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Second hand piace agli italiani, lo scelgono in sei su 10: gli oggetti più venduti

Dati dell'Osservatorio Second hand economy condotto da Bva Doxa per Subito: 26 mld volume d’affari

Abiti di seconda mano - ()

Subito, piattaforma leader in Italia per comprare e vendere in modo sostenibile e seconda piattaforma di e-commerce con oltre 18,7 milioni di utenti unici al mese, ha analizzato la percezione e l’interesse rispetto alla second hand, un comportamento ormai consolidato che rientra a tutti gli effetti tra le più grandi passioni degli italiani. I risultati di questa analisi sono raccolti all’interno dell’Osservatorio Second hand economy condotto da Bva Doxa per Subito, nel quale sono emersi importanti spunti che offrono una panoramica dettagliata e aggiornata al 2023 sulla passione pre-loved nel nostro Paese.

L’Osservatorio Second hand economy, giunto quest’anno alla sua decima edizione, fornisce approfondimenti cruciali sulla second hand, evidenziando le motivazioni, i driver e i valori che portano quotidianamente gli italiani a fare compravendita di beni di seconda mano. In Italia questa pratica si conferma al terzo posto tra i comportamenti sostenibili e viene messa in atto dal 60% degli italiani, per cui rappresenta la prima scelta per ogni tipo di necessità. Una passione sempre più viva, ma soprattutto un’attitudine lifestyle ormai consolidata che oggi permea le scelte di acquisto di diverse tipologie di beni e la costruzione del nostro mondo in casa, nel tempo libero, nello sport, ispirando momenti di socialità e di condivisione.

Questa passione ha generato un volume d’affari complessivo di 26 miliardi di euro (+44% rispetto al primo anno di rivelazione), che rappresenta l’1,3% del Pil nazionale. Solo nel 2023 il canale online è stato usato dal 68% di chi ha praticato la second hand, sottolineando come questo sia il canale preferito, perché veloce (48%), disponibile 24/7 e soprattutto utilizzabile ovunque ci si trovi (entrambi 46%). A conferma del fatto che anche la second hand si sta spostando sempre più verso un’esperienza e-commerce like.

L’Osservatorio ha inoltre evidenziato come l’interesse verso questa pratica sia in crescita in tutto il Paese, dalla Lombardia fino alla Campania, passando per il Lazio; sono queste, in particolare, le regioni sul podio della classifica per valore economico generato.

Gli oggetti più venduti

Ma quali sono le categorie che vanno per la maggiore? Aprono la graduatoria i veicoli, seguiti da casa & persona ed elettronica, fino alla categoria sport & hobby in quarta posizione. Entrando maggiormente nel dettaglio, sono abbigliamento e accessori a dominare il podio dei prodotti più venduti ed acquistati online, seguiti da libri e riviste e arredamento e casalinghi.

Ciò che rende la second hand così cara agli italiani sembra essere anche la possibilità di creare dei rapporti e sentirsi parte di una vera e propria community. Chi è abituato a questa modalità di consumo dichiara infatti di apprezzare particolarmente le occasioni di confronto che si innescano durante l’atto sia di acquisto che di vendita. Infatti, il 39% dei venditori afferma di chiedere consigli sul prezzo di possibile vendita per un oggetto e il 34% anche proprio per capire quali oggetti si possano mettere in vendita.

Allo stesso modo chi acquista in primis condivide il suo interesse ricevendo in cambio link e segnalazioni di oggetti potenzialmente interessanti (42%), inoltre considera una chiacchiera per poter negoziare il prezzo d’acquisto o ancora chiede aiuto all’amico esperto per valutare l’affare che desidera portare a termine (entrambi al 29%).

A dimostrazione di questo, quando si parla di second hand in Italia, è solo il 20% ad affermare di non aver mai condiviso questa passione all’interno della sua rete, che siano familiari (44%), amici (40%), partner (32%) o un gruppo di persone sconosciute che condividono gli stessi valori e la stessa passione verso questa tendenza, chi la pratica sembra essere sempre più orgoglioso di raccontarlo.

