‘Antimicobico resistenza. La sfida di investire in ricerca’, mercoledì il talk promosso da Adnkronos
Appuntamento il 25 settembre alle 11 sui canali web e social di Adnkronos con gli esperti per parlare infezioni resistenti agli antibiotici nell’agenda del prossimo G7 salute.
Su questo tema di particolare attualità e in Agenda al ‘G7 Salute’, che si svolgerà ad ottobre ad Ancona, si confronteranno: Massimo Andreoni, direttore scientifico, Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali e professore emerito Malattie Infettive, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom, Associazione italiana oncologia medica e direttore della struttura complessa di Oncologia medica Irccs dell’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e Guido Rasi, professore ordinario di Microbiologia e microbiologia clinica presso Università degli Studi di Roma Tor Vergata, già direttore esecutivo, Ema, European Medicines Agency e consulente del ministro della Salute, con l’obiettivo di invertire la tendenza anche attraverso la promozione della ricerca di antibiotici innovativi.
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Salute e Benessere
Malattie rare, Sma: online formazione a distanza per...
Sul portale Simeu il primo corso gratuito Fad dedicato ai professionisti pronto soccorso con raccomandazioni condivise
La gestione dell'atrofia muscolare spinale (Sma), in situazioni di emergenza e di accesso al pronto soccorso, è complessa. Per favorire una corretta e tempestiva presa in carico delle persone con questa malattia rara, da parte dei professionisti in medicina d'emergenza e urgenza, è stato realizzato un corso di formazione a distanza (Fad) gratuito e disponibile sul portale della formazione Fad Simeu, Società italiana di medicina e di emergenza urgenza. Online dal 15 luglio 2024 al 14 luglio 2025 - si legge in una nota - ha già registrato 343 prenotazioni per i mille posti pubblicati, e 149 hanno già terminato il corso e ottenuto i crediti Ecm.
In Italia - riporta la nota - nascono ogni anno circa 40-50 bambini con Sma, malattia che rende progressivamente difficili gesti quotidiani come sedersi, stare in piedi e, nei casi più gravi, deglutire e respirare. La gestione del paziente con questa patologia in situazioni di emergenza non sempre coincide con la normale procedura messa in atto per chi non ne è affetto. Per fare un esempio concreto, se il protocollo standard nel caso di una crisi respiratoria è la semplice erogazione di ossigeno, per un bambino o un adulto con Sma questo tipo di intervento potrebbe rivelarsi inappropriato e pericoloso. Ora, per la prima volta, in Italia gli operatori dell'emergenza-urgenza potranno formarsi facendo riferimento a raccomandazioni condivise e sviluppate grazie a una collaborazione tra l'associazione di pazienti Famiglie Sma, i Centri clinici Nemo, la Simeu e la Società italiana di medicina di emergenza urgenza pediatrica (Simeup), con il supporto incondizionato di Roche.
"Questo progetto per noi ha un valore molto importante e un significato profondo, perché l'accesso al pronto soccorso è da sempre un tema critico per la nostra comunità - afferma Anita Pallara, presidente di Famiglie Sma - Trattandosi di situazioni di emergenza e tempi concitati è complesso lo scambio di informazioni, e siamo consapevoli che di fronte a una patologia rara come la Sma non tutti i centri possano essere formati e informati a sufficienza. Per questo per noi questo progetto è tanto prezioso. Ringraziamo i Centri clinici Nemo, Simeu e Simeup per lo sforzo e l'impegno nel garantire a ogni persona un accesso sicuro nei momenti più critici in cui si rischia la vita. Un ringraziamento profondo anche a Roche Italia per aver creduto e voluto fortemente questo progetto, comprendendo l'importanza" che ha "per tutta la nostra comunità. Siamo fiduciosi che, grazie all'impegno e alla sensibilizzazione nel formare il personale sanitario, la situazione migliorerà e siamo convinti che questo sia solo un primo passo, oggi per le persone con atrofia muscolare spinale, domani per le patologie rare".
