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Presidente Inca Michele Pagliaro assume coordinamento attività Ce.Pa

Comprende i 4 principali Istituti di Patronato italiani (Acli, Inca, Inas e Ital)

Michele Pagliaro

Per la durata di un anno Michele Pagliaro, presidente di Inca, assumerà anche il coordinamento delle attività del raggruppamento Ce.Pa che comprende i 4 principali Istituti di Patronato italiani (Acli, Inca, Inas e Ital), che complessivamente possono contare circa 6.300 operatori e quasi 3 mila sedi su tutto il territorio nazionale. Con un volume di attività di diversi milioni di pratiche previdenziali e socioassistenziali, svolte ogni anno, il raggruppamento rappresenta un presidio sociale prezioso per rispondere ai bisogni di tutti i cittadini e di tutte le cittadine. Il passaggio delle consegne, che si svolge ogni anno, è avvenuto il 24 settembre scorso.

“E’ una occasione importante - spiega Pagliaro - a partire dalle prossime settimane vogliamo caratterizzare il nostro impegno su tre sfide importanti: la riforma della legge 152/2001, la semplificazione delle procedure per il riconoscimento delle misure di welfare state, in continua evoluzione considerando i numerosi cambiamenti in corso su materie complesse, come la previdenza, la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici contro gli infortuni e le malattie professionali; il terzo filone, infine, i temi della qualità dei servizi offerti e del processo di digitalizzazione delle pratiche”.

“Temi - sottolinea - che ci stanno particolarmente a cuore e che hanno bisogno di essere sostenuti attraverso un confronto con gli enti previdenziali e il ministero del Lavoro, da cui dipende il rafforzamento di una straordinaria rete di solidarietà, come quella dei Patronati, che in tutti questi anni sono stati un presidio di prossimità e di accoglienza, soprattutto durante la pandemia, in favore dei disoccupati, lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Lavoro

Sorgenia lancia #RigeneraBoschi

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Progetto per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici

Michele De Censi, Amministratore Delegato di Sorgenia

Sensori con tecnologia IoT per monitorare lo stato di salute di cinque boschi italiani e attività di educazione ambientale con studenti di alcune scuole del territorio. Obiettivo: accrescere la consapevolezza sull’importanza delle foreste e fornire dati utili per la difesa del patrimonio boschivo italiano. Parte oggi dal Parco Nord Milano #RigeneraBoschi, il progetto ideato da Sorgenia per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici.

Oggi l’Italia vanta oltre 11 milioni di ettari di superficie boschiva, aumentata in dieci anni di circa 587mila ettari, arrivando così a ricoprire il 36,7% del territorio nazionale. Alla crescita dei boschi si associa una maggiore capacità di immagazzinare la CO2, passata dai 490 milioni di tonnellate di 16 anni fa ai 569 milioni di tonnellate del 2021 (+16%).

Da sempre attenta ai territori in cui fa impresa e ai temi della transizione ecologica, Sorgenia intraprende ora un percorso dedicato alle foreste italiane dopo essersi dedicata alla cura del Mediterraneo aderendo al progetto Mare. Per Michele De Censi, Amministratore Delegato di Sorgenia, "le foreste sono importanti alleate nel mitigare il cambiamento climatico e nel proteggerci dal dissesto idrogeologico. Per assicurarci che questo bene comune continui a regalarci benefici ambientali, economici e sociali resistendo alle pressioni della crisi climatica, occorre gestirlo con cura: dobbiamo conoscerne lo stato di salute, capire come risponde agli stress climatici e come possiamo aumentarne resilienza e stabilità. Questo è esattamente lo scopo di #RigeneraBoschi, un progetto con il quale vogliamo promuovere la difesa dell’ecosistema e continuare a dar vita a iniziative di tutela del territorio. Lo facciamo insieme a esperti autorevoli, che lavorano nei boschi e per la salute dei boschi, con i quali abbiamo costruito una partnership basata su valori condivisi”.

