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Agricoltura, al Forum Enpaia 2024 i nuovi scenari e le prospettive in Italia

Focus su lavoro, capitale umano e intelligenza artificiale, agroalimentare e sostenibilità e sul ruolo strategico che le Casse previdenziali del settore svolgono nel nostro Paese

Agricoltura, al Forum Enpaia 2024 i nuovi scenari e le prospettive in Italia

Si è tenuto a Villa Aurelia, a Roma, il Forum Enpaia 2024 su 'Economia e società. Scenari e prospettive', promosso dalla Fondazione Enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, giunto alla quinta edizione. L’evento, al quale ha partecipato anche il Premio Nobel per l'Economia, Christopher Pissarides, ha evidenziato temi come lavoro, capitale umano e intelligenza artificiale, ma anche agroalimentare e sostenibilità, approfondendo il ruolo strategico che le Casse previdenziali del settore svolgono nel nostro Paese.

Giorgio Piazza, presidente della Fondazione Enpaia, ha dichiarato: “I temi principali del Forum Enpaia 2024 sono legati al lavoro, all’economia, all’agricoltura, alla sostenibilità e al clima. Sono temi che impatteranno con la grande innovazione legata all’Intelligenza Artificiale. In questo senso, l'IA deve essere usata, per esempio, per ‘rinaturalizzare’ le nostre campagne. Si tratta di strumenti potentissimi che vanno messi a disposizione dell'uomo, promuovendo una visione antropocentrica e non tecnocentrica, in cui è l’uomo che governa le macchine e non il contrario”.

Per Roberto Diacetti, direttore generale della Fondazione Enpaia: “Il Forum Enpaia è un momento di riflessione sui principali macrotrend a livello nazionale e internazionale, con un focus particolare sull'impatto che ha l'Intelligenza Artificiale sull'agricoltura. L'obiettivo della Fondazione Enpaia è fare sistema. In tal senso, riteniamo ci siano i presupposti per investire nell'economia reale italiana. La sfida è incoraggiare l'internazionalizzazione delle imprese agricole e in questo processo possiamo essere uno strumento per la modernizzazione dell'economia italiana”.

Secondo Maria Tripodi, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “Le Istituzioni devono lavorare per mettere al centro la competenza, un aspetto per cui veniamo molto apprezzati all’estero. Digitalizzazione e IA rappresentano certamente un binomio fondamentale per affrontare le numerose trasformazioni del mercato del lavoro. Un altro tema cruciale è la sostenibilità agroalimentare sulla quale il Governo si è impegnato e continuerà a farlo perché il mondo agricolo è un asset molto importante, affinché il nostro export possa eccellere nel mondo e, in tal senso, gli ultimi risultati dell'export sono particolarmente incoraggianti”.

Per il Premio Nobel per l'Economia, Christopher Pissarides, intervistato dal rettore dell’Università Luiss, Paolo Boccardelli: “Stiamo vivendo una transizione digitale e climatica epocale. La sfida per il settore agroalimentare è combinare questi due fenomeni e promuovere prodotti di qualità. Al tempo stesso è necessario che in Europa si arrivi ad una maggiore integrazione economica, per rilanciare la competitività e la crescita. È impressionante la grande quantità di startup che migrano dall'Europa negli Usa. Occorre superare l'approccio fondato soltanto sulla regolamentazione e investire in politiche industriali. Il ‘boom’ di iscrizioni ai corsi stem, cioè le materie scientifiche, potrebbe essere un fuoco fatuo, poiché in questo settore le ia potrebbero portare a un calo drastico dei posti disponibili, lasciando molti laureati senza opportunità. Coltivare le soft skills potrebbe essere una strategia migliore per garantire opportunità di carriera durature”.

Secondo Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura: “L'Intelligenza Artificiale sta trasformando l'agricoltura in un settore all’avanguardia, favorendone la sostenibilità. È uno strumento da promuovere e valorizzare assicurando un quadro normativo solido, investimenti, un processo di trasferimento tecnologico e programmi di formazione a partire dagli istituti tecnici e dalle università, fino alla forza lavoro già attiva. Confagricoltura, già da tempo, si muove in questa direzione”.

Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl, ha affermato: “Nei settori agroalimentari e ambientali l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sta già arrivando. Abbiamo sia avvisaglie di riduzioni del personale, in vista dell’introduzione di nuove tecnologie, sia esempi positivi con cui aumenteranno la sicurezza e la produttività. L’obiettivo comune deve essere quello di utilizzare l’IA per aumentare produttività, salari, sicurezza e benessere aziendale. L'IA va governata all'interno di un processo in cui la persona sia messa al centro. È chiaro che dobbiamo prepararci a percorsi formativi adeguati. Dobbiamo governare questi processi portando una visione fondata su un nuovo umanesimo del lavoro. Pensiamo ad esempio alla legge sulla partecipazione dei lavoratori che stiamo portando avanti come Cisl, nella convinzione che oggi imprese e capitale umano devono andare insieme rafforzando la democrazia economica”.

Ettore Prandini, presidente Coldiretti, ha dichiarato: “L’agricoltura italiana può recitare un ruolo da protagonista nella sfida della sostenibilità e il primo auspicio è che la nuova Commissione Europea segni un cambio di passo rispetto a una visione ideologica che vedeva agricoltura e ambiente in contrapposizione. Occorre promuovere lo sviluppo nelle campagne delle soluzioni tecnologiche di Agricoltura 5.0 e lavorare sulla diffusione delle Tea, le Tecnologie di miglioramento genetico, che permetteranno di selezionare varietà vegetali più resilienti rispetto ai devastanti effetti del clima”.

Per Enrica Mammucari, segretaria generale Uila-Uil: “Occorre un’effettiva applicazione da parte di tutti i Paesi, a partire dal 2025, della condizionalità sociale, per l’erogazione degli aiuti Pac, ma è necessario anche avviare delle politiche attive del lavoro per introdurre nuove competenze e incentivare la bilateralità per favorire il match tra domanda e offerta di lavoro. Le parti sociali devono orientarsi verso nuovi orizzonti e attrarre nuove professionalità nel settore agroalimentare”.

Per Alberto Oliveti, presidente Adepp: “L'Intelligenza Artificiale è un'opportunità. La sfida è quella di amplificare le nostre capacità per non farci sostituire, pertanto dobbiamo mettere in atto meccanismi che possano anticipare il futuro al fine di adottare gli interventi necessari. In tal senso, è fondamentale rafforzare il collegamento con il mondo dell’istruzione e della formazione nella prospettiva di accompagnare questo processo di transizione”.

Per Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale di Cdp Venture Capital Sgr: “L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia abilitante trasversale a tutti gli aspetti della nuova rivoluzione industriale e rappresenta un’opportunità straordinaria per accelerare la transizione digitale e potenziare il capitale umano. Tuttavia, questo sviluppo deve andare di pari passo con un forte impegno nella formazione e nell’acquisizione di nuove competenze, non solo tecniche ma anche trasversali, di interpretazione dei dati”.

Gianpiero Calzolari, presidente Gruppo Granarolo, ha dichiarato: “È indispensabile promuovere una gestione ecologica, posto che gli agricoltori sono fra i più preoccupati per il cambiamento climatico a causa dell'impatto di tale fenomeno sulle coltivazioni. Contemporaneamente, è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutta la filiera sul tema della sostenibilità. In tal senso, è necessario avere questa visione: o tutti siamo attori del cambiamento o il cambiamento non accade. Occorrono, dunque, tempistiche e risorse, all'interno di un progetto comune. In questo processo, la digitalizzazione riveste un ruolo essenziale, anche al fine di favorire l'ingresso delle giovani generazioni”.

Per Walter Renna, amministratore delegato Fastweb: “L’IA è la più grande rivoluzione dei nostri tempi. La persona, però, deve rimanere sempre al centro ed è fondamentale investire in formazione. In Fastweb abbiamo avviato da tempo un percorso di trasformazione per diventare una AI Driven Company attraverso l’investimento nel primo e più potente supercomputer Nvidia per l’IA generativa in Italia e lo sviluppo del primo modello linguistico addestrato nativamente in lingua italiana che mettiamo a disposizione di aziende, Pa, startup, Università e centri di ricerca”.

