Salone Nautico, Formenti: “Fare squadra tra Saloni è obiettivo comune”
"Abbiamo iniziato cinque anni fa mettendo in rete i primi Saloni regionali in questo gruppo. Da lì abbiamo avuto altre richieste e abbiamo creato un sistema di patrocini finalizzato a fare squadra. Questo vuol dire avere la possibilità tutti insieme di unire la comunicazione, coordinarci nelle date e nella difesa anche di questo valore che così possa essere tutelato" Così Piero Formenti, vicepresidente di Confindustria Nautica, a margine della conferenza stampa che ha presentato gli eventi sul territorio nazionale patrocinati da Confindustria Nautica.
Economia
Montagna, Ghezzi (Anef):, ‘Stagione al via, operatori...
Tutto pronto per l'avvio della nuova stagione sciistica che quest'anno promette un andamento decisamente positivo, con prenotazioni e richieste in corso già dalla scorsa estate, prezzi lievemente ritoccati, ma meno che negli ultimi due anni e tanto, tanto divertimento
Operatori "pronti e attrezzati" per l'avvio della nuova stagione sciistica che quest'anno promette un andamento decisamente positivo, con prenotazioni e richieste in corso già dalla scorsa estate, prezzi lievemente ritoccati, ma meno che negli ultimi due anni e tanto, tanto divertimento. Ora manca solo un po' di neve, oltre a un po' di freddo per mantenerla, ma per il resto sulle montagne italiane è tutto pronto: "Se venisse giù un bel metro di neve, apriremmo già domani mattina". Così Valeria Ghezzi, presidente di Anef- Associazione nazionale esercenti funiviari illustra all'Adnkronos il contesto che si appresta ad ospitare la nuova stagione sciistica 2024-2025. E non nasconde un certo entusiasmo: "Noi siamo pronti e carichi".
Tra le mete più gettonate, le Alpi la fanno sempre da padrone, ma considerando che quest'anno la ricorrenza di Sant'Ambrogio non può contare su un 'grande' ponte, cadendo di sabato, "ci aspettiamo che le località più battute per l'inizio della stagione saranno quelle più vicine alle città, dove si può andare e tornare in giornata. E dunque sarà sicuramente un turismo pendolare. Almeno all'inizio, poi vedremo. Penso anche a chi ha la seconda casa, in Val d'Aosta e in Valtellina, oltre ad una parte delle Dolomiti".
Proprio in queste ore al Nord Italia le temperature sono crollate, freddo e neve hanno già fatto la loro comparsa su Alpi, Prealpi e sui rilievi centrali del settore appenninico, a quote attorno ai 1000 metri. Le immagini della Val d'Aosta hanno immediatamente acceso gli entusiasmi degli amanti dello sci, che hanno già cominciato a rispolverare tute e scarponi. In ogni caso, puntualizza Ghezzi, "la situazione è molto in divenire. Noi intanto ci stiamo preparando e stiamo producendo neve con i generatori". Anche perché mancano solo due settimane a Sant'Ambrogio, il 7 dicembre, che viene tradizionalmente considerata la data di avvio della stagione, con l'apertura degli impianti: "C'è anche chi, se può, apre prima -dice-. In fondo le previsioni, devo dire, sono molto buone e per quest'anno si prevede un'ottima affluenza, vista la richiesta e le prenotazioni già pervenute agli alberghi".
Le prenotazioni risultano partite già dallo scorso settembre: "Il gradimento per la montagna c'è sempre ed è molto interessante -osserva la presidente Anef-. Per l'arco alpino specialmente. La provenienza dei turisti è più o meno al 50% tra Italia ed estero. Ed è bene che quel 50% di clientela italiana resti". Negli ultimi due anni, in effetti, la bilancia si è orientata un po' più verso l'estero: "La clientela internazionale ha segnato un leggero incremento, ma parliamo veramente di pochi punti percentuali". Il punto è che "noi vogliamo che gli italiani continuino ad amare lo sci e la montagna. Ecco perché dobbiamo domandarci perché sia diminuita la clientela italiana. E, credo, in parte sia una questione di prezzi".
Per quest'anno, però, le cose potrebbero migliorare: "Il rallentamento dell'inflazione ha consentito di limitare gli aumenti a quote inferiori rispetto agli ultimi anni". Del resto "i costi per noi erano aumentati in maniera stratosferica, con la componente energia in primis". Quest'anno, quindi, i prezzi potrebbero vedere aumenti limitati, compresi "tra il 2,5 e il 3,5 per cento". E non è tutto: "Molte stazioni hanno introdotto l'elemento della flessibilità, che premia chi acquista online o chi acquista lo skipass in anticipo". Si tratta di "una tendenza in atto già da qualche anno, ma che a mio modo di vedere continuerà a svilupparsi e a diventare sempre più importante nei prossimi anni", osserva Ghezzi. Ciò significa che "il listino diventa un punto sulla carta, da cui partire per salire o scendere, a seconda dei periodi, esattamente come succede negli alberghi o per treni e aerei. Diciamo che anche il settore impianti sta andando, come tutta la mobilità, in quella direzione".