#RigeneraBoschi si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico coordinato da Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l'Università degli Studi di Milano, e attività di educazione ambientale rivolte ai ragazzi, lungo un itinerario che coinvolgerà sei regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata e Calabria.

Il progetto scientifico si basa sui dati raccolti dai tree-talkers, sensori applicati agli alberi che monitoreranno per due anni in tempo reale lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. I boschi da sottoporre al monitoraggio sono stati individuati in collaborazione con Pefc Italia, organizzazione internazionale che promuove la certificazione delle foreste. All’interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un'attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. L’obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci.

Secondo Vacchiano, "questo progetto ha l’obiettivo di farci capire quali sono le migliori azioni da intraprendere perché il bosco possa resistere agli eventi climatici estremi ormai sempre più frequenti e assorbire maggiori quantità di CO2. La gestione delle foreste, fatta in maniera sostenibile e attenta, consente di mantenere l’equilibrio ecologico globale, tutelare la biodiversità e il benessere della comunità locali. I dati che otterremo da questo progetto costituiranno un importante contributo alla ricerca per capire sempre meglio come conservare, ripristinare e gestire le foreste in modo climaticamente intelligente”.

I boschi coinvolti nel progetto scientifico sono il Parco Nord Milano in Lombardia, il bosco di Forlì-Bertinoro dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Forlì-Bertinoro in Emilia-Romagna, l’Unione di Comuni Montana Colline Metallifere in Toscana, il Parco Naturale Regionale Bosco Incoronata in Puglia e il Parco del Pollino che si estende in Basilicata e Calabria.

“Abbiamo supportato questo progetto perché rappresenta un esempio concreto di come le aziende impegnate nella transizione ecologica possono contribuire attivamente a sostenere e promuovere una visione sostenibile del patrimonio boschivo. Le imprese stanno imparando a essere sempre più sostenibili, creando filiere virtuose intorno alle loro attività. La necessità di incrementare i servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. In questo percorso virtuoso acquista particolare rilevanza anche il processo di certificazione delle foreste, strumento fondamentale per promuovere la gestione sostenibile dei nostri boschi e, al contempo, contrastare il cambiamento climatico”, osserva Marco Bussone, presidente di Pefc Italia.

Oltre al progetto scientifico, parte oggi una campagna educativa che coinvolgerà diverse scuole situate nei pressi dei cinque boschi in cui sono collocati i tree-talkers. Bambini e ragazzi del secondo ciclo della primaria e della secondaria di primo grado saranno accolti nelle foreste protagoniste del progetto per una lezione su ruolo e importanza del bosco, biodiversità e caratteristiche peculiari che contraddistinguono il luogo. A conclusione della formazione, con il supporto della cooperativa Erica, i ragazzi saranno coinvolti in plogging, attività sportiva che unisce una corsa leggera alla raccolta di eventuali rifiuti, per condividere con loro buone pratiche di cura dell’ambiente. Durante le lezioni nel bosco saranno presenti anche i volontari dell’Associazione Nazionale Guardie Ambientali Volontarie Custodi del Creato. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

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Lavoro

Confassociazioni, Ia e fare rete un nuovo modo per essere...

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Il presidente Deiana: "Muoversi su tre punti: attenzionare tutto ciò che offre oggi l’intelligenza artificiale in modo da gestirla e non subirla; fare costantemente rete per fare impresa; avere una visione di pensiero che guardi al lungo periodo"

Un momento del convegno

"E' essenziale puntare ad un nuovo modo di essere competitivi in quanto quotidianamente siamo sottoposti a diversi processi di meccanizzazione. E quindi muoversi su tre punti: attenzionare tutto ciò che offre oggi l’intelligenza artificiale in modo da gestirla e non subirla; fare costantemente rete per fare impresa; infine avere una visione di pensiero che guardi al lungo periodo. Con la pandemia siamo stati protagonisti assoluti del più grande esperimento sociale della nostra storia. Per mesi e mesi abbiamo portato avanti attività di business, di affetto e di relazioni attraverso collegamenti in rete. Per cui è essenziale metabolizzare, e bene, quanto vissuto per ottenere il meglio da questa esperienza. Non siamo più le stesse persone della pre-pandemia, questo è sicuro”. A dirlo Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, intervenendo al convegno 'Gestione Immobiliare. Dalla formazione abilitante al formarsi per vincere la competizione: conoscenze indispensabili in una fase di cambiamento epocale', organizzato da Sinteg, Servizi immobiliari integrati, che si è svolto a Roma presso la Camera dei deputati nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.