Gianmatteo Manghi, amministratore delegato Cisco Italia, ha osservato: “Sull’impatto che l’Intelligenza Artificiale ha sul lavoro e sulle professioni sono interessanti i risultati del report rilasciato dall’AI-Enabled Ict Workforce Consortium guidato da Cisco: il 92% dei lavori analizzati subirà una trasformazione da moderata a elevata, dovuta ai progressi nell'IA. Cisco si è impegnata a formare 25 milioni di persone con competenze di sicurezza informatica e digitali entro il 2032. Se da un lato abbiamo un alto livello di consapevolezza dell'importanza dell’IA sulla produttività, occorre però lavorare sulle competenze e sulle infrastrutture per far funzionare i nuovi sistemi digitali. Un ulteriore aspetto riguarda la sicurezza, ovvero come proteggere l'impresa da attacchi esterni”.

Mario Lubetkin, vice direttore generale Fao, ha detto: “La fame rimane una sfida globale critica, con significative disparità regionali. La comunità globale sta agendo. La FAO svolge un ruolo chiave in questo sforzo. Il Food System Summit ha sottolineato la necessità di sistemi agroalimentari sostenibili, inclusivi e resilienti. L'Italia, in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma, sostiene queste iniziative, promuovendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) attraverso la cooperazione multilaterale”. Secondo Andrea Bonabello, amministratore delegato Ulixes Capital Partners: “La nostra sfida è sostenere il Venture Capital. È un tema che riguarda tutti perché si tratta di una leva strategica straordinaria per rilanciare la crescita europea. L'obiettivo è supportare le imprese che sfruttano le nuove tecnologie per favorire lo sviluppo. I numeri dei Venture Capital italiani sono ancora lontani dai principali competitor. È fondamentale rimanere competitivi, ma se non interveniamo ora con investimenti il destino è segnato”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Lavoro

Sorgenia lancia #RigeneraBoschi

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Progetto per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici

Michele De Censi, Amministratore Delegato di Sorgenia

Sensori con tecnologia IoT per monitorare lo stato di salute di cinque boschi italiani e attività di educazione ambientale con studenti di alcune scuole del territorio. Obiettivo: accrescere la consapevolezza sull’importanza delle foreste e fornire dati utili per la difesa del patrimonio boschivo italiano. Parte oggi dal Parco Nord Milano #RigeneraBoschi, il progetto ideato da Sorgenia per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici.

Oggi l’Italia vanta oltre 11 milioni di ettari di superficie boschiva, aumentata in dieci anni di circa 587mila ettari, arrivando così a ricoprire il 36,7% del territorio nazionale. Alla crescita dei boschi si associa una maggiore capacità di immagazzinare la CO2, passata dai 490 milioni di tonnellate di 16 anni fa ai 569 milioni di tonnellate del 2021 (+16%).

Da sempre attenta ai territori in cui fa impresa e ai temi della transizione ecologica, Sorgenia intraprende ora un percorso dedicato alle foreste italiane dopo essersi dedicata alla cura del Mediterraneo aderendo al progetto Mare. Per Michele De Censi, Amministratore Delegato di Sorgenia, "le foreste sono importanti alleate nel mitigare il cambiamento climatico e nel proteggerci dal dissesto idrogeologico. Per assicurarci che questo bene comune continui a regalarci benefici ambientali, economici e sociali resistendo alle pressioni della crisi climatica, occorre gestirlo con cura: dobbiamo conoscerne lo stato di salute, capire come risponde agli stress climatici e come possiamo aumentarne resilienza e stabilità. Questo è esattamente lo scopo di #RigeneraBoschi, un progetto con il quale vogliamo promuovere la difesa dell’ecosistema e continuare a dar vita a iniziative di tutela del territorio. Lo facciamo insieme a esperti autorevoli, che lavorano nei boschi e per la salute dei boschi, con i quali abbiamo costruito una partnership basata su valori condivisi”.