Per gli italiani, quindi, la second hand pare avere una forte rilevanza quando si parla di socialità; e quale dimostrazione migliore del valore della condivisione se non il momento dei regali? Ben il 27% dei rispondenti all’indagine dichiara infatti di praticarla per occasioni speciali, come compleanni, anniversari o ricorrenze, dove è importante fare bella figura e soprattutto trovare l’oggetto speciale o la chicca perfetta per la persona che si ama. In quest’ottica, Subito, che vanta una community di oltre 2,5 milioni di utenti al giorno, ha integrato, oltre al servizio TuttoSubito che consente di acquistare a distanza e in sicurezza, delle nuove funzionalità in app.

'Follow a seller' e 'Share a profile' facilitano la condivisione delle passioni e permettono agli utenti di seguire profili di loro interesse, di poterli condividere con la propria cerchia di contatti, rimanendo sempre aggiornati sugli annunci che vengono pubblicati così da non perdersi nemmeno un’occasione tra le 38 categorie e i 150.000 nuovi annunci ogni giorno che la piattaforma offre.

L’Osservatorio rivela che sono soprattutto i giovani e giovanissimi della GenZ, ovvero quella generazione che si discosta dalla media della popolazione per la sua naturale propensione al digitale, ad avere una forte passione per la second hand. Come si evince dall’ultima edizione della ricerca, infatti, il 91% degli intervistati ha ammesso di avere un forte tasso di adozione e una profonda conoscenza dell’economia dell’usato. I giovani si confermano i primi a credere nella second hand e la alimentano quotidianamente anche all’interno delle loro community.

Nonostante la loro affinità al mondo online utilizzato dall’84% della GenZ, è proprio in questa fascia di persone che si evidenzia anche un forte desiderio di creare momenti di confronto anche offline, che sia per discutere con il venditore su consigli d’utilizzo o pareri (38% dei rispondenti), oppure semplicemente per conoscere il proprio interlocutore di persona, come affermato dal 32% delle persone che hanno partecipato all’indagine.

I loro interessi sono variegati, ma è soprattutto in casa & persona (82%), sports & hobby (65%) ed elettronica (55%), dove i loro acquisti hanno la meglio. In particolare, sono online alla ricerca soprattutto di abbigliamento e accessori (51%), libri e riviste (35%) e ultimi, ma non per importanza l’abbigliamento e gli accessori vintage (34%). Quando, invece, si tratta di vendere oggetti, la GenZ riconferma abbigliamento e accessori (58%), libri e riviste (32%), ma posiziona al terzo posto prodotti del mondo console e videogiochi (17%).

La crescita del mercato della second hand riflette sicuramente un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo degli italiani, spinti sia da una crescente consapevolezza ambientale che da esigenze economiche. L’Osservatorio Second hand economy di Bva Dova per Subito permette di identificare 6 second hand lover, ovvero i protagonisti della second hand, accomunati da questa passione ma con desideri, passioni e abitudini diverse tra loro. Tra i personaggi più di spicco troviamo la smart chic (16%), colei che acquista second hand per scovare pezzi introvabili e unici che solo lei possiede. La second hand è l’alleata delle sue passioni che spaziano tra Arredamento e Casalinghi e Abbigliamento e accessori vintage. C’è poi l’Idealista (18%), sostenibile per scelta e per convinzione, che percepisce la second hand come un modo etico di vendere e di donare una seconda vita alle cose. Chi non riesce a vivere senza l’ultimo modello di ogni oggetto tech e vede nella second hand la soluzione per soddisfare ogni bisogno è il tecnologico digitale (13%), che è anche l’acquirente più assiduo (mediamente, acquista una volta al mese).

Per la famiglia eco-friendly (21%), la second hand consente di gestire al meglio le esigenze del nucleo familiare, rispettando allo stesso tempo l'ambiente e risparmiando. sport & hobby, collezionismo, musica e film sono solo alcuni degli ambiti prediletti da l'appassionato (10%), che vede la second hand come l’alleato perfetto per acquistare e stare al passo con i propri interessi, ma anche come un modo per creare relazioni con appassionati come lui. Infine, l'utilitarista (22%), che apprezza soprattutto i prezzi accessibili che gli consentono di acquistare così oggetti che diversamente non avrebbe potuto permettersi.

