Sgarbi andrà a processo per risarcimento danni: via libera della Camera
Giudicate 'sindacabili' le espressioni pronunciate dal critico d'arte nel 2019 contro l'allora presidente dell'associazione Italia Nostra Mariarita Signorini
Vittorio Sgarbi andrà a processo per risarcimento danni. Lo ha stabilito l'Aula della Camera, all'unanimità, con 3 astenuti, accogliendo la relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla sindacabilità.
Sono dunque state dichiarate sindacabili le espressioni pronunciate dal critico d'arte, deputato all'epoca dei fatti, nel corso della trasmissione radiofonica nel 2019 contro Mariarita Signorini, allora presidente dell'Associazione Italia Nostra.
Politica
Referendum, Borghi: “Presenterò proposta di legge per...
Il leghista: "Non ci vuole un genio per capire che se la Costituzione prevedeva 500mila firme per i referendum è perché pensava a una soglia alta per evitare consultazioni inutili"
Il leghista Claudio Borghi presenterà una proposta di legge per cancellare la raccolta di firme online per i referendum. Ad annunciarlo è lo stesso Borghi sui social. "Non ci vuole un genio per capire che se la Costituzione prevedeva 500mila firme per i referendum è perché pensava a una soglia alta per evitare consultazioni inutili. Solo questioni potenzialmente maggioritarie dovevano meritare un referendum nazionale", scrive il leghista.
"Se si mette la firma digitale allora anche uno che vuol abolire il cappuccino se ha abbastanza followers si può svegliare e con quattro click ci arriva. O si alza il numero delle firme (ma allora si deve cambiare la Costituzione) o si cancella la raccolta firme con un click. Credo sia meglio questa seconda ipotesi. Depositerò proposta di legge in proposito e credo che la maggioranza dovrebbe prenderla in attenta considerazione".
Le reazioni
Immediate le reazioni. “La Lega annuncia che presenterà una proposta di legge per abolire le firme on line: hanno paura della democrazia, hanno paura del voto popolare, hanno paura di chi chiede più diritti. Ma capisco la frustrazione del povero Claudio Borghi: da paladino no euro, ora vede Draghi varcare la soglia di palazzo Chigi e consigliare Giorgia Meloni. Chissà perché la sua premier non chiama lui come consigliere economico. Ah saperlo…”, afferma il segretario di +Europa Riccardo Magi.
"Il numero di firme non fu previsto per avere ‘una soglia alta per evitare consultazioni inutili’ ma perché una richiesta di 500000 elettori ne garantisce la serietà. Questo risulta dai dibattiti alla costituente. E naturalmente una richiesta di 500000 elettori ha lo stesso peso sia che questi abbiano firmato in un luogo fisico che su piattaforma. La firma digitale vale per gli atti giudiziari, per quelli fiscali e non si capisce perché non dovrebbe valere per firmare una richiesta di referendum. Borghi lasci decidere agli italiani se bere o no il cappuccino e se firmare o meno con Spid i referendum che vogliono”, conclude Magi.
“L'idea del senatore salviniano Borghi di presentare un disegno di legge per cancellare la raccolta firme digitale a supporto di una richiesta di referendum è grave in quanto esprime un modo di concepire la partecipazione popolare alle scelte politiche schiettamente illiberale e antidemocratico - afferma il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama - Che la Lega fosse ormai un partito di populismo senza popolo, e anzi impaurito dal popolo, lo sapevamo. Ma non potevamo immaginare che si arrivasse a tanto".
"Invece di interrogarsi su come mai centinaia di migliaia di cittadini si sono mobilitati contro i tentativi della destra di governo di fare a pezzi l'unità nazionale e di impedire l'adozione di norme di civiltà sulla cittadinanza, Borghi, come quei malati che se hanno la febbre se la prendono col termometro, delegittima lo strumento che ha consentito a così tante persone di far sentire la propria voce su questioni di cruciale interesse collettivo".
"Altra cosa sarebbe avviare una riflessione condivisa e ponderata, e soprattutto non strumentale, su una proposta che da anni gode di largo seguito nel mondo accademico: quella di prevedere con riforma costituzionale un innalzamento del numero di sottoscrizioni necessarie a promuovere un referendum, ovviamente alla tassativa condizione che tale modifica sia bilanciata da una riduzione del quorum per la validità dello stesso. Questa sarebbe una discussione seria e moderna, e slegata da calcoli di bottega. Ma alla maggioranza questo tipo di discussioni non sembra interessare”.
Politica
Telefonata Meloni-Scholz, focus su Ucraina e migranti
I due leader hanno concordato di mantenere uno stretto raccordo su questioni migratorie anche in vista dei prossimi consigli Ue
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Olaf Scholz. I due capi di governo hanno discusso delle principali questioni bilaterali e internazionali, a partire dall'Ucraina. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
In ambito europeo si sono soffermati in particolare sulle questioni migratorie. Il cancelliere Scholz ha illustrato le ragioni alla base della recente decisione tedesca di reintrodurre i controlli di frontiera con gli Stati membri confinanti e le ulteriori iniziative introdotte dalla Germania per contrastare gli arrivi irregolari.
E' stato concordato di mantenere uno stretto raccordo sul tema anche in vista dei prossimi Consigli Europei, con l'obiettivo di consolidare il nesso tra dimensione interna ed esterna della politica migratoria Ue, rafforzando in particolare le politiche in tema di partenariati con i Paesi di origine e transito dei migranti, ritorni, lotta ai trafficanti di esseri umani e migrazione legale.
Politica
Open Arms, Salvini: “Rimarrò in carica qualunque sia...
Il vicepremier: "Ritengo che sia un processo politico. Una eventuale condanna non sarebbe un problema per me, sarebbe un enorme problema per l'Italia"
"Una eventuale condanna non sarebbe un problema per me o preoccupante per me, sarebbe un enorme problema per l'Italia, per lo Stato di diritto, per il contrasto all'immigrazione clandestina, a livello internazionale sarebbe un precedente pericoloso. Sono convinto che la giustizia si pronuncerà in maniera sensata e serena, rimarrò in carica qualunque sia la sentenza che mi auguro di assoluzione". Lo ha affermato il vicepremier Matteo Salvini, in un incontro con l'Associazione stampa estera.
"Ritengo che sia un processo politico, istruito dalle parti politiche della sinistra - ha proseguito il leader della Lega - e conto che un giudice indipendente arrivi a conseguenze che a me appaiono ovvie. Se non fosse così in primo grado, fortunatamente in Italia ci sono altri due gradi di giudizio. Il giorno dopo la sentenza, se sarà di assoluzione sarò in ufficio a lavorare sull'alta velocità tranquillo, fosse di condanna sarò altrettanto in ufficio a lavorare sull'alta velocità tranquillo, un po' più incazzato però in ogni caso in ufficio".