Secondo Fabio De Iaco, presidente nazionale Simeu, "gli obiettivi della medicina d'emergenza urgenza non possono che essere efficacia e appropriatezza, in ogni condizione e per qualunque paziente. In questo senso le patologie rare costituiscono una sfida particolarmente impegnativa. L'iniziativa del corso di formazione, che segue la stesura di raccomandazioni condivise, ha il valore della collaborazione tra specialisti di differenti estrazioni, della fondamentale condivisione con i pazienti, della virtuosa ed etica collaborazione con l'industria. L'esempio di come vuole e deve lavorare Simeu. Adesso, con il corso gratuito a disposizione dei professionisti che vorranno formarsi - aggiunge - affrontiamo la sfida più difficile: quella della diffusione dei contenuti, la più estesa possibile, in una rete nazionale dell'emergenza urgenza così ampia e capillare".
Come osserva Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro clinico Nemo di Milano, "pur avendo a disposizione oggi terapie innovative per la Sma che stanno modificando in modo determinante le traiettorie di malattia, rimane fondamentale mantenere un approccio multidisciplinare nella presa in carico e garantire una gestione corretta delle emergenze. Situazioni come gli episodi infettivi acuti - illustra - o la gestione di traumi o, ancora, gli interventi in anestesia, richiedono più che mai l'aderenza agli standard di cura riconosciuti. Per questo, formare i professionisti dei pronto soccorso alla gestione delle urgenze per questa patologia rara consente di estendere ed uniformare il medesimo approccio di intervento, a garanzia di una risposta di cura efficace per tutti".
Salute e Benessere
Schillaci: “90 anni Siaarti traguardo lunga storia di...
Messaggio del ministro per il 90esimo anniversario della società scientifica, 'anestesisti-rianimatori crucialo nel garantire sicurezza e qualità cure in situazioni difficili e ad alto rischio'
"Il 90esimo anniversario della Siaarti è un traguardo che testimonia una lunga storia di crescita e innovazione. Gli anestesisti-rianimatori svolgono un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e la qualità delle cure, operando in prima linea in situazioni difficili e ad alto rischio. Nel corso degli anni avete saputo integrare pratica clinica e ricerca, adattandovi alle nuove tecnologie e ottimizzando i trattamenti e i protocolli terapeutici, con effetti positivi sui pazienti e sull'intero servizio sanitario. Il percorso che oggi celebriamo offre anche l'occasione per riflettere su come il progresso scientifico e l'adozione delle migliori pratiche possano continuare a favorire l'eccellenza nelle cure. Le sfide che ci attendono sono molteplici e impegnative, ma sono certo che, anche grazie al vostro contributo, sapremo affrontarle con successo".
Cosi il ministro della Salute Orazio Schillaci, in un messaggio di saluto al presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) Antonello Giarratano, in occasione della celebrazione del 90esimo anniversario Siaarti, in corso nella Sala del Refettorio della Camera dei deputati.
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Cambio di stagione, rischi sottovalutati per salute: cosa...
Quando si passa dal caldo estivo alle temperature più basse, compaiono spesso raffreddori e faringiti: perché e come evitarlo
La fine dell'estate porta con sé i primi malanni stagionali come raffreddore, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari. "È frequente attribuire questi disturbi all'influenza, - dichiara all'Adnkronos Salute l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata - per quanto dell'influenza ancora non sia certamente il tempo". "Oltre ai veri e propri virus influenzali, - spiega Minelli - altri agenti infettivi sono infatti in grado di provocare infezioni respiratorie che richiamano quelli della più classica delle sindromi invernali. Nelle forme più lievi i disturbi simil-influenzali possono essere determinati dai rhinovirus che causano il raffreddore comune. Nei quadri clinici più importanti ad entrare in gioco, oltre alla 'new entry' Sars-CoV-2, sono altri agenti infettivi come, ad esempio, i virus che appartengono alla famiglia dei paramixovirus tra i quali spiccano il virus respiratorio sinciziale e i virus della parainfluenza. Poi ci sono gli enterovirus diffusibili pure attraverso le feci ed in grado di genere disturbi intestinali oltre che respiratori".