#RigeneraBoschi si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico coordinato da Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l'Università degli Studi di Milano, e attività di educazione ambientale rivolte ai ragazzi, lungo un itinerario che coinvolgerà sei regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata e Calabria.

Il progetto scientifico si basa sui dati raccolti dai tree-talkers, sensori applicati agli alberi che monitoreranno per due anni in tempo reale lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. I boschi da sottoporre al monitoraggio sono stati individuati in collaborazione con Pefc Italia, organizzazione internazionale che promuove la certificazione delle foreste. All’interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un'attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. L’obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci.

Secondo Vacchiano, "questo progetto ha l’obiettivo di farci capire quali sono le migliori azioni da intraprendere perché il bosco possa resistere agli eventi climatici estremi ormai sempre più frequenti e assorbire maggiori quantità di CO2. La gestione delle foreste, fatta in maniera sostenibile e attenta, consente di mantenere l’equilibrio ecologico globale, tutelare la biodiversità e il benessere della comunità locali. I dati che otterremo da questo progetto costituiranno un importante contributo alla ricerca per capire sempre meglio come conservare, ripristinare e gestire le foreste in modo climaticamente intelligente”.

I boschi coinvolti nel progetto scientifico sono il Parco Nord Milano in Lombardia, il bosco di Forlì-Bertinoro dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Forlì-Bertinoro in Emilia-Romagna, l’Unione di Comuni Montana Colline Metallifere in Toscana, il Parco Naturale Regionale Bosco Incoronata in Puglia e il Parco del Pollino che si estende in Basilicata e Calabria.

“Abbiamo supportato questo progetto perché rappresenta un esempio concreto di come le aziende impegnate nella transizione ecologica possono contribuire attivamente a sostenere e promuovere una visione sostenibile del patrimonio boschivo. Le imprese stanno imparando a essere sempre più sostenibili, creando filiere virtuose intorno alle loro attività. La necessità di incrementare i servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. In questo percorso virtuoso acquista particolare rilevanza anche il processo di certificazione delle foreste, strumento fondamentale per promuovere la gestione sostenibile dei nostri boschi e, al contempo, contrastare il cambiamento climatico”, osserva Marco Bussone, presidente di Pefc Italia.

Oltre al progetto scientifico, parte oggi una campagna educativa che coinvolgerà diverse scuole situate nei pressi dei cinque boschi in cui sono collocati i tree-talkers. Bambini e ragazzi del secondo ciclo della primaria e della secondaria di primo grado saranno accolti nelle foreste protagoniste del progetto per una lezione su ruolo e importanza del bosco, biodiversità e caratteristiche peculiari che contraddistinguono il luogo. A conclusione della formazione, con il supporto della cooperativa Erica, i ragazzi saranno coinvolti in plogging, attività sportiva che unisce una corsa leggera alla raccolta di eventuali rifiuti, per condividere con loro buone pratiche di cura dell’ambiente. Durante le lezioni nel bosco saranno presenti anche i volontari dell’Associazione Nazionale Guardie Ambientali Volontarie Custodi del Creato. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

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Lavoro

Confassociazioni, Ia e fare rete un nuovo modo per essere...

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Il presidente Deiana: "Muoversi su tre punti: attenzionare tutto ciò che offre oggi l’intelligenza artificiale in modo da gestirla e non subirla; fare costantemente rete per fare impresa; avere una visione di pensiero che guardi al lungo periodo"

