Ricerca su neoplasie femminili, a ottobre ‘Shopping4good’ per Fondazione Veronesi
I fondi dell'iniziativa promossa da Qvc Italia con protagonisti gli scienziati sosterranno 3 ricercatori
Anche quest'anno Qvc, retailer multicanale e leader mondiale del video-commerce, affianca Fondazione Umberto Veronesi con il progetto 'Shopping4good' per supportare la ricerca e la sensibilizzazione sui tumori tipicamente femminili. Dall'1 al 31 ottobre, sulle piattaforme Qvc Italia, la nuova campagna avrà come protagonisti proprio le ricercatrici e i ricercatori di Fondazione Veronesi nella loro quotidianità. I fondi raccolti sosterranno il lavoro di 3 di loro. La collaborazione, dal 2015 a oggi - si legge in una nota - ha consentito di finanziare 26 borse di ricerca.
Ogni anno oltre 55mila donne in Italia si ammalano di tumore al seno, ma grazie alla diagnosi precoce e al progresso della ricerca scientifica oltre il 90% delle donne che ricevano questa diagnosi viene guarito. "Da anni sosteniamo il progetto della Fondazione Veronesi tramite Shopping4good - spiega Sarah-Jane Morgan, Ceo di Qvc Italia - Grazie a questa iniziativa, l'esperienza d'acquisto diventa un momento di riflessione e solidarietà, conferendo un significato più profondo allo shopping. La prevenzione e la salute sono temi che coinvolgono ognuno di noi. E' per questo motivo che supportiamo con orgoglio questa iniziativa così importante". A nome di Fondazione Umberto Veronesi Ets, il presidente e direttore Divisione Senologia chirurgica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, Paolo Veronesi, dichiara: "Siamo felici di avere al nostro fianco Qvc Italia anche per quest'anno e di poter contare sul suo supporto a sostegno della ricerca scientifica sui tumori femminili. La nuova campagna che hanno ideato rappresenta un'opportunità per far conoscere i nostri ricercatori e le nostre ricercatrici che ogni giorno ci permettono di sperare concretamente in un futuro migliore in fatto di salute".
E' infatti 'Ricercatori sui tumori. Ogni giorno un'impresa straordinaria' la 'line' della nuova campagna sociale di sensibilizzazione di Shopping4good di Qvc Italia, scattata da Sgp Stefano Guindani Photo e che quest'anno porta l'attenzione su chi lavora concretamente alla ricerca contro i tumori. Persone che compiono imprese straordinarie in laboratorio, ma che al di fuori del loro lavoro sono alle prese - come tutti - con la gestione della quotidianità. L'obiettivo di questa campagna è proprio quello di sottolineare il loro aspetto più umano, contrapposto all'importanza della loro missione quotidiana, quella che inizia quando indossano il camice ed entrano in laboratorio.
Ma chi sono i ricercatori e le ricercatrici? Simone Baldi, Veronica Cocetta e Matteo Claudio Da Vià sono i protagonisti di questa campagna di comunicazione che Qvc porterà avanti su tutte le sue piattaforme, dai canali Tv (32 digitale terrestre, 475 Sky), al portale online qvc.it, al canale on demand Qvc+ e alle iniziative sui social network, fino a spazi pro bono ottenuti su stampa e piattaforme digitali. Dall'1 al 31 ottobre, ordinando sulle piattaforme multimediali di Qvc Italia i prodotti messi a disposizione da prestigiosi brand che supportano l'iniziativa, il charity item o aggiungendo una donazione di un euro su qualsiasi altro acquisto, si potrà contribuire alla raccolta fondi. Il 100% di tutti questi acquisti e donazioni sarà devoluto a Fondazione Veronesi. A chi effettuerà la donazione di 1 euro verrà spedita la cartolina con il visual della campagna e una lista di consigli per una vita all'insegna della salute e della prevenzione.
Inoltre, per questo progetto, il retailer ha fatto realizzare uno speciale charity item firmato 'Le corone bags': una pochette in pelle made in Italy disponibile in diversi colori, tra cui l'iconico rosa (in vendita dall'1 ottobre). Shopping4good è possibile grazie alla preziosa collaborazione di alcuni marchi partner del retailer che mettono a disposizione, a titolo gratuito, una selezione di prodotti per la raccolta fondi. I prodotti e il charity item saranno in vendita sul sito qvc.it alla pagina dedicata all'iniziativa e saranno disponibili per tutto il mese di ottobre.
L'iniziativa Shopping4good sarà inoltre presentata al pubblico il prossimo 7 ottobre alle 20 sul canale 32 digitale terrestre e tivùsat, canale 475 di Sky, e in streaming su qvc.it, in una serata speciale con la presenza di alcune personalità di Fondazione Veronesi quali il professor Veronesi e Alice Agostino, Pink Ambassador di Fondazione Veronesi, e i testimonial della campagna.
Cronaca
Camion si ribalta e va a fuoco a Udine, morto il conducente
E' successo a Pontebbia, l'incidente stradale mortale sulla SS13
Incidente stradale mortale a Pontebba, in Provincia di Udine, dove un camion ha preso fuoco dopo essersi ribaltato. E' successo alle 17, al km. 197+300 della SS13. Il conducente è stato trovato incastrato all'interno della cabina e il personale sanitario ne ha potuto solo constatare il decesso. Sul posto i Vigili del fuoco con le squadre dei distaccamenti di Pontebba Tarvisio Gemona e l'autogru della sede centrale che hanno immediatamente spento l'incendio. Al momento sono in corso le operazioni di raddrizzamento del camion ribaltato. Chiusa al traffico la strada statale.