Cosa succede al corpo quando si abbassano le temperature
"Quando si verificano cambiamenti climatici, - continua Minelli - come ad esempio il passaggio dal grande caldo che ha caratterizzato l'estate 2024 a temperature più basse, il nostro organismo reagisce attivando un meccanismo di termoregolazione. Nel momento in cui la colonnina del termometro scende, allo scopo di mantenere la temperatura corporea costante sui 37 gradi, il corpo genera calore attraverso il metabolismo dell'energia proveniente dall'attività muscolare e dall'alimentazione, differentemente da quel che accade nei giorni dell'afa quando, per disperdere il calore, l'organismo attiva diversi processi di compenso tra i quali soprattutto quello della sudorazione".
Poiché questo complesso meccanismo di regolazione termica coinvolge apparati vitali, come il sistema cardiocircolatorio, polmonare, nervoso, ormonale, "non è facile adattarsi velocemente a brusche variazioni delle temperature, soprattutto per chi soffre di patologie croniche o ha difese immunitarie non al massimo dell'efficienza funzionale, come gli anziani o i bambini più piccoli". "In particolare - puntualizza l'immunologo - l'apparato che di più sembra risentire del cambiamento è quello respiratorio: non a caso al cambio di stagione sono molto frequenti raffreddori e faringiti. In effetti, quando le temperature si abbassano, molte specie di microrganismi (siano batteri o virus) trovano un ambiente più adatto alla loro sopravvivenza e promuovono una serie di strategie d'azione finalizzate a rendere meno efficienti le difese di prima linea di cui l'organismo umano dispone".
"In particolare, la repentina prevalenza del 'fresco' o addirittura del freddo e ancor peggio del 'freddo umido' in diverse giornate e serate di questo tempo di mezzo - conclude Minelli - provoca la compromissione di un sofisticato sistema di protezione della mucosa respiratoria capace di bloccare e allontanare gli intrusi prima che possano far danni, così facilitando la vita ai microbi".
Come difendersi dagli sbalzi termici
Considerando che per le forme parainfluenzali, "differentemente da quelle influenzali, non esiste una specifica profilassi vaccinale, la strategia di prevenzione più valida per patologie causate da virus diffusibili per via aerea attraverso le gocce di saliva o muco e attraverso il contatto con superfici contaminate rimane l'osservazione di alcune semplici misure d'igiene - suggerisce Minelli - Preoccupiamoci pertanto di mantenere le mani pulite; starnutire o tossire evitando di disperdere goccioline di saliva nell'ambiente circostante; in assenza di acqua utilizzare disinfettanti per le mani a base alcolica; far aerare gli ambienti; evitare o limitare il più possibile contatti stretti con persone malate; proteggere la gola da vento e freddo; scegliere un abbigliamento adeguato".
"Ricordiamoci anche di evitare l'assunzione illogica, oltre che nociva, di antibiotici, a meno che il medico non riconosca i sintomi di una sovrainfezione batterica. Nelle infezioni virali, com'è a tutti noto, gli antibiotici sono inefficaci. Semmai, in casi particolari, specialmente in pazienti ad alto rischio, il medico può prescrivere farmaci antivirali - prosegue l'immunologo - Importante è anche l'adozione di misure adeguate per proteggersi a tavola, archiviando definitivamente gli eccessi e le abbuffate dell'estate per lasciare spazio a un'alimentazione nutriente e varia, aumentando leggermente anche l'apporto calorico giornaliero. Diete molto restrittive con pochissime calorie potrebbero rallentare la capacità di regolare la temperatura corporea".