"Oggi, in questo nostro mondo così veloce e flessibile, è necessario strutturarsi bene professionalmente. L’improvvisazione non può più essere presa minimamente in considerazione", ha spiegato la deputata Erica Mazzetti, segretarie della Commissione parlamentare per la semplificazione e componente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati,

Mazzetti ha proseguito evidenziando quanto “il valore assoluto di una formazione piena e adeguata oggi dia valore aggiunto anche alla stessa politica. Diverse e vetuste problematiche unite alle lacune intasano la possibilità di fare impresa. Sarebbe opportuno, nonché auspicabile, la realizzazione di un Testo unico, nel caso specifico per le costruzioni edili, che possa abrogare tutte quelle leggi urbanistiche precedenti - siamo ancora legati ad una legge datata 1942 - inadatte ai giorni nostri”.

“Eppure - ha evidenziato Francesco Di Castri, ad di Sinteg - nonostante i segnali non più deboli legati ad un cambiamento che rischia di travolgere molti operatori del settore come da tradizione, da bravi italiani siamo ancora statici. Nella nostra categoria professionale, ma sfido che non sia uguale anche nelle altre, vengono ricercati solo, e ancora, attestati e certificazioni, che sicuramente sono utili ma non sufficienti. La grande difficoltà economica che stiamo affrontando, e che inevitabilmente si accentuerà ulteriormente, in quegli immobili con servizi centralizzati, renderà non più gestibili molti condominii. Mentre il numero degli edifici appetibili per la gestione si ridurrà, il numero di amministratori interessati crescerà e quindi la competizione arriverà a livelli mai visti prima. Molti amministratori non potranno trarre il guadagno minimo indispensabile per poter stare sul mercato né per condurre una vita dignitosa. La soluzione? Formarsi come mai prima d’ora. Il pensiero si riassume perfettamente in un aforisma che recito spesso: Se ti formi da anni ma da anni ottieni gli stessi risultati hai sbagliato formazione”.

Di Castri, che fin dal primo appuntamento targato Remf-Real estate management forum - ha presentato case history innovative e di successo non si è smentito neanche in questo convegno - moderato da Adriana Apicella, direttore generale di Confassociazioni - sia con la presentazione di un sondaggio video sul vantaggio competitivo del singolo professionista sia nella scelta dei relatori. Primo ad essere introdotto Simone Monti (Montebianco Costruzioni) che ha presentato il suo brevetto di droni prestati all’edilizia. “Un’intuizione - ha raccontato l’imprenditore toscano - nata di notte per pura assonanza di idee. Sviluppando questo nuovo sistema di lavaggio delle superfici degli edifici ho compreso l’innovativo valore aggiunto che poteva dare l’uso dei droni al settore dell’edilizia. Che tradotto è diventato valore competitivo nei tempi di esecuzione come pure nella logica di sostenibilità ambientale. Cosa serve? La volontà di anticipare i tempi e il desiderio di cambiare le cose”.

"Volontà questa - ha focalizzato Elena Cavedagna (amministratore, formatore e executive coach nel settore condominiale) - data anche dal comprendere il vero concetto di formazione in quanto la parola formarsi implica acquisire la giusta forma, in questo caso, nei confronti dei condomini. La capacità di passeggiare nelle loro scarpe, l’abilità nel cogliere le loro esigenze, significa aver dato atto al cambiamento personale ed essere riusciti a potenziare quel noto 20% di soft skill, ovvero le uniche competenze che ci rendono unici e ci distinguono dai processi meccanici”.