Cronaca
Ottantenne uccisa a Modena, figlio confessa in diretta tv:...
Le parole choc di Lorenzo Carbone davanti alle telecamere di 'Pomeriggio 5': "L'ho strangolata, prima ho provato col cuscino, poi ho tolto la federa e ho provato con quella"
"Non ce l'ho fatta. Sono stato io. Non ce la facevo più". E' la confessione resa in diretta alle telecamere di Pomeriggio 5 da Lorenzo Carbone, il 50enne ricercato dopo che ieri la madre Loretta Levrini, con cui viveva, era stata trovata in casa priva di vita a Spezzano. Le telecamere lo hanno intercettato sotto casa. "Sono stato a Pavullo, per allontanarmi - ha raccontato l'uomo, sotto choc e in lacrime - ma non ho dormito mica. Giravo in strada a piedi, ma non mi sono nascosto".
"Mia madre era tra la demenza e l'Alzheimer e a volte diceva cose che non mi facevano... Io non ce la facevo più. Sto male. Non riuscivo a gestirla. Non so perché l'ho fatto, non lo so", ha detto. "Ogni tanto mi faceva un po' arrabbiare, perché ripeteva sempre le stesse cose. Io non ero in cura da nessuna parte, mi è venuto così, d'istinto l'ho fatto. L'ho strangolata, prima ho provato col cuscino, poi ho tolto la federa e ho provato con quella e poi ho usato i nastrini, i lacci".
Donna uccisa in casa a Spezzano di Fiorano
— Pomeriggio 5 (@pomeriggio5) September 23, 2024
Il figlio confessa davanti alle telecamere di #Pomeriggio5 pic.twitter.com/3pqhKjfQsy
Nuzzi: "Confessione in tv? Rivaluta giornalismo di strada"
"Tante volte in questo periodo di grandi fatti di cronaca si è puntato l'indice contro la televisione e contro l'informazione che segue in diretta la cronaca, quando invece facciamo tutti il nostro mestiere, che è quello di informare, e parlo soprattutto dei colleghi che passano le loro giornate sul marciapiede". A dirlo all'Adnkronos è Gianluigi Nuzzi, commentando la confessione in diretta di Lorenzo Carbone.
"Si è verificata la situazione particolarissima di un uomo che d'impeto, in maniera disorganizzata, ha ucciso la propria madre -spiega Nuzzi, che era presente in studio nel momento in cui è avvenuta la confessione in diretta dell'uomo- e dopo aver vagato nei pressi dell'abitazione per tutta la notte si è ripresentato nel luogo dove aveva compiuto il delitto. Per fortuna che c'era un inviato di 'Pomeriggio Cinque', Fabio Giuffrida, che ha fatto egregiamente il suo lavoro, avvicinando questa persona che aveva un atteggiamento insolito, era disorientato, stazionava vicino all'ingresso, ed ha intuito che poteva trattarsi dell'assassino, del figlio", osserva il conduttore di 'Quarto Grado'. "Quest'uomo -analizza Nuzzi- non sapeva dove andare e di fatto voleva andare a costituirsi. Quando infatti il giornalista gli ha chiesto se fosse andato dai carabinieri, ha risposto 'non ancora'. Questo fa capire che lui cercava di andarci".
Vedere in tv la confessione in diretta "è un documento scioccante -prosegue Nuzzi- ma a me sciocca di più che chi ha un malato di mente in casa non abbia oggi alcun sostegno, e sia abbandonato a se stesso". E a proposito dell'uomo, un 50enne di Spezzano, comune di Fiorano, appena fuori Modena, Aggiunge: "Non stiamo parlando di un mafioso, ma di un uomo che, per i motivi che verranno verificati dagli inquirenti e che nulla tolgono alla gravità del fatto, non si è dato ad una latitanza. Questo è un delitto d'impeto, di quelli che si consumano in situazioni famigliari faticose e difficili".
Cronaca
Tragedia Vago di Lavagno, morte cerebrale del 15enne:...
Il ragazzo colpito da un proiettile in testa sparato dalla madre che poi si è tolta la vita
Si sono concluse le sei ore di osservazione previste dalla norma e la seconda riunione della specifica Commissione ospedaliera ha confermato la morte cerebrale del 15enne di Vago di Lavagno (Verona), colpito da un proiettile in testa sparato dalla madre che poi si è tolta la vita. Sono quindi state "sospese tutte le terapie e dei supporti per le funzioni vitali", spiega una nota dell'ospedale Borgo Trento di Verona.
Il padre del ragazzo ha espresso la volontà di donare gli organi del figlio ed è quindi stata data l’autorizzazione all’espianto. Arrivato all’ospedale di Borgo Trento venerdì pomeriggio in condizioni cliniche già gravissime e ricoverato nel reparto di Neurorianimazione diretto dal professor Leonardo Gottin, al ragazzo era stato diagnosticato il danno cerebrale irreversibile dopo due giorni in terapia di supporto massimale.