Israele, Meloni: “Affermiamo diritto di difendersi ma rispetti diritto internazionale”
Intervento della premier all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
"Affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive. E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Politica
Nomine Rai, M5S: “Aventino? Solo suggestione, no...
La nota: "Da parlamentari ok a voto Cda di domani"
"La suggestione che viene diffusa da alcuni organi di stampa, di disertare le aule in occasione del voto dei consiglieri di nomina parlamentare, è stata respinta dall’Assemblea dei parlamentari del M5S. Questo in considerazione del fatto che appare contrario all’interesse pubblico lasciare il Cda nelle mani dei soli consiglieri designati dalle forze di maggioranza, rinunciando così le forze di opposizione a esercitare le funzioni di vigilanza, di controllo e di garanzia di pluralismo in un momento estremamente delicato per il Servizio Pubblico". A dirlo è il M5S in una nota sul rinnovo dei vertici Rai.
"Quanto alle polemiche e ricostruzioni varie riportate da alcuni organi di informazione in questi giorni, secondo cui questa posizione sarebbe motivata da inciuci vari tra il M5S e le forze di maggioranza, si precisa che il M5S non baratterà mai la necessaria riforma volta a rendere indipendente, imparziale ed efficiente il servizio pubblico radiotelevisivo con qualche poltrona", sottolinea il M5s.
"Chi getta fango e alimenta queste voci farebbe bene a essere conseguente impegnandosi per il solo risultato che conta: la liberazione delle poltrone occupate in decenni di lottizzazione", dice il Movimento.
"Quanto all’attuale Cda della Rai, il M5S osserva che è ormai scaduto da tempo. Appare quindi inevitabile il rinnovo dei suoi componenti, anche perché l’iter parlamentare necessita del suo naturale spazio temporale", si legge ancora nella nota.
Politica
Alla Camera question time con Pichetto Fratin, Piantedosi,...
Dalle 15
Si svolge oggi, mercoledì 25 settembre, alle 15, il question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Lo rende noto la Camera. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, risponde a una interrogazione sull'elaborazione e l'operatività del piano sul dissesto idrogeologico (Fontana – M5S).
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde a interrogazioni sulle misure per il contrasto del fenomeno dei blocchi di protesta ai poli logistici della grande distribuzione organizzata (Lupi - NM(N-C-U-I)-M); sulle iniziative volte alla dotazione di un codice identificativo e di dispositivi di videosorveglianza per le forze dell'ordine impegnate in servizi di mantenimento dell’ordine pubblico (Zaratti – AVS); sui risultati conseguiti con le operazioni cosiddette "ad alto impatto" per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità e di degrado urbano (Iezzi – Lega).
La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, risponde a interrogazioni sull’istituzione della cosiddetta patente a crediti nel settore dell'edilizia, anche ai fini di un coinvolgimento delle imprese nella relativa fase applicativa (Tenerini – FI-PPE); sulle iniziative nei confronti dell’Inail ai fini dell'avvio di attività efficaci di formazione e prevenzione degli infortuni e delle morti sul lavoro, nonché per una diminuzione degli oneri finanziari a carico delle imprese in considerazione dei rilevanti avanzi di bilancio dell'Istituto (Sottanelli – AZ-PER-RE).
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, risponde a una interrogazione – rivolta al ministro della Salute – sulle iniziative volte a monitorare e ampliare la copertura dei vaccini obbligatori, con particolare riferimento al vaccino contro il morbillo (Faraone - IV-C-RE).
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, risponde a interrogazioni sugli effetti della precedente gestione di Ales, con particolare riferimento ai mancati profitti riconducibili alle condizioni contrattuali dei conti correnti bancari (Foti – FDI); sulle misure a favore del settore cinematografico, anche in relazione alle istanze provenienti dal comparto (Manzi – PD-IDP).
Politica
Cittadinanza, lo stop di Meloni: “Non servono nuove...
"Siamo tra le nazioni europee che concedono il maggior numero di cittadinanza". Forza Italia domani riunirà i gruppi parlamentari per la proposta di legge, Tajani: "La presenteremo prima agli alleati"
Lo stop arriva dal quartier generale delle Nazioni Unite, a New York. Mentre in Italia rimbalza la notizia della volata delle firme per il referendum sulla cittadinanza -obiettivo sforbiciare di 5 anni la residenza legale continuativa, ovvero il termine dopo il quale gli stranieri possono diventare 'nuovi italiani'- la presidente del Consiglio Giorgia Meloni stronca ogni entusiasmo.
Ma anche le aspirazioni di Forza Italia, che domani riunirà i gruppi parlamentari per mettere a punto la proposta di legge 'azzurra'. Una legge che mira a un 'restyling' di cui, per la premier, non c'è alcun bisogno. "Penso che l'Italia abbia un'ottima legge sulla cittadinanza – dice chiaro Meloni in un punto stampa al Palazzo di Vetro - e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concedono il maggior numero di cittadinanze, dunque non ne ravvedo la necessità".
Eppure nella sua maggioranza, come è ormai noto, non tutti sembrano pensarla come lei. Sempre da New York, appena due ore prima, era stato il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, segretario forzista, a parlarne, spiegando che sì, Forza Italia lavora a una pdl da presentare "prima agli alleati e poi in Parlamento". Salvo poi mettere in chiaro che il suo partito non cadrà in tranelli, o meglio in 'giochini parlamentari'.
Dunque sì alla proposta di legge, a cui domani lavoreranno i gruppi di Camera e Senato, "ma non ci prestiamo a operazioni politiche sfruttando il tema della cittadinanza – mette in chiaro il vicepremier -, non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là per cercare di dividere la maggioranza. E' una questione seria quella della cittadinanza e non può essere oggetto di giochini parlamentari".
Tajani chiude così all'opposizione, ma Meloni spegne ogni spiraglio su una legge che possa nascere su spinta della maggioranza: "Non conosco la proposta di legge di Forza Italia…", taglia corto con i cronisti. "D'altronde – rimarcano fonti di Fdi – di un provvedimento di questo tipo non c'è traccia nel nostro programma".
Se la legge sulla cittadinanza dovrà cambiare, il cambiamento dovrà arrivare dal basso. Spinta dall'onda di firme gonfiata sui social da influencer, atleti, attori, registi, con il risultato di aver raggiunto quota 500mila in appena 72 ore. "Se c'è un referendum – riconosce la stessa Meloni - quella è democrazia e decidono gli italiani, io ho sempre grande rispetto di quel che decidono gli italiani". (dall'inviata Ileana Sciarra)