Un momento del convegno

"E' essenziale puntare ad un nuovo modo di essere competitivi in quanto quotidianamente siamo sottoposti a diversi processi di meccanizzazione. E quindi muoversi su tre punti: attenzionare tutto ciò che offre oggi l’intelligenza artificiale in modo da gestirla e non subirla; fare costantemente rete per fare impresa; infine avere una visione di pensiero che guardi al lungo periodo. Con la pandemia siamo stati protagonisti assoluti del più grande esperimento sociale della nostra storia. Per mesi e mesi abbiamo portato avanti attività di business, di affetto e di relazioni attraverso collegamenti in rete. Per cui è essenziale metabolizzare, e bene, quanto vissuto per ottenere il meglio da questa esperienza. Non siamo più le stesse persone della pre-pandemia, questo è sicuro”. A dirlo Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, intervenendo al convegno 'Gestione Immobiliare. Dalla formazione abilitante al formarsi per vincere la competizione: conoscenze indispensabili in una fase di cambiamento epocale', organizzato da Sinteg, Servizi immobiliari integrati, che si è svolto a Roma presso la Camera dei deputati nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.

"Oggi, in questo nostro mondo così veloce e flessibile, è necessario strutturarsi bene professionalmente. L’improvvisazione non può più essere presa minimamente in considerazione", ha spiegato la deputata Erica Mazzetti, segretarie della Commissione parlamentare per la semplificazione e componente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati,

Mazzetti ha proseguito evidenziando quanto “il valore assoluto di una formazione piena e adeguata oggi dia valore aggiunto anche alla stessa politica. Diverse e vetuste problematiche unite alle lacune intasano la possibilità di fare impresa. Sarebbe opportuno, nonché auspicabile, la realizzazione di un Testo unico, nel caso specifico per le costruzioni edili, che possa abrogare tutte quelle leggi urbanistiche precedenti - siamo ancora legati ad una legge datata 1942 - inadatte ai giorni nostri”.

“Eppure - ha evidenziato Francesco Di Castri, ad di Sinteg - nonostante i segnali non più deboli legati ad un cambiamento che rischia di travolgere molti operatori del settore come da tradizione, da bravi italiani siamo ancora statici. Nella nostra categoria professionale, ma sfido che non sia uguale anche nelle altre, vengono ricercati solo, e ancora, attestati e certificazioni, che sicuramente sono utili ma non sufficienti. La grande difficoltà economica che stiamo affrontando, e che inevitabilmente si accentuerà ulteriormente, in quegli immobili con servizi centralizzati, renderà non più gestibili molti condominii. Mentre il numero degli edifici appetibili per la gestione si ridurrà, il numero di amministratori interessati crescerà e quindi la competizione arriverà a livelli mai visti prima. Molti amministratori non potranno trarre il guadagno minimo indispensabile per poter stare sul mercato né per condurre una vita dignitosa. La soluzione? Formarsi come mai prima d’ora. Il pensiero si riassume perfettamente in un aforisma che recito spesso: Se ti formi da anni ma da anni ottieni gli stessi risultati hai sbagliato formazione”.

Di Castri, che fin dal primo appuntamento targato Remf-Real estate management forum - ha presentato case history innovative e di successo non si è smentito neanche in questo convegno - moderato da Adriana Apicella, direttore generale di Confassociazioni - sia con la presentazione di un sondaggio video sul vantaggio competitivo del singolo professionista sia nella scelta dei relatori. Primo ad essere introdotto Simone Monti (Montebianco Costruzioni) che ha presentato il suo brevetto di droni prestati all’edilizia. “Un’intuizione - ha raccontato l’imprenditore toscano - nata di notte per pura assonanza di idee. Sviluppando questo nuovo sistema di lavaggio delle superfici degli edifici ho compreso l’innovativo valore aggiunto che poteva dare l’uso dei droni al settore dell’edilizia. Che tradotto è diventato valore competitivo nei tempi di esecuzione come pure nella logica di sostenibilità ambientale. Cosa serve? La volontà di anticipare i tempi e il desiderio di cambiare le cose”.

"Volontà questa - ha focalizzato Elena Cavedagna (amministratore, formatore e executive coach nel settore condominiale) - data anche dal comprendere il vero concetto di formazione in quanto la parola formarsi implica acquisire la giusta forma, in questo caso, nei confronti dei condomini. La capacità di passeggiare nelle loro scarpe, l’abilità nel cogliere le loro esigenze, significa aver dato atto al cambiamento personale ed essere riusciti a potenziare quel noto 20% di soft skill, ovvero le uniche competenze che ci rendono unici e ci distinguono dai processi meccanici”.