Questi profili rappresentano la diversità e la ricchezza che contraddistingue il mercato second hand italiano, evidenziando come la compravendita di seconda mano risponda a una varietà di bisogni e valori diversi ma anche complementari. Dal desiderio di sentirsi unici all’attenzione alla sostenibilità, passando per la passione per il vintage e la convenienza, l’amore per la second hand si conferma sempre più popolare e rilevante nel contesto socioeconomico contemporaneo.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Economia

2024: per ‘L’Espresso’ la ‘Persona...

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La piccola di soli due anni è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili: di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù

2024: per 'L'Espresso' la 'Persona dell'anno' è Ivana: bambina libanese vittima della guerra

Nel 2023, la copertina de L’Espresso dedicata alla persona dell’anno ha accolto il volto di Elena Cecchettin. Nel numero del 20 dicembre 2024, il settimanale - che sta per compiere il suo settantesimo compleanno - ha scelto di assegnare il riconoscimento a Ivana, una bambina libanese di due anni, già vittima della guerra. Durante un bombardamento israeliano, è stata colpita la sua casa nella cittadina di Tiro. Il corpo della piccola, che pesa appena otto chilogrammi, è stato avvolto dalle fiamme. Sua madre è riuscita a salvarla e, insieme all’altra figlia, sono scappate verso Beirut. Ormai sono passati due mesi da quel giorno e Ivana è ancora ricoverata in un ospedale per grandi ustionati della capitale. La madre è con lei, non ha un altro posto dove andare poiché “dell’appartamento sono rimaste solo le ceneri”, mentre suo marito non ha più un lavoro.

Ivana è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili. È il simbolo di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù. Raccontare la storia di Ivana è un dovere, perché richiama tutti a non ignorare le conseguenze delle armi. È lei la persona dell’anno, “con l’auspicio che nessun bambino subisca più, mai più, un destino simile“, afferma il direttore de L’Espresso, Emilio Carelli. “Le immagini di volti segnati dalla paura e dal dolore di bambini feriti e traumatizzati non possono lasciare indifferenti. Dovrebbe essere impegno primario per tutti noi proteggere i diritti dei minori, promuovere la pace e garantire che nessun altro bambino debba subire il peso devastante della guerra. E allora facciamo in modo che il 2025 sia l’anno in cui non solo parliamo di pace, ma la realizziamo”.

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Economia

Nautica, via libera a patente per minorenni

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Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Una barca al tramonto (Foto )

Via libera alla patente nautica per minorenni. Il decreto che permette anche ai minorenni di poter accedere alla patente nautica D1 è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Via libera dunque ai sedicenni che intendono mettersi al comando di un natante, attraverso un esame abilitativo semplificato. Ad annunciarlo è la Confarca, confederazione nazione che rappresenta le scuole nautiche, tra le promotrici del decreto legge.

Come funziona

In sostanza per i sedicenni sarà possibile conseguire il titolo di abilitazione alla navigazione, entro però alcuni limiti. Infatti, i natanti dovranno essere utilizzati soltanto di giorno ed entro le sei miglia dalla costa. Le imbarcazioni inoltre non dovranno superare i 12 metri di lunghezza, mentre il limite dei cavalli del motore è di 115.

I candidati iscritti ad una scuola nautica si sottoporranno ad un quiz semplificato, mentre le prove a mare saranno certificate da cinque ore di conduzione obbligatorie. Il patentino, fa notare Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, sarà propedeutico alla patente nautica entro le 12 miglia che si potrà conseguire al raggiungimento della maggiore età, con i quiz base esclusi dalla patente D1. L’esame, per chi è già in possesso della patente D1, consisterà nella prova di carteggio e, successivamente, nella pratica. Restano invariate invece le prove per la patente oltre le 12 miglia. Gli esami per la patente D1 potranno essere anche svolti all’interno delle scuole nautiche sotto la supervisione degli esperti.

