Tamberi e i dubbi su Los Angeles 2028: “Devo fermarmi e riflettere”
"Ora sto bene dopo le coliche renali di Parigi ma c'è un altro calcolo"
Gianmarco Tamberi, 32 anni, non sa se parteciperà alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. E' ancora presto per decidere dopo la delusione dei Giochi di Parigi 2024, condizionati da una colica renale. "Non ho ancora fermato la mente in questo 2024 perché ho gareggiato fino all'altro ieri praticamente con la finale della Diamond League", dice Tamberi a margine della riconsegna del tricolore olimpico al Quirinale parlando del suo futuro e dei Giochi di Los Angeles 2028.
"Mi sono ripromesso che prima di dare una risposta a questa domanda devo staccare, devo prendermi dei giorni per riflettere con me stesso e non prendere una decisione di fretta, di pancia, solo per ciò che è successo, quindi devo staccare un attimo, capire dopo un anno di lavoro senza tregua che cosa voglio davvero e a quel punto saprò dire meglio", aggiunge.
"Come sto fisicamente dopo i Giochi? Fisicamente sto bene, mi sono ripreso, ho avuto altre due coliche il giorno dopo la finale olimpica. Dopo i Giochi mi hanno potuto dare dei medicinali che aiutassero a sciogliere questi calcoli e mi aiutassero a non sentire troppo dolore nel momento più acuto delle coliche... Chi ha provato sa di cosa parliamo. Questo non si poteva fare prima dell'Olimpiadi perché dei medicinali possono essere presi solo lontano dalle gare quindi: prima di Parigi io non ho voluto prendere queste cose perché significava non scendere in pedana", aggiunge.
"Inoltre è venuto fuori che ne ho un altro nel rene destro che ancora però non è uscito nell'uretere, finché rimane nel rene non è un problema, quindi sarà un qualcosa che dovremmo monitorare, scoprendo poi che molti in famiglia hanno avuto questo problema, quindi è un qualcosa che sicuramente ho ereditato", spiega ancora.
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Genoa, nuovo infortunio per Messias
Il centrocampista salta la Juventus?
Non è un periodo fortunato in casa Genoa. Durante la partita persa contro il Venezia, Ruslan Malinovskyi ha rimediato un gravissimo infortunio che lo terrà lontano dai campi per tanti mesi.
Per le prossime gare, pero', Gilardino dovrà fare a meno di un altro uomo chiave, Messias.
Il brasiliano, dopo aver recuperato dal problema all'adduttore, ha accusato un problema al polpaccio che lo costringe ad un nuovo stop in infermeria. Nei prossimi giorni il giocatore effettuerà una risonanza magnetica che accerterà le sue effettive condizioni: salta sicuramente il derby di Coppa Italia.
Gilardino incrocia le dita e spera di recuperarlo per la gara di campionato contro la Juventus in calendario sabato prossimo, ma al momento non sembra esserci alcuna certezza sul suo rientro in campo già per la prossima di Serie A. È vera e propria emergenza a centrocampo visto il lungo stop di Malinovskyi e i problemi fisici di Miretti: non a caso i liguri stanno pensando di attingere dal mercato degli svincolati.
Fantacalcio.it per Adnkronos
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Friedkin tornano sull’Everton, la Roma verso un nuovo...
Lo scenario per la società capitolina, dal progetto tecnico a quello per il nuovo stadio, risente da mesi delle mosse per lo sbarco in Premier League
I Friedkin tornano sull'Everton. Anzi, come scrive Bloomberg, "sono vicini all'acquisizione" della società di Liverpool. La domanda, ora, è soprattutto una: che fine fa la Roma? Una delle settimane più difficili della storia della società capitolina, iniziata con l'esonoro di Daniele De Rossi e finita con le dimissioni della Ceo Lina Souloukou e la contestazione dell'Olimpico, ha aperto uno scenario pieno di punti interrogativi sul futuro a Trigoria. L'Adnkronos raccoglie da fonti vicine agli affari del gruppo Friedkin un'indicazione che aggiunge un tassello al complicato mosaico: "non c'è una sola opzione sul tavolo ma con lo sbarco in premier l'investimento sulla Roma dovrebbe trovare rapidamente una copertura". Si va verso la cessione o verso l'ingresso di un nuovo socio? La sequenza di fatti di questi giorni sembra dire di sì.
La stesse fonti hanno evidenziato nelle scorse ore come la situazione sia in rapida evoluzione. Le dimissioni di Souloukou , come l'agenzia ha raccontato, sono arrivate non solo per le pressioni ambientali ma anche per gli errori commessi, a partire proprio dalla clamorosa sottovalutazione delle conseguenze della rottura con Daniele De Rossi.
C'è però, si fa notare, "un legame molto stretto fra quello che si muove in Inghilterra sul piano finanziario e le conseguenze a Roma, sul piano sportivo". La gestione della società negli ultimi mesi, dall'esonero di Mourinho in poi, è stata orientata anche dagli sviluppi del dossier Everton. Lo dimostra anche l'altro dossier sensibile, quello del nuovo stadio, con lunghe pause e accelerazioni improvvise. Il piano triennale affidato a Daniele De Rossi, con un investimento e una delega importante a una bandiera romanista, aveva un senso nelle strategie complessive del gruppo Friedkin e doveva contribuire a dare stabilità e prospettiva.
Poi qualcosa è cambiato. Non solo nei rapporti fra De Rossi e Souloukou, come ampiamente emerso, ma anche nella fluidità delle comunicazioni tra il management a Roma, essenzialmente ridotto alla Ceo, e la proprietà americana. E anche nelle valutazioni di Dan e Ryan Friedkin, con i punti di vista di padre e figlio non sempre concordanti anche rispetto alla valutazione dei risultati sul campo.
Della confusione di queste ultime settimane ha fatto le spese per primo Daniele De Rossi. Ma anche il rapporto tra la famiglia Friedkin e la piazza ne è uscito malissimo. Un rapporto che era solido e che ora sembra inevitabilmente compromesso. Chi conosce da vicino la proprietà americana evidenzia come Dan e Ryan siano di fronte a un bivio: ridimensionare il loro impegno, più o meno drasticamente, o rilanciare con un piano che sia in grado di ristabilire una connessione fra la società Roma, e quindi i Friedkin, e la città di Roma. (Di Fabio Insenga)
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Atp Chengdu, Musetti supera il russo Kachmazov e vola in...
Il 22enne toscano affronterà domani il vincente del match tra il tedesco Yannick Hanfmann e il cinese Juncheng Shang
Lorenzo Musetti vola in finale al torneo Atp 250 di Chengdu (cemento, montepremi 1.269.245 dollari). Il 22enne toscano, numero 19 del mondo e prima testa di serie, supera il coetaneo russo Alibek Kachmazov, numero 179 del ranking Atp e promosso dalle qualificazioni, con il punteggio di 6-4, 6-2 in un'ora e 43 minuti. Musetti affronterà domani il vincente del match tra il tedesco Yannick Hanfmann, numero 82 del mondo e il cinese Juncheng Shang, numero 55 Atp.