L’empatia verso il condomino è il fil rouge costante dell’attività della professionista Simona Bastari, ideatrice del brand Condominio felice perché “prestare attenzione verso i propri condomini, far sentire quanto siano considerati e magari aggiungerci un pizzico di allegria durante le assemblee aiuta di gran lunga nell’attività professionale. Indubbiamente bisogna formarsi in prima persona per poi trasferire contenuto, metodo e risultato agli altri. Senza tralasciare che una formazione dedicata non più solo agli amministratori, bensì agli stessi condomini sarebbe auspicabile”.

Da non tralasciare il concetto di saper comunicare all’esterno tutto ciò che si opera all’interno. "E qui - ha puntualizzato Jessica Collu, esperta marketing e web per il mondo condominiale - è bene lavorare sul concetto di autorevolezza che può essere costruita attraverso adeguate strategie di marketing e comunicazione veicolate sulle piattaforme social. Far vedere il dietro le quinte di un’attività quotidiana aiuta a familiarizzare con i followers/nostri clienti e mette in luce gli sviluppi performanti della propria attività professionale”.

“Resta essenziale - ha ribadito nel suo intervento Francesco Schena, revisore condominiale forense e fondatore di RendicontoPlus - fare bene che non significa fare più velocemente anzi. Il fare bene è frutto di uno studio di qualità, statura invisibile di ogni persona che lavora. Per cui ad avere una responsabilità sul futuro dei professionisti sono gli stessi formatori; a vincere sono coloro che strutturano i percorsi con la passione e la competenza, non quelli che vedono nella formazione una semplice pratica di guadagno economico”.

“Siamo - ha proseguito Daniele Fanelli, ideatore di Formaced - rimasti indietro e non dobbiamo dimenticare che i grandi gruppi, quelli dei nostri cugini oltre confine stanno per arrivare anche in Italia. Il che significa, per noi professionisti, alzare l’asticella per diventare competitivi e non fanalino di coda. Perché chi resta nel mercato è colui che conosce bene i propri punti professionali deboli e li colma con una preparazione specifica così da avere competenze adeguate”.

A sottolineare l’importanza di revisionare i bias formativi è stato Paolo Cesareo, fondatore di Csf Lab, coaching dedicato agli amministratori di condominio: “considerando che più che di lavoro, oggi, sarebbe il caso di parlare di valore, dobbiamo essere consapevoli che i nostri prossimi competitors saranno proprio le macchine. Per cui utilizzare il coaching come modello alternativo sicuramente aiuta a gestire nel migliore dei modi qualsiasi criticità o gap sia verso gli altri colleghi che verso gli stessi condomini”.

A chiudere il tavolo degli interventi Peter Lewis Geti, avvocato e docente presso l’Università di Pisa e l’Accademia Navale di Livorno , che indica come l’approccio alla formazione possa creare tre categorie di professionisti: “Il mercato degli amministratori si divide tra chi ha scelto questo lavoro e fa la formazione per avere un riconoscimento; chi, facendolo come seconda attività, la formazione la subisce; e infine chi avendo un approccio finalizzato al cambio di passo ha scelto di fare questa professione con spirito imprenditoriale. Così da vincere su tutti poiché, in questo caso, viene dato il giusto valore alla formazione piena, consapevole, attuale. Tutto parte esclusivamente da ognuno di noi”.

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Economia

Nuovo Frecciarossa 1000, più green e tech, circolerà da...

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Oltre 1,3 mld di investimento per 46 treni, 36 già commissionati a Hitachi con opzione per ulteriori 10 treni

Nuovo Frecciarossa 1000, più green e tech, circolerà da fine 2025

Più tecnologico e più sostenibile, il nuovo Frecciarossa 1000 di Trenitalia (Gruppo Fs) inizierà a viaggiare sui binari italiani entro il 2025. Presentato oggi a Berlino, durante la fiera internazionale InnoTrans, il nuovo Frecciarossa fa parte di un ordine di Trenitalia commissionato a Hitachi per la fornitura di 36 treni Etr1000, con opzione per ulteriori 10 convogli, per un totale di 46 treni e un valore economico complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro. Le prime consegne sono previste a partire dal prossimo anno, fino al 2028, con un ritmo di circa otto treni l’anno.