L’empatia verso il condomino è il fil rouge costante dell’attività della professionista Simona Bastari, ideatrice del brand Condominio felice perché “prestare attenzione verso i propri condomini, far sentire quanto siano considerati e magari aggiungerci un pizzico di allegria durante le assemblee aiuta di gran lunga nell’attività professionale. Indubbiamente bisogna formarsi in prima persona per poi trasferire contenuto, metodo e risultato agli altri. Senza tralasciare che una formazione dedicata non più solo agli amministratori, bensì agli stessi condomini sarebbe auspicabile”.

Da non tralasciare il concetto di saper comunicare all’esterno tutto ciò che si opera all’interno. "E qui - ha puntualizzato Jessica Collu, esperta marketing e web per il mondo condominiale - è bene lavorare sul concetto di autorevolezza che può essere costruita attraverso adeguate strategie di marketing e comunicazione veicolate sulle piattaforme social. Far vedere il dietro le quinte di un’attività quotidiana aiuta a familiarizzare con i followers/nostri clienti e mette in luce gli sviluppi performanti della propria attività professionale”.

“Resta essenziale - ha ribadito nel suo intervento Francesco Schena, revisore condominiale forense e fondatore di RendicontoPlus - fare bene che non significa fare più velocemente anzi. Il fare bene è frutto di uno studio di qualità, statura invisibile di ogni persona che lavora. Per cui ad avere una responsabilità sul futuro dei professionisti sono gli stessi formatori; a vincere sono coloro che strutturano i percorsi con la passione e la competenza, non quelli che vedono nella formazione una semplice pratica di guadagno economico”.

“Siamo - ha proseguito Daniele Fanelli, ideatore di Formaced - rimasti indietro e non dobbiamo dimenticare che i grandi gruppi, quelli dei nostri cugini oltre confine stanno per arrivare anche in Italia. Il che significa, per noi professionisti, alzare l’asticella per diventare competitivi e non fanalino di coda. Perché chi resta nel mercato è colui che conosce bene i propri punti professionali deboli e li colma con una preparazione specifica così da avere competenze adeguate”.

A sottolineare l’importanza di revisionare i bias formativi è stato Paolo Cesareo, fondatore di Csf Lab, coaching dedicato agli amministratori di condominio: “considerando che più che di lavoro, oggi, sarebbe il caso di parlare di valore, dobbiamo essere consapevoli che i nostri prossimi competitors saranno proprio le macchine. Per cui utilizzare il coaching come modello alternativo sicuramente aiuta a gestire nel migliore dei modi qualsiasi criticità o gap sia verso gli altri colleghi che verso gli stessi condomini”.

A chiudere il tavolo degli interventi Peter Lewis Geti, avvocato e docente presso l’Università di Pisa e l’Accademia Navale di Livorno , che indica come l’approccio alla formazione possa creare tre categorie di professionisti: “Il mercato degli amministratori si divide tra chi ha scelto questo lavoro e fa la formazione per avere un riconoscimento; chi, facendolo come seconda attività, la formazione la subisce; e infine chi avendo un approccio finalizzato al cambio di passo ha scelto di fare questa professione con spirito imprenditoriale. Così da vincere su tutti poiché, in questo caso, viene dato il giusto valore alla formazione piena, consapevole, attuale. Tutto parte esclusivamente da ognuno di noi”.