Quel che più incoraggia gli operatori, poi, è che "sono in corso moltissimi investimenti sul settore. In Italia, ad esempio, solo quest'anno sono stati investiti oltre 300 milioni di euro, di cui 110 milioni per il Dolomiti Superski. Investimenti che servono essenzialmente a potenziare il sistema degli innevamenti. Molte risorse, poi, sono state concentrate sull'Appennino, visti i problemi degli ultimi anni, sia sugli innevamenti che per alcuni impianti nuovi o bacini per l'acqua". Anche perché "un bacino, se fatto bene, diventa anche una bella struttura per la stagione estiva". E l'anno prossimo, annuncia infine, "avremo in Italia il primo '3S', una tipologia particolare di impianto per alte portate, che è attualmente in costruzione. Si tratta di un impianto molto importante che richiede due anni di cantiere. E' una grande cabinovia e verrà realizzata a Canazei".
Economia
Investimenti, sondaggio Ey: Italia resta attraente...
Nel 2023 sono diminuiti del 4% gli investimenti diretti esteri (IDE) in Europa; parallelamente l’Italia ha registrato una flessione del 12%, pur mantenendo la propria quota di mercato pressoché stabile (3,8%) rispetto al 2022. E' uno dei risultati emersi nell’EY Attractiveness Survey 2024, il sondaggio annuale condotto da EY sull'attrattività dell'Europa e dell'Italia, da cui emerge fra l'altro che il numero degli IDE in Italia è quasi raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, passando da poco più di 100 a oltre 200 per anno.
Guardando al futuro, l’Italia si conferma una destinazione di investimento attrattiva: il 74% dei dirigenti intervistati, rispetto al 54% del 2023, sta attivamente considerando di espandere le proprie attività in Italia nei prossimi 12 mesi. Nel primo semestre del 2024, secondo le prime elaborazioni, l'Italia ha registrato un andamento costante degli IDE. Questo dato si pone in controtendenza rispetto al resto d'Europa, dove appunto si osserva un calo degli IDE.
Ey segnala che si consolida il trend di nearshoring, Infatti la maggior parte degli IDE in Italia proviene dall'Europa; a questi si aggiunge una importante quota del 19% da parte di imprese statunitensi. Al tempo stesso tornano a crescere gli investimenti cinesi in Italia passati da una quota del 2% nel biennio 2021-2022 al 5% nel 2023. Il 68% dei dirigenti intervistati nell’EY Attractiveness Survey 2024 ritiene che l’Italia nei prossimi tre anni possa incrementare la propria attrattività. Questa percentuale riflette un certo ottimismo da parte delle aziende che vedono nel Paese un potenziale di crescita e sviluppo. Inoltre, il 74% degli intervistati prevede di espandere o stabilire le proprie attività in Italia nei prossimi 12 mesi, un dato in aumento rispetto al 54% del 2023. Si rinnova dunque la fiducia nelle capacità dell'Italia di attrarre e mantenere investimenti esteri. I settori più promettenti per gli investimenti futuri includono i servizi finanziari e l'industria chimico-farmaceutica, che sono visti come motori di crescita e innovazione.
Per Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia, "le tensioni geopolitiche, il protezionismo e la competitività tra le destinazioni d’investimento, insieme alla rivoluzione tecnologica in corso, stanno sfidando l’Europa. L’Italia ha l'opportunità di consolidare il proprio ruolo come una delle destinazioni più attrattive per gli investimenti diretti esteri nel nostro continente. Con una popolazione di circa 59 milioni, il nostro Paese è la quarta economia europea, dopo Germania, Regno Unito e Francia, e può fare affidamento su un tessuto imprenditoriale diversificato, istituzioni accademiche e di ricerca di primo ordine e una forza lavoro qualificata, anche se in contrazione".
"Per fare leva su questi fattori - continua - è importante ottimizzare la sinergia tra governo, istituzioni e settore privato, mettendo al centro le grandi sfide della nostra nazione: maggiore efficienza e costi più competitivi per l’energia; politiche industriali che supportino l’integrazione tra sostenibilità, innovazione e competitività; rielaborazione dei modelli di business e operativi in risposta alla rivoluzione tecnologica. D'altro canto, le aziende devono assumere un ruolo attivo in questo scenario, favorendo gli investimenti, anche sfruttando appieno le opportunità fornite dal quadro normativo europeo, inclusi i diversi fondi e incentivi a disposizione”.
"Il PNRR, secondo il nostro sondaggio, è percepito dalle imprese internazionali come un’importante opportunità per superare i ritardi accumulati negli anni. L’attuazione degli investimenti del PNRR - conclude - sta contribuendo a sostenere un tasso di crescita nazionale superiore a quella di altre grandi economie europee per il biennio 2024-2025, anche se negli ultimi mesi l’andamento del settore industriale e delle esportazioni stanno impattando la performance complessiva a livello nazionale. Proprio in un contesto europeo sotto pressione dal punto di vista della domanda, dell’innovazione e degli investimenti, abbiamo una opportunità importante per riposizionare il nostro Paese e occorre un grande lavoro di squadra per raggiungere i risultati attesi”.