“Si tratta di un’esperienza innovativa – commenta D’Angelo – e che responsabilizza i più giovani, oltre a dotarli di una cultura marinaresca. Grazie ai controlli visivi tramite collegamento da remoto sarà possibile a tutti gli organi di controllo verificare il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e degli esami”. “Questo decreto, fortemente voluto dalla nostra associazione permetterà di educare i più giovani alle regole del Codice della Nautica e di formare una futura generazione di coscienziosi diportisti”.

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Economia

Tredicesima 2024 più bassa per privati al Sud: Milano al...

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I dati della Cgia: in Lombardia oltre 2200 euro, in Calabria poco più di 1100 euro

Buste paga - FOTOGRAMMA

La tredicesima 2024 è più bassa per i lavoratori privati del Sud. Le cifre più alte si registrano a Milano, le più basse a Vibo Valentia. Cosa cambia rispetto alla busta paga dei lavoratori del Nord? E' il Centro studi della Cgia di Mestre ad accendere i riflettori sulla doppia velocità che, ovviamente, non riguarda dipendenti pubblici e pensionati, docenti e statali.

L'analisi si sofferma sulle differenze retributive tra i lavoratori dipendenti privati del Nord e i colleghi del Sud. E sono evidentissime: se i primi percepiscono una busta paga di circa 2mila euro lordi al mese, quella dei secondi, invece, sfiora i 1.350. In buona sostanza nel settentrione si guadagna mediamente quasi il 50 per cento in più. In termini monetari, sono 8.450 euro lordi in più all’anno.

Perché la tredicesima al Sud è più leggera

Per questo mese di dicembre, ovviamente, lo spread riguarda anche la tredicesima mensilità che viene pagata proprio in questi giorni. Per la Cgia "è chiaro che queste disuguaglianze salariali molto marcate sono legate al caro-vita e alla produttività che sono nettamente superiori al Nord rispetto al Sud". Secondo lo studio, "i valori retributivi medi sono condizionati negativamente dalla presenza dei contratti a termine, che gravitano in particolare nel Mezzogiorno". Incide anche la "concentrazione delle multinazionali, dei grandi gruppi industriali e degli istituti di credito/finanziari/assicurativi che, rispetto alle Pmi, erogano stipendi più pesanti, ma non sono distribuiti uniformemente lungo tutto lo stivale. La presenza di queste realtà, infatti, si raccoglie, in particolar modo, nelle grandi aree urbane del Nord".

Le cifre

Nel 2023 il monte salari lordo erogato ai 17,3 milioni di lavoratori dipendenti privati presenti in Italia ha toccato i 411,3 miliardi di euro: equivalenti ad una retribuzione media mensile lorda di 1.820 euro, il 3,5 per cento in più rispetto al 2022, anche se l’inflazione, sempre l’anno scorso, è cresciuta molto di più, per l'esattezza il 5,7 per cento. La Cgia segnala infine, che oltre il 60 per cento dell’ammontare complessivo delle retribuzioni erogate nel Paese sono state pagate ai lavoratori del Nord.

La classifica delle città

L'area geografica con gli stipendi medi più alti è Milano: nel capoluogo regionale lombardo la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro.

Seguono i dipendenti privati di Monza-Brianza con 2.218 euro e i lavoratori delle province ubicate lungo la via Emilia. Ovvero, Parma con una busta paga lorda di 2.144 euro, Modena con 2.129 euro, Bologna con 2.123 euro e Reggio Emilia con 2.072 euro.

Nella graduatoria nazionale che include 107 province, la prima realtà geografica del Mezzogiorno è Chieti che occupa il 55° posto con una retribuzione mensile media di 1.598 euro. Infine, tra le province con le retribuzioni più 'leggere' ecco Trapani con 1.143 euro, Cosenza con 1.140 euro e Nuoro con 1.129 euro. Maglia nera a livello nazionale è Vibo Valentia, dove i dipendenti occupati in questo territorio percepiscono uno stipendio mensile medio di soli 1.030 euro.

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