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Lavoro

LinkedIn, ecco le Top Startups Italia 2024

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In vetta alla classifica hlpy che si è consolidata nel settore automotive e di assistenza alla rete stradale in Italia, Spagna e Francia Scalano la classifica e si posizionano in ordine al secondo, terzo e quarto posto Up2You, azienda di software per la sostenibilità, Scalapay, piattaforma di pagamento agile e flessibile, e Smartpricing, software di revenue management per le strutture ricettive

LinkedIn, ecco le Top Startups Italia 2024

LinkedIn, il più grande network professionale al mondo, presenta Top startups Italia 2024, la quinta edizione della sua lista annuale di 10 startup emergenti nel Paese. Curata dal team di LinkedIn notizie, la classifica si basa sui dati della piattaforma e considera quattro indicatori principali: la crescita della forza lavoro di queste aziende, le interazioni degli utenti con le aziende e i loro dipendenti, l’interesse di professionisti in cerca di un nuovo impiego verso queste startup e la loro capacità di attrarre talenti.

Le Top startups 2024 si presentano come lo specchio di un’era in cui l’integrazione dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le soluzioni offerte dalle aziende, rispondendo ad un crescente bisogno di accessibilità, funzionalità ed efficienza. Tecnologie all’avanguardia diventano così uno strumento al servizio della quotidianità, a partire dalla gestione delle risorse finanziarie, alla mobilità, alle attività di digital marketing, fino all’organizzazione di viaggi. Rispetto all’anno precedente, inoltre, la lista 2024 include un maggior numero di aziende che operano nel settore BtoB.

In vetta alla classifica troviamo hlpy: grazie alla sua piattaforma digitale proprietaria che sfrutta IA e machine learning, questa startup, fondata nel 2020, si è oggi consolidata nel settore automotive e di assistenza alla rete stradale in Italia, Spagna e Francia. Scalano la classifica e si posizionano in ordine al secondo, terzo e quarto posto Up2You, azienda di software per la sostenibilità, Scalapay, piattaforma di pagamento agile e flessibile, e Smartpricing, software di revenue management per le strutture ricettive - le uniche presenti anche nella lista 2023, nella quale occupavano rispettivamente il nono, ottavo e settimo posto.

Fa il suo ingresso e si posiziona a metà classifica SiVola: una travel tech company specializzata nell’organizzazione di viaggi di gruppo in tutto il mondo, fondata da cinque travel influencer italiani tra i più conosciuti. Occupa la sesta posizione Moov, startup di software impegnata nello sviluppo di soluzioni per una mobilità più sicura ed ecologica per il futuro. Per la prima volta in classifica, si aggiudica la settima posizione Freedome, provider specializzato di attività ed esperienze outdoor, nonché società benefit, focalizzata sul contributo al benessere delle comunità locali.

Quest’anno chiudono la classifica all’ottavo, nono e decimo posto tre startup del settore dei servizi IT e digital. Si tratta di contents, attiva nella progettazione di contenuti digitali e gestione della presenza online delle aziende grazie ad una piattaforma Saas che sfrutta l’IA; AccessiWay, azienda verticale sull’accessibilità digitale che rende Internet navigabile per le persone con disabilità; e infine Oversonic, che progetta e realizza sistemi di cognitive computing, applicandoli, in particolare, al campo della robotica, mirando a creare un modello sostenibile e inclusivo di integrazione della tecnologia nella quotidianità.

La classifica è basata sull’analisi dei dati provenienti da milioni di attività svolte sulla piattaforma LinkedIn, tra cui le ricerche di opportunità di lavoro e le visualizzazioni delle pagine aziendali, realizzate dagli oltre 1 miliardo di membri LinkedIn in tutto il mondo, tra cui si contano oltre 18 milioni di professionisti italiani. “Le startup - commenta Michele Pierri, senior managing editor di LinkedIn Notizie Italia - rappresentano sempre più una delle forze trainanti dell'innovazione, grazie allo sviluppo di soluzioni e servizi al passo con le esigenze economiche e sociali di oggi. Attraverso l'analisi dei dati di LinkedIn, la classifica Top startups Italia vuole raccontare questi trend, continuando a mettere in luce una serie di aziende che stanno non solo cambiando in vario modo i loro settori di riferimento, ma anche contribuendo a plasmare il futuro del lavoro e dell'imprenditorialità, distinguendosi per la capacità di attrarre talenti, di innovare e di crescere nel loro ambito”.

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