Economia
Sace, al via il progetto Africa Champion Program
Con il supporto della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Con un evento questa mattina a Roma Sace lancia l’Africa Champion Program con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il supporto della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme ad attori istituzionali come l’Agenzia ICE, CDP, SIMEST, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Câmara de Comércio Moçambique-Itália. Si tratta - si sottolinea in una nota - di un percorso formativo dedicato alle imprese italiane che desiderano acquisire competenze per operare nelle geografie incluse nel Piano Mattei, che mira a creare relazioni commerciali e valorizzare le eccellenze italiane. Il percorso formativo del programma prenderà ufficialmente il via nel 2025.
Alessandra Ricci, a.d. di SACE, ha salutato una platea di imprese presenti sia sul posto che in collegamento e ha approfondito le nuove opportunità commerciali tra il sistema imprenditoriale italiano e quello africano, grazie alla collaborazione sinergica tra gli attori del Sistema Paese. E’ intervenuto infatti l’Ambasciatore Fabrizio Saggio, Coordinatore della Struttura di Missione Piano Mattei e Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri e Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la promozione del Sistema Paese, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace ha quindi esplorato le sfide e le opportunità per le imprese italiane. Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions di Sace, ha introdotto il Progetto ‘Africa Champion Program’ e infine sono stati illustrati gli strumenti e le soluzioni a beneficio del Sistema Paese attraverso gli interventi di Alessandro Cugno, Direttore Ufficio Formazione alle Imprese Agenzia ICE; Letizia Pizzi, Direttore Generale, Confindustria Assafrica & Mediterraneo; Laurent Franciosi, Responsabile Sviluppo Mercati Internazionali, Cassa Depositi e Prestiti; Marco Cantalamessa, Direttore Strategia e Innovazione Sostenibile di Simest e Simone Santi, Presidente della Câmara de Comércio Moçambique-Itália.
Il progetto Africa Champion Program: Focus Piano Mattei si articola in due fasi: 1) Percorso formativo: suddiviso in 3 moduli con approfondimenti verticali su Costa D’Avorio, Egitto, Marocco, Mozambico, Tunisia, Kenya e su tre settori chiave: energia, infrastrutture e agroalimentare; 2) Business Matching: una seconda fase dedicata alla creazione di opportunità commerciali mediante sessioni di business matching, tra imprese italiane e controparti africane, anche nell’ambito del programma di Push Strategy di Sace. Qui maggiori info sul programma.
La ricetta di Sace per realizzare gli obiettivi del Piano Mattei - si legge ancora - "continua a evolversi con nuove iniziative in grado di aprire nuovi spazi di business: Africa Champion Program è solo l’inizio di una serie di opportunità di confronto e condivisione di visioni e strumenti concreti a supporto delle imprese italiane che sono interessate ad approcciare il mercato africano o che sono già presenti e intendono potenziare la loro presenza nell’area geografica".
Sul fronte economico pur con le consuete, profonde differenze tra gli oltre 50 Paesi che compongono il continente africano, si evidenziano segnali positivi provenienti da mercati di interesse per le nostre imprese. L’interscambio tra Italia e Africa ha già mostrato notevoli potenzialità nel corso del 2024 raggiungendo 60 miliardi di euro, come mostrano i dati Istat raccolti dall’Ufficio Studi di Sace. Le previsioni di Sace sul 2025 sono positive: è previsto infatti un incremento del 7,7% nel Nord Africa e dell’8,5% nell’Africa Subsahariana, considerando rispettivamente 14 miliardi e 6,5 miliardi di export italiano registrati nel 2023.
In questo contesto, il nuovo approccio di Sace per l’Africa ha visto una crescente esposizione verso il continente: dal 2022 Sace - che è presente nel continente a Johannesburg, Il Cairo e a dicembre inaugurerà la nuova sede a Rabat - ha deliberato 5 miliardi di operazioni in Africa di cui 1,2 miliardi nel 2024, data di inizio del Piano Mattei. Alla tradizionale offerta export credit, in collaborazione con la Struttura di Missione del Piano Mattei Sace ha aggiunto l’operatività Push per rafforzare il ruolo delle imprese italiane in Africa, individuando geografie ad alto potenziale come Costa d’Avorio, Senegal e la prima operazione di Push Strategy in Benin, concedendo una garanzia a copertura di un finanziamento di 120 milioni di Euro destinato al Ministero delle Finanze del Benin. Inoltre Sace ha garantito il primo finanziamento da 100 milioni di euro alla banca multilaterale di sviluppo Trade Development Bank (TDB) per favorire la crescita sostenibile e l'integrazione regionale africana, aumentando le opportunità di export per le imprese italiane.