternativa inclusiva e...
La sfilata del brand di Otb ha un set con circa 15mila kg di scarti di denim, che saranno poi recuperati e riciclati. Renzo Rosso: "Siamo un vero iconico brand"
Circa 15mila chili di scarti di denim disposti su un'enorme passerella e su due colonne centrali accolgono gli ospiti della sfilata di Diesel, in uno spettacolare allestimento realizzato per presentare la primavera-estate 2025 firmata Glenn Martens. "C'è bellezza negli scarti, in quello che viene consumato e distrutto - racconta lo stilista, direttore creativo della maison del gruppo Otb -. E' nella circolarità degli scarti di denim, nel logorio, che si costruisce questa collezione. E' un elemento di rottura per Diesel: promuoviamo la circolarità nella nostra produzione tanto quanto spingiamo l'elevazione del design".
Gli scarti del denim vengono riutilizzati creando rotoli di denim, usati nel settore automobilistico e per l'isolamento e dopo la sfilata l'intero set verrà recuperato e riciclato. Più circolare di così..."Sono davvero contento perché è il coronamento di un lavoro che stiamo facendo con Glenn e tutto il team - dice all'AdnKronos il patron di Otb, Renzo Rosso -. Penso che stiamo portando Diesel ad essere un vero iconico brand e la vera alternativa al mondo del lusso, più inclusiva, democratica e ovviamente sostenibile".
'Welcome to Diesel, Diesel is denim' ripete dagli altoparlanti una voce ipnotica mentre in passerella sfilano modelli dallo sguardo alieno, in total look denim. Dei micro pantaloncini sono ricamati con frange lunghissime, una lunghezza che sarebbe impossibile da ottenere con un normale logorio. Il doppiopetto in pelle viene trattato per sembrare denim e indossato con jeans in denim distressed con cuciture frontali trapuntate e frange ricamate lungo le caviglie. Frange che sono anche la finitura di un abito sottoveste in denim chambray mentre felpe e canotte hanno scolli che sembrano consumati ma in realtà è un jacquard devoré.
Gli esperimenti con il denim non finiscono qui: un cappotto artigianale è composto interamente di rimanenze di rocchetti di filato denim, richiamando gli scarti in passerella. I jeans di denim sembrano arruffati ma sono goffrati. Dei jeans oversize sono Diesel Rehab Denim, realizzati a partire da 100% di cotone riciclato incorporando scarti della stessa produzione di jeans Diesel. Non mancano abitini trompe l'oeil seconda pelle, mentre le stampe bandana d'archivio sono riutilizzate per una serie di vestiti con nodi e drappeggi. Un'ode al denim e alla sua circolarità. Del resto, questo materiale è da sempre sinonimo di Diesel, e Glenn Martens sa farne punto di partenza e di arrivo, per una collezione dal sapore fortemente couture. (di Federica Mochi)
Moda
Ferragamo e il mondo del balletto alla Milano Fashion Week
Per prossima stagione Maximilian Davis immagina guardaroba elegante e moderno, con tessuti che celebrano legame maison e balletto
Il rosa cipria, l’albicocca, il beige, il bianco, il grigio ghiaccio. Tessuti impalpabili in equilibrio con la concretezza della pelle. E’ una collezione, basata sulla leggerezza quella disegnata da Maximilian Davis per la primavera-estate 2025, che esplora il legame tra Ferragamo e il mondo del balletto, celebrandone l’eleganza espressiva. “Ho guardato alla relazione Ferragamo e il mondo del balletto e delle scuole di balletto - spiega il direttore creativo, Maximilian Davis nel backstage della sfilata -. Sono partito dall’incontro tra Katherine Dunham (ballerina, coreografa e antropologa) e Salvatore Ferragamo, era una ballerina molto elegante. Pensando alle silhouette c’è libertà e fluidità”. La collezione della maison fiorentina guarda anche all’immaginario di Rudolf Nureyev che indossa scarpe da ballerina Ferragamo su misura negli anni '80. Fotogrammi del passato che in passerella si traducono in un guardaroba minimalista e concreto, che unisce lo spirito ballettistico di diversi decenni.
“Ho sempre incorporato diverse epoche storiche nel mio lavoro, epoche in cui posso riconoscere me stesso e il mio Heritage - sottolinea Davis -. Ho cercato delle somiglianze con Ferragamo, e la bellezza di questo marchio è che ci sono così tante storie diverse con cui ci si può relazionare. Ogni scarpa ha un suo significato. Ogni scarpa ha una storia”. Ecco la storia di Ferragamo intrecciarsi, concretamente, a quella del balletto, come l’evoluzione della décolleté dal tacco ricurvo Eva e un nuovo sandalo grafico definiti da lacci in seta opaca che si avvolgono intorno alla caviglia mentre le mules in tessuto jacquard decorate con frange e booties geometrici sono l’evoluzione di un modello di archivio degli anni ‘40.
Niente tutù e fiocchi, però. In collezione i costumi da danza ispirano capi in cashmere e cotone seconda pelle, stratificati, attorcigliati e annodati, mentre la libertà di movimento viene espressa da silhouette amplificate come gli opera coat e gli abiti parachute in nylon di seta, suede e organza. Il trench stropicciato ha la cintura allacciata a vita bassa, mentre il guardaroba degli anni '80 di Nureyev si traduce nelle tute tecniche e nei tagli sartoriali over. Non manca la pelle artigianale, fiore all’occhiello della maison fiorentina, che si presenta con Gancini intrecciati in modo elaborato. Anche il monogramma viene interpretato in una linea sostenibile di denim jacquard stone washed e borse a tracolla con motivi traforati. (di Federica Mochi)
Moda
Ermanno Scervino: “La mia donna guarda al...
Per la prossima primavera/estate femminilità e tagli sartoriali protagonisti, con citazioni ad anni '70
“Ho cercato di fare qualcosa di sartoriale ma estremamente moderno. La donna che racconto oggi guarda al futuro, non solo alla bellezza ma all’attualità: non puoi essere solo bella ma devi essere anche moderna”. Parola di Ermanno Daelli, che per la prossima primavera-estate di Ermanno Scervino tratteggia una collezione nella quale la femminilità e l’eleganza sono protagoniste assolute. “A questo periodo difficile rispondo con la voglia di indossare creatività e modernità - spiega lo stilista all’Adnkronos - quando vedo un abito ben fatto spero di avercela fatta”.
Sulla passerella è una celebrazione dell'essenza spontanea e libera della femminilità, intrecciata a doppio filo all’animo couture del marchio. Ci sono richiami allo spirito rivoluzionario degli anni '60 e '70, come nelle lunghezze di abitini, giacche scamosciate e foulard al collo very Seventies.
La silhouette della giacca doppiopetto reimmagina il corsetto per creazioni che scolpiscono il corpo abbinate a pantaloni fluidi. Segna il punto vita ed enfatizza le spalle in un gioco di geometrie. Grazie alla tecnica tromp l'oeil tessuti non denim diventano denim, o sono lavorati in capi sartoriali e abiti da sera. Il tailleur di denim dévoré cinge la vita e rivela motivi floreali astratti. Immancabile l’animo sporty chic del marchio nei trench leggerissimi, mentre il pizzo esalta il corpo nei lunghi abiti sottoveste. La maglieria, crochet o a maglia larga viene celebrata su cardigan di cachemire, shorts e bralette coordinate. Per una donna libera ma mai nostalgica. “Mi piace il futuro - assicura lo stilista - mi piace sperimentare la bellezza assoluta ma moderna”.
(di Federica Mochi)