Il Frecciarossa 1000 raggiunge una velocità massima di 300 km/h (è omologato per raggiungere i 360 km/h) ed è il primo treno alta velocità al mondo ad avere ottenuto la certificazione di impatto ambientale (Epd) basata su un’attenta Analisi del Ciclo di Vita (Lca). Ogni dettaglio, dalle leghe leggere di cui è composto, fino ai nuovi motori elettrici che lo spingono, è stato progettato per ridurre al minimo il consumo di energia.Tra le caratteristiche della nuova generazione di Frecciarossa 1000, l’aumento del tasso di riciclabilità che arriva al 97,1% (+2,7% rispetto alla precedente flotta), un’affidabilità accresciuta grazie al miglioramento dell’efficienza del sistema di trazione, unito ad un miglioramento dell’efficienza energetica.

Corradi: "nuovo Frecciarossa 1000 più green, pensiamo alle future generazioni"

"Un treno come questo dura più di 25 anni, è diventata una responsabilità fondamentale pensare a cosa lasciamo alle prossime generazioni", dice Luigi Corradi, Ad Trenitalia, in un punto stampa in occasione dell’inaugurazione del nuovo Frecciarossa 1000 a InnoTrans. Uno dei punti che noi ormai mettiamo nelle gare per comprare i treni è proprio la riciclabilità dei materiali e il passaggio che stiamo introducendo, e lo abbiamo già fatto sugli intercity, è di usare materiali riciclabili: sugli intercity abbiamo fatto dei sedili nuovi utilizzando plastiche riciclate, recuperate dal mare". Non solo, "abbiamo ridotto i consumi. Tra il fatto che pesa un po' meno e le tecnologie nuove usate per il convertitore, ci aspettiamo una riduzione dei consumi del 5-10%. Considerato che le flotte sono ampissime e vanno avanti e indietro per l'Italia, parliamo di un impatto importante. Un treno come questo fa più di 500mila km l'anno".

Un piano di espansione in Europa

Il Frecciarossa 1000 è stato progettato e realizzato per viaggiare, oltre l'Italia, su sette reti ferroviarie europee, Francia, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio. Frecciarossa raggiunge 120 destinazioni in Italia con oltre 270 collegamenti giornalieri, e corre anche sui binari di Spagna e Francia. "Un treno totalmente italiano ma che esportiamo anche all'estero - aggiunge Corradi - Gira fondamentalmente in Italia, è operato in Italia ma anche in Spagna con successo enorme - stiamo crescendo moltissimo sul mercato spagnolo - e poi andiamo anche in Francia. Abbiamo un piano di espansione che non posso svelare oggi, ma vedremo sempre più questo treno in giro per l'Europa, è stato progettato per andare nei sette Paesi europei più importanti dal punto di vista ferroviario".

Rixi: "Con Frecciarossa 1000 l'Italia corre verso il futuro"

"Benvenuto al Frecciarossa 1000, gioiello del Made in Italy al 100% presentato a Berlino". Così il vice ministro al Mit Edoardo Rixi nel corso de suo intervento per il debutto ufficiale del treno Frecciarossa 1000 a InnoTrans. "Grazie alla sua tecnologia avanzata, ridefinisce gli standard di efficienza e sicurezza del trasporto ferroviario internazionale. Con una velocità massima prossima a 400 km/h, il Frecciarossa 1000 è il frutto della collaborazione tra alcune delle migliori aziende del settore, che hanno saputo creare un mezzo di trasporto all’insegna della sostenibilità, del comfort e della velocità. Interamente prodotto in italia rappresenta una eccellenza del Made in italia per confort, lusso e prestazioni".

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